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Tv, a ‘Farwest’ il mistero del Caravaggio rubato a Palermo
Questa sera, 24 gennaio, in prima serata su Rai3, torna la trasmissione di Salvo Sottile con un’inchiesta sull’opera d’arte più ricercata di sempre. 'FarWest' si mette infatti sulle tracce della Natività di Caravaggio, secondo l'Fbi la tela 'most wanted' al mondo. Il quadro fu trafugato a Palermo in una notte di ottobre nel 1969, poi passò nelle case dei più importanti boss di Cosa Nostra. Diversi pentiti di mafia raccontano il viaggio rocambolesco compiuto dall’opera, che pare sia finita in Svizzera, nelle mani di un noto collezionista. È davvero li che si nasconde? Tra le altre inchieste della puntata in onda questa sera un’indagine sul mondo dei 'guru' della numerologia tanto amati dai Vip, un reportage sullo stato delle scuole pubbliche italiane, tra strutture fatiscenti, precariato e aggressioni al corpo docente.
Infine, un racconto della mania del fitness e i possibili rischi per la salute: se praticato in eccesso, lo sport può accelerare l’invecchiamento anziché contrastarlo. 'FarWest' accende un faro in un settore dominato sempre più dall’estemporaneità che dalla professionalità. Tra gli ospiti in studio di Salvo Sottile: Selvaggia Lucarelli , Luca Ricolfi, Antonella Viola. FarWest è un programma di Salvo Sottile realizzato insieme alle inviate e agli inviati Andrea Sceresini, Carmine Gazzanni, Chiara Ingrosso, Giulia Torlone, Ludovico Tallarita, Manuela Iati', Maria Laura Cruciani, Stefano Ciardi e Tommaso Mattei.
Spettacolo
Angela Baraldi torna con ‘3021’, il nuovo album...
"Uscire con l'etichetta di Francesco è stato come trovare casa" dice l'artista. Quanto a una futura partecipazione a Sanremo, osserva, "è una bella vetrina ma è nobile pensare di farcela anche senza".
Angela Baraldi torna con il nuovo album '3021', disponibile da oggi in digitale, cd e vinile e anticipato in radio e in digitale dalla title track. Prodotto da Caravan, l’etichetta discografica di Francesco De Gregori, e distribuito da Sony Music Italia, '3021' comprende 8 brani scritti dalla stessa Angela Baraldi e composti insieme a Federico Fantuz. Se per gli arrangiamenti musicali la cantautrice, rompendo gli schemi, si è lasciata ispirare a tratti dal cosmo e dal suo fascino misterioso, nei testi è andata alla ricerca dell’essenziale, esplorando sensazioni e sentimenti umani.
"Il disco è nato con il desiderio delle stelle e dei pianeti - spiega l'artista - si apre così e si chiude in questo modo. Ho immaginato il suono delle sfere, dei pianeti e dello spazio profondo e abbiamo provato a riprodurlo usando chitarre, basso, batteria e qualche synth. Ho voluto sperimentare la semplicità". Le canzoni sono nate tra il 2022 e 2023. "Non avevano un'etichetta quindi le ho registrate 'a spizzichi e bocconi' - confessa - perché nel frattempo lavoravo ad altri progetti e ci ho messo 8 anni anche per questo. Poi De Gregori ha sentito qualche canzone e quando mi ha vista tribolare perché cercavo un'etichetta indipendente c'è stata la proposta di uscire con la sua etichetta. Per me è stato un po' come trovare casa".
L'album è come una serie antologica, racconta Baraldi, "dove le trame e i personaggi cambiano in ogni puntata e il filo narrativo che li lega è unicamente il suono. Si può dire che è il contrario di un concept album. A differenza dei suoni, nei testi, invece, ho cercato il terreno, l’umano, da contrapporre allo spazio profondo delle galassie. Il risultato sono otto canzoni, che non so se sono o non sono rock. Ho cercato di liberarmi dalle sovrastrutture e dalle aspettative. Mi sono presa il lusso di sorprendere, o magari anche di deludere, chi mi segue. Agli artisti che amo succede anche questo".
'3021' è stato registrato e mixato da Alessandro Sportelli e masterizzato da Giovanni Versari, con la produzione artistica di Angela Baraldi, Federico Fantuz e Ale Sportelli. Nell’album hanno suonato, oltre alla stessa Angela Baraldi (voce, cori, piano in '3021' e 'La vestizione', synth in 'Corvi' e archi synth in 'Saturno'), Federico Fantuz (chitarre, basso, basso synth in 'La preghiera della sera', piano in 'Cuore elettrico', organo in 'Bellezza dov’è', batteria in 'La vestizione', clavinet in 'Cuore elettrico' e cori in 'Cosmonauti'), Daniele Buffoni (batteria) e Ale Sportelli (programmazione in 'La preghiera della sera', 'Cuore elettrico' e 'La vestizione' e basso synth in 'Saturno'). Hanno suonato anche Susanna La Polla De Giovanni (synth in 'La preghiera della sera'), Giovanni Fruzzetti (piano in 'Bellezza dov’è' e basso in 'La preghiera della sera' e 'Corvi'), Tim Trevor Briscoe (sax tenore in 'Saturno') e Andrea Zucchi (sax baritono in 'Saturno').
Roma l'ha ispirata "tantissimo" nella scrittura del disco. "E' una città bellissima - osserva -. Ha un aspetto di inclusività totale, un'umanità pazzesca e ha più strati: più vai su più la bellezza si svela e non sempre riesci a coglierla". Per realizzare '3021' ci ha messo tanto, "perché scrivo un pezzo all'anno - scherza la cantante - c'è stata la pandemia di mezzo che ha creato in me una sensazione di perdita di un mondo periferico di club dove suonavo. Ho aspettato che finisse l'alta marea e mi sono accorta che lo skyline era cambiato. Questo mi ha creato dei problemi, ho titubato. Inoltre, sono molto lenta nella scrittura e avevo comunque bisogno di lavorare quindi non sono riuscita a chiudermi in studio e immergermi completamente nel progetto, l'ho fatto continuando a lavorare".
Oggi l'urgenza, ammette, è restare sul palco "e conquistarmelo - aggiunge -. La scintilla, il desiderio di suonare dal vivo, ti aiuta a divulgare quello che fai ma è anche una cura, un'esperienza. Continua ad essere una cura. La musica è qualcosa che ti rigenera, la vita senza il palco, per chi fa questo mestiere, è triste". Quanto a una possibile partecipazione a Sanremo, in futuro, "come tutti quelli che fanno questo lavoro è una vetrina che ti dà la possibilità di essere più conosciuti. E' come fare un goal - sottolinea la cantante -. Però, è anche vero anche che ha regole precise e ferree e non sempre le si vuole rispettare. E' anche nobile pensare di farcela senza passare attraverso il Festival".
Spettacolo
Uomini e Donne, Martina De Ioannon ha scelto Ciro Solimeno:...
La scelta è stata mandata in onda su Canale 5 oggi 24 gennaio
Martina De Ioannon ha fatto la sua scelta a Uomini e Donne. Oggi, venerdì 24 gennaio, è andato in onda il momento in cui la tronista romana ha deciso di lasciare il programma insieme al corteggiatore Ciro Solimeno dopo quattro mesi di avventura nel dating show condotto da Maria De Filippi.
La scelta
"Oggi ho voglia di viverti", con queste Martina ha scelto Ciro, concludendo così il suo percorso a Uomini e Donne. La scelta finale di Martina era tra i due corteggiatori Ciro Solimeno e Gianmarco Steri. Non è stato facile trattenere le lacrime per Martina quando ha detto a Gianmarco che non sarebbe stato lui la sua scelta: "Non pensare mai che tutto quello che abbiamo vissuto non fosse vero, ci siamo solo io e te adesso", ha detto la tronista romana. "È giusto che tu viva le tue emozioni", ha concluso Gianmarco abbraciando Martina, prima di lasciare lo studio.
“sei felice di stare con me?.” #uominiedonne pic.twitter.com/oE42Mog3g5
— noe (@rovin4ta) January 24, 2025
L'ex volto di Temptation Island ha sempre dimostrato di avere un'attenzione particolare nei confronti del corteggiatore napoletano e in una clip registrata prima della scelta, Martina aveva fatto intendere che il suo cuore era orientato verso il corteggiatore napoletano Ciro. Gianmarco Steri, alla fine del trono di Martina, è stato scelto da Uomini e Donne come nuovo tronista del dating show.
Il percorso di Martina De Ioannon è stato uno dei più amati e seguiti degli ultimi anni. In particolare, quando Ciro, durante la trasmissione, ammise di essersi innamorato della tronista, sognando un futuro insieme. Nonostante i vari alti e bassi, Martina a Ciro sono pronti ora a vivere la loro storia d'amore lontano dai riflettori di Uomini e Donne.
Spettacolo
Sanremo 2025, la serata cover prende forma: chi duetta con...
Sembra confermata la tendenza dei Big a non duettare tra loro, unica eccezione nota il duetto tra Tony Effe e Noemi
La serata delle cover di Sanremo 2025 prende forma. In attesa dell'ufficializzazione sono tante le voci ormai attendibili che circolano sui duetti di venerdì 14 febbraio. E le scelte sembrano confermare l'assenza, tranne rarissime eccezioni, di duetti tra Big, la nuova possibilità offerta quest'anno da Carlo Conti agli artisti in gara.
A quanto apprende l'Adnkronos, dovrebbe essere Rocco Hunt a omaggiare Pino Daniele, a 10 anni dalla scomparsa del grande cantautore napoletano. Rocco sarà accompagnato probabilmente dall'amico e conterraneo Clementino. Restando in territorio campano, Massimo Ranieri avrebbe scelto di duettare con i Neri per Caso per una performance all'insegna della vocalità che emozionerà.
Un altro duetto dal sapore partenopeo e destinato a trascinare la platea dell'Ariston è quello in programma tra i The Kolors e Sal Da Vinci, sul brano di quest'ultimo 'Rossetto e caffè'. Sempre a quanto apprende l'Adnkronos, Willie Peyote avrebbe deciso invece di esibirsi con Federico Zampaglione dei Tiromancino e Ditonellapiaga. Il quartetto di hip hop vecchia scuola formato da Shablo feat. Guè, Joshua e Tormento dovrebbe coinvolgere nella serata cover un altro grande esponente dello stesso genere musicale, ovvero Jack La Furia.
Altre voci, che circolano da giorni su diverse testate, sembrano concretizzarsi: Fedez insieme a Marco Masini sulle note di 'Bella Stronza'; Brunori Sas con Riccardo Sinigallia e Antonio Di Martino (metà del duo Colapesce-Dimartino); Clara con il trio Il Volo (anticipata da Davide Maggio); Cristicchi con Amara; Bresh con Cristiano De Andrè; Rkomi con Nicolò Fabi.
Pare confermato anche il duetto italo-brasiliano tra Gaia e Toquinho sulle note di 'Acquarello'. Confermata anche la singolare accoppiata, già spoilerata nei giorni scorsi nel podcast 'pezzi', tra Lucio Corsi e Topo Gigio.
Per ora c'è un'unica accoppiata tra Big per la serata cover, svelata nei giorni scorsi dall'Adnkronos: quella tra Tony Effe e Noemi che dovrebbero rendere omaggio, con l'iconica 'Tutto il resto è noia', a Franco Califano, citato dal trapper romano anche nel brano che porta in gara, 'Damme 'na mano', dove canta: "Ma di noi cosa direbbe Califano che è durato troppo poco".