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Migranti, nuovo naufragio: strazio della mamma che ha perso 3 figli
In area Sar Malta, a una cinquantina di miglia da Lampedusa. Comandante ong: "Urla e teste in acqua, è stato straziante"
"Una mamma ha perso i suoi tre bimbi. Uno è morto tra le braccia del medico di bordo che stava cercando di rianimarlo con il massaggio cardiaco, uno è stato recuperato cadavere, un altro risulta disperso. E' stato straziante". E' la drammatica testimonianza di Arturo Centore, comandante della Sea Punks I, dopo il naufragio avvenuto in area Sar maltese a una cinquantina di miglia da Lampedusa. Diciassette i superstiti tratti in salvo dalla nave umanitaria. Per due di loro, una donna incinta e un uomo che aveva ingerito molta acqua, è stata necessaria un'evacuazione medica urgente e il trasferimento a La Valletta.
I superstiti e i corpi dei piccoli sono stati portati a Lampedusa.
"Non ci aspettavamo di trovare quello che abbiamo visto - racconta Centore a Radio Radicale, spiegando che a lanciare l'sos per l'imbarcazione in difficoltà era stato Alarm Phone. Il target, però, era lontano. "Quattro-cinque ore di navigazione", spiega il comandante.
Verso le sette una nuova localizzazione. "Questa volta era molto vicino a noi". Il comandante allerta l'equipaggio. I naufraghi potrebbero essere vicini. "Uno dei ragazzi che era di guardia - racconta ancora Centore -vede dei contenitori di benzina che galleggiavano. Non faccio in tempo ad attivare l’interfono della nave che vediamo delle teste in acqua e poi sentiamo urlare". Richieste di aiuto che arrivano da più punti. "Ho fermato la nave, non potevo andare in mezzo, sarebbe stato molto pericoloso. Abbiamo messo in mare il gommone e iniziato a salvare quelli che riuscivamo. Un ragazzo era aggrappato al relitto della barca che faceva su e giù dell’acqua perché era completamente affondata". A bordo della nave umanitaria salgono in 18. "Ci hanno detto che erano in totale 21, tre non li abbiamo mai più trovati". Tra i superstiti, anche il bimbo morto subito dopo mentre il medico di bordo tentava di rianimarlo.
"E' stato straziante - racconta ancora il comandante della Sea Punks I - vedere una madre partita dalle coste della Libia perdere contemporaneamente tutti e tre i suoi bimbi". Dopo l'evacuazione medica di una donna incinta e di un altro naufrago trasportati in elicottero a La Valletta, i superstiti sono stati trasbordati su una motovedetta della Guardia costiera e condotti a Lampedusa. "Erano tutti bagnati, disidratati e in ipotermia", conclude il comandante.
Ancora sbarchi a Lampedusa, 387 in hotspot
Intanto nuovi sbarchi sono stati registrati a Lampedusa. Sono 387 i migranti presenti nell'hotspot di Lampedusa. A bordo di due barchini viaggiavano 62 e 59 persone, condotte, dopo un primo triage sanitario, nella struttura di contrada Imbriacola.
Cronaca
Incidente sulla Gela-Niscemi: bimba di 9 anni muore, feriti...
La madre che era alla guida dell'auto, è ricoverata in gravissime condizioni all'ospedale di Gela
Tragedia sulla strada provinciale Gela-Niscemi, nel nisseno dove in un incidente stradale è morta una bambina di 9 anni originaria di Niscemi. La madre, che era alla guida dell'auto, è ricoverata in gravissime condizioni all'ospedale di Gela. Nello scontro sono rimasti feriti anche i tre fratellini della bambina di 9, 5 e 4 anni.
Cronaca
Morti cardiache improvvise, Casasco (Fmsi):...
Esperti a confronto nel simposio organizzato da Fmsi e Ambasciata italiana a Londra
"La certificazione di idoneità alla pratica sportiva ha un grande valore in chiave di prevenzione perché permette di individuare potenziali fattori di rischio o patologie minori, anche non contrindicanti la pratica sportiva, ma la cui diagnosi tempestiva porta a evidenti benefici per lo stato di salute e la qualità della vita del singolo e a un conseguente risparmio per il Servizio sanitario nazionale e il sistema assicurativo". Lo ha detto l'onorevole Maurizio Casasco, presidente Fmsi, Federazione medico sportiva italiana, in occasione del simposio dedicato ai programmi di screening per valutare il rischio di morte cardiaca improvvisa nei giovani atleti, a partire dall'esperienza del modello italiano, co-organizzato dalla Fmsi e dall'Ambasciata d'Italia a Londra, che oggi ha ospitato l'incontro, con la diretta collaborazione di Lord Polak, membro della Camera dei Lords.
"Questo evento testimonia il valore del modello italiano di medicina dello sport riconosciuto in tutto il mondo - sottolinea Casasco - L'Italia è l'unico Paese ad avere delle leggi nazionali per la certificazione di idoneità alla pratica sportiva e, nel caso di quella agonistica, viene rilasciata esclusivamente dallo specialista in medicina dello sport, che valuta il rischio sportivo specifico in gara e in allenamento. Accanto alle leggi in materia di salute dei praticanti l'attività sportiva, l'Italia vanta delle specifiche linee-guida elaborate dalla Fmsi, unica società scientifica di medicina dello sport riconosciuta dal ministero della Salute, in collaborazione con le società cardiologiche. Oggi le morti improvvise da sport, nel nostro Paese, rispetto al resto del mondo sono in un rapporto di 1 a 1 milione e mezzo versus 1 a 100mila". Il modello italiano - si legge in una nota - diventa importante oggi più che mai visto il valore, riconosciuto a livello globale, dell'attività sportiva per la prevenzione primaria, secondaria e terziaria nella lotta alle principali patologie non trasmissibili (cardiovascolari, neurodegenerative, oncologiche, metaboliche, etc.), e la cui prescrizione richiede una specifica competenza.
Il simposio si inserisce nel quadro del Memorandum of Understanding di collaborazione bilaterale sottoscritto da Italia e Regno Unito nel 2023 e che incoraggia il dialogo tra personale medico dei due Paesi. "Credo molto nel valore della diplomazia scientifica - evidenzia l'ambasciatore Inigo Lambertini - a maggior ragione quando, come quest'oggi, essa abbia una finalità così nobile quale quella di salvare più vite tra i giovani sportivi. Sono quindi orgoglioso che l'Ambasciata a Londra abbia fattivamente contribuito a organizzare questo proficuo scambio di esperienze tra luminari della cardiologia e della medicina sportiva, e alla valorizzazione del modello di screening italiano, un'altra delle nostre tante eccellenze a livello mondiale".
Cronaca
Malattie rare, Oro (Aop Health Italy): “Reinvestito...
"Investiamo in nuove molecole ma anche per continuare lo sviluppo clinico di molecole più vecchie"
"In questo momento investiamo in ricerca e sviluppo circa il 10% del totale del fatturato. Non solo in nuove molecole, ma anche per continuare lo sviluppo clinico di molecole più vecchie. Come dimostra il caso di treprostinil, queste molecole attraverso uno sviluppo clinico che ne migliori le proprietà - per esempio la stabilità - possono avere un impatto fondamentale per il paziente". E' quanto ha affermato Emanuele Oro, Country Manager di Aop Health Italy, intervenendo alla conferenza stampa 'Ipertensione arteriosa polmonare: terapie su misura e home delivery cambiano le prospettive di cura', promossa oggi a Roma da Aop Health, nella sede del Palazzo dell'Informazione.
Oro ha sottolineato come fondamentale sia la qualità dei prodotti. "Come azienda abbiamo deciso di continuare a produrre in Europa, quindi sottostando alle rigide regole europee e anche statunitensi". "Un altro punto, che è un po' il fiore all'occhiello di Aop, è il tema della terapia integrata: il farmaco è infatti fondamentale, ma fondamentale è anche lo strumento tramite il quale viene somministrato, come nel caso delle pompe infusioni", continua.
"E ultimo, ma non ultimo, il tema del servizio, dove per servizio si intende 'patient support program', quindi assistenza infermieristica a 360 gradi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. E' un aspetto fondamentale per il benessere fisico, ma anche per il benessere psicologico", conclude.