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Nuovo Gaslini, oggi la posa della prima pietra del ‘Padiglione Zero’

Presenti anche il sottosegretario alla Salute Gemmato e il governatore Bucci. La struttura ospiterà tutte le attività ad alta intensità di cura

Nuovo Gaslini, oggi la posa della prima pietra del 'Padiglione Zero'

Con la simbolica posa della prima pietra è stato ufficialmente dato il via questa mattina alla costruzione del 'Padiglione Zero' del progetto del Nuovo Gaslini, il cui concessionario è Zena Project (costituita da Cmb Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi (Cmb), Renovit Public Solutions e Arcoservizi). Per la conduzione del progetto, realizzato da Tecnicaer, l’Istituto Giannina Gaslini si avvale del servizio di Project Management Consulting di Rina – Proger. L’evento si è svolto alla presenza di Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, Marco Bucci, presidente della Regione Liguria e di Pietro Piciocchi, vicesindaco reggente della città di Genova. All’iniziativa hanno contribuito anche i ministri Anna Maria Bernini (Università e Ricerca) e Giuseppe Valditara (Istruzione e Merito).

A 87 anni dalla sua fondazione l’Istituto Giannina Gaslini si rinnova strutturalmente per trasformare l’Irccs ligure, già eccellenza a livello nazionale e internazionale, in un ospedale pediatrico che pone sempre più il bambino e la famiglia al centro del processo di cura. Il progetto prevede la costruzione di un padiglione ex-novo, il cosiddetto Padiglione Zero, che sarà destinato a tutte le funzioni di emergenza-urgenza a elevata intensità assistenziale e chirurgica, e la ristrutturazione di 5 edifici già esistenti, destinati alla media (padiglioni 17/18), bassa (padiglione 16) intensità e alla ricerca (padiglione 15), oltre alla morgue (padiglione 6). In un secondo momento – con risorse finanziare ancora da reperire – è prevista la rifunzionalizzazione dei cinque padiglioni (1, 2, 3, 12, 13) che verranno liberati dalle attuali attività clinico-scientifiche e saranno destinati ad attività socio-sanitarie, didattiche e/o di accoglienza in supporto alle attività sanitarie.

Il progetto - riferisce una nota - offrirà importanti vantaggi per la sicurezza e l’efficacia dell’assistenza ai bambini, grazie alla nuova e più funzionale distribuzione spaziale dei servizi e dei reparti, che saranno organizzati per piattaforme assistenziali. Ciò comporterà un miglioramento delle collaborazioni tra gruppi professionali e disciplinari e una riduzione del rischio clinico causato dalla frammentazione dei servizi tra più edifici. Il Nuovo Gaslini, ed in particolare il Padiglione Zero, sarà dotato di tecnologie all’avanguardia tra loro integrate, attraverso l’impiego, ad esempio, di sistemi di monitoraggio che “lo seguano” nel tempo e consentano ai suoi professionisti di ottenere un quadro clinico davvero globale e aggiornato.

La prima pietra dell’edificio, svelata questa mattina, è stata disegnata dallo street artist internazionale Andrea Ravo Mattoni e sarà un dettaglio di un grande murales che andrà ad adornare il Nuovo Gaslini. Durante il momento simbolico della posa della prima pietra il coro dei Mitici Angioletti, 15 bambini con un’età dai 5 ai 9 anni, ha cantato l’Inno d’Italia per gli ospiti presenti. Infine, in occasione dell’evento è stata anche allestita nel Padiglione 16 una mostra di disegni dei piccoli pazienti dell’Istituto Gaslini, curata dalle maestre della Scuola in Ospedale del Gaslini, che raffigurano come i bambini immaginano il nuovo ospedale.

"Oggi assistiamo con emozione alla nascita di una nuova infrastruttura ospedaliera, un segnale concreto dell’impegno del nostro Paese nel garantire cure sempre più efficaci e accessibili - ha dichiarato Gemmato -. Celebriamo un momento di straordinaria importanza non solo per l’Istituto Giannina Gaslini e per la città di Genova, ma per l’intero si-stema sanitario nazionale. Il Gaslini, infatti, rappresenta un polo d’eccellenza che accoglie pazienti da tutta Italia, attestandosi come punto di riferimento per la pediatria nazionale e non solo. Questo progetto ambizioso è il frutto della collaborazione tra istituzioni pubbliche e private, un modello virtuoso che dimostra come la sinergia tra diversi attori possa portare a risultati straordinari per la comunità".

"L'Irccs Gaslini è un orgoglio ligure e punto di riferimento a livello nazionale e internazionale per la pediatria – ha detto Bucci -. Crediamo che l’ammodernamento portato avanti dal progetto Nuovo Gaslini avrà un effetto positivo sulla capacità di assistere in modo efficiente i piccoli pazienti e le loro famiglie, in un ospedale sempre più a misura di bambini, in grado non solo di garantire loro prestazioni sanitarie all’avanguardia ma anche di farlo in un ambiente il più possibile accogliente. Il Nuovo Gaslini è dunque un elemento fondamentale del lavoro che stiamo portando avanti in tutta la Liguria per offrire ai nostri cittadini una nuova e più moderna rete ospedaliera".

"Questa nuova struttura ospedaliera – hanno sottolineato gli assessori regionali alla Sanità Massimo Nicolò e all’edilizia ospedaliera Giacomo Raul Giampedrone - avrà un effetto positivo sull’intero ecosistema pediatrico regionale attraverso il 'Gaslini Diffuso' che ricomprende tutte le pediatrie e neonatologie ospedaliere provinciali della Liguria. Darà anche un impulso fondamentale per un ulteriore crescita sul fronte della ricerca in ambito pediatrico a livello nazionale e internazionale. Dal punto di vista infrastrutturale, questo è il cantiere in fase più avanzata nella nostra regione, che vedrà realizzati complessivamente sei nuovi ospedali nei prossimi anni".

"Questo intervento renderà l’ospedale ancora più efficiente e moderno, con elevati standard innovativi per dare un’assistenza personalizzata ai piccoli pazienti e alle loro famiglie e contribuirà anche alla risistemazione dell'intera area circostante – ha evidenziato Piciocchi –. Da tempo l'Irccs necessitava di una veste nuova: oggi è stato compiuto un grande passo avanti. La posa della prima pietra del 'Padiglione Zero' proietta il Nuovo Gaslini e la città di Genova sempre più verso il futuro, mettendo al centro i bisogni delle persone, dei più fragili e dei bambini, che, da tutto il mondo, trovano in questa struttura di eccellenza internazionale, una risposta efficace grazie alle professionalità che con passione vi lavorano".

La ristrutturazione in atto fa parte del Piano Strategico 2021-2025, approvato dal Consiglio di Amministrazione su proposta della Direzione Generale dell’Istituto. Il Gaslini ha deciso di realizzare l’intervento di ammodernamento coinvolgendo le capacità progettuali e i finanziamenti di soggetti privati, ricorrendo al modello del contratto di concessione a operatori economici adeguatamente qualificati, mediante il ricorso allo strumento della proposta a iniziativa privata (PPP). La realizzazione del progetto è affidata a Zena Project per un valore totale dell’investimento di 180,74 milioni di euro e un importo complessivo del contratto di concessione, della durata di 22 anni, di 546,24 milioni di euro.

"Oggi è una giornata significativa per la storia dell'Istituto Giannina Gaslini – le parole di Edoardo Garrone, presidente dell'Irccs G. Gaslini – A 87 anni dalla sua fondazione, poniamo la prima pietra del Padiglione Zero, che sarà un passaggio centrale della storia che il Gaslini scriverà nei prossimi anni. Un ospedale che, per come era stato pensato negli anni ’20 del secolo scorso, non risponde più alle esigenze della sanità moderna. La costruzione ex novo del Padiglione Zero e i progressivi lavori di ammodernamento negli altri edifici permetteranno al Gaslini di proiettarsi verso un futuro degno dell'eccellenza che il nostro Istituto ha saputo rappresentare in quasi 100 anni di storia. Il momento di sostenere il Gaslini è adesso. E da presidente di questo Istituto auspico che, insieme alla prima pietra del nuovo Padiglione Zero, oggi possa emergere un rinnovato impegno da parte di tutti ad investire per la salute dei bambini attraverso il Nuovo Gaslini. Non c'è investimento migliore".

"Per realizzare questo progetto, gli operatori del Gaslini hanno affrontato una sfida mettendo in campo capacità umane e professionali importanti, quasi straordinarie e voglio ringraziarli ad uno ad uno. Da un lato stiamo costruendo un nuovo ospedale dentro un istituto che, per tutta la durata dei lavori, manterrà ogni reparto pienamente funzionante – ha spiegato il direttore generale Renato Botti –; dall’altro, il Nuovo Gaslini prende vita grazie alla partnership professionale e finanziaria tra pubblico e privato in un complesso progetto di progettazione, costruzione e ristrutturazione edilizia, tecnologica e funzionale, seguito dalla gestione dei servizi energetici e di facility management, che è stato reso possibile da un Partenariato pubblico privato (Ppp). In pochi mesi siamo riusciti a passare dall’idea di costruire un nuovo ospedale, all’assegnazione della concessione a Zena Project e all’avvio dei lavori. Una rapidità che ci rende orgogliosi, perché dimostra come attraverso un partenariato ben gestito, anche una struttura pubblica come il Gaslini può rinnovarsi, senza spreco di risorse, senza perdere qualità e rispettando i tempi previsti. Il nuovo polo di ricerca, cura e formazione vuole essere un ospedale pediatrico esemplare per la salute di tutti i bambini in Italia e nel mondo, in grado di confrontarsi e dialogare con le strutture leader a livello internazionale".

Il progetto del Nuovo Gaslini - conclude la nota - è stato candidato per ricevere la certificazione LEED® dal Green Building Council statunitense. Il Leadership in Energy & Environmental Design è un simbolo di eccellenza nella bioedilizia riconosciuto a livello mondiale, in quanto promuove risparmi sui costi dell'elettricità, minori emissioni di carbonio e ambienti più salubri. È un riconoscimento internazionale utilizzato in oltre 140 Paesi che valuta le prestazioni ambientali e la qualità costruttiva degli edifici.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Milano ‘d’azzardo’, città maglia nera con...

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Rossi (Omceo Miano): "Più a rischio i giovani, noi medici sentinelle. Fondamentale l’intercettazione, la diagnosi precoce e interventi mirati multidisciplinari"

Una slot machine - (Fotogramma)

Milano maglia nera per il gioco di azzardo: 65 mila giocatori dipendenti da slot machine, gratta e vinci, scommesse su cui 'investono' senza badare a spese, con un volume di puntate online pro capite pari a 864 euro, complessivamente otto miliardi e mezzo, 110 milioni sono nell’hinterland milanese. Preoccupano i dati, in crescita, fra i giovanissimi: in Italia sono 120 mila i nuovi 'addicted' secondo le ultime stime di una recente indagine di Espad (European school survey project on alcohol and other drugs), di cui il 33% è minorenne.

Le dipendenze comportamentali, recentemente introdotte in ambito psichiatrico, sono dunque una grande sfida, a partire dall’intercettazione delle persone a rischio, fino alle modalità diagnostico-terapeutiche non solo per gli esperti di salute mentale, ma per tutta la classe medica che deve essere pronta a gestire, individuare e trattare.

Con l’obiettivo di fornire una adeguata (in)formazione su questo tema di grande attualità, l’Omceo Milano – in collaborazione con l’Associazione 'La banda degli Onesti Ets' e 'Telefono Donna Italia' – ha organizzato per i propri iscritti sia medici che odontoiatri un corso di formazione (sotto forma di Fad Asincrona) dal titolo "Le nuove dipendenze: l’importanza di un intervento precoce". Già online sulla piattaforma dell’Ordine, il corso dà diritto a 4,5 crediti formativi e sarà disponibile fino al 31 dicembre 2025. Per iscriversi: www.omceomi.it

"Sono soprattutto i medici di famiglia a dover essere in grado di percepire e individuare precocemente possibili problemi di ludopatia e di comportamenti alterati dei pazienti in questo ambito – spiega il presidente OmceoMi, Roberto Carlo Rossi –. E per farlo servono competenze che in questi anni raramente sono state approfondite. Questa nostra iniziativa serve proprio a fornire indicazioni utili, capacità di individuare segnali, competenze anche per affrontare il tema direttamente e poi indirizzare il paziente allo specialista. Milano, secondo gli ultimi dati, è una città a rischio molto alto, ed è importante quindi che i medici siano particolarmente attenti a questi fenomeni, in costante crescita ed evoluzione".

Secondo la definizione dell’Istituto superiore di sanità – aggiunge Riccardo Gatti, medico chirurgo, specialista in psichiatria e psicoterapeuta, e tra i relatori al corso – le dipendenze comportamentali riguardano l’incapacità dell’individuo di moderare un particolare comportamento di solito considerato normale e non patologico, e che diventa tale quando sviluppa caratteristiche compulsive che compromettono la vita personale. Nella dipendenza da sostanze invece, la compulsione è verso l’assunzione di una specifica sostanza psicoattiva. La sfida è oggi definire innanzitutto quale sia il ‘limite’ di normalità in un contesto di vita reale e diagnostico sempre più intricato. Il campo delle dipendenze è, infatti, in costante evoluzione, con nuove sostanze, comportamenti e tecnologie che creano scenari complessi".

"Le situazioni specifiche che verranno presentate durante il corso – conclude il presidente Rossi - aiutano a identificare interventi mirati e concreti, a comprendere quando una dipendenza va considerata patologica che turba la vita della persona, e quindi affrontata da una équipe multidisciplinare, con interventi mirati al fine di prevenirne l’insorgenza o l’evoluzione. Soprattutto occorre restituire alla persona la speranza di poter guarire dalla dipendenza comportamentale, riscoprendo una sana relazione con l’oggetto del proprio desiderio, di saperlo gestire e agire, dando così un significato al nostro operato di medici".

Il corso, che ha come responsabili scientifici Costanzo Gala (psichiatra e psicoterapeuta, responsabile A.S. Aggiornamento professionale OmceoMi) e Fulvio Palmieri (sociologo e Direttore scientifico Telefono Donna), è strutturato in tre moduli. Introdurrà al tema con un primo incontro dal titolo 'Dipendenze comportamentali: una nuova emergenza', poi approfondito nel secondo modulo dall’analisi delle 'Nuove dipendenze; tecnologie digitali e altri rischi emergenti', per concludersi con le strategie di intervento per 'L’intercettazione dei segnali deboli e l’orientamento ai servizi'. La trattazione delle varie tematiche, che integrano le più recenti evidenze scientifiche e le migliori pratiche cliniche, è affidata a autorevoli esperti di settore: psicologi-psicoterapeuti, sociologi, divulgatori di tematiche sociali, avvocati specializzati in problematiche connesse a tecnologia, gaming e gioco d’azzardo online.

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Giornata nazionale vittime civili: “Serve attenzione,...

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Michele Vigne, presidente nazionale dell'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, ha presieduto l'evento celebrativo a Firenze

Giornata nazionale vittime civili:

Lo scopo della Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, istituita in Italia con la legge 25 gennaio 2017 n. 9 e che si celebra il 1° febbraio di ogni anno, è quello di "conservare la memoria delle vittime civili di tutte le guerre e di tutti i conflitti nel mondo, nonché di promuovere, secondo i principi dell'articolo 11 della Costituzione, la cultura della pace e del ripudio della guerra". Lo ha ricordato Michele Vigne, presidente nazionale dell'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra e lui stesso vittima civile di guerra, intervenendo, questa mattina, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, all'evento di celebrazione della Giornata Nazionale. "Per questo motivo, noi vittime civili di guerra, in questa ricorrenza reclamiamo attenzione, giustizia e protezione per tutti coloro che soffrono a causa della guerra, ieri come oggi e continueremo a farlo anche nei momenti e nelle situazioni in cui sostenere questi valori può diventare scomodo o sospetto", ha dichiarato Vigne.

Lo spirito di questa Giornata Nazionale, ha sottolineato il presidente Vigne, è "quello da una parte ricordare le tante vittime civili delle guerre del passato, dall'altra istituire un momento di riflessione sulle tragiche conseguenze che le guerre, ancora oggi, provocano sulle popolazioni civili coinvolte. Popolazioni alle quali, per ragioni spesso strategiche, vengono inflitte sofferenze in maniera consapevole".

"Negli ultimi anni ho avuto modo di constatare come l'attenzione - e soprattutto la partecipazione emotiva nei confronti delle vittime civili di guerra - cambi a seconda non tanto dei conflitti in corso, quanto della loro vicinanza geografica e politica. In questo senso - ha evidenziato il presidente nazionale dell'Anvcg - i conflitti in Ucraina e Medio Oriente hanno segnato uno dei massimi picchi di attenzione nell'opinione pubblica del nostro paese verso il destino delle popolazioni civili coinvolte negli scontri. I telegiornali e le trasmissioni di approfondimento ci hanno restituito senza sosta immagini drammatiche di uomini, donne e bambini piangere per la perdita dei propri cari e delle proprie case, piangere per il terrore delle bombe".

"Oggi la guerra non ci sembra più così lontana e quei volti segnati dalla paura ricordano a noi, vittime civili di guerra italiane, immagini e sensazioni di tanto tempo fa - ha proseguito Vigne - Non una di noi vittime civili di guerra italiana può guardare certe immagini senza provare pietà, sdegno, preoccupazione, indignazione. Non una di noi riesce a guardare i bambini in fila per un pezzo di pane senza sentire un groppo alla gola, senza provare l’istinto di tendere la mano verso di loro. Senza sentire scorrere dentro, anche solo per un attimo, i sinistri ricordi di ciò che ieri è stato anche per noi. Per questa ragione noi vittime civili di guerra italiane sentiamo l'obbligo morale, non derivante da ideologie, di ribadire quel principio solido e innegabile che è il principio di umanità, un principio universale. Questa non è un'interpretazione di parte e non ha intenti divisivi; al contrario la viviamo e proponiamo come un approccio che dovrebbe unire tutti". Nel 2024, ha affermato Vigne, "le vittime civili causate da armi esplosive sono aumentate del 67% rispetto all'anno precedente, una crescita vertiginosa che ci impone di pretendere il reale rispetto ed applicazione del diritto internazionale affinché si proteggano le vite, le case, le scuole e gli ospedali".

Il presidente nazionale dell'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra ha poi ricordato, nel suo intervento, che "il diritto umanitario, che scaturisce proprio dal principio universale di umanità, è stato concepito per proteggere tutti, nessuno escluso, dagli orrori che noi abbiamo vissuto. E' nato dalla terribile esperienza delle guerre mondiali per fornire regole per la protezione dei civili. Regole condivise attraverso l'adesione ai trattati internazionali, che prevedono che i civili e le strutture a loro indispensabili non siano bersaglio diretto di azioni militari e che, nel caso di attacco a obiettivi strategici, vengano adottate tutte le precauzioni per ridurre al minimo il potenziale danno ai civili. Regole che prevedono anche che nessuno si faccia scudo dei civili, rifugiandosi o peggio ancora, rendendo basi operative a scopi militari ospedali, scuole e infrastrutture civili".

"Sono regole chiare, contenute nei trattati e nelle convenzioni internazionali, ma che molto spesso purtroppo vediamo disapplicate anche da coloro che le hanno sottoscritte, come abbiamo purtroppo visto in tanti conflitti post-Seconda Guerra Mondiale e come possiamo vedere anche oggi - ha evidenziato il presidente Vigne - Perché accade questo? Ovviamente la risposta è complessa ma io credo che sia importante soffermarci un poco su questa complessità. Da una parte i conflitti sono sempre più asimmetrici. Coinvolgono, cioè, gruppi non statali; in questo tipo di guerre sono applicate strategie e tattiche non convenzionali, dirette proprio contro i civili. Questo comporta che l'idea che si possa svolgere una 'guerra pulita, senza il coinvolgimento delle popolazione civile - in sintesi una guerra senza danni collaterali - è, purtroppo, un desiderio impossibile".

"Non dimentichiamo mai, infatti, che gli effetti devastanti della guerra non terminano con i trattati di pace, ma continuano a condizionare la vita di una comunità per il tempo a venire, specialmente quando si tratta di territori già fragili per la povertà o per altre ragioni - ha ammonito Vigne - Ed ecco che la sciagurata definizione di 'danni collaterali' si estende non solo a morti e feriti, ma anche ai sopravvissuti con disabilità, con traumi psichici, ai profughi, agli orfani, alle vedove. Queste persone, i civili, non sono un'entità astratta. Dietro questa parola ci sono le vite di persone di ogni età, con il loro valore incommensurabile. E' questo il diritto primario, il più inviolabile tra tutti i diritti e la guerra è la forma più radicale e violenta della sua negazione".

"Per questo motivo, noi vittime civili di guerra, in questa ricorrenza reclamiamo attenzione, giustizia e protezione per tutti coloro che soffrono a causa della guerra, ieri come oggi e continueremo a farlo anche nei momenti e nelle situazioni in cui sostenere questi valori può diventare scomodo o sospetto", ha concluso Vigne.

Giunta alla sua ottava edizione, la Giornata Nazionale vede, di anno in anno, la crescente partecipazione dei Comuni italiani, grazie al protocollo d'intesa siglato con Anci, che, nella sera del 1° febbraio, illumineranno di blu Municipi e monumenti simbolo in tutto il Paese. L'iniziativa coinvolge anche le istituzioni centrali e, dallo scorso anno, numerose Regioni.

Al centro dell'evento celebrativo in Palazzo Vecchio a Firenze c'è stata la premiazione dei vincitori del concorso scolastico nazionale indetto in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione e del Merito, intitolato "1945: la guerra è finita! Le gravose eredità che guerre e conflitti lasciano alla popolazione civile", a cui hanno partecipato oltre 1.100 studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado da tutta Italia.

Sul palco del Salone dei Cinquecento è stata, inoltre, presentata la tredicesima edizione dell'Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo, annuario aggiornato delle guerre contemporanee, cui l'Anvcg collabora attraverso "L’Osservatorio", il proprio centro di ricerca internazionale sulle vittime civili dei conflitti.

All'evento sono intervenuti il sottosegretario all'Istruzione Paola Frassinetti; il presidente della Commissione Finanze della Camera, Marco Osnato; Claudio Betti, presidente della Confederazione sulle associazioni combattentistiche; Nicola Labanca, docente di Storia Contemporanea dell'Università di Siena e responsabile del Dipartimento Studi e Ricerche Storiche dell'Anvcg; Chiara Fantozzi dell'Università di Pisa; Nicolas Marzolino, consigliere nazionale Anvcg; Lorenzo Bernard, consigliere provinciale Anvcg di Torino e bronzo paralimpico a Parigi 2024; Raffaele Crocco, direttore dell'Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo; rappresentanti dell'Anci e del Comune di Firenze, quest'ultimo rappresentato dall'assessora Benedetta Albanese. L'evento, che è stato moderato dalla conduttrice e attivista Metis Di Meo, vede la collaborazione del Ministero dell'Istruzione e del Merito e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e l’alto patrocinio del Parlamento Europeo, il patrocinio del Comune di Firenze, della Regione Toscana e dell'Anci.

"Il governo crede nell'importanza di questa Giornata Nazionale che è stata istituita per ricordare le vittime civili di tutte le guerre. Quello attuale è, purtroppo, un periodo dove le guerre sono attuali e quindi è giusto trasmettere anche ai ragazzi la problematica delle vittime civili coinvolte nei conflitti", ha detto il sottosegretario all'Istruzione, Paola Frassinetti. Coinvolgere le future generazioni, ha aggiunto il sottosegretario all'Istruzione, "è fondamentale: naturalmente nella storia le guerre sono cambiate e soprattutto dalla Prima guerra mondiale in poi le vittime civili sono aumentate e ancora oggi ci sono. E si trovano ancora ordini inesplosi, quindi è una tematica molto attuale purtroppo".

"Il ricordo delle vittime civili delle guerre è doveroso e la Giornata Nazionale è molto importante, perché ricorda gli effetti negativi sui civili, che anche in tempo di pace, anche fuori da ruoli militari, si sono trovati coinvolti e menomati per colpa delle guerre che purtroppo ci sono ancora nel mondo", ha detto il presidente della Commissione Finanze della Camera, Marco Osnato, "Sono qui anche in rappresentanza del presidente della Camera che ha voluto dare attenzione particolare a questa giornata", ha precisato l'onorevole Osnato. "Il Parlamento è stato molto attento rispetto alla tutela delle vittime - ha sottolineato Osnato - Anche nella legge di bilancio siamo riusciti a trovare risorse per aiutare le persone in queste difficoltà e per continuare a fare anche un po' di formazione e di conoscenza rispetto a questi temi soprattutto nei confronti dei giovani".

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Frassinetti: “Governo sostiene Giornata vittime...

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Il sottosegretario all'Istruzione: Quello attuale è, purtroppo, un periodo dove le guerre sono attuali e quindi è giusto trasmettere anche ai ragazzi la problematica delle vittime civili coinvolte nei conflitti"

Frassinetti:

"Il governo crede nell'importanza di questa Giornata Nazionale che è stata istituita per ricordare le vittime civili di tutte le guerre. Quello attuale è, purtroppo, un periodo dove le guerre sono attuali e quindi è giusto trasmettere anche ai ragazzi la problematica delle vittime civili coinvolte nei conflitti". Lo ha detto il sottosegretario all'Istruzione, Paola Frassinetti, parlando con i giornalisti a margine dell'evento celebrativo della Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, che si è svolto oggi nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze.

All'iniziativa hanno partecipato i giovani vincitori del concorso scolastico nazionale indetto in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione e del Merito, intitolato "1945: la guerra è finita! Le gravose eredità che guerre e conflitti lasciano alla popolazione civile", a cui hanno aderito oltre 1.100 studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado da tutta Italia. "Questo concorso, a cui aderiscono sempre più ragazzi, è importante proprio per trasmettere questa conoscenza e questa consapevolezza della problematica", ha osservato Frassinetti.

Coinvolgere le future generazioni, ha aggiunto il sottosegretario all'Istruzione, "è fondamentale: naturalmente nella storia le guerre sono cambiate e soprattutto dalla Prima guerra mondiale in poi le vittime civili sono aumentate e ancora oggi ci sono. E si trovano ancora ordini inesplosi, quindi è una tematica molto attuale purtroppo".

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