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Ucraina, l’era di Zelensky zar sta per finire? Lo scenario
In un articolo su Carnegie Politika, l'analista Sorkin denuncia che si sta diffondendo il sospetto voglia mantenere il più a lungo possibile i suoi poteri straordinari
Non è più solamente la propaganda di Mosca a mettere in dubbio la legittimità di Volodymyr Zelensky presidente dell'Ucraina, dopo la scadenza del mandato esteso formalmente dall'impedimento giuridico a convocare elezioni in periodo di legge marziale.
Il suo tempo da zar sta scadendo soprattutto perché l'arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca, con la sua promessa di porre fine velocemente alla guerra, ha innescato in Ucraina, fra i politici e la gente normale, aspettative da campagna elettorale, mentre allo stesso tempo appare "sempre più allettante per Zelensky e i suoi rimandare le elezioni oltre la fine della guerra", come scrive l'analista Konstantin Skorkin su Carnegie Politika. "Dopo tutto, Zelensky e i suoi si sono abituati a governare in un periodo di crisi perpetua che ha lanciato il Presidente come salvatore della patria".
Limitazioni ai diritti sempre più impolari
"Tuttavia, i limiti sui diritti e le libertà che erano accettati all'inizio della guerra sono sempre più impopolari. E i sospetti che Zelensky voglia mantenere i suoi poteri straordinari il più possibile si stanno diffondendo. Per il momento il Presidente continua a dire che le elezioni potranno svolgersi solo dopo che la guerra sarà conclusa. Ma l'accusa formulata nei suoi confronti, di voler usurpare il potere, che prima appariva come propaganda russa, ora comincia a fare presa. Deve trovare una risposta", sottolinea l'analista precisando che al momento "sulla carta, Zelensky ha buone possibilità di essere rieletto".
Zelensky è quasi certo di vincere le nuove elezioni se evita il confronto diretto con Valery Zaluzhny, l'ex capo di stato maggiore inviato 'in esilio' a Londra lo scorso luglio con la carica di ambasciatore ucraino in Gran Bretagna, la cui popolarità continua a crescere con l'80 per cento degli ucraini che dicono di aver fiducia in lui.
Il presidente si imporrebbe anche senza i numeri straordinari del 2019, quando si presentò per la prima volta da outsider della politica e venne eletto con il 73,2 per cento dei voti, con un mandato di cinque anni.
Zelensky ancora in vantaggio su Zaluzhny
In un ipotetico secondo turno fra Zaluzhny e Zelensky, il presidente uscente vincerebbe di misura, con il 42 per cento dei voti, contro il 40 per cento del suo avversario. "Ma non è chiaro quali siano le sue intenzioni e si sa molto poco delle sue opinioni politiche", oltre il piano strategico di considerare l'Ucraina come "avamposto militarizzato del mondo libero" e un generico autoritarismo di cui pochi in Ucraina sentono il bisogno, commenta Skorkin.
Da Poroshenko a Druzenko le insidie per il Presidente
Concorrenza a Zelensky potrebbe arrivare dall'ex presidente Petro Poroshenko, i cui sostenitori stanno già scaldando i motori in vista di elezioni, ma con poche chance di andare oltre il 25 per cento dei voti della sconfitta del 2019. "Sembra che stia negoziando segretamente con Zaluzhny su una possibile alleanza, anche se non è chiaro come questa potrebbe essere di aiuto a Zaluzhny".
L'ex premier Yulia Tymoshenko ha incontrato l'inviato speciale per l'Ucraina e la Russia di Trump, Keith Kellogg, a margine di una conferenza a Parigi. L'ex presidente della Verkhovna Rada, Dmytro Razumkov, si è molto esposto criticando il governo per il tentativo di mobilitare i giovani con meno di 25 anni di età. E gli zelenskyani stanno cercando di screditare il sindaco di Kiev, Vitaly Klitschko, che consdierano come una possibile minaccia.
Fra i volti nuovi della politica interna ucraina, Sorokin segnala Gennadiy Druzenko, organizzatore di un ospedale mobile. Potrebbe candidarsi a una elezione anche il direttore dell'intelligence militare Kyrylo Budanov, che gode di più fiducia che non Zelensky, anche se non di Zaluzhny.
Non ci sono più esponenti direttamente filo russi in giro, a parte il deputato Yuri Boikov, ex leader della Piattaforma per la vita. Ma permane uno zoccolo duro di politici che denunciano le pressioni contro l'uso della lingua russa e contro la Chiesa ortodossa che fa capo al Patriarcato di Mosca, come il deputato Sergei Levochkin, il sindaco di Odessa, Gennadiy Trukhanov, contrario al cambiamento della toponomastica associata alla Russia e all'Urss, gli ex zelenskyani Oleksiy Arestovych, Artem Dmytruk e Oleksandr Dubinsky.
Esteri
Putin, la scommessa: Ucraina senza sostegno e solo Trump al...
Il presidente russo confida che l'Occidente abbandoni Kiev: il Cremlino punta a dialogare solo con Washington
Vladimir Putin vuole trattare solo con Donald Trump per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina. Intanto, Mosca spera che il tempo giochi a suo favore: più il conflitto si dilata, con il 'traguardo' dei 3 anni ormai vicino, più - secondo il Cremlino - aumentano le possibilità di un disimpegno dell'Occidente. E Kiev, secondo Putin, senza le armi americane non può resistere più di un mese o due.
E' il quadro che l'l'Institute for the Study of War (Isw), think tank americano che monitora la guerra quotidianamente, delinea analizzando non solo le operazioni sul campo ma anche quello che avviene al Cremlino. Putin, secondo l'Isw, "continua a impegnarsi per costringere Donald Trump a negoziazioni bilaterali che escludano l'Ucraina e per imporre il suo quadro negoziale al presidente degli Stati Uniti".
L'obiettivo di Putin: trattare solo con Trump
Le dichiarazioni più recenti di Putin "fanno parte di uno sforzo continuo per posizionarsi come pari di Trump e rafforzare la sua convinzione di lunga data che la Russia sia la grande potenza erede dell'Unione Sovietica. Le parole di Putin stabiliscono anche le condizioni perché la Russia violi qualsiasi futuro accordo di pace con l'Ucraina che Trump potrebbe sperare di mediare e sono un'ulteriore indicazione che il presidente russo non è interessato a scendere a compromessi sulle sue richieste di un completo cambio di regime e la paralisi dell'esercito ucraino come condizioni per la pace".
"Gli sforzi di Putin vogliono inoltre costringere l'Occidente - sottolinea il think tank americano - a riconoscere", come sostiene Mosca, "l'illegittimità dell'attuale governo ucraino e uno stato ucraino duraturo". L'Isw ha precedentemente osservato che "l'accettazione occidentale riguardo tutte le richieste della Russia in Ucraina richiederebbe all'Occidente di riconoscere e accettare che l'attuale governo ucraino è illegittimo e che un'identità e uno stato ucraino indipendente dalla Russia non esistono attualmente e/o non meritano di esistere in futuro".
"Le dichiarazioni di Putin che respingono la legittimità del governo ucraino e di un possibile futuro accordo di pace - proseguono gli analisti americani - stabiliscono le condizioni affinché la Russia giustifichi la violazione di qualsiasi futuro accordo con l'Ucraina. Anche se Zelensky o altre parti del governo ucraino accettassero di revocare il decreto che vieta i negoziati con Putin, il presidente russo probabilmente violerebbe qualsiasi accordo di pace o altro accordo che raggiungesse con l'Ucraina con la falsa giustificazione che tali accordi sono 'non validi' fintanto che crede di poter raggiungere i suoi obiettivi di guerra attraverso operazioni militari".
L'analisi dell'Isw si concentra inoltre sulla recente dichiarazione di Putin, secondo cui l'assistenza militare occidentale rimane vitale per la capacità dell'Ucraina di mantenere la sua difesa contro l'aggressione russa.
Putin ha rilasciato un'intervista al giornalista Pavel Zarubin in cui ha affermato che la guerra in Ucraina potrebbe finire entro due mesi se l'Occidente smettesse di fornire all'Ucraina assistenza militare e che la dipendenza dell'Ucraina dagli aiuti militari occidentali indica che l'Ucraina "non ha sovranità".
"Le affermazioni di Putin su quanto velocemente la guerra finirà senza ulteriore assistenza militare occidentale e il suo esplicito rifiuto della sovranità ucraina - commenta l'Istituto - fanno parte delle operazioni di informazione a lungo termine del Cremlino volte a minare il sostegno occidentale all'Ucraina e a scoraggiare ulteriore assistenza militare occidentale".
"La teoria della vittoria di Putin si basa sul presupposto che l'Occidente abbandonerà l'Ucraina - conclude l'Isw - e solo un incrollabile sostegno occidentale e una fornitura costante di assistenza militare a Kiev possono costringere Putin ad abbandonare la sua teoria e accettare la necessità di offrire le concessioni necessarie per qualsiasi risoluzione del conflitto accettabile per gli Stati Uniti, l'Europa e l'Ucraina". Secondo l'Istituto, "solo gli Stati Uniti possono fornire a Kiev alcune armi critiche e attrezzature militari nella scala, velocità e regolarità necessarie per la difesa dell'Ucraina contro la Russia, e i funzionari occidentali hanno recentemente proposto che gli stati europei contribuiscano sempre di più a finanziare l'assistenza militare statunitense all'Ucraina".
Esteri
Incidente aereo Washington, recuperate due scatole nere....
Esclusa la possibilità che ci siano sopravvissuti. L'attacco di Trump a Obama e Biden
Le autorità statunitensi hanno recuperato almeno 40 corpi delle 67 vittime dell'incidente aereo avvenuto giovedì sera quando un volo dell'American Airlines e un elicottero dell'esercito si sono scontrati a mezz'aria sul fiume Potomac, vicino all'aeroporto nazionale Ronald Reagan di Washington. In 64 viaggiavano sull'aereo proveniente da Wichita (Kansas) e altre tre sull'elicottero militare: è stata esclusa la possibilità che ci siano sopravvissuti.
Le ricerche
I sommozzatori che lavorano al recupero delle vittime dell'incidente aereo a Washington, si trovano a operare in condizioni difficilissime, dal fango denso in cui si muovono a una visibilità prossima allo zero. A riferirne è la Cnn che cita esperti in questo tipo di operazioni.
Almeno 14 persone risultano dunque ancora disperse. Le scatole nere sono state ritrovate e le autorità inquirenti sperano in un rapporto preliminare entro un mese di tempo. Sebbene la fusoliera si trovi in pochi metri d'acqua, le condizioni rendono il recupero difficile, secondo Butch Hendrick, istruttore di salvataggio e fondatore di Lifeguard Systems, un programma di New York per sommozzatori e personale di soccorso.
"Il fango diventa un problema molto grave. La grave mancanza di visibilità fa sì che i subacquei debbano essenzialmente attraversare l'aereo a tastoni. E ora hanno a che fare con una fusoliera fatta a pezzi". "Ogni metro, ogni quindici centimetri che percorrono c'è un nuovo pericolo anche di infortunio per i sommozzatori. Quindi devono stare estremamente attenti all'interno dell'aereo", ha aggiunto, mettendo in guardia anche dai rischi di contaminazione dovuti al carburante e ai detriti presenti nel fiume.
Trovate due scatole nere
Il National Transportation Safety Board ha annunciato sul suo account X social media di avere “il registratore dei dati di volo e il registratore di voce della cabina di pilotaggio, comunemente noti come scatole nere” pronti per essere analizzati nel suo laboratorio, situato a meno di due chilometri dal luogo dell'incidente.
Chi sono le vittime
Tra le vittime dell'incidente (VIDEO) ci sono due cittadini cinesi, ha confermato l'ambasciata cinese negli Stati Uniti. Inoltre, le autorità argentine hanno confermato al quotidiano 'Clarín' la morte di un padre e di suo figlio di 13 anni, entrambi argentini, che stavano partecipando a una gara di pattinaggio artistico.
Tra i morti accertati giovedì c'erano i pattinatori americani Jinna Han e Spencer Lane e gli allenatori russi Evgenia Shishkova e Vadim Naumov, medaglia d'oro mondiale nel 1994 nella categoria coppie.
Oggi la Russia ha confermato che tra le vittime del disastro ci sono tre persone che avevano il passaporto russo e che l'ambasciata russa a Washington "è in contatto con il Dipartimento di Stato". "Secondo la nostra ambasciata, tre vittime dell'incidente aereo avevano il passaporto russo - ha detto stamani la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, come riporta l'agenzia russa Tass - C'è una quarta persona che si ritiene possa avere il passaporto russo. Sono in corso verifiche".
Oltre a Shishkova e Naumov, c'era anche la pattinatrice Inna Volyanskaya, che lavorava come allenatrice negli Usa. L'ambasciata russa a Washington, ha aggiunto Zakharova, "è in contatto con il Dipartimento di Stato", anche se "sembra una comunicazione a senso unico" perché - ha sostenuto - la rappresentanza diplomatica ha posto domande, "ma finora non abbiamo ricevuto risposte concrete". "Tuttavia - ha concluso - c'è una comunicazione e ci sono state date alcune risposte generiche".
L'attacco di Trump a Biden e Obama
"Purtroppo, non ci sono sopravvissuti". Lo ha annunciato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in un briefing con la stampa. Secondo il presidente, il disastro stato causato da un errore dell'elicottero militare Usa. Trump ha poi criticato l'amministrazione di Barack Obama per la scarsa qualità dei controllori di volo che il tycoon aveva ereditato durante il suo primo mandato alla Casa Bianca, ricordando di essersi dovuto assicurare che fossero di "intelligenza superiore". L'amministrazione Biden, ha detto, "li ha fatti tornare a livelli più bassi che mai" applicando politiche di inclusione che avrebbero ridotto i livelli di sicurezza. I test psicologici introdotti nella prima Amministrazione Trump "sono stati cancellati da Biden. Abbiamo bisogno delle persone migliori".
Esteri
Ucraina, Nyt: “Perdite devastanti, truppe nordcoreane...
Secondo funzionari ucraini e americani, i soldati inviati dal dittatore nordcoreano Kim Jong Un per aiutare la Russia non vengono avvistati da circa due settimane
I soldati nordcoreani inviati a sostenere la guerra della Russia contro l'Ucraina sono stati ritirati dalle linee del fronte dopo aver subito perdite devastanti. Lo riferisce il New York Times, citando funzionari ucraini e statunitensi. Le fonti hanno affermato che, secondo rapporti militari e di intelligence, i soldati inviati dal dittatore nordcoreano Kim Jong Un non vengono avvistate vicino al fronte da circa due settimane.
Già nei giorni scorsi era circolata la notizia del ritiro delle truppe nordcoreane dal Kursk. "È probabile che gli uomini di Kim Jong-Un stiano imparando la lezione dagli errori commessi durante i primi sanguinosi scontri con i soldati ucraini, e si sarebbero ritirati per curare i feriti o aspettare i rinforzi", aveva riferito un comandante delle forze speciali ucraine.
L'arrivo di circa 11.000 soldati nordcoreani in Russia lo scorso novembre ha scatenato l'allarme di Kiev e degli alleati occidentali, sollevando preoccupazioni circa una potenziale escalation della guerra. Tuttavia, nel giro di soli tre mesi, il loro numero sarebbe stato dimezzato, ha riferito il generale Oleksandr Syrsky, il comandante militare più alto in grado dell'Ucraina.
Nonostante la loro reputazione di combattenti valorosi, le truppe nordcoreane sono state descritte dai funzionari ucraini come disorganizzate e scarsamente integrate con le forze russe, il che ha portato a un alto tasso di vittime. Dal loro arrivo, sono stati schierati con pochi mezzi a disposizione e senza un coordinamento adeguato o strategie di ripiego, avanzando in campi pesantemente minati e subendo l'implacabile fuoco ucraino.
La decisione di ritirare le truppe nordcoreane potrebbe non comunque essere definitiva. I funzionari statunitensi ritengono che potrebbero essere ridistribuite dopo un ulteriore addestramento o se la Russia modificasse le sue tattiche per ridurre le vittime. L'Ucraina non ha ancora confermato ufficialmente il ritiro delle truppe nordcoreane, ma le forze ucraine hanno costantemente segnalato pesanti perdite tra di loro e un comportamento insolito sul campo di battaglia.