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‘Casa Sanremo’ festeggia 18 anni e apre le sue porte per 2 settimane
Dall'1 al 15 febbraio, con 2 settimane di eventi, focus, format, appuntamenti speciali, ospiti internazionali e grandi partnership
Casa Sanremo diventa maggiorenne. Per celebrare questo anniversario, Casa Sanremo apre le sue porte alla città per ben 15 giorni, dall'1 al 15 febbraio, con 2 settimane di eventi, focus, format, appuntamenti speciali, ospiti internazionali e grandi partnership. "Siamo immensamente felici di festeggiare 18 anni di Casa Sanremo che terrà aperte le sue porte dall'1 al 15 febbraio, senza soste, con offerte mirate per gli addetti ai lavori, per gli ospiti ma anche per il grande pubblico delle Famiglie e dei giovanissimi. Un’opportunità per noi, che da sempre integriamo la nostra offerta a quella già ricca della Città di Sanremo, in un percorso ideale e materiale che va oltre il perimetro dello storico Teatro Ariston”, ha dichiarato Vincenzo Russolillo.
Accanto alle trasmissioni, come “L’Italia in Vetrina” condotta dalla giornalista Grazia Serra e “Buongiorno Sanremo” condotto da Savino Zaba che si presenteranno con una veste più curata, tante le novità dell’edizione 2025. “Accenderemo il dibattito su temi sociali e solidali di stretta attualità; presenteremo un nuovo progetto sulla legalità e sulla sostenibilità rivolto alle nuove generazioni e daremo il benvenuto ad ospiti di rilievo internazionale” ha affermato il presidente Russolillo, concludendo: “Quest’anno nasce ‘Piazza Marconi’ che accoglie le radio; il piano ‘Underground’ riserverà gradite sorprese; abbiamo inaugurato ‘Casa Sanremo Campus’, ampliando l’attività della ‘Gruppo Eventi Academy’; abbiamo potenziato i nostri canali culturali, d’informazione e social, integrandoli con l’app gratuita, la Testata giornalistica, la Radiovisione, la TV Web, la Casa editrice e la Biblioteca. Confermati ed attesi tutti i format di successo, con qualche piacevole ‘new entry’”.
Casa Sanremo 2025 si propone sempre come punto di aggregazione e di incontro degli addetti ai lavori, delle Autorità, dei Giornalisti, delle personalità di spicco del mondo della Cultura e dello Spettacolo: un pubblico selezionato e qualificato. Si rinnova il Patrocinio con Rai e la collaborazione con Rai Pubblicità per progetti come Tra Palco e Città che sono ormai diventati elementi distintivi della settimana del Festival. All’interno di Casa Sanremo un importante polo dedicato ai media: Rai Radio1, RaiNews24, RaiNews.it, Rai Play, Rai Libri, Rai Radio tutta italiana, RaiPlay Sound, Rai Com, Rai Italia, Rai Italy e TG2 Italia Europa. Riconfermato anche il programma “Le pagelle di Max” che, nella scorsa edizione, ha registrato ottimi ascolti.
Gli appuntamenti di Casa Sanremo saranno costantemente raccontati in diretta dalla Tv Digitale Casa Sanremo Tv e TWEB e dai microfoni di Radio Casa Sanremo fruibili da ogni device scaricando l’app di Casa Sanremo. I programmi di punta “L’Italia in Vetrina”, condotto per il primo anno dalla giornalista Grazia Serra, e “Buongiorno Sanremo” condotto da Savino Zaba proporranno un palinsesto di informazione e curiosità festivaliere, oltre a valorizzare le eccellenze presenti nell’ edizione in corso.
Di grande interesse NextGen Legality by Nextenne, il focus sulla legalità e sui grandi temi dell’attualità, destinato soprattutto alle nuove generazioni. Talk con nomi di grande calibro, condotti da Roberto de Candia e Grazia Serra. Gli Ospiti di questa edizione saranno: Annamaria Frustaci, Sostituto Procuratore Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro; Camillo Falvo, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia; Ciro Angelillis, Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Bari; Claudio Martelli, ex Ministro della Giustizia, Politico, Scrittore, Giornalista; Francesca Nanni, Procuratore generale presso la Corte di Appello di Milano; Marianna Aprile, Giornalista e Conduttrice LA7; Nicola Gratteri, Procuratore Generale presso il Tribunale di Napoli; Nino Di Matteo, Sostituto Procuratore Direzione Antimafia e Antiterrorismo; Paolo Di Giannantonio, Giornalista, già anchorman del TG1; Paolo Pagliaro, Giornalista e coautore di “Otto e mezzo”; Sigfrido Ranucci, Giornalista, Autore televisivo e Conduttore della trasmissione “Report” in onda su Rai3. Per l’occasione sarà presentato il nuovo Magazine “Nextenne”.
Tra i momenti di riflessione e confronto, due eventi speciali: il primo, giovedì 13 febbraio, curato dal Ministero della Salute; il secondo, sabato 15 febbraio, con Anas, sul tema guida sicura. Come sempre all’interno di Casa Sanremo saranno protagonisti i Territori splendidi del nostro Belpaese: Terre d'Irpinia; Grotte di Frasassi; Regione Liguria; Regione Calabria, con la Riviera dei Cedri; Regione Puglia, il Comune di Barletta; Terre del Bussento, il Comune di Pellezzano e il Comune di Sapri; Regione Basilicata e il Comune di Ruoti; Comune di Mercogliano; Comune di Montecorvino Pugliano; Comune di Centola-Palinuro.
Fondamentale è la collaborazione con il settore sociale e il mondo dell'associazionismo. In questo contesto, spiccano le partecipazioni di realtà di grande rilevanza come Amnesty International, Save the Children, Musica contro le Mafie e Unicef.
Un'iniziativa speciale delle Grotte di Frasassi si terrà dal 4 al 6 febbraio, dove saranno organizzate lezioni sui temi ambientali per le Scuole, incentrate sulla salvaguardia del pianeta, con la partecipazione dei popolari “Gormiti - The New Era” di Rainbow. Inoltre, giovedì 13 febbraio, alle ore 17.00, le Grotte di Frasassi presenteranno l'evento "Festival Art. 21: L’Eco della Libertà dalle Grotte di Frasassi", un'occasione speciale che vedrà la partecipazione di artisti, musicisti e figure di spicco del mondo della cultura. Tra i Premiati illustri: Anas Spa per “Italia on the Road”; Donatella Bianchi, Giornalista e Conduttrice; Angelo Mellone, Giornalista, Scrittore e Direttore Day Time Rai 1; Giorgio Verdelli, Regista e Sceneggiatore; il Maestro Vittorio Storaro, Direttore della Fotografia, vincitore di tre Premi Oscar, a cui andrà il Premio Casa Sanremo alla Carriera; Ezio Nannipieri, Direttore Artistico di Musicultura, a cui andrà il Premio Eccellenza Italiana di Casa Sanremo. Anche per il 2025 il Soundies Music Award sarà assegnato alla casa discografica e all'artista che avranno realizzato il videoclip più significativo tra quelli prodotti per le canzoni in gara al Festival di Sanremo.
Presenti per il 10° anno consecutivo i ragazzi di Radio Immaginaria e la Giuria di adolescenti, composta da più di 500 ragazzi in tutta Italia. Da segnalare la food experience immersiva, che quest’anno porta la firma unica ed eccellente di Gambero Rosso. Per la parte beverage, Casa Sanremo si è affidata alla comprovata esperienza della Perrella Academy. Tra le principali esperienze gastronomiche spicca l’Arena del Gusto Riggi, con i sapori di Maestri Pizzaioli che si incontrano per raccontare le eccellenze del food italiano.
Una piacevole novità: “Casa Sanremo Underground” ospita “Piazza Marconi – Casa Sanremo, che accoglie le Emittenti radiofoniche e gli eventi Live Box e Performer. Live Box non è un Concorso e non è un Contest, ma è lo spazio che permette ai talenti di qualsiasi età di esibirsi con la propria musica all’interno di un evento che amplifica il mood legato al Festival di Sanremo. È il M° Ciro Barbato a guidare, in qualità di Direttore artistico e organizzativo, il team di professionisti e gli artisti che lavorano al progetto. L’ambito comunicazione del progetto è curato dalla dottoressa Maria Puca.
Quest’anno a Live Box, si affianca, un altro palcoscenico che valorizza l’arte in tutte le sue infinite sfaccettature: Performer. Si unisce, dunque, al gruppo di lavoro di Casa Sanremo, per questo progetto in particolare, il M° Ermanno Croce. È stato già inaugurato Casa Sanremo Campus che integra e amplia l’offerta formativa della Gruppo Eventi Academy.
The Club è la vetrina importantissima per Dj, Dj producer e Dance Singer. Gli artisti selezionati si alterneranno alle consolle di Casa Sanremo, con esibizioni dal vivo. Responsabile del progetto è Davide Vignes. The Comfort Zone rimane e si riconferma è l’esclusiva area benessere, con professionisti del mondo olistico e la collaborazione con Csen. Tornano i format più seguiti. Il Salotto letterario di Casa Sanremo offre molti spunti di dialogo e confronto. Confermata la fortunata partnership con Rai Libri. Tra gli autori Rai Libri saranno presenti: Beppe Convertini, Marco Carrara e Savino Zaba.
Il Concorso letterario, con due Sezioni all’attivo, ha raccolto un numero elevatissimo di adesioni, confermandosi come uno dei contest letterari più ambiti. Durante la Cerimonia di Premiazione, ospiti d’onore Pablo Reyes, former member dei Gipsy King, e la sua attuale formazione per il Premio per i 38 anni della canzone “Bamboleo”, un successo planetario. Il format “La Vetrina”, presentato da Maurilio Giordana, è dedicato a scrittori già affermati e a quelli esordienti, selezionati per offrire al pubblico letture di qualità. Gli appuntamenti speciali sono condotti da Grazia Serra.
Casa Sanremo Library prevede, invece, lo “Scaffale dei libri” dove gli autori possono lasciare una copia del loro volume, autografandolo con dedica. Interessanti i titoli in catalogo (volumi cartacei e in formato e-book)editi da Casa Sanremo Edizioni che, al momento, vanta ben 5 Collane: Narrativa, Storie, Poesie, Antropologia e Territori, Arte. Nell’ambito delle iniziative di avvicinamento alla Lettura di Casa Sanremo, rilevanti i laboratori di lettura con i detenuti di due realtà carcerarie molto importanti: l’Istituto penitenziario di Arienzo e l’ICATT di Eboli. Il salotto culturale ospiterà anche le Eccellenze italiane selezionate da Casa Sanremo: Aziende che racconteranno il successo del loro brand.
Il mondo degli investimenti sarà ancora una volta protagonista a Casa Sanremo Invest. Per il primo anno in assoluto, Casa Sanremo e il Festival di Sanremo, per volontà rispettivamente del Consorzio Gruppo Eventi e di Rai Com, avranno il loro Store con merchandising ufficiale, originale ed unico, realizzato e prodotto da KeyStart23, l’azienda specializzata in comunicazione e gadget. Tre i punti vendita: due a Casa Sanremo ed uno in Piazza Colombo.
Spettacolo
Verissimo, Andrea Rizzoli ospite oggi: il racconto della...
Nello studio di Silvia Toffanin, arriva Rizzoli per presentare il suo libro 'Non ci sono buone notizie'
Andrea Rizzoli sarà ospite oggi, sabato 1 febbraio, a 'Verissimo'. Il figlio di Eleonora Giorgi torna nello studio di Silvia Toffanin per presentare il suo libro 'Non ci sono buone notizie', in cui racconta l'anno più difficile vissuto dalla mamma e dalla sua famiglia, dal giorno in cui è stato diagnosticato all’attrice un cancro al pancreas.
'Non ci sono buone notizie'
Eleonora Giorgi, 71enne, combatte da tempo con un tumore al pancreas, che avanza inesorabilmente. In una recente intervista rilasciata a Verissimo, l'attrice ha raccontato che gli ultimi esami hanno dato risultati negativi: "La Tac ha mostrato che tutto è molto progredito. Molto. La medicina ti offre percorsi arginanti, chiamati anche palliativi, molto intrusivi. Mi trovo davanti a un bivio. È un momento tosto, molto complicato", ha detto.
A raccontare ulteriori dettagli sulla malattia è stato il figlio Andrea Rizzoli, che al Corriere della Sera ha rilasciato un'intervista in cui ha parlato del "tempo che resta da vivere insieme". Nel libro 'Non ci sono buone notizie', Rizzoli (nato dall'amore tra Eleonora e Angelo Rizzoli) parla dell'ultimo anno, come quello "più bello di mia madre, nonostante tutto".
'Non ci sono buone notizie' è un diario intimo, in cui tra le pagine Andrea racconta tutto: dalla tosse sospetta, alla diagnosi della malattia fino alla speranza di guarigione. "Faremo il necessario affinché il tempo che le resta sia piacevole, ma non possiamo fare nulla per allungarlo. Ci siamo goduti ogni istante con una intensità prima inimmaginabile. E continueremo fino all’ultimo giorno", così Rizzoli al Corriere ha commentato le condizioni di salute della mamma Eleonora. Un anno pieno di sofferenza che li ha resi uniti più che mai.
Nelle pagine del libro, Andrea racconta quanto la sua famiglia sia stata fondamentale per Eleonora Giorgi. Ad avere un ruolo cruciale nel difficile percorso che sta attraversando l'attrice, è il piccolo Gabriele, il nipotino nato dall'amore tra Clizia Incorvaia e il figlio Paolo Ciavarro (avuto da Massimo Ciavarro): "Gabriele è una medicina vivente per nostra madre: cascasse il mondo, lei alle 17 lo deve vedere", ha aggiunto Andrea Rizzoli al Corriere.
Eleonora Giorgi a Verissimo
Eleonora Giorgi sarà ospite domani, domenica 2 febbraio, a Verissimo per portare la sua testimonianza. "La malattia è avanzata, aspetto un miracolo. Tengo duro, sono piena d’amore", ha commentato pochi giorni fa l'attrice alla trasmissione 'I Lunatici' in diretta su Rai Radio 2.
Tv & Gossip
Elsbeth: il nuovo volto del giallo investigativo su Rai 2
Elsbeth: il nuovo volto del giallo investigativo su Rai 2
Non nascondiamo la nostra curiosità quando ci capita tra le mani una serie che promette di rompere gli schemi, strizzando l’occhio sia ai fan dei procedurali polizieschi sia agli amanti di quei vecchi gialli che si guardavano in famiglia, magari nel salotto illuminato soltanto dal bagliore del televisore. Ecco, l’arrivo di Elsbeth su Rai 2 dal 1° febbraio 2025 ci ha fatto sentire proprio così: un misto di eccitazione, intrigo e ricordi di un passato televisivo che, tutto sommato, amiamo ancora tantissimo.
Abbiamo pensato di parlarvene in modo un po’ schietto e diretto, perché in fondo vogliamo farvi capire la portata di questa produzione statunitense, che nasce come spin-off di The Good Wife e The Good Fight, ma prende immediatamente una piega tutta sua, quasi fosse un viaggio autonomo dentro le logiche più imprevedibili del crimine.
Un pizzico di sapore “Columbo”
Sì, Elsbeth vuole proprio giocare con la formula che rese mitico il tenente con l’impermeabile stropicciato, cioè Columbo. Qui, però, non abbiamo un poliziotto dai modi goffi ma astuti, bensì un’ex avvocata estremamente arguta e, diciamolo, piuttosto stravagante. Il suo nome completo è Elsbeth Tascioni, il volto – e soprattutto la mente – è di Carrie Preston, che molti di voi avranno già visto in altre serie di successo.
La particolarità di questo nuovo show? Veniamo a sapere fin da subito chi ha commesso il delitto e, allo stesso tempo, restiamo incollati allo schermo per scoprire come si arriverà alla sua cattura, svelando motivazioni e trabocchetti. Una scelta narrativa che fa venire voglia di urlare: “Finalmente, qualcosa di un po’ diverso!” Insomma, se vi piacciono le sorprese a metà episodio, una sceneggiatura che cambia direzione e l’idea di un crimine rivelato subito, allora questa serie potrebbe diventare la vostra nuova fissa.
Dal tribunale alle strade di New York
Elsbeth Tascioni, in origine, era un’avvocata formidabile a Chicago. Poi, all’improvviso, sceglie di trasferirsi a New York, abbracciando un ruolo inedito all’interno del Dipartimento di Giustizia, con l’obiettivo di monitorare il comportamento della polizia locale e fornire il suo ingegno a indagini complicatissime. Il salto dai tribunali alle strade non le ha fatto perdere quell’aria un po’ svampita che, a dire il vero, la rende irresistibilmente geniale. Siamo rimasti affascinati dal suo modo di ragionare: non si tratta di una detective classica, bensì di una mente creativa che rimbalza da un’idea all’altra, che sbaglia le parole per poi correggersi, che inciampa in particolari apparentemente insignificanti per poi trovarvi un significato nascosto.
Episodi e colpi di scena
La prima stagione di Elsbeth consta di dieci episodi, un numero che promette un bel viaggio da fare con il fiato sospeso. Già il pilot, intitolato “Errori di ortografia”, si apre con l’omicidio di una studentessa di teatro rinvenuta morta in un grattacielo. Qualcuno ha cercato di camuffare l’evento come un suicidio, ma sin dai primi minuti si capisce che non è per niente così. Forse ci si mette un professore dal comportamento ambiguo, forse entra in scena una scia di indizi seminati alla rinfusa. Alla fine, siamo trasportati dentro una trappola di deduzioni che Elsbeth, con la sua stralunata attenzione ai dettagli, prova a sciogliere come fosse un enigma a orologeria.
Non manca, ovviamente, un secondo episodio che già dal titolo – “Un classico personaggio di New York” – profuma di intrigo e di quella curiosità tipica della Grande Mela. Vengono introdotte, in questo appuntamento, alcune guest star di rilievo, come Jane Krakowski e Linda Lavin, che regalano momenti di pura frenesia televisiva, un po’ comici e un po’ drammatici. Noi lo consideriamo un segnale forte: la serie cerca di non prendersi mai troppo sul serio, nonostante i casi di omicidio e le tensioni investigative che ne conseguono.
Volti noti e sorprese nel cast
Confrontarci con la personalità di Elsbeth è divertente, ma il racconto si arricchisce ancor di più grazie ai personaggi che le orbitano attorno. Wendell Pierce interpreta il capitano C.W. Wagner, un tipo intransigente, all’inizio piuttosto scettico verso la nostra protagonista, poi gradualmente colpito dalla sua mente acuta e dalle sue idee fuori dal comune.
Accanto a loro, c’è Carra Patterson nei panni dell’agente Kaya Blanke, una donna piena di coraggio e di professionalità, destinata a diventare un’alleata preziosa nelle indagini (e, si mormora, anche un’amica sincera per Elsbeth).
La forza delle guest star
Uno dei motivi per cui Elsbeth ci appare così intrigante è la presenza di guest star che spuntano qua e là. Certi volti noti, quando compaiono a sorpresa, finiscono per ribaltare le carte in tavola. Piccoli camei o parti più sostanziose, in ogni caso riescono a creare quell’effetto scossa che ti fa pensare: “E adesso che succede? Chi è questo? Cosa nasconde?” Insomma, la serie non ha paura di mescolare dramma e momenti più leggeri, quasi volesse stuzzicare il nostro lato emotivo ma anche strappare una risata qua e là.
Strategia di distribuzione su Rai 2 e RaiPlay
Dal 1° febbraio 2025, la prima serata di Rai 2 si accende con Elsbeth. Ma non è tutto: potete recuperarla comodamente on demand su RaiPlay, così da non perdervi nemmeno un episodio. Dalle nostre parti, questo doppio canale di fruizione è ormai una scelta irrinunciabile: oltre al consueto pubblico televisivo, ci si rivolge anche a chi preferisce guardare le serie in streaming, magari con un buon caffè in mano, avvolti in una coperta in piena notte. La strategia sembra puntare a catturare persone di tutte le età e non ci stupiremmo se i numeri di ascolto dimostrassero fin dai primi episodi che la curiosità intorno a Elsbeth è più che concreta.
La critica e il rinnovo
Non poteva mancare, in questo quadro, il parere dei critici. Secondo voci oltreoceano, lo show avrebbe già convinto addetti ai lavori e appassionati, tanto che si parla con una certa sicurezza di un rinnovo per una seconda stagione. E per quanto la curiosità si concentri soprattutto sull’indagine in corso, l’idea di vedere un’ulteriore evoluzione delle trame e del ruolo di Elsbeth Tascioni ci fa gioire. In un panorama televisivo abbastanza saturo, trovare una serie che recupera i sapori classici ma li reinterpreta in chiave moderna non è così semplice.
Un viaggio nelle menti criminali (e nelle nostre)
La vera forza di Elsbeth è proprio questa: la serie ci catapulta in un luogo familiare, un legal drama con venature poliziesche, eppure ci spinge a guardare le indagini da una prospettiva diversa. Conosciamo già il colpevole, ma seguiamo passo dopo passo la costruzione dell’iter investigativo, come se fossimo invitati a camminare per le strade affollate di New York insieme a Elsbeth, notando i dettagli che quasi nessuno vede. Saranno i suoi pensieri sopra le righe a farci sorridere, o magari a farci riflettere su come, in fondo, la verità possa apparire assurda soltanto finché non si uniscono tutti i tasselli.
Un imperdibile inizio anno televisivo
Quindi, se volete qualcosa che guardi al passato ma si proietti con energia verso il futuro, Elsbeth fa per voi. Si tratta di un avvio di stagione televisiva carico di novità e di una certa consapevolezza di ciò che funziona quando si parla di crime drama. Noi non vediamo l’ora di scoprire dove ci porterà, perché la sensazione è che Elsbeth Tascioni, con la sua aria spaesata ma il cervello che lavora a mille, abbia ancora tante carte da svelare. Preparatevi: i misteri sono numerosi, gli indizi sparsi ovunque e sta solo a noi cogliere i segnali che la regia e la sceneggiatura offrono.
Potrà piacervi se amate l’idea di capovolgere i soliti schemi del “chi è stato?”. Oppure potrebbe conquistarvi per la sua atmosfera leggera, punteggiata da sprazzi di comicità, senza però dimenticare l’intensità dei casi su cui si indaga. È un mix di giallo, legal drama e ironia che, almeno dalle prime puntate, ci ha già convinto a riservarle un posto d’onore nella nostra programmazione. E considerando il riscontro ricevuto in patria, siamo pronti a scommettere che, anche da noi, Elsbeth possa trasformarsi in un piccolo fenomeno da seguire episodio dopo episodio.
Attualità
Lily Collins e il nuovo cammino della maternità: un...
Siamo onesti: a volte basta una frase, una foto, persino un emoji per farci vibrare dentro. E stavolta è successo. Una notizia che ha un sapore speciale, un’emozione che arriva dritta allo stomaco e ci resta. Lily Collins è diventata mamma. Lei, quella che abbiamo imparato a conoscere e amare nei panni di Emily in Paris, ha accolto nella sua vita la piccola Tove Jane McDowell. E no, non è solo un titolo da tabloid, è molto di più. È un sogno che prende forma, un desiderio coltivato con cura, una storia che parla di amore vero. E noi, oggi, vogliamo immergerci in questa storia, lasciarci trascinare dall’onda di emozioni che ci ha travolti nel momento stesso in cui abbiamo letto quelle parole. Perché certe notizie non si leggono, si sentono.
Un annuncio che sa di svolta
La prima volta che ci siamo imbattuti nel nome di Tove Jane McDowell, siamo rimasti sorpresi dal suono dolce e dalla storia di affetti che sembra racchiudere. Non è un nome comune, eppure ci appare intriso di una grazia familiare, come se fosse stato scelto con cura per celebrare un nuovo inizio. Lily, conosciuta a livello mondiale non solo per le sue doti recitative ma anche per un fascino naturale che incanta lo schermo, ha condiviso la notizia della nascita della piccola Tove in modo estremamente intimo e riconoscente. E lo ha fatto senza retorica ma con una dolcezza che sembra provenire da un luogo profondamente autentico.
Sappiamo bene come gli annunci delle star possano a volte apparire patinati, quasi freddi. Ma in questo caso, è stato impossibile non percepire un senso di gioia sincera che traboccava. Ed è forse proprio quella spontaneità a rendere questa vicenda ancora più toccante: la condivisione di un momento intimo, accompagnata da un ringraziamento sentito a chi ha reso possibile l’arrivo di Tove. Una gratitudine rivolta verso coloro che hanno supportato Lily e il marito, il regista Charlie McDowell, in un percorso che – anche se da lontano – non è mai banale né privo di sfide personali.
L’origine di un desiderio
Torniamo un attimo indietro. Lily Collins, nata nel 1989 in Inghilterra ma cresciuta a Los Angeles. Un’infanzia con un cognome che pesa – suo padre è Phil Collins – e una carriera che sembra segnata dal destino. Una di quelle storie che sembrano scritte prima ancora di essere vissute. Ma la verità? La vita di Lily non è stata tutta luci e tappeti rossi. Anzi. Dietro quel sorriso perfetto, dietro i riflettori, c’era una ragazza che ha dovuto combattere con i suoi demoni. Un disturbo alimentare, una lotta vera, profonda, di quelle che ti segnano dentro. Un percorso in salita, tra fragilità e forza, tra momenti di sconforto e voglia di rinascere. E ce l’ha fatta, ha trasformato quella battaglia in un punto di svolta. Si è guardata dentro, ha scavato, ha scelto di ricostruire. E oggi, con l’arrivo di Tove, quel cammino sembra trovare un nuovo significato. Un viaggio che non è stato facile, ma che l’ha portata esattamente dove voleva essere.
Negli ultimi anni, tanti fan avevano già percepito il desiderio di maternità che germogliava in lei. Non servivano parole esplicite: bastava vedere la determinazione con cui, in varie interviste, lei accennava a un futuro carico di speranze. È come se, gradualmente, l’idea di diventare madre fosse diventata sempre più nitida, sino a rivelarsi una scelta concreta. Forse, in parte, è anche questa determinazione a renderla così vicina a chi la segue: vedere una figura pubblica che non ha timore di mostrare la propria vulnerabilità può davvero toccare corde profonde.
Un approccio diverso alla genitorialità
La maternità surrogata fa discutere, divide, crea scontri. C’è chi la accoglie come una benedizione e chi la guarda con sospetto. Eppure, se ci fermiamo un secondo, lasciando da parte i pregiudizi, possiamo vedere qualcosa di più grande. Per Lily e Charlie, questa non è stata una decisione presa su due piedi, ma un viaggio lungo, fatto di dubbi, speranze, riflessioni infinite. Un cammino intriso di desiderio, paura, coraggio. Non un capriccio, non una scorciatoia, ma la strada giusta per loro, per il loro sogno di famiglia.
Chi può davvero dire di sapere cosa spinge qualcuno a fare certe scelte? Nessuno, davvero. Ogni storia ha i suoi perché, le sue ombre, le sue luci. Ma c’è una cosa che è chiara come il sole: Lily e Charlie non si sono nascosti. Hanno parlato, spiegato, messo a nudo il loro sogno di diventare genitori. Hanno mostrato un desiderio vero, profondo, senza filtri. E forse proprio questa sincerità ha fatto crollare qualche muro, ha aperto una breccia nelle polemiche, ha fatto spazio al rispetto. Perché alla fine quando c’è amore, quando c’è gratitudine, tutto il resto diventa rumore di fondo.
Le critiche come banco di prova
Certo, sarebbe ingenuo pensare che una scelta così delicata venga accolta sempre e soltanto con applausi. Numerose voci, come spesso accade, si sono levate per mettere in discussione la maternità surrogata. Alcuni hanno puntato il dito sull’aspetto etico, altri hanno sollevato dubbi sul significato stesso di “famiglia”. Ma la coppia, di fronte a questi appunti, ha mantenuto una calma che colpisce. Piuttosto che ingaggiare battaglie a distanza, Lily e Charlie hanno preferito raccontare la loro esperienza con sincerità, lasciando che la forza dei sentimenti parlasse da sé.
A pensarci bene, è un atteggiamento che rispecchia l’immagine della stessa Lily: una donna che ha sempre affrontato le proprie battaglie interiori con coraggio e riservatezza, senza gridare né nascondersi. Forse, in un certo senso, questa serenità di fronte alle critiche è figlia dell’esperienza di chi ha già vissuto momenti complicati e ha imparato a non farsi definire dalle opinioni altrui. L’amore, dopotutto, non ha bisogno di giustificazioni quando è sincero.
Uno sguardo al percorso artistico
Chi la conosce da tempo ricorderà alcuni dei ruoli che l’hanno consacrata a icona internazionale. Dai film come The Blind Side e Mirror Mirror alla serie che l’ha definitivamente proiettata nell’Olimpo della televisione – “Emily in Paris” – Lily Collins ha dimostrato versatilità, carisma e un’eleganza che solo pochi possiedono. E nel frattempo non ha mai perso occasione per sensibilizzare il pubblico su temi a lei cari, dalla lotta ai disordini alimentari al diritto di ogni individuo di scegliere la propria strada.
La sua figura professionale, dunque, non può essere scissa dal suo percorso umano. Negli ultimi anni, Lily si è espressa più volte a favore della consapevolezza rispetto a ciò che accade dietro le quinte di una vita apparentemente perfetta. Mettere in scena la gioia di avere una bambina attraverso surrogacy, in un ambiente come quello hollywoodiano, può sembrare quasi un atto di ribellione: è come dire al mondo che ci sono tanti modi di diventare madri, e che non esiste un’unica verità valida per tutti.
L’incontro di due famiglie illustri
C’è anche una cornice affascinante, in questa storia: la famiglia di Lily, con una tradizione artistica che gravita attorno alla musica di suo padre, Phil Collins, e quella di Charlie, legata al mondo del cinema. Da un lato, il cognome Collins evoca subito note celebri e concerti che hanno fatto la storia. Dall’altro, McDowell rimanda a un lignaggio attoriale noto a Hollywood. Pensare che questi due percorsi si siano uniti in un matrimonio, e che da tale unione sia nata una bambina con un nome decisamente peculiare come Tove Jane, ci fa quasi venire voglia di rispolverare le grandi saghe familiari di un tempo.
Per noi, il fascino di questo incontro non si riduce a un mero pettegolezzo da salotto: rappresenta un ponte tra passati artistici diversi, un’integrazione di storie che potrebbe proiettare la piccola Tove in un futuro altrettanto creativo. E considerando la tenacia di Lily e l’estro di Charlie, chissà che questa bambina non ci riservi sorprese in ambiti impensabili. Ma questo, naturalmente, è solo un piccolo gioco di fantasia che ci concediamo, osservando da lontano un nuovo nucleo familiare in formazione.
La potenza di un messaggio universale
Lo sappiamo bene: il mondo dello spettacolo sa essere spietato, con i suoi ritmi incalzanti, i riflettori sempre accesi e una pressione costante che spesso schiaccia persino i migliori. Ecco perché, quando un’attrice di fama internazionale come Lily Collins decide di condividere qualcosa di tanto intimo, ne rimaniamo toccati. È come se ci mostrasse che, al di là dei set cinematografici e dei riflettori, esiste un essere umano alle prese con desideri, paure e speranze non così diverse dalle nostre.
Alcuni fan hanno detto di essersi commossi leggendo le prime righe del suo annuncio, altri hanno mandato messaggi di vicinanza sui social network. Da parte nostra, notiamo come ogni parola, ogni immagine di Tove avvolta in una piccola coperta, trasudi amore incondizionato e desiderio di protezione. Questo flusso di entusiasmo e partecipazione racconta bene quanto certi temi – come la nascita di un figlio – tocchino corde profonde nell’animo di ognuno di noi, rendendoci per un attimo meno estranei, meno distanti, perfino in un contesto apparentemente dorato come Hollywood.
Il viaggio oltre i percorsi tradizionali
Aver deciso di intraprendere la via della maternità surrogata può apparire, agli occhi di qualcuno, come un passo ardito. Ma se guardiamo la storia di Lily con attenzione, ci accorgiamo che è stata segnata da difficoltà personali, da momenti di buio e da uno slancio continuo verso la luce. Nel 2017, raccontano alcune testimonianze, la voglia di diventare madre iniziava già a pulsare nel suo cuore, nonostante le sfide e le incognite. Oggi, quella speranza è diventata realtà.
Eppure, non possiamo ignorare il contesto culturale in cui viviamo: la surrogacy è ancora considerata un tabù da tanti, un argomento che suscita giudizi contraddittori. Tuttavia, la serenità di Lily nel parlare di questo percorso fa emergere un messaggio di apertura. Ci invita a considerare che, in una società in continua evoluzione, le famiglie possono nascere in modi diversi e nessuno di questi andrebbe sminuito o etichettato come inferiore. Che la piccola Tove fosse attesa con amore, questo è palese. E, in fondo, non è l’amore lo zoccolo duro di ogni relazione umana?
L’eredità di una storia personale
Un altro aspetto che non possiamo trascurare è la vicenda di Lily legata al disturbo alimentare. È impossibile non pensare a quanta forza serva per superare certe barriere mentali, quanta volontà occorra per dire a se stessi: “Ora sto meglio, sono pronta a prendermi cura di un altro essere vivente.” Ci piace credere che la scelta di diventare mamma, di affidarsi a una surrogata per realizzare quel sogno, possa essere letta anche come il coronamento di un lungo viaggio verso la serenità.
Il fatto che lei stessa abbia parlato apertamente di tali difficoltà in passato mostra il desiderio di trasformare la propria vulnerabilità in un punto di contatto con gli altri. In questo risiede una sorta di insegnamento: persino una persona famosa, con tutte le opportunità del caso, deve fare i conti con le proprie insicurezze e i propri demoni. E la maternità, in questo senso, può diventare un simbolo di rinascita: un modo per dire al mondo che si può voltare pagina e ricostruirsi, a volte anche in maniera inusuale.
La normalità di un atto straordinario
Tornando al nocciolo della questione, è sorprendente notare come, in mezzo a riflettori e flash, Lily e Charlie stiano provando a vivere la genitorialità in maniera normale, con quell’aria di chi sta ancora scoprendo ogni singolo dettaglio di una neonata. Certo, le telecamere potranno essere sempre pronte a catturare il loro prossimo passo. Ma viene da immaginare la quotidianità di questa coppia come un susseguirsi di gesti semplici: il primo vagito al mattino, i pianti notturni, le poppate e i cambi di pannolino. Scene che, in fondo, appartengono a tutti i genitori, indipendentemente dalla fama.
C’è un messaggio di fondo che emerge da questa vicenda: non c’è nulla di più potente della vita che sboccia e ogni storia che la riguarda ci riguarda tutti, almeno un po’. Anche quando la vita prende forma attraverso una soluzione che esce dai canoni. Forse il punto è proprio questo: aprirsi alla diversità, ammettere che non tutti i percorsi sono lineari. E la risonanza mediatica di Lily Collins e Charlie McDowell, in tale contesto, potrebbe aiutarci a fare un passettino in più verso la comprensione e il rispetto delle scelte altrui.
Passione e riflessioni per il futuro
È impossibile non chiederci che cosa accadrà domani. Lily, adesso, si ritroverà a unire l’impegno di neo-mamma a quello di attrice affermata e Charlie continuerà a lavorare dietro la macchina da presa. Sicuramente, vi saranno momenti di caos, probabilmente qualche nottata in bianco, ma anche scoperte emozionanti che solo chi vive la genitorialità da vicino può comprendere.
Le persone che la seguono sperano di vedere, in qualche modo, questo nuovo aspetto della sua vita riflesso nei progetti futuri. Ci saranno interviste in cui racconterà la propria esperienza? Condividerà qualche scorcio della piccola Tove, magari mostrandoci come sta crescendo? Non lo sappiamo con certezza e in fondo potrebbe essere più bello così, lasciando a questa famiglia il sacrosanto diritto alla propria intimità.
Un inno alla vita e alla resilienza
Eccoci, infine, giunti a tirare le fila di una storia che ci ha coinvolti più del previsto. Abbiamo parlato di Lily Collins, di un sogno che a lungo ha custodito, di un percorso non convenzionale e di una bambina che porta con sé un nome carico di speranze. Abbiamo rivisto le luci e le ombre di una carriera brillante, accostate alle battaglie private di chi ha dovuto lottare contro i propri limiti. E soprattutto, abbiamo osservato come, nel tumulto del mondo dello spettacolo, si sia aperto uno spiraglio di semplice e pura gioia.
La maternità surrogata, che a molti potrebbe apparire un territorio ancora inesplorato o controverso, si svela qui come una scelta compiuta con responsabilità e amore. Laddove in altri contesti si sarebbe potuta generare solo tensione, Lily e Charlie hanno invece costruito un’occasione per raccontare un nuovo tipo di famiglia, un nuovo modo di vedere la nascita, un rinnovato senso di speranza. E noi ci troviamo a celebrare questa notizia con un misto di stupore e commozione, perché siamo convinti che ogni essere umano abbia il diritto di trovare la strada che lo rende davvero felice.
Questa non è la solita storia di una star che diventa mamma. È il viaggio di due persone, due anime che hanno scelto di affidarsi a un’altra per realizzare un sogno, quello di tenere tra le braccia la loro bambina, di guardarla negli occhi e vedere il futuro riflesso lì dentro. È un atto di amore puro. E in un mondo che spesso sembra cinico, freddo, tutto giudizi e parole vuote, una notizia come questa ci ricorda cosa conta davvero. Una nuova vita. Una pagina bianca da riempire. Un battito di ciglia, un respiro, un primo sorriso che cambia tutto. Perché, alla fine, è questo il cuore di tutto: l’amore che si rinnova, che cresce, che vince su tutto.
Potrebbe sembrare retorico, eppure certe realtà ci toccano in profondità proprio perché sono universali. E magari questo lieto evento, raccontato con semplicità e gratitudine, saprà accendere in tanti la scintilla del dialogo, della consapevolezza e del rispetto. Perché in fin dei conti, ogni volta che celebriamo la nascita di un bambino, celebriamo la possibilità di un domani migliore, un domani in cui ognuno può scegliere come e con chi costruire la propria vita.
Lily Collins e Charlie McDowell ci mostrano, con questa piccola grande avventura, che l’amore ha mille forme e non si lascia definire dai pregiudizi. Oggi, noi vogliamo soltanto raccogliere tutta la gioia e la sincerità che traspaiono da questo nuovo capitolo della loro esistenza, condividendo la speranza che un giorno anche i dibattiti più complessi possano trovare un punto d’incontro, a partire dal riconoscimento della dignità di ogni scelta compiuta con il cuore. E nel frattempo, salutiamo Tove con un sorriso, felici di sapere che nel mondo c’è una nuova storia d’affetto, pronta a germogliare e a brillare proprio come un raggio di sole inaspettato.