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Le commissioni nette di gestione si sono attestate a 338,7 milioni di euro, in aumento del 17% rispetto all'anno precedente
![Anima: utile netto 2024 +53%, raggiunti 228 milioni di euro](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1cfc095e94eb-a2edc94fbd13-1000/format/big/anima.png)
Anima Holding presenta i risultati consolidati per l’esercizio 2024, registrando una crescita significativa su tutti i principali indicatori finanziari. Le commissioni nette di gestione si sono attestate a 338,7 milioni di euro, in aumento del 17% rispetto all'anno precedente, mentre i ricavi totali consolidati hanno raggiunto 530,0 milioni, segnando un incremento del 44%. L’utile netto consolidato ha toccato 227,8 milioni di euro (+53%), con un utile netto consolidato normalizzato pari a 276,5 milioni (+50%).
Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre proposto un dividendo di 0,45 euro per azione, confermando l’attenzione del Gruppo verso una remunerazione solida per gli azionisti. Tra le iniziative strategiche emerge l’approvazione di un aumento di capitale volto a supportare i piani di incentivazione a lungo termine, sottolineando l’impegno a garantire un allineamento tra il management e gli azionisti.
Alessandro Melzi d’Eril, amministratore delegato di Anima., commenta: “Gli ottimi numeri registrati nel 2024 sono una conferma delle grandi capacità del nostro Gruppo di generare risultati consistenti nel tempo. Il nostro modello di business basato sulle partnership distributive, un approccio disciplinato agli investimenti e un impegno senza paragoni nel supporto alle reti di vendita hanno consentito negli anni di creare relazioni industriali che oggi fanno di Anima un grande valore riconosciuto dalle controparti.”
Melzi d’Eril evidenzia i pilastri di questo successo: “Raccolta positiva, redditività in crescita, diversificazione del business, forte generazione di capitale e grande attenzione alla remunerazione degli azionisti sono stati i punti cardine di questo esercizio per Anima.”
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Finanza
Banche, l’analista: “Prevedo darwinismo...
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Il settore bancario, cresciuto con l’aumento dei tassi, ora affronta la sfida dei tagli Bce
![Banche, l'analista:](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1cfc26900958-1f87e991fc5a-1000/format/big/banche_r.png)
Il settore bancario, cresciuto con l’aumento dei tassi, ora affronta la sfida dei tagli Bce. Intesa Sanpaolo e Crédit Agricole continuano a brillare, ma il futuro è un campo di battaglia. Solo le banche ben posizionate vincono: le altre rischiano di essere inglobate, scomparire o sfumare in secondo piano. Ecco la ragione profonda del risiko bancario: un darwinismo spietato, dove la selezione naturale farà emergere i vincitori. E' davvero così? L'analista finanziario Giorgio Vintani spiega le ragioni all'Adnkronos: il settore bancario ha grandemente beneficiato della risalita dei tassi negli ultimi 2 anni, migliorando la performance del margine di interesse e "permettendo a molti istituti (per esempio Unicredit) di rifiorire. Queste banche, afferma, sono state le vere protagoniste della rinascita del comparto, piuttosto che le banche leader in servizi e transazioni, che hanno compiuto il loro naturale percorso di crescita".
Sullo scenario un'opportunità, ma anche una sfida. "La prima -dice l'analista- deriva dall’ondata di fusioni e acquisizioni che ha colpito il settore: si tratta di avere istituti più snelli e più efficienti, che siano meglio posizionati e pronti ad affrontare l'evoluzione". La sfida è la riduzione dei tassi da parte della Bce, l'unico strumento per tentare di risollevare le deboli economie europee: "Percorso di tagli necessario ma che va a scapito del margine di interesse delle banche. Prevedo che il settore attraverserà un’epoca di darwinismo, in cui solo gli istituti meglio posizionati si riveleranno vincenti a scapito degli altri, destinati ad essere acquisiti o a mantenere un profilo di secondo piano".
Qualcuno vede il futuro più roseo: da due anni il settore bancario domina il panorama finanziario, ma persistevano dubbi sulla capacità di sorprendere ancora dopo il ciclo di taglio dei tassi: "Intesa Sanpaolo - dice Calì - sembra dissolvere parte di queste incertezze". I multipli di bilancio mostrano che il sistema rimane sottovalutato, seppure meno rispetto al passato. "L'utile di Intesa - chiosa l'analista finanziario - è stato superiore alle aspettative, ma la grande sfida di quest'anno sarà convertire la grande liquidità sui conti correnti verso prodotti gestiti. Dunque aumentare la marginalità della banca". Dal punto di vista strategico potrebbe essere un ottima strategia: "I veri capitali degli italiani sono ancora sui conti correnti". La battaglia è ancora in corso, il mercato si aspetta nuove sorprese sui conti delle banche: occhi puntati su Pop Sondrio, Unicredit e Banco Bpm. Il risiko è appena iniziato. (di Andrea Persili)
Finanza
Banche: come l’AI generativa migliorerà le...
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Il 60% dei Ceo bancari accetta di affrontare rischi per sfruttare l’automazione e modernizzare le infrastrutture
![Banche: come l'AI generativa migliorerà le performance finanziarie nel 2025](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1cfc2fc0c9b7-e76063133c8c-1000/format/big/ia.png)
L'AI generativa trasforma il settore bancario. Nel 2025 le banche passano da progetti pilota a strategie mirate per aumentare efficienza, ridurre rischi e migliorare l’esperienza dei clienti. Lo rivela uno studio dell'IBM Institute for Business Value. Oggi solo l’8% delle banche adotta l’AI generativa su larga scala, mentre il 78% mantiene un approccio tattico. Il settore però accelera e ridefinisce servizi e processi con applicazioni mirate di questa tecnologia.
Dopo anni di risultati convergenti, emerge una forte divergenza tra istituti. La tecnologia diventa il fattore che separa i leader dagli inseguitori. Il 60% dei Ceo bancari accetta di affrontare rischi per sfruttare l’automazione e modernizzare le infrastrutture. Con oltre il 16% dei clienti a proprio agio con banche totalmente digitali, la competizione si sposta verso servizi di alto valore, come consulenze per investitori facoltosi e Pmi. "Le banche stanno passando da un’ampia sperimentazione a un approccio strategico per massimizzare il potenziale dell’AI generativa," dichiara Shanker Ramamurthy, Global Managing Director Banking & Financial Markets di IBM Consulting.
Finanza
Moda, in quarto trim. fatturato -4,2%, 2024 previsto in calo
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![Immagine di repertorio (Afp)](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1cfc57887f0e-50b4dc53f4a9-1000/format/big/sfilata_versace_2018_afp.jpeg)
Nel quarto trimestre si è attenuata la dinamica negativa che ha caratterizzato tutto il 2024 per la moda italiana. Negli ultimi mesi dell’anno per alcuni indicatori i dati sono rimasti negativi ma in via di stabilizzazione, come per il fatturato il cui andamento (-4,2% rispetto allo stesso periodo del 2023) è stato il meno negativo di tutto l’anno, per altri come i prezzi e le vendite al dettaglio nell’abbigliamento si sono registrate performances positive. Sono alcuni dei dati che emergono dai Fet dell'Ufficio Studi di Camera Nazionale della Moda Italiana (Cnmi) diffusi in occasione della presentazione del calendario di sfilati milanesi al via il 25 febbraio prossimo.
Per quanto ancora provvisori, i dati del quarto trimestre consentono di confermare le previsioni di -5,3%, che possono ora essere considerate un preconsuntivo generale dell’anno 2024. Il mix delle dinamiche settoriali non è però cambiato rispetto al terzo trimestre, con i settori 'core' (tessile, abbigliamento pelle, pelletteria e calzature) in maggiore sofferenza con un calo del fatturato e i settori 'collegati' (beauty, occhiali, gioielli e bigiotteria) in crescita. L’export dei settori 'core' è ancora in calo mentre cresce in quelli 'collegati'. Il totale delle esportazioni della moda italiana è cresciuto nei primi 10 mesi del 2024 del 2,6%, grazie all’incremento in doppia cifra dei settori collegati (+21,8%) che hanno più compensato la riduzione di quelle dei settori 'core' (-4,2%). Vanno segnalate diverse apparenti anomalie dei dati di commercio estero, i flussi verso la Svizzera per i settori 'core' e quelli verso la Turchia per i settori collegati. In entrambi i casi è presumibile trattarsi di possibili cambiamenti dei percorsi dei flussi commerciali e in qualche caso della pratica di triangolazioni.
Le importazioni registrano lo stato di debolezza della domanda interna italiana e sono in calo sia nei settori 'core' (-3,1%), che nei settori 'collegati' (-3,3%). Il saldo commerciale complessivo di moda e settori collegati nei 10 mesi è stato positivo per 35,7 miliardi, in crescita di 3,5 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2023. La stabilizzazione di fine anno e il quadro macroeconomico internazionale previsto in miglioramento nel 2025, pur con il fattore di grande incertezza del futuro delle politiche commerciali americane introdotto dalla nuova amministrazione americana, fanno prevedere un ritorno alla crescita del fatturato nel corso del 2025, che potrebbe realizzarsi nella seconda parte dell’anno.