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Dal gol di Muntari a quello di Peluso: i gol fantasma più famosi
Quello assegnato in Inter-Fiorentina è solo l'ultimo di un lungo elenco
![Il gol non assegnato a Muntari in Milan-Juve - X](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d06cdd283d6-90d2799e23b8-1000/format/big/whatsapp_image_2025-02-10_at_21.54.20.jpeg)
Quello di Inter-Fiorentina è soltanto l'ultimo dei gol assegnati per una clamorosa svista arbitrale. Nel match di San Siro il vantaggio nerazzurro è viziato da un grossolano errore di La Penna: il pallone su cui Bastoni si procura il calcio d'angolo da cui nascerà l'autogol di Pongracic era infatti uscito dal terreno di gioco. Invece della rimessa dal fondo però il direttore di gara ha assegnato il corner e successivamente il gol.
Dal gol di Muntari a Peluso
Come detto, sono tanti i gol assegnati nonostante una svista arbitrale. Uno dei più clamorosi risale al febbraio del 2012 quando, durante un Milan-Juventus, a Muntari non fu assegnato un gol nonostante il pallone fosse nettamente entrato in porta. La respinta di Buffon infatti arrivò quando la sfera aveva già ampiamente varcato la linea e il centrocampista ghanese stava già festeggiando la rete, prima di accorgersi che il direttore di gara, Paolo Tagliavento, non aveva assegnato il gol.
Sempre al Milan era stato negato anche un altra rete in situazione simile a Catania, lo stesso anno. Allora Robinho smarcò il portiere e depositò in porta il pallone, ma il rinvio del difensore avversario, avvenuto oltre la linea, confuse l'arbitro e la rete non fu assegnata. Nel 2014 invece Antonio Conte gridò allo scandalo dopo un gol non assegnato a Federico Peluso a causa di un pallone che l'arbitro ha giudicato avesse varcato la linea di fondo, una situazione molto simile a quella di Inter-Fiorentina. A Belgrado, nel 1988 si giocò uno Stella Rossa-Milan condizionato da una clamorosa svista arbitrale. Il difensore dei serbi Vasilijevic, nel tentativo di rinviare un pallone pericoloso, calcia nella propria porta, ma l'arbitro non se ne accoge e la Stella Rossa ricomincia a giocare.
Non solo Serie A però. Andando indietro nel tempo, uno dei gol fantasmi più decisivi mai assegnati è stato quello di Geoff Hurst, calciatore dell'Inghilterra che durante i Mondiali del 1966 ha regalato il titolo alla sua Nazionale, durante la finale contro la Germania Ovest, con un destro dalla distanza che colpisce la traversa, batte sul terreno ed esce. L'arbitro però chiama la palla in porta e assegna il gol agli inglesi. 44 anni dopo, Frank Lampard invece viene derubato, sempre contro la Germania, di un gol regolare ai Mondiali del 2010. Il destro da fuori dell'ex centrocampista del Chelsea sbatte sulla traversa ed entra in porta, ma l'arbitro non vede e non assegna il 2-2. Alla fine la Germania vincerà quella partita 4-1.
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Sport
Juan Bernabé: “Mi minacciano, ma Olympia è...
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Il falconiere ha pubblicato un video sui propri canali social
![Juan Bernabé - Fotogramma](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d066b034094-4868a07e584b-1000/format/big/bernabe_fg.jpeg)
Torna a parlare Juan Bernabé. Il falconiere della Lazio, che ieri ha fatto volare di nuovo Olympia nel pre partita di Folgore Caratese-Breno, a margine di un evento organizzato da Sportitalia, ha pubblicato un video sul proprio profilo Instagram: "Olympia è l’aquila della Lazio, e Juan Bernabé è l’aquilifero della Lazio. Perché ieri sono andato con Olympia vicino a Milano? Era una parentesi, un’eccezione per fare un regalo a dei ragazzi e ringraziare un grande uomo come Michele (Criscitiello, ndr), che mi ha dato la possibilità di rompere il ghiaccio e di togliere quel velo nero che era caduto sopra di me, che mi era stato imposto dal capo dell’etica, che forse parla troppo di etica".
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Bernabé era stato licenziato dalla Lazio dopo le foto intime pubblicate sui propri canali social in seguito all'installazione di una protesi peniena: "Di me dicono che parlo male l’italiano, come anche un simbolo come Radu. Io sarò il peggiore di tutti a parlare italiano, ma sono un grande laziale e nessuno può mettere in dubbio che quest’uomo ha dato la vita alla Lazio per 15 anni. Possono dire quello che vogliono, ma sono un eroe della Lazio", ha continuato il falconiere.
"Ho fatto con la mia vita e con il mio corpo quello che mi pare. Sono pochi quelli che mi odiano, lo accetto: non devo piacere a tutto il mondo, nemmeno a me piacciono tutti. Ma non mi dicano che non sono laziale, perché sono più laziale di tutti, io sono come quei tifosi che tolgono i soldi alla famiglia per andare in trasferta, e non sono come quelli che entrano sempre gratuitamente allo stadio. E a chi si è allontanato da me perché adesso non conviene starmi vicino, perché ha ricevuto delle pressioni, voglio stringergli la mano".
Bernabé ha parlato anche delle minacce ricevute nelle scorse settimane: "Qualcuno mi minaccia, mi dice di andare via da Roma. Ci sono molti opportunisti che vorrebbero far strada a nuove aquile e che stanno contattando il Presidente. Ieri una grande vittoria della nostra Lazio, anche qui in Lombardia hanno detto che Olympia porta fortuna. Come dice l’inno di Francesco Scarcelli, “Non mollare mai!”. Andiamo avanti, forza Lazio!".
Sport
Zverev e il diabete: “Iniziare a giocare la sfida più...
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Il tennista tedesco ha parlato dei suoi inizi e della malattia con cui convive fin da piccolo
![Alexander Zverev - Fotogramma](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d06840c37cd-c12549303214-1000/format/big/zverev_fg.jpeg)
Alexandrer Zverev, oltre alle sfide in campo, ne affronta una anche fuori. Ogni giorno il tennista tedesco deve fare i conti con un diabete di tipo 1: "La sfida più grande della mia vita è stata iniziare a giocare a tennis. Sono diabetico da quando sono piccolo e non ricordo la vita senza”, ha rivelato il tennista tedesco al Clarin, "se ho continuato a giocare è stato merito di mia madre. È molto testarda e quando i medici le hanno detto: 'Giocare a tennis con il diabete è molto difficile, dovresti scegliere qualcos'altro', lei ha detto: 'No, questo è il suo sogno e ce la farà'".
Il numero due del ranking Atp, impegnato nel torneo di Buenos Aires, ha continuato: "Ho sempre provato un po' d'insicurezza rispetto alla mia malattia, ho cercato di nasconderla. Sono orgoglioso però di essere diventato un riferimento per quei ragazzi che mi vedono come un esempio di tennista che riesce a giocare con il diabete".
"Penso che sia una malattia di cui non si parla molto. Nei Paesi meno sviluppati, spesso capita che chi soffre di diabete non abbia le attrezzature necessarie per effettuare i test e ottenere l'insulina e a volte questo significa non avere la possibilità di sopravvivere. La conoscenza e l'aiuto sono molto importanti ed è a questo che la mia fondazione vuole contribuire", ha concluso Zverev.
Sport
Ibrahimovic contro gli arbitri: “Rispetto per il...
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Il senior advisor di RedBird ha commentato i diversi episodi Var della partita di campionato contro l'Empoli
![Zlatan Ibrahimovic - Fotogramma/IPA](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d068f412dbc-fab52f0a7508-1000/format/big/zlatan_ibrahimovic.jpeg)
Zlatan Ibrahimovic non ci sta e torna sugli episodi arbitrali dell’ultimo weekend. "Quando giochiamo, chiedo sempre ai giocatori di essere corretti. Ho detto a Pairetto che chiedo solo rispetto per il Milan e per i nostri giocatori". Il senior advisor di RedBird ha parlato così durante la conferenza di presentazione di Joao Felix, tornando sulle decisioni del direttore di gara nella partita di campionato tra i rossoneri e l'Empoli.
Ibrahimovic: "Rispetto per il Milan"
"Sono rimasto un po' sorpreso dal fatto che i nostri giocatori non abbiano reagito in maniera più forte al fallo su Walker. Fosse andata male, sarebbe potuto restare fuori un anno" ha spiegato Ibra, tornando in seguito sull'espulsione per doppio giallo di Tomori. "È conseguenza di quando lasci andare avanti il gioco. Per noi non è accettabile, manderemo una lettera all'Aia perché non è una situazione accettabile. Ci siamo trovati uno in meno, mentre dovevano essere loro in dieci per il fallo su Walker".
In chiusura, lo svedese ha ribadito il concetto:"Walker arriva dalla Premier e non fa sceneggiate. Chiedo rispetto per il Milan e per i suoi giocatori".