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Jhoanna Nataly Quintanilla, gip: “Pablo Gonzalez ha agito con lucidità per liberarsi del cadavere”
Il corpo non ancora trovato: non esclusa presenza complici. Il 48enne: "Mi spiace, soffro per la sua morte"
![Il corpo della vittima non è ancora stato trovato - (Fotogramma)](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d06045a89db-628ab651bd9e-1000/format/big/quintanilla_fg.jpeg)
Pablo Gonzalez Rivas, in carcere con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere di Jhoanna Nataly Quintanilla, "ha commesso un omicidio aggravato dai futili motivi nei confronti della compagna convivente. Ciò che indubbiamente assume preminente rilievo è proprio la modalità dell'azione criminosa. Egli immediatamente dopo avere cagionato la morte della propria compagna, ha agito con lucidità per liberarsi del cadavere". Lo scrive il gip di Milano Anna Calabi che ha convalidato l'arresto in carcere.
"La versione dell'indagato che ha rimarcato l'involontarietà della condotta omicida" - ha parlato di averle "rotto il collo" durante un gioco erotico - "è ancora da vagliare, considerato che il corpo non è stato ancora rinvenuto e sono in corso accertamenti tecnici", si legge ancora.
Nelle esigenze cautelati si rimarca come "il mancato rinvenimento del corpo non consente di avere uno scenario completo della vicenda delittuosa e non consente di escludere l'eventuale coinvolgimento di terze persone": la giudice non esclude che nella fase dell'occultamento l'indagato possa essersi fatto aiutare. Al momento, Il 48enne risulta l'unico indagato.
Le contraddizioni
Nel provvedimento si elencano le contraddizioni dell'indagato e si mette in dubbio la versione che il delitto possa essere stato 'involontario' - davanti alla gip Calabi ha sostenuto "che con una mossa secca" le ha "spezzato il collo durante un rapporto sessuale" - ma soprattutto si evidenziano i "gravi indizi" che hanno portato all'arresto in carcere del 48enne.
L'uomo, dopo la morte della compagna con cui conviveva da sei anni, in preda al "panico" decide di disfarsi del corpo. Prende un borsone-valigia dalla cantina e lo trasforma nella bara di Jhoanna Nataly Quintanilla, quindi lo trascina per le scale e lo mette in auto. Il 25 gennaio, l'operaio non va a lavoro, dice di essere confuso e solo nel tardo pomeriggio si dirige fuori città e in un fosso si libera del borsone.
Nei confronti dell'indagato sussiste, si legge nella convalida, "il pericolo che possa 'inquinare' le fonti di prova, sottraendo le stesse all'attività di indagine in corso, ovvero impedendone l'acquisizione e pregiudicandone la genuinità, ostacolando il normale corso delle indagini". Il riferimento è all'assenza del cellulare della vittima che impedisce di acquisire altri elementi utili alle indagini (è stato spento e buttato in un cestino vicino casa il 25 gennaio) e del corpo della baby sitter di 40 anni che non consente di confermare il racconto del compagno, né di escludere il coinvolgimento di terze persone.
Inoltre, "sussiste il pericolo di fuga" visto i legami familiari nel El Salvador, "non si ritiene sussistere invece - si legge nella convalida - il rischio di reiterazione del reato considerato che l'indagato risulta formalmente incensurato e mai prima di ora ha evidenziato particolare pericolosità sociale sicché il rischio di ricadere in un altro crimine della stessa specie appare poco verosimile".
Pablo Gonzalez Rivas: "Mi spiace e soffro per morte Jhoanna"
"Mi spiace e soffro", ha detto il 48enne. Nell'interrogatorio, durato circa due ore, l'uomo che ha dichiarato di non aver avuto intenzione di ucciderla, ma di averle "spezzato il collo con una mossa secca" durante un gioco erotico, ha detto "di avere gettato il cellulare spento" della donna, insieme a un cappello rosso, in un cestino vicino casa - in zona piazza dei Daini in zona Bicocca - il 25 gennaio, lo stesso giorno in cui ha deciso di liberarsi del corpo, messo in borsone e buttato in un fosso nell'area di Cassano d'Adda.
Gli oggetti della vittima buttati hanno "lo scopo - si legge nel provvedimento della giudice - di simulare un allontanamento volontario" della baby sitter di 40 anni.
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Cronaca
Roma, in 10 al Quarticciolo bloccano volante per far...
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E' successo ieri pomeriggio, quando una Volkswagen T-Roc, fuggita ad alta velocità alla vista di una volante in via Ostuni, è stata inseguita da una volante
![Un'auto della polizia (Fotogramma)](https://www.adnkronos.com/resources/0294-1c7f52c468c6-507a82e61481-1000/format/big/polizia_auto6_ftg_1-1-360520118.jpeg)
Ancora una volta poliziotti accerchiati da un gruppo di spacciatori stranieri al Quarticciolo, a Roma. Secondo quanto apprende Adnkronos, ieri pomeriggio una Volkswagen T-Roc, fuggita ad alta velocità alla vista di una volante in via Ostuni, è stata inseguita da una volante fino a piazza del Quarticciolo. Nel corso dell'inseguimento, un uomo è stato visto scendere dal suv e allontanarsi a piedi: bloccato dalla volante, è stato sorpreso con un permesso di soggiorno scaduto. Al momento di farlo entrare in auto, gli agenti sono stati avvicinati da uno straniero, che ha provato a farli allontanare, e successivamente da altri dieci che hanno accerchiato la volante per permettere al fermato di dileguarsi.
Intervenuta sul posto un'altra volante, i poliziotti hanno impugnato l'arma d'ordinanza, senza sparare, riuscendo a disperdere il gruppo. Rintracciato uno degli stranieri corso in aiuto dell'uomo controllato al volante, è stato portato con l'altro poi fermato in commissariato. Sono entrambi giovanissimi e già noti per spaccio: l'uomo fuggito dal suv è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. (di Silvia Mancinelli)
Cronaca
Brescia, neonata morta dopo il parto: 10 medici indagati,...
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Aperto fascicolo a Trento per escludere qualsiasi legame tra i due decessi. Da quanto apprende l'Adnkronos prima di morire il professionista ha fatto ricerche on line sulla ginecologa Sara Pedri, sparita nel nulla nel 4 marzo del 2021
![Una corsia d'ospedale (Fotogramma/Ipa)](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d0689d04e49-ab980b2db077-1000/format/big/corsiaospedale_ipa_fg.jpeg)
Una doppia inchiesta sembra legare Brescia e Trento. Nella città lombarda dieci medici risultano iscritti nel registro degli indagati per la morte di una neonata, venuta alla luce lo scorso 31 gennaio nell'ospedale di Desenzano del Garda.
La gravidanza senza problemi si trasforma in ultime ore difficili con un travaglio complicato: la piccola va in ipossia - una carenza di ossigeno nell'intero organismo - e viene trasportata in ambulanza all'ospedale di Brescia, ma per lei non c'è nulla da fare. I genitori denunciato l'accaduto e parte l'indagine per omicidio colposo e il sequestro della cartella medica.
Tre giorni dopo, il 3 febbraio, un ginecologo di 39 anni - che faceva parte dell'equipe - viene trovato senza vita: si è gettato da un ponte in provincia di Trento. Nulla lega le due morti, ma la procura di Trento ha aperto un fascicolo proprio per escludere qualsiasi legame tra il suicidio del professionista e la morte in ospedale.
Autopsia su neonata morta dopo parto
E' stata eseguita l'autopsia sul corpo della neonata sulla cui morta, avvenuta poche ore dopo il parto. Su quanto avvenuto indaga la procura di Brescia. Bisognerà attendere novanta giorni, però, per fare luce sul decesso. In sala parto la neonata va in ipossia e viene trasportata in ambulanza all'ospedale di Brescia, ma arriva praticamente morta.
Medico suicida ha fatto ricerche on line su Sara Pedri
Lo scorso 2 febbraio i genitori denunciato l'accaduto e la procura di Brescia iscrive nel registro degli indagati per omicidio colposo dieci medici: tre ginecologi, tre anestesisti, due pediatre e due ostetriche. Tra i tre ginecologi indagati c'è anche il nome di un professionista che fa perdere le sue tracce. La moglie, il 3 febbraio, denuncia la scomparsa del compagno (ignaro dell'indagine) di origine siciliana, ma con cui viveva da tempo nel Bresciano. Poco dopo arriva la tragica scoperta: il ginecologo è stato trovato senza vita in Val di Non in Trentino.
Da quanto apprende l'Adnkronos l'uomo, di recente, aveva fatto ricerche sulla scomparsa di Sara Pedri, la ginecologa di 32 anni in servizio all'ospedale di Trento di cui non si sa più nulla dal 4 marzo di quattro anni fa. Un dato che può essere letto in più modi. Sul suicidio del medico la procura di Trento ha aperto un fascicolo. Per la procura di Brescia, che ha chiesto di poter visionare gli atti dei colleghi della provincia autonoma, non è escluso che tra la morte della neonata e quella del ginecologo potrebbe esserci un legame.
Ordine medici: "Sconforto per aspetti umani vicenda"
Nessuna posizione ufficiale, né commenti. Solo un "sentimento di sconforto per gli aspetti umani che accompagnano questa vicenda". Sono le uniche parole in questo momento, spiega all'Adnkronos Salute Germano Bettoncelli, presidente dell'Ordine dei medici di Brescia, che appare scosso dall'accaduto. Un accenno alla "reazione umana e intima" di fronte a un episodio che tocca i camici bianchi ovviamente in maniera più diretta. "I sentimenti sono questi", conclude Bettoncelli, senza per ora aggiungere altro.
Cronaca
10 anni di Green Road Award, aperte le candidature per...
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2025/02/10/redazione_211320571118_285.jpeg)
![10 anni di Green Road Award, aperte le candidature per l’Oscar italiano del cicloturismo](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d0671273157-aacab2b2b9e8-1000/format/big/oscar_cicloturismo_generica.jpeg)
È stato presentato oggi a Milano il Green Road Award 2025 - l’Oscar Italiano del Cicloturismo assegnato alle Regioni che investono in infrastrutture e servizi per la vacanza su due ruote - che compie quest’anno 10 anni. Con l’evento milanese si aprono ufficialmente le candidature per le Regioni che avranno tempo fino al 10 maggio per proporre, ognuna, fino a due ciclovie. Per festeggiare la decima edizione, nell’anno del Giubileo, sarà istituito uno speciale riconoscimento per un cammino che sia percorribile anche in bicicletta.
In 10 anni sono state presentate dalle Regioni italiane oltre 200 candidature e l’Oscar del Cicloturismo, nelle sue varie categorie, è andato a quasi 50 'green road' da Nord a Sud per complessivi 12.500 km di strade ciclabili in Italia, pari a percorrere in bicicletta il viaggio di Marco Polo da Venezia alla Cina.
La Regione che ha totalizzato più podi e piazzamenti è il Trentino con ben 7 vittorie, seguono Toscana ed Emilia Romagna con 5 vittorie, Lombardia e Liguria con 4, Veneto, Marche, Abruzzo e Campania con 3, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Calabria, Basilicata con 2 vittorie (Fvg con 2 primi posti), Umbria, Lazio, Sicilia e Sardegna con 1. Non si sono, invece, sinora mai classificate Piemonte, Valle d’Aosta, Molise che dunque potrebbero essere protagoniste di questa decima edizione. Due i premi assegnati dalla Giuria ad altrettante destinazioni straniere, Gran Canaria (Spagna) e Fiandre (Belgio).
Il Green Road Award è nato dieci anni fa dalla passione di un’idea che è diventata patrimonio condiviso, portando risultati oggettivi e misurabili. “L’Oscar del Cicloturismo ha agito su due fronti - dice Ludovica Casellati, esperta di cicloturismo ed ideatrice del premio – Da una parte ha stimolato la presa di coscienza delle Regioni sull’importanza di investire in infrastrutture e servizi per il turismo lento; dall’altra, con la sua eco mediatica, ha acceso un riflettore sui territori e ha spinto sempre più persone a pedalare e a praticare una forma di turismo sostenibile. Le ciclovie premiate hanno così contribuito a rendere le regioni italiane più belle, attirando investimenti e creando nuove attività e posti di lavoro, dando ai giovani nuove opportunità nei loro territori di origine".
Alla presentazione sono intervenuti alcuni protagonisti vincitori delle scorse edizioni, tra questi, esponenti delle regioni Abruzzo, Umbria, Calabria e Friuli Venezia Giulia - che ha vinto dell’Oscar del Cicloturismo 2024 con la Ciclovia Pedemontana da Sacile a Gorizia, Capitale della cultura 2025 - e che ospiterà evento conclusivo di quest’anno. La premiazione è prevista per sabato 31 maggio a Trieste.