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RheumAware, esperti: “Nelle Marche attivare rete reumatologica regionale”
Per malattie come artrite psoriasica e spondiloartriti costi indiretti per 3 mld l'anno in Italia, 'ottimizzare diagnosi e gestione'
![RheumAware, esperti:](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d0617c3b2a1-0e5232f7cfad-1000/format/big/ptt3sgpe.jpeg)
Attivare una rete reumatologica regionale da subito, incrementare l'aderenza terapeutica, sviluppare infrastrutture e cultura digitali tra gli operatori sanitari, aumentare l'attenzione delle istituzioni - sia regionali che nazionali - e coinvolgere l'associazione dei pazienti. Sono questi i punti chiave sui cui intervenire per migliorare l'assistenza socio-sanitaria per i pazienti reumatologici delle Marche, individuati in un recente documento redatto da un gruppo di esperti marchigiani: clinici, farmacisti ospedalieri, rappresentanti dei pazienti, esponenti delle istituzioni sanitarie regionali ed economisti sanitari. L'iniziativa rientra nel progetto 'RheumAware' che, dopo una fase nazionale gestita dalla Cabina di regia del progetto, intende analizzare, in alcune regioni, i bisogni insoddisfatti dei pazienti e identificare possibili soluzioni concrete per migliorare l'assistenza socio-sanitaria con particolare riferimento all'artrite psoriasica e alle spondiloartriti. Queste sono due tra le patologie reumatologiche più invalidanti e interessano rispettivamente oltre 100mila e 40mila persone in tutta Italia generando costi indiretti, sempre a livello nazionale, pari a circa 3 miliardi di euro annui.
Nelle Marche ci sono centri di eccellenza in reumatologia, servizi innovativi come l'ambulatorio multidisciplinare di medicina integrata e Pdta (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale) per alcune patologie - si legge in una nota - ma non c'è ancora una rete strutturata che assicuri una collaborazione ottimizzata e continuativa tra i servizi per migliorare la diagnosi, la presa in carico e la cura dei pazienti.
"Grazie alla rete potrebbe esserci una vera integrazione tra il lavoro dei diversi professionisti sanitari, nonché l'ottimizzazione dell'impiego delle risorse disponibili in regione - afferma Gianluca Moroncini, professore ordinario di medicina interna all'Università Politecnica delle Marche e direttore della Clinica medica dell'Aou delle Marche - Al momento l'azienda ospedaliero universitaria delle Marche sta lavorando al disegno di una rete reumatologica che abbia al centro come asse portante la telemedicina e la condivisione dei dati. Con la rete risulterebbe potenziata anche la collaborazione tra gli specialisti clinici e i medici di medicina generale a cui spetta il compito di selezionare i casi da sottoporre al reumatologo. I pazienti potrebbero essere poi sottoposti al vaglio dello specialista anche attraverso il teleconsulto, che dimostra essere anche un importante opportunità formativa. Un'attività della rete potrebbe anche essere quella di generare evidenze per una più completa e corretta valutazione del valore delle terapie".
Le patologie reumatologiche "si classificano al primo posto a livello nazionale tra le malattie cronico-degenerative, ma godono ancora di un'attenzione limitata - sottolinea Simona Lupini, della IV Commissione permanente Sanità del Consiglio regionale Marche - E' necessario avviare un'interlocuzione tra tutti i soggetti coinvolti e portare in evidenza presso i tavoli istituzionali la reumatologia e le esigenze dei pazienti. Serve un documento che possa rappresentare una prima base di confronto con l'assessorato e la Commissione Sanità regionale. Un altro passaggio importante è stimolare un confronto sui temi prioritari anche a livello della Conferenza Stato-Regioni. Bisogna partire dall'analisi delle best practice per condividere e creare indirizzi ispirati agli esempi più virtuosi già presenti in regione e sul territorio nazionale".
Le terapie farmacologiche "non solo offrono ai pazienti miglioramenti significativi del loro stato di salute e qualità della vita - sottolinea Paolo Cortesi, del Center for Public Health Research (Cesp) dell'Università Bicocca di Milano - ma riducono anche i costi totali per il servizio sanitario e la società. Assicurare l'aderenza alla terapia farmacologica rimane infatti uno degli obiettivi principali della presa in carico e cura del paziente, con i costi complessivi per la gestione nella fase pre-diagnosi che risultano superiori rispetto a quelli post-diagnosi e incrementati nei pazienti che interrompono la terapia: si stimano circa 6 mila euro in più all'anno per paziente. Formazione e vicinanza ai malati anche attraverso i farmacisti, semplificazione dei percorsi di accesso sono iniziative su cui investire per supportare una corretta e costante assunzione delle terapie".
Aggiunge Sara Severoni, Anmar Odv, Associazione nazionale malati reumatici, per Amar, Associazione malati reumatici delle Marche Odv: "Come associazione segnaliamo la possibilità di migliorare l'accesso dei pazienti ai farmaci e la loro presa in carico nella nostra regione. Si potrebbe lavorare con l'assistenza farmaceutica regionale per ridurre i passaggi necessari per ottenere il farmaco evitando la prescrizione cartacea anche da parte del medico di medicina generale, dopo aver ottenuto il piano terapeutico dallo specialista. Come avviene per altre categorie farmaceutiche, si potrebbe inoltre attivare l'opzione distributiva della Dpc, distribuzione in nome e per conto. Come associazione pazienti chiediamo un maggior coinvolgimento nelle decisioni che riguardano i pazienti". A tale proposito, per Letizia Ferrara, Irccs Incra, Istituto nazionale riposo e cura per anziani, "un'importante occasione si presenta con il disegno della rete reumatologica sul quale, alla luce della mia esperienza su diverse reti cliniche, i pazienti potrebbero dare suggerimenti di valore".
Luigi Patregnani, dell'Assistenza farmaceutica, protesica, dispositivi medici dell'Ars Marche, evidenzia come un maggior coinvolgimento dei pazienti, anche attraverso strumenti digitali, quali App dedicate, rappresenterebbe un ulteriore passo avanti nel processo di miglioramento dell'efficacia del sistema.
"A livello nazionale - conclude Claudio Martini, direzione strategica Aou Ospedali Riuniti Ancona - le visite reumatologiche non sono incluse tra le prestazioni monitorate dal Piano nazionale governo delle liste di attesa, né sono stati elaborati criteri di appropriatezza per le visite in questo ambito. In controtendenza e in virtù anche dell'alta prevalenza di queste patologie, la Regione Marche ha dimostrato la sua attenzione a questa area terapeutica anche attivando un monitoraggio specifico anche per la reumatologia pur in assenza di una richiesta formale dal livello nazionale".
Il progetto RheumAware si avvale del contributo incondizionato della società Ucb ed è organizzato e coordinato da Dephaforum.
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Cronaca
Mafia, maxi blitz a Palermo: oltre 180 arresti. Meloni:...
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Tra arrestati anche boss scarcerati: erano tornati in città per riprendere in mano le redini e occuparsi ancora di estorsioni e traffico di droga. I summit su chat criptate
![Carabinieri impegnati nell'operazione](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d07a02dccea-16fd6556433c-1000/format/big/palermo_blitz.jpeg)
Vasta operazione antimafia a Palermo dove sono stati eseguiti 180 provvedimenti restrittivi. L'obiettivo è quello di "disarticolare i mandamenti mafiosi della città di Palermo e provincia, in particolare quelli di 'Porta Nuova', 'Pagliarelli', 'Tommaso Natale - San Lorenzo', 'Santa Maria del Gesù' e 'Bagheria'", si legge in una nota.
Tra gli arrestati, in molti portati alla caserma Carini di Palermo, ci sono anche boss e fedelissimi di Cosa nostra scarcerati qualche tempo fa, perché hanno finito di scontare la loro pena: erano tornati in città per riprendere in mano le redini e occuparsi ancora di estorsioni, traffico di droga.
Le accuse
Gli arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsioni, consumate o tentate, aggravate dal metodo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, favoreggiamento personale, reati in materia di armi, contro il patrimonio, la persona, esercizio abusivo del gioco d’azzardo, e altro. I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa prevista per le ore 10 presso il Comando Provinciale di Palermo alla presenza del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e del Procuratore Capo della Repubblica di Palermo. Le operazioni sono state eseguite da circa 2000 carabinieri.
Meloni: "Colpo durissimo a Cosa Nostra"
"Un'operazione straordinaria dei Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo ha portato oggi all'arresto di oltre 180 persone, tra cui diversi boss, infliggendo un colpo durissimo a Cosa Nostra. Un risultato che conferma l'impegno incessante dello Stato nella lotta alla criminalità organizzata". Così commenta su X la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
"Le intercettazioni lo dicono chiaramente: 'L'Italia per noi è diventata scomoda, io me ne devo andare', ammetteva uno degli arrestati. Un segnale chiaro: la criminalità organizzata è alle strette, la lotta alla mafia non si ferma e non si fermerà", rimarca la premier e leader di Fdi, rivolgendo un ringraziamento "ai Carabinieri del Nucleo Investigativo e a tutte le Forze dell'Ordine che ogni giorno difendono la legalità e la sicurezza dei cittadini. La mafia - conclude Meloni - va sconfitta con determinazione e senza alcun compromesso. Lo Stato c'è e non arretra".
Pm: "Cosa nostra impegnata in significativa opera di riorganizzazione"
"Cosa nostra è attualmente impegnata in una significativa opera di riorganizzazione volta a superare i dissesti cagionati dall’incessante repressione degli ultimi trent’anni", scrivono nel provvedimento di fermo i pm della Dda di Palermo. "Le plurime indagini delegate ai Carabinieri di Palermo nell’ambito dei procedimenti che qui ci occupano hanno registrato una crescente vitalità di Cosa nostra e hanno rivelato un’associazione dotata di una nuova energia che, molto verosimilmente, affonda le sue radici nell’equilibrata combinazione tra gli elementi di modernità, provenienti dalla più avanzate tecnologie, e quelli del passato, rappresentati dalla roccaforte dello 'statuto scritto, che hanno scritto i padri costituenti' - evocato nella ormai nota riunione di Butera del 5 settembre 2022 dagli uomini d’onore della famiglia di Rocca Mezzomonreale - che tuttora rappresenta l’humus organizzativo dell’associazione e, soprattutto, l’elemento aggregante", sottolineano i pm.
"La graduale ripresa di Cosa nostra è stata, al contempo, causa ed effetto del crescente introito di denaro. Il sistema estorsivo è tuttora al centro degli interessi mafiosi, anche quale strumento di controllo del territorio, dove emerge, ancora una volta, la strategia delle imposizioni 'a tappeto' (si pensi, ad esempio, alla sottomissione massiccia dei ristoranti delle borgate marinare di Sferracavallo e Mondello all’ordine di intraprendere nuovi rapporti di fornitura di prodotti ittici con il grossista indicato da Nunzio Serio)", si legge ancora. Mentre "un’ulteriore espansione affaristica, connessa anche stavolta allo sviluppo tecnologico, come accertato per i tutti mandamenti oggetto di queste indagini, riguarda il settore dei giochi e delle scommesse digitali che, subentrando alle vetuste riffe, in realtà rappresenta oggi una delle attività più remunerative di Cosa nostra che, da longa manus operativa degli imprenditori del settore, quali Angelo Barone, impone i pannelli di gioco, spesso illegali, ai singoli esercizi del territorio sì da realizzare enormi guadagni (Barone: Ho preso ora... quindici milioni di gioco)".
I boss e l'uso dei criptofonini
"L'ormai noto sistema dei criptofonini ha reso possibile il dialogo, costante e riservato, non solo con i trafficanti di droga, a beneficio degli affari, ma anche tra i vari mandamenti, a beneficio, stavolta, della stessa essenza organizzativa dell’associazione", è il monito dei pm.
Poi l'allarme: "Non può ignorarsi che la facile introduzione, negli istituti penitenziari, di minuscoli apparecchi telefonici e di migliaia di sim, destinate ciascuna a una breve durata per annientare le eventuali attività di intercettazione, ha neutralizzato l’annosa questione dell’inoperatività dei detenuti che, ormai, dalle loro celle, continuano ininterrottamente la militanza mafiosa, seppure in videochiamata, collegandosi ad un telefono-citofono (cioè un apparecchio esterno dedicato in via esclusiva a ricevere e chiamare l’utenza attiva dentro al carcere), sì da interloquire sulle questioni di maggiore rilievo e da realizzare, con estrema facilità, vere e proprie riunioni di mafia". E' l'allarme lanciato dai pm della Dda di Palermo nel provvedimento di fermo che all'alba di ggi ha portato all'arresto di decine di persone.
Cronaca
Aria polare punta sull’Italia, la svolta di San...
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2025/02/11/redazione_110257948420_61.jpeg)
Ancora tre giorni autunnali poi si cambia
![Torna il freddo sull'Italia - (Fotogramma)](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d07b6726a68-3bc0bb52fed9-1000/format/big/freddo_gelo_ftg.jpeg)
Tre giorni autunnali con temperature sopra media, poi la svolta di San Valentino. Confermato dunque un lungo periodo con temperature sopra la media anche di 5 gradi, almeno fino a giovedì 13 febbraio con piovaschi al Centro-Nord, molte nubi e zero freddo. Ma da venerdì 14 febbraio in poi qualcosa, o tutto, potrebbe cambiare.
Meteo oggi e domani
Intanto oggi una perturbazione atlantica spingerà nel corso della giornata un flusso umido sudoccidentale verso la nostra Penisola: a risentire degli effetti sarà principalmente il Centro-Nord con piogge moderate su Liguria di Levante ed Alta Toscana e piovaschi sparsi sul settentrione; sulle regioni meridionali peninsulari il sole sarà prevalente, altrove insisterà una nuvolosità variabile con tempo mite sottolinea iLMeteo.it.
Domani, mercoledì 12 febbraio, deboli piogge bagneranno il versante tirrenico centrale, dal Lazio alla Toscana e su quest’ultima risulteranno un po’ più intense; qualche piovasco a macchia di leopardo cadrà anche al Nord e sull’estremo Sud, con lo stesso colore prevalente del cielo: grigio. Giovedì, per l’ultimo dei 3 giorni di stampo autunnale, gli ombrelli saranno ancora aperti sulle stesse regioni, ma da San Valentino è in arrivo una svolta.
L'arrivo del freddo polare
Un nucleo di aria fredda polare direttamente dal Mar Bianco raggiungerà l’Italia: il Mar Bianco si trova nel nord-ovest della Russia e bagna le coste delle regioni di Carelia, Murmansk e di Arcangelo. Da questa zona, attraversando le Repubbliche Baltiche, la Polonia e le regioni alpine, il nucleo gelido entrerà sul Nord-Est italiano per poi scivolare velocemente verso il Centro della nostra penisola, dove sono previste nevicate fino a 400 metri di quota. Da un giovedì autunnale a un San Valentino bianco: le nevicate collinari (e localmente anche in pianura), qualora venissero confermate anche dai prossimi calcoli meteo, sono attese sulla Bassa Toscana, sull’Emilia Romagna, sul Veneto, su Marche, Umbria e Abruzzo.
Oggi, martedì 11 febbraio - Al Nord: cielo coperto, in arrivo piogge da ovest verso est. Al Centro: piogge in Toscana, nubi sparse altrove. Al Sud: tempo stabile.
Domani, mercoledì 12 febbraio - Al Nord: cieli grigi e locale pioviggine. Al Centro: piogge su Toscana, Marche, Umbria e Lazio. Al Sud: prevalentemente soleggiato.
Giovedì 13 febbraio - Al Nord: cieli grigi e locale pioviggine. Al Centro: piogge sparse localmente moderate. Al Sud: nubi in aumento.
Tendenza: da venerdì 14 possibile arrivo del freddo, si forma un ciclone.
Cronaca
Reggio Emilia, incendio in stabilimento Inalca:...
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2025/02/11/redazione_110255831538_59.jpeg)
La struttura era utilizzata per la lavorazione delle carni. Post del comune: "In corso i rilievi delle autorità competenti, Arpae e Ausl"
![Immagini dell'incendio](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d07d79f0d24-0336c10bfb95-1000/format/big/reggio_emilia_incendio_vvff.jpeg)
Incendio in corso dalla notte in un capannone dello stabilimento Inalca di Via Fratelli Manfredi a Reggio Emilia. La struttura era utilizzata per la lavorazione delle carni.
Sono più di 40 i vigili del fuoco al lavoro. Sono giunte squadre in rinforzo dai comandi di Parma e Modena. Coinvolta dalle fiamme gran parte della struttura, di 50.000 metri quadri. La situazione al momento è sotto controllo ma sono ancora in corso le operazioni di spegnimento.
"Nella notte si è sviluppato un incendio allo stabilimento Inalca di Via Fratelli Manfredi a Reggio Emilia - si legge in un post pubblicato sul profilo Facebook del comune di Reggio Emilia - Sul posto, al momento, sono attivi i Vigili del Fuoco di Reggio Emilia per domare l'incendio e monitorare la situazione". "In via precauzionale, si suggerisce alla popolazione presente nelle aree adiacenti di non soggiornare nei pressi dell'incendio e chiudere le finestre", si sottolinea nel messaggio che conclude: "Le autorità competenti, Arpae e Ausl, stanno effettuando i rilievi ed eventuali ulteriori indicazioni verranno comunicate su questi canali".