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Cybersicurezza, Moige contro cyberbullismo: riparte da Cisterna di Latina il tour sulla sicurezza web
Lanciata anche una campagna social di informazione sulla sicurezza online con l'obiettivo di formare i minori sui rischi connessi alla rete e promuovere comportamenti responsabili e positivi
![Cybersicurezza, Moige contro cyberbullismo: riparte da Cisterna di Latina il tour sulla sicurezza web](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d07f8a40124-ccbce35f08cf-1000/format/big/cyberbullismo_moige_cisternalatina_comm.jpeg)
In occasione del Safer Internet Day 2025, il Moige rinnova con determinazione il suo impegno contro il cyberbullismo e i pericoli della rete, oggi presso il Comune di Cisterna di Latina si sono svolte le attività di formazione rivolte a studenti, docenti e genitori, dell'Istituto Plinio il Vecchio, a disposizione anche il centro mobile antibullismo del Moige: un ufficio itinerante dotato di personale specializzato che raggiunge scuole e comuni per coinvolgere direttamente studenti, docenti e famiglie in attività di prevenzione e contrasto ai fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Questo servizio itinerante ha il vantaggio di raggiungere anche le cittadine più lontane, offrendo un'opportunità unica di formazione e sensibilizzazione.
Il Moige ha lanciato anche una campagna social di informazione sulla sicurezza online, coinvolgendo testimonial di rilevanza nazionale: Carlo Conti, Alessandro Borghese, Casa Surace, Angelica Massera, Lorenzo Baglioni, Jack Nobile, Sespo, pikapalindromo, martinaejaa e Iris Di Domenico. Attraverso video, post e storie, gli influencer hanno invitato i loro follower a riflettere sull'importanza di un uso sicuro e consapevole di Internet, diffondendo consigli pratici per prevenire i pericoli del web e combattere il bullismo online. L'obiettivo è formare i minori sui rischi connessi alla rete e promuovere comportamenti responsabili e positivi online.
Secondo i dati della Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, nel 2024 sono stati registrati circa 12.000 attacchi informatici, con una tendenza in continua crescita. Il 72% dei ragazzi italiani tra i 13 e i 17 anni è attivo sui social media, con un incremento del 15% rispetto al 2023 (Istat, 2024). Inoltre, oltre il 46% dei minori ha dichiarato di essere stato vittima di bullismo o cyberbullismo almeno una volta nella vita (EU Kids Online, 2024). Tra i fenomeni emergenti, l'Internet Addiction Disorder (IAD) sta acquisendo sempre più rilevanza, portando a una crescente dipendenza tra i giovani, che minaccia le loro relazioni sociali e li isola dal mondo reale. Parallelamente, il cyberbullismo sta aumentando, con un forte picco di aggressività soprattutto tra i ragazzi tra i 13 e i 24 anni. Il cattivo uso della rete è anche responsabile di episodi di violenza, abusi su animali e adescamenti minorili (Indagine conoscitiva sul degrado materiale, morale e culturale nella condizione dei minori in Italia, con focus sulla diffusione di alcool, nuove droghe, aggressività e violenza, 2024).
La portata di questi fenomeni sottolinea la necessità di un'informazione e formazione adeguate, che coinvolgano docenti e alunni e genitori, trasformando la sicurezza online in un'opportunità di riflessione e confronto. Questo rappresenta un momento di crescita importante per tutta la comunità scolastica e civile. "Durante questa importante occasione, vogliamo ribadire l'importanza di un uso sicuro e consapevole di Internet e delle tecnologie da parte dei minori. È fondamentale che i giovani siano protetti dai rischi legati alla privacy, al cyberbullismo e alla disinformazione. La sicurezza online è una responsabilità di tutti noi, e solo con l'impegno di tutta la società e delle istituzioni possiamo garantire un ambiente digitale più sicuro per le future generazioni", ha dichiarato Antonio Affinita, direttore generale del Moige.
Da oltre 15 anni il Moige si dedica alla promozione di un uso consapevole di Internet e delle nuove tecnologie, con l'obiettivo di tutelare ragazzi, genitori e insegnanti di ogni età. La sicurezza online non riguarda solo i minori, ma anche tutte le persone che, a causa di una formazione digitale insufficiente, rischiano di diventare vittime di crimini informatici. Negli ultimi otto anni, grazie al sostegno di aziende, enti e donatori, il Moige ha raggiunto oltre 1.900 scuole, coinvolgendo 432.250 studenti, 11.800 docenti e 864.500 genitori. È stata altresì creata una rete nazionale di 8.583 "Giovani Ambasciatori", giovani formati sui temi del contrasto al bullismo e alla sicurezza online, che operano come sentinelle e formatori nelle scuole, sensibilizzando i loro coetanei e prevenendo episodi di bullismo.
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Economia
Cisl, Meloni ad assemblea nazionale: “Superare...
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La premier: "Bene confronto con chi non ha pregiudizi. Sbarra interlocutore franco e onesto, interessato a bene lavoratori non quello di una parte politica"
![Giorgia Meloni](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d0802358b08-c3b62462048e-1000/format/big/meloni_cisl_ok.jpeg)
Superare "una volta per tutte quella tossica visione conflittuale che anche nel mondo del sindacato qualcuno si ostina ancora a sostenere". Così la premier Giorgia Meloni, intervenendo all'assemblea nazionale della Cisl.
"Il titolo di questa assemblea è 'Il coraggio della partecipazione', un titolo evocativo ma soprattutto un titolo che riguarda un'altra grande sfida che il segretario Sbarra citava nel suo intervento - ha detto la presidente del Consiglio nel suo intervento - che è sostanzialmente innovare il nostro modello economico e produttivo sapendo coniugare sussidiarietà e crescita, il che significa rifondare la dinamica tra impresa e lavoro, superando una volta per tutte quella tossica visione conflittuale che anche nel mondo del sindacato qualcuno si ostina ancora a sostenere".
"Ricostruire la dinamica tra imprese e lavoro - ha proseguito - significa gettare le fondamenta di una nuova alleanza tra datori di lavoro e lavoratori, fondata sulla condivisione degli oneri e degli onori, promuovere la partecipazione dei lavoratori al destino della propria impresa, incrementare le politiche di welfare, rafforzare il peso della contrattazione legata ai territori alla dimensione aziendale per superare le rigidità dei contratti nazionali senza smarrire le tutele sul lavoro".
"Ho voluto onorare questo invito per diverse ragioni. In primo luogo per dimostrare il rispetto profondo che nutro per una delle principali organizzazioni del lavoro della nostra Nazione, che si appresta a compiere il prossimo 30 aprile il suo 75° compleanno", ha sottolineato Meloni all'Auditorium della Conciliazione. In secondo luogo ha voluto "ribadire ancora una volta l'importanza che il governo attribuisce al confronto con i settori produttivi, con i territori, con i lavoratori, con le imprese. Perché in fin dei conti nessuno può avere da solo le risposte a tutte le domande e sapere ascoltare fa la differenza, soprattutto quando l'interlocutore che ti trovi di fronte non ha pregiudizio, ma guarda al merito con onestà".
"Ogni volta" che il governo si è confrontato con la Cisl "abbiamo fatto un passo in avanti, che era un passo in avanti per i diritti dei lavoratori, per la bontà del nostro tessuto produttivo, per la crescita della nostra nazione. È quello che abbiamo fatto in questi due anni e allora io devo dire grazie sinceramente la Cisl per saper ancora interpretare il confronto nell'accezione più nobile del termine", ha detto ancora Meloni.
"Luigi Sbarra è stato un interlocutore franco, determinato, onesto" e "penso che abbia aiutato molto i lavoratori, perché il governo lo ha sempre ascoltato con grande rispetto. E lo ha ascoltato cercando, quando poteva, di accogliere le istanze di buonsenso che portava avanti. Qual è il ruolo di un sindacalista se non questo? Guadagnarsi il rispetto necessario a fare in modo che il proprio interlocutore possa essere un interlocutore attento a quelle istanze", ha aggiunto la premier.
"Anche quando non siamo stati d'accordo sapevamo che avevamo di fronte qualcuno a cui interessava il bene dei lavoratori, non semplicemente il bene dell'organizzazione che rappresentava, o addirittura il bene di una parte politica", ha quindi detto la premier ribadendo che con la Cisl "noi abbiamo lavorato insieme sui problemi concreti dei cittadini e sono certa, ovviamente, che questa collaborazione continuerà anche con il prossimo segretario generale che eleggerete domani".
Sbarra ringrazia Meloni "per sensibilità su pdl partecipazione e impegni mantenuti"
Dal canto suo il segretario generale della Cisl, dopo aver dato il benvenuto alla premier, ha detto: ""Voglio rinnovarle la gratitudine per aver dimostrato grande sensibilità sulla nostra proposta di legge di cui oggi parliamo", e di cui "abbiamo parlato già a luglio 2021, quando non era ancora presidente del consiglio, e a novembre 2023, un giorno dopo la consegna delle nostre 400mila firme, in occasione della convocazione delle organizzazioni sindacali a Palazzo Chigi. Lei disse allora che 'partecipazione è la chiave di volta di un più equo sistema economico', impegno che lei ha tenuto saldo nel tempo".
"Questo Paese - ha continuato Sbarra - ha bisogno di scelte coraggiose e la sua presenza qui oggi è un segnale importante per un'Italia che vuole crescere insieme, senza steccati ideologici e divisioni pregiudiziali, senza antagonismi e massimalismi, con la forza della contrattazione e della concertazione, della responsabilità e del coraggio della partecipazione".
Nuova segretaria generale sarà Daniela Fumarola
"Domani ne vivremo un'altra molto importante per la nostra Cisl. Il consiglio generale sarà chiamato a eleggere la nuova guida della confederazione, guida che in queste settimane di incontri, consultazioni e riunioni, tutte le strutture hanno indicato in Daniela Fumarola", ha poi detto Sbarra chiamandola sul palco. Un abbraccio tra i due, poi Sbarra ha ripreso: "Questo applauso - ha detto rivolgendosi alla platea - è una ragione in più per esprimervi la mia riconoscenza".
"Grazie per la collaborazione e per il sostegno che mi avete assicurato in questi anni, sono onorato e orgoglioso di questa nostra grande comunità sindacale che è la Cisl. Vi lascio con due parole - ha concluso Sbarra visibilmente commosso - vi voglio bene e vi porterò sempre nel mio cuore, fino alla fine".
Economia
Ia: ecco il modello italiano che sfida i giganti....
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Dopo DeepSeek R1, è Vitruvian-1 il “reasoner” che si proietta in cima alle classifiche dell’intelligenza artificiale. La ricetta segreta: frugalità, specializzazione e addestramento sull'italiano. Colloquio dell'Adnkronos con il fondatore e ceo di Asc27
![Nicola Grandis, fondatore e ceo di ASC27 - Per gentile concessione di ASC27](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d0808fa2a01-703280aff9f1-1000/format/big/img_8537_hd_2_.jpeg)
L’intelligenza artificiale parla italiano. È questa la promessa che racchiude Vitruvian-1, un modello “ragionante” appena presentato dalla startup italiana Asc27 che secondo alcuni test ha già scalato le classifiche globali ed è secondo solo agli ultimi prodotti delle aziende leader OpenAI e DeepSeek. Un risultato conseguito con pochissime risorse rispetto ai rivali statunitensi, come sottolinea il fondatore e ceo dell’azienda, Nicola Grandis. Ma il vero segreto, spiega all’Adnkronos, è che Vitruvian-1 (o V1) ha imparato a “ragionare” in italiano. E questo sembra avergli dato una marcia in più.
Cos’è V1?
“Un modello linguistico di ultima generazione con capacità avanzate di reasoning”, spiega Grandis. In poche parole, non ripete quello che ha “imparato”, ma come gli ultimi modelli di OpenAI, Google e DeepSeek è in grado di “ragionare” sulle risposte per aumentare la qualità. “L'idea di base è che noi esseri umani, quando mettiamo per iscritto i nostri pensieri, in qualche modo illustriamo un ragionamento”: V1 e i suoi pari compiono un processo parallelo, replicando una catena di passaggi logici intermedi (chain of thought) per arrivare a un risultato migliore.
Questo è il motivo per cui V1, pur essendo un modello di dimensioni relativamente contenute (14 miliardi di parametri contro i 600-1.500 miliardi dei rivali) riesce a rivaleggiare con i “cugini” molto più grandi: “dove non arriva con la conoscenza acquisita può arrivare con il ragionamento e può anche superare, come abbiamo visto nei test, anche diversi modelli molto più grandi”. E se applicato in ambito industriale V1 può risolvere problemi, prevedere scenari, analizzare delle situazioni.
Come è stato addestrato?
Come i rivali reasoner anche V1 è basato su un modello foundational, o di base, nello specifico Phi-4 di casa Microsoft. “Ma possiamo tranquillamente passare a un concorrente come Llama di Meta: quella è la parte meno importante”, evidenzia Grandis. La parte di reasoning vera e propria è totalmente fatta in casa grazie alle professionalità di Asc27. “Seguiamo la ricerca internazionale, abbiamo già quattro pubblicazioni internazionali all'attivo e collaboriamo con università di tutto il mondo, tra cui Tokyo, Stanford, Columbia, Irvine, Mit. Quindi quando nell’ambito della ricerca si è iniziato a lavorare sulla chain of thought, noi c'eravamo”.
L’azienda ha applicato un processo particolare di “distillazione” che ha permesso a V1 di imparare da altri modelli e ha utilizzato 16 processori Nvidia H100 per l’addestramento. I risultati preliminari, pubblicati da Grandis stesso (95,5 su 100 su un test di calcolo matematico avanzato e 90,2 su 100 su una prova di comprensione linguistica e ragionamento applicata a una vasta gamma di materie accademiche e professionali) collocano V1 al quarto e terzo posto al mondo rispettivamente, a pochissima distanza dai migliori modelli di OpenAI e DeepSeek e sopra ai rivali di altri giganti come Google, Meta, Anthropic, Alibaba.
E l’italiano?
Il risultato è ancora più spettacolare se si considera che il 65% dei materiali usati per “addestrare” V1 erano in italiano, a fronte di test in lingua inglese. Infatti tra i piani di Asc27 c’è la pubblicazione di test basati sull’italiano, anticipa Grandis, secondo cui la nostra lingua è una componente fondamentale della forza del modello. “L’italiano è una cosa meravigliosa, è la lingua di Dante, ha raccolto l’eredità del mondo latino e indirettamente anche quello greco. Una persona impara l'inglese in una frazione del tempo che impiega per imparare l'italiano. Il linguaggio è un'espressione del corso del pensiero, del nostro ragionamento, di come comunichiamo, e il fatto di allenare un modello di reasoning su una lingua così complessa, secondo noi, è un vantaggio”.
L’ha stupita il recente successo di DeepSeek?
“Le rivali statunitensi potevano aspettarselo: continuano a versare decine di miliardi di dollari in ricerca e sviluppo per modelli sempre più grandi, onniscienti. Da quando abbiamo letto il primo paper di OpenAI abbiamo sempre pensato che fosse una strada assolutamente impercorribile. Tecnicamente è fattibile ma non è sostenibile economicamente. Penso che l’abbiano dimostrato le ingenti perdite collegate a questo tipo di business”, chiosa Grandis. Asc27 ha preso un’altra strada: modelli ancora più frugali ed economici di quelli di DeepSeek, piccoli ma iper-specializzati, da usare anche in batteria ove ci fosse bisogno.
“Noi crediamo che anche i grandi player si orienteranno su questo tipo di soluzioni, e i chatbot che abbiamo imparato a conoscere andranno pian piano a scomparire”. Le applicazioni Ia, spiega Grandis, devono essere “come un vestito di Valentino: su misura. Quindi dal nostro punto di vista un modello multilingua è utile, ma poi un'azienda francese avrà bisogno di una soluzione verticalizzata sul francese, una realtà tedesca sul tedesco e così via”. Per non parlare dell’efficienza energetica: “è vero che ChatGPT parla duecento lingue, ma lo fa con un modello che utilizza la stessa quantità di elettricità che serve per alimentare la città di Milano”.
Quali le implicazioni per il Paese?
Poter contare su uno strumento come V1 è “importantissimo” a partire dal fatto che la stragrande maggioranza dei documenti e delle informazioni che scorrono attraverso un’azienda italiana sono in lingua madre. “Quindi poter disporre di un modello particolarmente efficace sulla nostra stessa lingua si traduce immediatamente in un vantaggio economico anche per le nostre aziende, una migliore capacità e anche un processo di adozione più semplice”, sottolinea Grandis.
Poi c’è l’aspetto strategico, continua il ceo: sviluppare in modello in Italia significa averne il completo controllo. “Quando qualcuno utilizza ChatGPT o si scarica Llama se li prende già con i guardrail, misure di sicurezza e tutta una serie di elementi che vanno bene per il consumatore normale. Però in certi contesti ci sono persone autorizzate per legge a trattare di armi, esplosivi, cadaveri, per esempio in ambito militare, medico e criminologico. Sono tantissimi gli aspetti per cui, secondo noi, è fondamentale avere la padronanza di questa tecnologia attraverso un'azienda italiana, che sia Asc27 o che sia un'altra entità”.
Renderete V1 accessibile al pubblico?
Asc27 non intende “aprire” V1 al consumatore normale perché la startup non ha risorse tali (leggi: batterie di processori) per rendere il sistema accessibile a chiunque, spiega il ceo. Ma del resto si tratta di un prodotto per l’industria: “dal nostro punto di vista non avrebbe tanto senso rilasciare una versione aperta a tutti perché è un reasoner, quindi è forte su certe tipologie di domande, sul business, sulla strategia. Non è un modello con cui passare il tempo”. Però l’accesso sarà disponibile “a brevissimo” tramite Api (il “ponte” tra il sistema e utilizzatori esterni) per le imprese, il mondo enterprise, le istituzioni e le organizzazioni di tutti i tipi, nonché a chi vorrà provarlo, tramite una lista d’attesa.
Rimarrà un sistema privato o lo renderete open source?
“A livello aziendale si sta ancora ragionando se renderlo open source (scaricabile e utilizzabile da chiunque, ovviamente con dei “guardrail” integrati) o meno”. A pesare sulla decisione c’è anche il panorama regolatorio europeo, dove spicca l’Ai Act, che tuttavia Grandis non considera affatto un ostacolo – in controtendenza rispetto a gran parte dell’industria. Dal 2020 Asc27 è coinvolta nel processo che è andato a informare la stesura dell’Ai Act, racconta il ceo, e non ci vede problemi metodologici o di principio. “Come sempre le leggi vanno calate nel loro contesto, ma credo che l’hype attorno all’Ia abbia generato anche molto hype sull’Ai Act. E questa risonanza ha creato molta confusione”.
Quindi non crede che l’Ai Act freni l’innovazione, come dicono in tanti nell’industria?
“Non è un freno, è un framework legislativo europeo che rispetta la nostra mentalità, la nostra attitudine europea che riteniamo superiore rispetto alle alternative”. Il ceo, che possiede la totalità dell’azienda, non usa giri di parole sul tema: “ascoltiamo tutti, ma ovviamente conosciamo anche le dinamiche che ci sono dietro questi ragionamenti”. Nel mondo dell’Ia si intrecciano investimenti da centinaia di miliardi, vicinanza politica ai leader nazionali e lobbying aggressivo. Un fenomeno che del resto è trasversale, evidenzia: “basta pensare alla Fiat degli anni d’oro e alle richieste di fondi statali”.
Come si posiziona Asc27 rispetto ai rivali europei?
Se paragonata alle leader nell’Ue, prima fra tutte la francese Mistral (sostenuta sia dal governo che da Microsoft), l’azienda parte meno indebitata, sorride Grandis. “Dal punto di vista scientifico li rispettiamo parecchio e abbiamo molti amici in Mistral, dal punto di vista aziendale non ci spaventano per niente. Nella classifica dei top 10 che abbiamo presentato i modelli di Mistral nemmeno compaiono. Ovviamente ora risponderanno, come tutte le altre, ma lo faremo anche noi”. Si competerà, dunque, costruendo modelli sempre migliori.
V1 ha un cuore europeo: il 35% di materiale d’addestramento non italiano era in inglese, francese, spagnolo e tedesco, le altre lingue più importanti del Vecchio continente. Il ceo non esclude di sviluppare altri reasoner specializzati su altre lingue in futuro. Nel mentre l’azienda seguirà le due strade parallele tracciate nel 2020: “da una parte la ricerca industriale applicata, quindi prodotti e soluzioni come Vitruvian-1, dall’altra la loro progressiva monetizzazione. Oggi offriamo una serie di soluzioni Ia di altissimo livello, che vanno dalla formazione alla gestione di testi e video e che già vendiamo a molte aziende europee”.
La differenza tra Asc27 e le concorrenti, spiega Grandis, è la mentalità italiana. “Siamo artigiani, un po’ come i motoristi della Ferrari negli anni ‘70. Per noi è importante vedere il prodotto finito perché altrimenti la ricerca che facciamo resta un algoritmo senza volto che segue un benchmark e che si usa tramite Api. Noi mettiamo figure diverse a lavorare lungo la stessa filiera e riteniamo importantissimo che il ricercatore veda che il suo miglioramento si trasforma in qualcosa che arriva fino al prodotto e all’utente finale, con il riconoscimento che ne consegue”.
E la strategia di crescita?
Asc27 riceve richieste di investimento dal giorno in cui è nata e ha già dovuto rifiutare delle offerte per mantenere la divisione di ricerca alla scala desiderata, spiega Grandis. Altro il discorso per le linee di prodotti, dove “possiamo parlare con investitori che vogliono accelerare lo sviluppo di soluzioni. Dipende molto da chi incontriamo”. Nel mentre l’azienda è intenzionata a crescere in modo organico, nella consapevolezza che “continuare a sviluppare tecnologie applicate come V1 e magari portarle in altri settori richiede investimenti sostanziosi”. Una batteria di processori costa milioni di euro, l’utilizzo di energia (specie in Italia) aggiunge un carico da novanta, e i professionisti nel campo dell’Ia oggi hanno stipendi che raggiungono anche il milione e mezzo di euro all’anno, ricorda Grandis.
Appunto: come affronta la fuga di cervelli?
“Dalla presentazione dei risultati di V1 stiamo ricevendo decine di candidature di ragazzi italiani bravissimi che erano andati all'estero”: Stati Uniti, Inghilterra, Emirati Arabi, Cina. “Noi in Italia non abbiamo un equivalente di OpenAI o Mistral ma sforniamo tantissimi cervelli che poi fanno grandi queste organizzazioni straniere”, ma la forza d’attrazione dell’Italia negli ultimi è “completamente mancata perché le persone si spostavano immediatamente in Inghilterra e da lì negli Usa, che tra l'altro hanno creato una procedura di accesso ai visti facilitata per attrarre talenti in campo Ia”.
Sarebbe importante per il Paese poter disporre di un polo d’attrazione composto da università, enti di ricerca e aziende – “ma di quelle in grado di produrre qualcosa come V1 e non semplicemente presentazioni PowerPoint, perché altrimenti i ragazzi ce li perdiamo, e con loro perdiamo ricchezza nel nostro Paese”. Asc27 intende fare la sua parte, promette Grandis: “intendiamo sviluppare la nostra capacità, metterla a frutto e farla diventare business, perché questo ci consentirà di diventare un magnete che tiene attratti i professionisti che formiamo in Italia”. (Di Otto Lanzavecchia)
Economia
Mobilità, Trenitalia presenta le novità su Regionale e...
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In occasione dell’edizione 2025 della Bit a Milano, la più importante manifestazione in Italia per l’innovazione nel settore dei viaggi e del turismo, Trenitalia ha presentato le novità inerenti al servizio Regionale e Intercity di Trenitalia. Nel 2025 arriveranno, infatti, altri 100 nuovi treni che si aggiungeranno ai 500 arrivati fino al 2024 e nel 2027 si completerà tutta la flotta regionale rinnovata ad oltre l’80%, con treni di ultima generazione.