Scoperto Ercole della Valdelsa, statua romana di 1.700 anni fa
Alta poco più di 50 centimetri, è tornata alla luce nel comune di Montaione (Firenze)
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Una piccola statua della tarda età imperiale romana in marmo bianco (III-IV secolo d.C.), priva della testa e ricomponibile da tre frammenti combacianti, è stata scoperta nella scorsa estate durante uno scavo in concessione da parte del Comune di Montaione (Firenze) in un terreno di proprietà privata. Alta poco più di 50 centimetri, la statua rappresenta Ercole, il mitico figlio di Zeus e della mortale Alcmena, raffigurato in piedi in un momento di riposo. L'identificazione della scultura con il celebre protagonista delle dodici fatiche è stata resa possibile dalla presenza dei tipici attributi del possente semidio: la clava, la pelle del leone Nemeo, ucciso da Ercole nella prima fatica e, ai piedi della figura, la testa di un toro, che rimanda invece alla cattura del toro cretese e quindi alla settima fatica.
L'annuncio dell'eccezionale ritrovamento è stato dato oggi dalla soprintendente Antonella Ranaldi, durante la conferenza stampa di presentazione di tourismA – Salone dell'Archeologia e Turismo culturale: l'Ercole della Valdelsa, come è stato ribattezzato, è stato restaurato in tempi record e sarà presentato in anteprima proprio nel primo giorno di tourismA venerdì 21 febbraio nel corso dell'incontro "Ultime dalla Toscana", organizzato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato (ore 9:30-13:00) al Palazzo dei Congressi di Firenze. La statua è tornata alla luce durante l'ultima campagna di scavo della villa/mansio romana (IV-V secolo d.C.) nella Valdelsa fiorentina, ad opera degli archeologi dell'Associazione Culturale Valdelsa fiorentina e del Dipartimento Sagas dell'Università di Firenze, coadiuvati dagli studenti stranieri dell'Istituto Irlab iscritti alla Summer school associata allo scavo.
"La piccola statua di Ercole costituisce oggi una preziosa testimonianza dell'alto livello decorativo del complesso architettonico da cui essa proviene, interpretabile come villa di un ricco possidente o, più probabilmente, come mansio, ovvero una stazione di sosta lungo una strada romana, spesso dotata di un annesso termale, come nel caso dell'edificio di Montaione", ha spiegato la soprintendente Ranaldi. Nello stesso contesto nel XIX secolo venne casualmente rinvenuta un'altra statua, interpretabile come Atena, che oggi fa parte della collezione privata dei proprietari del terreno su cui insistono gli scavi.
Le indagini stratigrafiche promosse dal 2012 dal Comune di Montaione hanno consentito il recupero di altri reperti ceramici, tra i quali spicca un glirarium, un contenitore in terracotta utilizzato per l'allevamento dei ghiri. Tra le strutture conservate in situ, particolarmente interessante è anche un ricco annesso termale, decorato da marmi e mosaici pavimentali e parietali, come testimoniato dal rinvenimento di numerose tessere in pasta vitrea con la lamina d'oro.
Attualmente, un team di esperti sta conducendo uno studio preliminare sulla statua di Ercole, con il restauro realizzato con il contributo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato. I risultati di questo studio, suggeriscono una datazione della statua tra la media e la tarda età imperiale (III-IV sec. d.C.) coerentemente con il periodo di massimo sviluppo architettonico e decorativo dell'edificio in corso di scavo.
Successivamente la statua sarà in mostra temporaneamente presso i locali dell’Università di Firenze, per essere poi esposta definitivamente presso il Museo Civico di Montaione, dove sono conservati numerosi reperti archeologici provenienti dallo scavo.
(di Paolo Martini)
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