Il 36enne risultava scomparso da sabato scorso. E' stato ritrovato cadavere da alcuni pescatori al largo di Vila Cha
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Turista italiano di 36 anni muore travolto da un'onda. La tragedia, mentre camminava sul molo di Foz do Douro, una delle spiagge più famose di Porto. Il suo cadavere è stato ritrovato oggi da alcuni pescatori al largo di Vila Cha. L'uomo risultava scomparso da sabato scorso.
Sabato alcuni passanti avevano lanciato l'allarme, dopo aver visto un uomo cadere in mare nei pressi del faro di Felgueiras. Subito sul posto erano iniziate le ricerche con squadre di sommozzatori e un elicottero. L'uomo, secondo le autorità locali, era con una coppia di amici lungo il molo, nonostante i cartelli che avvisassero del pericolo, quando è stato "travolto da un'onda" ed è caduto in acqua.
Tenerife, 25enne di Cuneo muore travolto da onda anomala: salva la fidanzata
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Sostenibilità
Myplant & Garden, Torrani (Fitp): “Attivo censimento impianti”
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La componente della Federazione italiana tennis, padel, pickleball alla IX edizione del Salone internazionale del Verde: “Più di 100 tecnici al giorno per verificare omologazione impianti”
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“Come Federazione italiana tennis, padel, pickleball, che comprende gli sport di racchetta come tennis, padel beach, tennis beach e tennis in carrozzina, abbiamo adattato le nostre carte federali ai regolamenti dell’impiantistica e alle procedure per l’omologazione degli impianti. Sul territorio abbiamo messo in piedi una rete di tecnici, sotto un coordinamento di 21 comitati regionali, che procede alla verifica delle migliaia di impianti federali presenti. Circa 100 tecnici vanno giornalmente presso tutti gli impianti a verificarne l’omologazione. Questo è un modo anche per avere un censimento di quelli che sono gli impianti sul territorio”. Sono le dichiarazioni di Silvia Torrani componente della Fitp, la Federazione italiana tennis, padel, pickleball, intervenendo al panel ‘Sicurezza e impianti sportivi: un confronto tra federazioni, enti e progettisti’ che si è svolto nell’ambito della prima giornata di lavori della IX edizione di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde, presso la Sala Verde sportivo allestita nel padiglione 20 della fiera.
L’incontro si configura tra i numerosi appuntamenti che riempiono il ricco palinsesto della manifestazione che si svolge a Fiera Milano Rho fino al 21 febbraio 2025. “Tutta l’attività sull’impiantistica -riprende Torrani- è nata in pieno Covid, quando il Coni ha mandato una circolare a tutte le federazioni sportive nazionali raccomandando l’omologazione degli impianti. Omologare un impianto vuol dire attestare in unità lo svolgimento delle competizioni o l’esercizio della pratica sportiva -spiega-. Gli impianti vengono omologati per tipologia, quindi se abbiamo un circolo che ha campi da tennis, campi da padel o campi da beach, abbiamo tre diverse omologazioni per il tennis, per il padel e per il beach. Siamo nel vivo di questa attività, ma c’è ancora tantissimo da fare”, conclude.
Salute e Benessere
Valastro: “Violenze contro personale Cri, 394 casi dal 2018, fenomeno...
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“Un fenomeno che non sembra accennare ad arrestarsi”.
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“Tra il 2018 e il 2024, si sono verificate complessivamente 394 segnalazioni di aggressioni agli operatori Cri. Attacchi verbali e fisici che, nella maggior parte dei casi, vedono come autori gli stessi beneficiari del soccorso. Stando ai dati in nostro possesso, dal 2023 al 2024 le aggressioni sono passate da 63 a 68. Un aumento di circa l’8% in appena un anno. Un trend preoccupante che racconta un fenomeno che non sembra accennare ad arrestarsi”. E’ l’allarme lanciato dal presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro, in occasione della Giornata Nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato.
“Ogni atto di violenza a danno degli operatori sanitari compromette, oltre che la loro sicurezza, quella dei pazienti. Questi episodi ostacolano l’operato del personale sanitario a supporto di chi ha bisogno di assistenza e cure – aggiunge – È già grave che ciò accada in contesti ordinari, in ospedale, in ambulanza, mentre si interviene per soccorrere qualcuno, lo è ancora di più in quei contesti emergenziali dove l’aiuto di un sanitario può fare la differenza tra vivere e morire”, ha detto facendo riferimento ai 32 operatori umanitari del Movimento internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa morti nel 2024 mentre prestavano servizio di assistenza alla popolazione in zone di conflitto.
Salute e Benessere
Schillaci: “In pandemia compresa importanza operatori e medicina...
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Il ministro a margine dell’evento per la Giornata nazionale del personale sanitario: “Diritto costituzionale alla salute garantito dai professionisti”
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“La pandemia ha segnato profondamente la vita di tutti noi e del Servizio sanitario nazionale. Dalla lezione della pandemia dobbiamo capire cosa non ha funzionato ed è, penso, in primis, la medicina territoriale. Stiamo lavorando per far sì che ci sia una sanità più moderna è vicina ai cittadini. Dalla pandemia abbiamo imparato quanto siano importanti gli operatori sanitari che sono al centro della nostra attenzione”. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a Roma a margine dell’evento per la Giornata nazionale del personale sanitario, che si celebra oggi “La sanità è cambiata e ci vogliono anche nuove competenze per vincere le sfide che ci aspettano. Dalla medicina digitale alla telemedicina”.
“Questa giornata è nata sull’onda della pandemia e dello straordinario impegno di tutti i professionisti che sono stati in prima linea a combattere il virus” di Covid-19. “Ma oggi vogliamo rendere omaggio alle donne e agli uomini che ogni giorno, nei propri ambiti di competenza, contribuiscono a garantire il diritto alla salute. Un diritto, lo ricordo, che è l’unico a essere definito fondamentale dalla nostra Costituzione”. ha poi aggiunto il ministro: “Sebbene il personale dipendente sia cresciuto negli ultimi anni – ha sottolineato – c’è ancora un problema di carenza, che si è determinato nel corso degli anni e si è acuito dopo il 2020. Dobbiamo fare i conti poi, purtroppo, con una disaffezione al servizio sanitario pubblico e le conseguenti difficoltà nel reclutare professionisti, con il picco della curva pensionistica, soprattutto per alcuni profili, e con condizioni di lavoro che spesso non consentono un adeguato bilanciamento tra lavoro e vita privata. Alla luce di tutto ciò, lavoriamo per disporre di una forza lavoro in numero adeguato, ma soprattutto competenze aggiornate”.
“Questo governo – ha rivendicato il ministro – ha fatto della salute dei cittadini una priorità della propria azione. Abbiamo destinato la nostra attenzione in particolare a sostenere il capitale umano del Servizio sanitario nazionale, nella consapevolezza che valorizzare il personale vuol dire migliorare il Ssn. Si può fare di più? Certo. Ritengo tuttavia che abbiamo dato segnali importanti”.
“Entro il 2026 saranno pronte le nuove strutture territoriali necessarie per il rafforzamento dell’assistenza sul territorio, che proprio durante la pandemia ha mostrato il lato vulnerabile del servizio sanitario. Sono stati aperti cantieri già per il 70% delle strutture e procediamo secondo la tabella di marcia del Pnrr – ha sottolineato – Ma perché queste strutture siano pienamente funzionanti c’è bisogno di personale. Su questo, ricordo che con la Finanziaria del 2024 abbiamo garantito le risorse alle Regioni, già ripartite (250 milioni nel 2025 e 350 milioni nel 2026). Nelle Case di comunità ci saranno équipe multispecialistiche, inclusi psicologi e assistenti sociali nell’ottica di una presa in carico sociosanitaria”.
“E sarà cruciale l’apporto dei medici di famiglia. Voglio rassicurare, rispetto alle notizie in circolazione nelle ultime settimane – ha precisato – che nessuno ha intenzione di rompere il rapporto di fiducia tra cittadino e medico. Vogliamo, invece, rafforzare questa alleanza offrendo alle persone un ulteriore punto di accesso dove il medico di famiglia potrà fare la sua diagnosi e avvalersi se necessario dello specialista. Stiamo lavorando con un approccio costruttivo insieme alle Regioni e non mancherà certamente il dialogo con le categorie con cui in questi due anni c’è sempre stato un canale aperto. Ma come ho avuto modo di dire in altre occasioni, dobbiamo avere il coraggio di cambiare. Modelli nati quasi 47 anni fa non sono francamente più adatti alle esigenze mutate. Su questo credo che siamo tutti d’accordo”.