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Quanti tipi di carte da gioco esistono? Ecco tutte le tipologie

Quando apriamo le ante di un armadio o i cassetti di un mobile, specie se sono collocati nella sala principale della nostra casa, ci sono altissime probabilità di trovare al proprio interno un mazzo di carte. Anzi, forse anche più di uno. Questo perché ognuno di noi conosce tanti giochi da poter fare con le carte, come la briscola o lo scopone scientifico, di cui è bene sapere la giuste regole, ma che spesso richiedono l’uso di tipologie di mazzi diverse. A questo punto è lecito chiedersi, allora, quanti tipi di carte da gioco esistono nel mondo e in Italia. Una domanda curiosa alla quale cercheremo di rispondere in questo articolo.

Tipologie delle carte da gioco

Partiamo, dunque, con un discorso più generale e che prende in considerazione tutti i tipi di carte da gioco tradizionali, quindi escludendo quelle relative a giochi di società o specifici, come può essere “Uno”. Le carte si differenziano tra di loro per i semi che vengono raffigurati su di esse e per la loro quantità nel mazzo. Le più diffuse sono senz’altro quelle francesi. Ogni mazzo si compone di 54 carte, composte da 13 carte per seme più due jolly. I semi sono quattro e rappresentano in modo stilizzato i fiori e le picche in nero, i quadri e i cuori in rosso. Questa tipologia di carte viene usata solitamente per giochi quali il burraco, la scala 40, la canasta, il blackjack e il Poker, in tutte le sue discipline. A conferma di quanto stiamo dicendo si può dare uno sguardo ad alcune pagine sul web che mettono a disposizione dell’utente una guida con annesso elenco dei giochi di video poker gratis e che spiegano anche il loro funzionamento e l’uso della simbologia tipica delle carte francesi.

Esistono, poi, le carte tedesche, che hanno due tipologie di mazzo: quelle che riprendono i semi transalpini, cambiandone semplicemente i colori, e quelle tradizionali teutoniche, che per semi hanno le ghiande, le campanelle, i cuori e le foglie. Questi ultimi due diventano, invece, rose e scudi nelle carte svizzere. Entriamo, dunque, nel grande mondo dei mazzi con semi provenienti dalle antiche carte mamelucche e che oggi sono usati nei paesi Latini, ossia Spagna e Italia. I nomi dei simboli sono i medesimi. Semplicemente cambia la loro rappresentazione. Nello specifico stiamo parlando delle coppe, dei denari, delle spade e dei bastoni. Infine, sono da citare le carte giapponesi, che si distinguono dagli altri tipi di carte da gioco a causa della presenza di un quinto seme, i così detti “vortici”.

Tipi di carte da gioco italiane

Se colpisce la varietà di carte da gioco esistenti al mondo, sicuramente vi lascerà a bocca aperta sapere che nella sola Italia esistono ben 17 varianti regionali attualmente in uso. All’interno di questi, poi, si può fare un’ulteriore categorizzazione: alcuni usano, infatti, semi italiani o spagnoli, altri quelli francesi o tedeschi. Le uniche cose condivise da quasi tutte le tipologie italiche sono l’assenza dei jolly e il numero di carte che compongono il mazzo: 40. Fanno eccezione a questa seconda regola le carte Bresciane, che ne hanno 52 nonostante utilizzino semi italiani e non transalpini. Entriamo, ora, un po’ più nel dettaglio, partendo dalle più utilizzate in assoluto: le carte napoletane. Parliamo di un mazzo composto da 40 carte, 10 per seme (bastoni, coppe, denari e spade), che utilizza la tipica simbologia spagnoleggiante, risalente al 16esimo secolo e di provenienza evidentemente mamelucca. Tra i giochi più gettonati con le carte napoletane ci sono il Sette e Mezzo e la Briscola.

Al secondo posto, poi, tra le carte più diffuse in Italia ci sono le piacentine. Anch’esse hanno una tipica impostazione spagnola, sia nella rappresentazione dei simboli che nella scelta dei 4 semi. Il mazzo originale risale al 17esimo secolo, mentre nel 19esimo esse soppiantarono i mazzi locali di alcune regioni come Lazio, Umbria e Marche. Di influenza spagnola, poi, sono anche i mazzi delle due Isole Maggiori, Sicilia e Sardegna, che denunciano anche una certa somiglianza tra loro. Molto particolare è la pronuncia sarda dei quattro “is mertzas” “semi”: “Ispadas” (spade), “Cupas” (coppe), “Oros” (denari) e “Bastos” (bastoni). L’ultimo mazzo che ha scelto la rappresentazione spagnola dei semi, infine, è quello romagnolo, utilizzato anche nella Repubblica di San Marino. Passando, invece, alle tipologie di carte da gioco che usano semi francesi possiamo citare le fiorentine, le genovesi, le milanesi, le piemontesi e le toscane. Tutti questi mazzi presentano cuori, picche, fiori e quadri, ma la simbologia e il numero di carte (40) sono tipicamente italiani e quindi adatti a giochi come la scopa o il tresette.

Esistono anche versioni a 52 carte, specie per quel che riguarda la variante genovese, che possono essere usate, ad esempio, per giochi come il Baccarat. Totalmente italiane, invece, risultano le carte bergamasche, quelle bolognesi, le bresciane, le trentine, le trevigiane e le triestine. I semi di queste carte si differenziano da quelli spagnoli per la forma in cui vengono rappresentati, molto più arzigogolata e fastosa: basti pensare alle spade, che assomigliano a scimitarre lunghe e curve. Un solo mazzo, infine, usa i semi tedeschi: le salisburghesi. Queste sono tipiche della zona dell’Alto Adige e possono avere un mazzo da 36 carte se stampate al di là delle Alpi, 40 se prodotte nel versante italiano. Tra le varietà che non sono più in uso sono da segnalare le romane, le udinesi e le baresi.

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Curiosità

WAGS: significato di Wives And Girlfriends

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WAGS: significato di Wives And Girlfriends

Il termine WAGS – acronimo di Wives and Girlfriends – nasce tra i tabloid inglesi come soprannome per le partner di sportivi di spicco. Dalla prima volta in cui è apparso in Inghilterra, il termine ha conquistato il mondo, rimbalzando da un continente all’altro fino a diventare un fenomeno di costume. Le WAGS sono oggi una vera forza di stile e potere mediatico, un misto di eleganza, carisma e fama che attrae l’occhio di milioni di tifosi. Ogni loro comparsa è uno spettacolo: sotto i riflettori del glamour e del gossip, loro sono le regine delle copertine, veri e propri simboli di tendenza e lusso sfrenato che sanno come attirare attenzione con una battuta, un abito o un’apparizione in tribuna.

Origine e significato del termine WAGS

WAGS, ormai simbolo di lusso e mondanità, ha radici molto più semplici. Nacque durante i Mondiali del 2006, quando i quotidiani britannici iniziarono a definire così le fidanzate e mogli dei calciatori della nazionale inglese. Fin qui, sembrerebbe una trovata giornalistica da quattro soldi, eppure il termine è esploso come un fulmine a ciel sereno. Nel giro di poco, WAGS ha iniziato a rappresentare una sorta di tribù glamour: una corte di donne legate da relazioni con sportivi, visibili e influenti, pronte a calcare le scene non solo come appendici di partner celebri, ma come vere e proprie icone. Un fenomeno sociale e culturale, divenuto sinonimo di stile e tendenza, capace di trasformare un’acronimo semplice in un’etichetta che tutti conoscono, indipendentemente dal Paese o dal contesto sportivo.

L’influenza delle wags sulla cultura calcistica

Negli stadi e fuori dal campo, le WAGS sanno come catturare l’attenzione. La loro presenza non passa inosservata: una sola apparizione in tribuna, e gli occhi sono tutti per loro. Questo fenomeno va oltre il glamour: le WAGS sono diventate vere icone di stile, con ogni loro scelta di moda che detta tendenza, da un vestito mozzafiato a un accessorio audace. La loro influenza, tuttavia, non si limita all’apparenza. Possiamo sicuramente affermare che molte di loro hanno saputo guadagnarsi uno spazio autonomo nel mondo dello spettacolo, della moda e perfino nella beneficenza, usando il loro status per influenzare e promuovere cause importanti. In pochi anni, queste donne hanno trasformato una definizione quasi frivola in un simbolo di potere e personalità, capace di dare luce e stile al mondo calcistico.

Le WAGS italiane più belle e iconiche

Tra le WAGS italiane, ci sono icone di fascino che non lasciano indifferenti. Ilary Blasi, regina indiscussa al fianco di Francesco Totti, è stata ben più che una presenza in tribuna: la sua allure mediterranea e il carisma pungente ne fanno una celebrità di casa, sempre al centro della scena. Michela Quattrociocche – sposata con Alberto Aquilani -raffinata e discreta, incarna invece uno stile sobrio, che riflette l’eleganza pacata di un’altra Italia, lontana dal clamore dei riflettori.

In contrasto, Wanda Nara – sposata con Mauro Icardi – porta tutto all’eccesso: un mix esplosivo di provocazione e controllo, l’ideale per lasciare un segno ovunque vada. Altra presenza potente è Olga Plachina, moglie del campione di scherma Aldo Montano, che incarna l’unione tra lo spirito atletico e il glamour. Dalla Russia con passione, atleta dei 400 metri ostacoli, con Aldo forma una coppia magnetica, un mix di forza e stile, con due figli a suggellare questo legame d’acciaio.

Federica Nargi, compagna dell’ex calciatore Alessandro Matri, è un volto molto amato in TV e sui social, conosciuta per la sua bellezza e il suo spirito vivace, sempre capace di portare luce e simpatia nelle sue apparizioni. Da Velina a influencer, Federica ha saputo costruire una carriera di successo, restando sempre legata al mondo dello sport.

Un’altra presenza carismatica è Melissa Satta, ex partner di Kevin-Prince Boateng. Di origine sarda, Melissa ha iniziato come showgirl e modella, ma è diventata ben presto un’icona del piccolo schermo italiano, consolidando la sua fama con programmi televisivi e apparizioni da opinionista sportiva. Anche lei, come molte WAGS, è riuscita a creare una sua identità pubblica indipendente dalla relazione con il celebre calciatore.

Carolina Marcialis, moglie di Antonio Cassano, rappresenta una delle storie più autentiche e particolari. Pallanuotista professionista, Carolina non ha mai smesso di dedicarsi alla sua passione per lo sport, anche mentre sosteneva la carriera di Cassano. Il loro rapporto è noto per la semplicità e la dedizione, caratteristiche che li distinguono nel panorama spesso più mondano delle WAGS.

Queste donne, ciascuna con la propria personalità, arricchiscono la scena italiana e dimostrano come le WAGS possano andare ben oltre il ruolo di “compagne”, incarnando forza, indipendenza e, spesso, una vera passione per lo sport che affiancano.

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Il mercato dell’oro usato: tendenze e opportunità nel...

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Il mercato dell’oro usato nel nord Italia sta vivendo una fase di notevole dinamismo, alimentata da un rinnovato interesse per gli investimenti in beni rifugio e da una crescente consapevolezza ecologica che favorisce il riciclo di materiali preziosi. L’oro usato, proveniente da gioielli, orologi e altri oggetti preziosi, rappresenta una risorsa importante sia per i consumatori che cercano opzioni di investimento accessibili sia per quelli interessati a pratiche di consumo più sostenibili. Questo segmento del mercato offre un’alternativa vantaggiosa rispetto all’acquisto di oro nuovo, riducendo l’impatto ambientale associato all’estrazione mineraria e offrendo prodotti a prezzi più competitivi.

Tendenze recenti nel mercato dell’oro usato

Negli ultimi anni, il mercato dell’oro usato nel nord Italia ha mostrato diverse tendenze significative che stanno plasmando il settore. La prima grande tendenza è l’aumento della domanda di oro usato, stimolata dalla volatilità dei mercati finanziari e dall’incertezza economica globale. Questo ha portato gli investitori a cercare alternative sicure per preservare il valore del loro capitale, con l’oro usato che emerge come una scelta popolare grazie al suo prezzo più accessibile rispetto all’oro nuovo.

Un’altra tendenza osservata è l’accresciuto interesse verso la sostenibilità. Sempre più consumatori preferiscono acquistare oro usato per ridurre l’impatto ambientale, contribuendo così alla cosiddetta economia circolare. Questo orientamento etico sta diventando un fattore decisivo nelle decisioni di acquisto, con molti gioiellieri che iniziano a promuovere attivamente le loro collezioni di gioielli rigenerati come opzioni ecologicamente responsabili.

Inoltre, l’innovazione tecnologica nel processo di raffinazione e verifica dell’autenticità dell’oro usato ha migliorato significativamente la fiducia dei consumatori. Tecniche avanzate come l’analisi spettroscopica permettono ai compro oro di garantire l’autenticità e la purezza dell’oro usato, aumentando così la trasparenza e la fiducia nel mercato.

Opportunità nel nord Italia

Il nord Italia, con la sua ricca tradizione nel commercio di metalli preziosi e gioielli, offre numerose opportunità nel mercato dell’oro usato. Città come Milano, Torino e Venezia sono note per i loro distretti orafo e gioiellieri, ma anche località più piccole stanno emergendo come centri vitali per questo commercio. Fino Mornasco, ad esempio, ospita il Compro Oro Gioiello Sicuro, che è diventato un punto di riferimento per chi cerca di vendere o acquistare oro usato nella regione.

La presenza di esperti e stabilimenti affidabili come il compro oro a Fino Mornasco Gioiello Sicuro facilita l’accesso a servizi di valutazione e vendita di alta qualità, offrendo ai consumatori tranquillità e sicurezza nelle transazioni.

Consigli per venditori e acquirenti

Per chi si avvicina al mercato dell’oro usato, sia come venditore che come acquirente, è essenziale seguire alcuni consigli per garantire transazioni sicure e vantaggiose. I venditori dovrebbero assicurarsi di ottenere valutazioni accurate e trasparenti dei loro beni, preferibilmente da più fonti, per ricevere un prezzo equo basato sulle condizioni attuali del mercato. È importante scegliere compro oro affidabili e ben recensiti, come Gioiello Sicuro, che offrono valutazioni professionali e chiare.

Per gli acquirenti, è cruciale verificare l’autenticità e la provenienza dell’oro acquistato. Investire in strumenti di test o richiedere certificazioni può aiutare a evitare acquisti di metalli preziosi di dubbia origine o qualità. Inoltre, gli acquirenti dovrebbero considerare l’oro usato non solo come un investimento ma anche come un’opzione sostenibile che contribuisce alla riduzione dell’impatto ambientale.

Infine, entrambi, venditori e acquirenti, dovrebbero tenersi aggiornati sulle fluttuazioni del mercato dell’oro per cogliere le migliori opportunità. La conoscenza è potere, e comprendere il mercato può significare la differenza tra un buon affare e una transazione non vantaggiosa.

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Come vincere con scommesse da 1 euro: consigli e strategie

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Il gioco d’azzardo è diventato un’attività di intrattenimento molto apprezzata, capace di unire fortuna e strategia. Ma troppo spesso è anche considerata una di quelle passioni “da ricchi”, poiché si pensa che a poter giocare siano solo le persone benestanti. In realtà, adottando le giuste strategie e uno stile di gioco responsabile e cauto, è possibile divertirsi anche con pochi euro.

All’interno di questo approfondimento è possibile trovare una guida introduttiva per capire come ottenere il massimo con appena 1€ di scommessa.

Primo step: comprendere il funzionamento delle scommesse

Nessun giocatore nasce esperto e non deve mai comportarsi come tale. Prima di cominciare a piazzare le scommesse con puntata minima 1 euro è utile comprendere come funzionano le puntate e valutare una serie di fattori che influenzano la sessione di gioco. Lo vedremo anche di seguito, ma è importante prendere confidenza fin da subito con il budget che si vuole usare e le quote di mercato che possono indicare la vincita potenziale partendo da pochi euro.

Impostare un limite al budget

Non importa quanto un giocatore possa permettersi: l’aspetto fondamentale è impostare un bankroll da destinare al gioco. Questo è il primo vero passaggio pratico per cominciare a giocare con uno stile responsabile e attento. Se un giocatore sa di potersi permettere una spesa di 50€ complessiva, dovrà attenersi a questo valore e sfruttare così le scommesse da 1 euro in modo strategico e solo su determinati giochi a base sportiva o discipline specifiche. In questo modo non correrà il rischio di inseguire le perdite o, peggio, trovarsi con un debito ben superiore rispetto al valore che poteva permettersi.

Questione di quote di mercato

Non bisognerebbe mai scommettere “di pancia”, ma lasciarsi invece guidare dalle probabilità reali di un evento. I bookmaker hanno infatti il dovere di pubblicare le quote di riferimento che un giocatore può consultare per scoprire quali sono le puntate vantaggiose e quelle più azzardate rispetto a un evento in particolare. È bene ricordare che gli eventi o i risultati spesso considerati di nicchia sono quelli che potrebbero offrire vincite più alte, ma hanno spesso un alto margine di rischio

Selezionare solo discipline che si conoscono

Un tifoso di calcio non dovrebbe mai scommettere sul tennis. Perché? Prima di tutto perché non conosce le regole del gioco e potrebbe quindi sbagliare l’approccio. Prima di giocare invece preferibile specializzarsi su uno sport o un evento per capire le dinamiche, i trend e le possibilità di vincita che si hanno.

Scommettere sul calcio da appassionati permette di identificare facilmente i match dove le quote offerte dai bookmaker potrebbero apparire molto più sbilanciate.

Evitare le scommesse emotive (e le multiple)

È buona abitudine non scommettere mai in uno stato emotivo alterato. Ogni scommessa infatti deve essere un’attività razionale e ben pensata, non dettata da impulsività e casualità.

Inoltre si sente spesso parlare delle scommesse multiple che possono essere una valida soluzione per chi scommette sporadicamente. Permettono di combinare più eventi moltiplicando le quote e aumentando potenzialmente le vincite.

Con le scommesse da 1 euro può essere interessante usarle per aumentare le vincite potenziali, ma non bisogna mai abusarne. Il pericolo infatti è di aumentare anche il rischio complessivo: per questo bisognerebbe limitarsi a un massimo di 2-3 eventi.

Occhio ai bonus e alle promozioni vantaggiose

Per potenziare il budget iniziale è interessante considerare le promozioni di benvenuto e quelle gratuite che un bookmaker offre. I bonus benvenuto senza deposito per i nuovi iscritti sono utili per cominciare a scommettere senza rischiare il proprio denaro. Ma prima di richiedere un’offerta e attivarla è bene leggere e conoscere le regole che ne limitano l’utilizzo.

Ci sono bonus senza deposito di 10€ che prevedono per esempio un requisito di scommessa di 30x. In questo modo il giocatore si trova a dover scommettere 300€ per sbloccare il bonus, ed è un valore molto alto rispetto alla piccola promozione offerta.

Le scommesse live: vanno provate o evitate?

Da un po’ di tempo il trend dei bookmaker online è quello di proporre le scommesse live, ovvero quelle puntate che si possono piazzare durante lo svolgimento dell’evento. Le quote in questo caso diventano più vantaggiose rispetto a quelle pre-match, ed è possibile divertirsi durante una partita o evento specifico per fare un pronostico su tantissimi avvenimenti e risultati.

Per concludere, possiamo quindi dire che le scommesse a 1€ possono essere un modo interessante per sfidare la sorte e provare qualche pronostico, ma sempre con consapevolezza e pazienza. Va detto infatti che non vi è mai la certezza di una vincita: quindi davanti a una serie di perdite, è bene fermarsi e non ostinarsi a giocare per provare a recuperare le perdite.

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