Compleanno in famiglia per l'attrice e regista che con 'C'è ancora domani' rimane costantemente in vetta agli incassi
Era difficile immaginare un modo migliore di festeggiare i 50 anni per Paola Cortellesi, che spegne oggi le candeline del mezzo secolo, da regina del box office. Il film 'C'è ancora domani', coraggiosa opera prima da regista per l'attrice, che racconta una storia di emancipazione femminile ambientata nel 1946 tra violenza domestica e conquista del voto per le donne, rimane costantemente in vetta agli incassi ed ha superato i 20 milioni di incasso. Un traguardo che un film italiano non raggiungeva dal 2020 (l'ultimo ad incassare di più è stato 'Tolo Tolo' di Checco Zalone, prima delle chiusure per la pandemia) e che la pone al terzo posto degli incassi dell'anno dopo 'Barbie' e 'Oppenheimer'.
Il film della Cortellesi, nella classifica assoluta dei maggiori incassi della storia italiana è al momento al 49° posto, avendo superato 'La Bella e la Bestia', che è al 50° posto con 20.508.534 euro. Ma nella storia del cinema italiano, solo 21 titoli nazionali finora hanno ottenuto un incasso migliore del film della Cortellesi e solo 7 registi, tutti uomini: Checco Zalone con Gennaro Nunziante, Roberto Benigni, Luca Miniero, Aldo-Giovanni-Giacomo con Massimo Venier, Neri Parenti, Leonardo Pieraccioni e Paolo Genovese.
Trainato da un passaparola unanime di gradimento sui social e purtroppo anche dall'attualità del tema trattato, con il terribile femminicidio di Giulia Cecchettin che ha scosso l'opinione pubblica, il film ieri è stato proiettato anche in Senato, su iniziativa del presidente Ignazio La Russa, ma la regista, che è anche protagonista del film con Valerio Mastandrea, non è potuta essere presente per altri "improrogabili impegni".
Vita e Filmografia
Nata a Roma, il 24 novembre del 1973, Paola Cortellesi ha esordito in teatro nel 1995 e ha ricevuto negli anni i riconoscimenti più importanti del teatro, della tv e del cinema: Premio Hystrio (2007), premio E.T.I. e Premio della Critica (2006), David di Donatello (2011), Nastro d’Argento (2018, 2019,2020), Globo d’oro (2018), Premio Flaiano (2023).
Nel 1997 ha esordito in Tv come attrice e autrice in programmi satirici e varietà classici, come 'Nessundorma' (2004) e 'Non perdiamoci di vista' (2008) suoi “one woman show”, fino ad affiancare Simona Ventura nella conduzione del 54°Festival di Sanremo. Nel 2007 l’esordio nella serie tv 'Maria Montessori - Una vita per i bambini' (di Gianluca Maria Tavarelli le è valso il premio come migliore attrice protagonista al Roma Fiction Fest. Nel 2011 ha vinto il David di Donatello, come migliore attrice protagonista, per il film 'Nessuno mi può giudicare' (di Massimiliano Bruno). Nel 2014 ha ricevuto un doppio Biglietto d’oro per i film 'Un boss in salotto' (di Luca Miniero) e 'Sotto una buona stella' (di Carlo Verdone). Nel 2015 è sul palco con Dario Fo nella piece teatrale/televisiva 'Callas' (regia di Dario Fo) e nel 2016 è autrice e protagonista, insieme a Laura Pausini, del varietà 'Laura & Paola', evento televisivo dell’anno.
Tra il 2015 e il 2019 è al cinema come protagonista e sceneggiatrice dei film: 'Scusate se esisto' (diretta dal marito Riccardo Milani), 'Qualcosa di nuovo' (di Cristina Comencini), 'Gli ultimi saranno ultimi' (di Massimiliano Bruno), 'Mamma o Papà' (di Riccardo Milani), 'Ma cosa ci dice il cervello' (di Riccardo Milani) e 'Come un gatto in tangenziale' (di Riccardo Milani), campione di incassi della stagione. Nel 2020 esce nelle sale 'Figli', - film di Mattia Torre - diretto da Giuseppe Bonito, grazie al quale ha ricevuto, per il terzo anno consecutivo, il Nastro d’argento.
Nel 2020 e nel 2022 è su Sky con la serie 'Petra' (di Maria Sole Tognazzi), Nastro d’argento per le serie tv 2021. Ad agosto 2021 è al cinema con 'Come un gatto in tangenziale - Ritorno a coccia di morto' (di Riccardo Milani).
Chi la conosce bene, scommette che oggi festeggerà in famiglia, con il marito Riccardo Milani e con la figlia Laura, di 10 anni.
Spettacolo
Un monito contro guerra e oppressione, all’Opera di...
In programma al Teatro Nazionale 'Steps in the Street', 'Prelude to Action' e 'Panorama', protagoniste le giovani stelle della Scuola di Danza diretta da Eleonora Abbagnato
'Danzatrice del secolo' per la rivista 'Time', 'Icona del secolo' per 'People', 'Tesoro nazionale' per il presidente Gerald R. Ford, Martha Graham (1894-1991) è una pioniera della danza moderna, tra le più importanti coreografe americane del XX secolo. A lei è dedicato 'Omaggio a Martha Graham', che dopo l'anteprima per le scuole ritorna domani al Teatro Nazionale con repliche fino al 7 dicembre. Protagoniste le giovani stelle della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Eleonora Abbagnato. Il programma della serata, inedita per la Fondazione capitolina, si compone di due parti. Nella prima la 'tecnica Graham' viene presentata con una lezione dimostrativa tenuta da Jacqueline Bulnes.
Nella seconda viene proposto un trittico di coreografie di Graham, che firma anche i costumi, riprese dalla Bulnes stessa con Lorenzo Pagano. In cartellone 'Steps in the Street', 'Prelude to Action' (entrambe da 'Chronicle', 1936) e 'Panorama' (1935). I balletti, creati quando l’ombra della guerra incombeva sull’Europa, sono particolarmente d’impatto, rappresentativi dello stile della coreografa e portatori di un suo chiaro pensiero e messaggio politico. 'Steps in the Street' e 'Prelude to Action' fanno parte di un’opera più ampia, 'Chronicle', presentata per la prima volta al Guild Theatre di New York il 20 dicembre 1936. È la risposta di Martha Graham alla tragedia della guerra che minacciava l’Europa, una delle sue coreografie più popolari e d’impatto, oltre che esplicitamente politica. In 'Steps in the Street' ritrae l’oppressione nei confronti degli ebrei, il dolore delle persone e la devastazione dello spirito, non tanto attraverso una rappresentazione realistica degli eventi, quanto con l’evocazione di immagini. L’intento è di universalizzare la tragedia della guerra.
'Prelude to Action' è un’esortazione all’unità, all’azione e alla fiducia nella nostra capacità di lavorare insieme per un futuro migliore. La musica dei due pezzi è di Wallingford Riegger, quella di 'Steps in the Street' vede la nuova orchestrazione di Justin Dello Joio. 'Panorama' è andato in scena per la prima volta nel 1935, nel ritiro estivo di Bennington, nel Vermont. Allora fu considerato un lavoro sperimentale. Su una partitura 'd’avanguardia' di Norman Lloyd, Graham ha voluto creare un balletto che evocasse il potere del popolo di operare un cambiamento. È la sua chiamata all’azione politica, il suo tentativo di risvegliare la coscienza sociale.
Spettacolo
Fedez, da Chiara Ferragni a Beppe Sala: il freestyle contro...
Tra le rime di Fedez sembra apparire all'orizzonte una nuova relazione
Fedez è stato ospite del programma di culto 'Real Talk' - un format dedicato al rap in cui gli artisti si esibiscono snocciolando barre inedite -. Il rapper milanese si è liberato di alcuni sassolini dalla scarpa: ha intonato delle rime in cui ha tirato in ballo chiunque, dall'ex moglie Chiara Ferragni (e il suo nuovo compagno, Giovanni Tronchetti Provera), fino al sindaco di Milano Beppe Sala.
Il freestyle contro tutti
Un freestyle a briglia sciolta di quasi dieci minuti, che viene fuori come un fiume in piena e in cui Fedez attacca tutti e si libera di molti 'macigni' senza sconti a nessuno. L'ex marito di Chiara Ferragni nelle rime arriva fino al suo rapporto con Luca Lucci, capo ultras della curva del Milan, la sua squadra del cuore. E poi ancora Luis Sal, il suo ex partner di 'Muschio Selvaggio', le costrizioni vissute durante il suo matrimonio, un nuovo amore all'orizzonte e tanto altro.
"Sul trono in cui ero seduto ero tutto sedato, ho fatto la dolce vita ma a me piace il salato. Ratti immacolati, le fogne dei piani alti, ma meglio pregiudicati almeno sai chi hai davanti", canta Fedez, con chiaro riferimento alla relazione con la Ferragni e all'amicizia con Lucci.
E su Ferragni e il suo nuovo compagno ci va giù duro: "Chi perde un marito poi trova un tesoro/amore fa rima con patrimonio", rappa Fedez. E ancora "Non so che cos’era che ti tratteneva, da prendere il tutto e andartene via, come se ogni giorno ti alzassi dal letto, e per ogni bacio un’amnesia". La delusione che traspare per l'amore finito è forte: "Ho pensato di varcare le porte dell’amore ma stavo solo bussando sulla soglia del dolore", canta l'artista di Rozzano, e poi: "Più ci rifletto e penso che forse è tutto sbagliato, ogni ca..o della mia vita diventa un caso di Stato".
Tra le rime di Fedez sembra apparire all'orizzonte una nuova relazione, che lui tiene ancora nascosta: "Il male che ho fatto in amore, ho capito che adesso è arrivato il mio turno, voglio tenerti nascosta, non darti in pasto a queste iene. Ho smesso di mettere in mostra una vita perfetta che non mi appartiene". E infine la sua Milano e l'attacco al sindaco, Beppe Sala: "Milano brucia, uno stupro ogni venti ore: Beppe Sala un influencer con la fascia tricolore", scandisce il rapper.
Spettacolo
Fabio Volo a Belve: “La sessualità? Ho sperimentato...
Terza puntata di Belve, il programma cult di Rai2 ideato e condotto Francesca Fagnani
Tra gli ospiti della terza puntata di 'Belve' ci sarà Fabio Volo che in un’intervista inedita, intima e profonda lancia frecciatine a chi lo ha criticato in passato. L'appuntamento è questa sera, martedì 3 dicembre, su Rai 2 con il programma cult ideato e condotto da Francesca Fagnani.
Le critiche
“Il pubblico la legge ma la critica la ignora” lo incalza subito Fagnani. “Magari mi ignorasse” risponde Volo. “Perché?” insiste Fagnani. “Non penso sia legato a quello che scrivo, ma a quanto ho venduto: 9 milioni di copie in 24 lingue nel mondo. Ci sono libri di miei colleghi molto più brutti dei miei, ma nessuno li critica”. “Lei non aspira a vincere il premio Strega?” lo stuzzica Fagnani. “Dovrei prendere casa e vivere al Pigneto per vincere lo Strega” replica Volo.
La sessualità
Nello studio di Belve, Volo racconta le tappe della sua carriera dalla “bolla di povertà” in adolescenza fino al successo. Non esita a paragonarsi a Ulisse e a Superman, a Marinetti e Dante, di sé dice di essere “strafottente” e “corteggiatore”. “È seduttore?” chiede Fagnani. “Mi piace sedurre - risponde Volo - ma questo non vuol dire che porto a casa il risultato. Anche adesso mi piacerebbe sedurti. Poi non succede niente, non è che domani ti scrivo. Aspetto che mi scrivi tu”.
“A trasgressioni come siamo messi?” chiede la giornalista. “In passato ho sperimentato, magari una sessualità un po’ più spinta tipo un po’ di gente insieme” dice con un sorriso. “Ho una sessualità molto libera, per cui la pornografia non è interessante. Non ho perversioni, non metto i tacchi a spillo, ma mi piace il gioco quello sì”.
“Da anni è impegnato in percorso di spiritualità” chiede Fagnani. “Per un mese ho vissuto nella foresta amazzonica” e “lì attraverso meditazioni profonde con uno sciamano sono stato portato a un punto della mia vita dove ho avuto una visione e ho incontrato me stesso a 25 anni: ci siamo parlati e abbracciati”, rivela lo scrittore.
“Quando sono nella fase creativa posso scrivere ovunque”, però “poi c’è un momento dove la creatività è più intima e lì non mi lavo” racconta Volo. “Adesso è nella fase creativa?” chiede ironicamente Fagnani. “Posso avvicinarmi?” risponde Volo, che si alza dallo sgabello per avvicinarsi con un finale tutto da vedere.
Momenti di tensione quando la conduttrice ricorda allo scrittore le dure parole nei confronti di Ariana Grande. “Parole che non rivendicherei” osserva la giornalista. “Quella cantante parla a bambini che non capiscono la sessualità. Non la ritengo una cosa giusta”, ribatte Volo.