Fondazione Cariplo, Azzone: “Nostri progetti puntano a rafforzare comunità”
"Abbiamo una serie di progetti che hanno la funzione di rafforzare le comunità, cercando di sostenere gli sforzi compiuti nelle diverse aree del territorio per creare uno sviluppo e un insieme di valori condivisi. Contemporaneamente, vogliamo intervenire sulle disuguaglianze. I temi sono molto ampi e articolati. Sulle disuguaglianze abbiamo dei temi di base, come il diritto all’alimentazione e il diritto alla casa, fino ad arrivare ad elementi che vanno a toccare l'evoluzione delle povertà di carattere digitale, come la povertà dei giovani e la povertà educativa di chi viene spinto ad abbandonare gli studi e la povertà degli anziani, che in un mondo digitale rischiano talvolta di essere scontati”. Lo ha detto il presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Azzone, che ha tracciato una panoramica generale delle attività filantropiche previste per il 2024, intervenendo a margine dell’evento “Credere insieme nel futuro”, durante il quale la Fondazione stessa ha parlato del proprio ruolo per le comunità e il territorio e ha presentato nel dettaglio i progetti dal 2024 al 2027.
Uno dei temi centrali per Fondazione Cariplo è la lotta alla povertà, guardando, però, anche al futuro: “L'obiettivo è quello di intervenire a due livelli, sull'oggi e sul domani. Sull'oggi, intervenendo sulle situazioni critiche, cercando, però, di lavorare affinchè nel domani queste situazioni critiche siano sempre meno presenti”.
Azzone illustra, poi, le quattro direttrici strategiche su cui è impegnata la Fondazione: “Il primo è “Creare valore condiviso, in modo da avere risorse con cui intervenire sul secondo pilastro che è la “Riduzione delle disuguaglianze”. Successivamente, vogliamo intervenire allargando i confini fisici della nostra azione perché siamo comunità sempre più interconnesse, ma anche i confini informativi e intellettuali, tenendo una sorta di porta aperta rispetto a quello che succede nel resto del mondo. L’ultimo tema è quello di creare le “Condizioni abilitanti”. In fondo, c'è un mondo, in particolare, il terzo settore che è il vero pilastro delle nostre strategie e noi ci impegniamo affinchè il terzo settore sia in grado di rimanere sempre più vitale e sempre più efficace nel nostro”.
In tale contesto, Azzone dal palco traccia una panoramica di quelli che sono i tre livelli temporali su cui agisce Fondazione Cariplo: “Noi di fatto agiamo a tre livelli temporali: breve, medio e lungo termine. Sul breve ci sono gli interventi per il welfare, in quanto vi sono una serie di bisogni che devono essere soddisfatti; sul medio termine l’intervento è sul recupero di forza lavoro e di capacità professionale, che avviene sia sul tema del recupero migranti, sia sul recupero dei Neet, sia sull’inclusione lavorativa delle persone fragili, in quanto vedere all’interno di un sistema meno persone di una certa generazione perdere anche una parte consistente del loro valore, perché non riusciamo a creare un ambiente lavorativo inclusivo, è veramente uno spreco inaccettabile ed è su questo che lavora Fondazione Cariplo".
"Da ultimo - spiega il presidente - l’azione sul lungo termine, che si traduce nell’azione sui giovani. Il momento formativo oggi non si è adattato a una società che evolve, è ancora pensato per una società in cui le persone vivevano a informazione scarsa. Tuttavia, i ragazzi che abbiamo di fronte sono ragazzi che lavorano in un mondo di informazione ridondante e vogliamo lavorare proprio sul fatto che il docente dovrebbe essere una sorta di ‘direttore d’orchestra’ aiutando i ragazzi a connettere queste forme informative diverse per prepararli al mondo di domani”.
Il calo demografico e la denatalità sono temi attuali all’interno del nostro Paese, che li vive in tutti i suoi contesti: “All’inizio di questo mandato abbiamo organizzato una serie di incontri con tutte le Province in cui ci troviamo ad operare e questo tema dell'evoluzione demografica, mostra da un lato una popolazione più anziana (e questo è positivo perché significa che il mondo della salute e della sanità sta lavorando meglio che in passato), contemporaneamente, però, evidenzia una mancanza di giovani che consentano di mantenere una comunità sana. Ciò comporta una serie di effetti generalizzati, in quanto va ad agire sulla forza lavoro, sulla possibilità di solidarietà fra generazioni e quindi è senz’altro uno dei temi su cui vogliamo sviluppare le nostre attività”, conclude Azzone.
Economia
Calo del prezzo del gas: future di febbraio sotto i 47 euro...
Il prezzo del gas naturale registra un nuovo calo significativo sul mercato europeo di riferimento. Il future sul metano con consegna a febbraio si è chiuso a 46,9 euro per Megawattora, segnando una diminuzione del 2,7% rispetto alla giornata precedente. Questo dato emerge dalla chiusura delle contrattazioni sul mercato di Amsterdam, punto di riferimento per l’andamento del prezzo del gas in Europa.
Un ribasso che segna la tendenza del mercato
La flessione odierna consolida una dinamica di ribasso che ha caratterizzato il mercato nelle ultime settimane. L’indice TTF (Title Transfer Facility), utilizzato come benchmark per il gas naturale nel continente, continua a mostrare segnali di stabilizzazione dopo le forti oscillazioni registrate nel corso dello scorso anno.
Gli operatori del settore attribuiscono questo calo a diversi fattori, tra cui il miglioramento delle condizioni di approvvigionamento e il clima mite che ha ridotto la domanda stagionale. Inoltre, le politiche di diversificazione energetica e gli stoccaggi più alti rispetto agli anni precedenti hanno contribuito a rafforzare la sicurezza energetica europea, esercitando una pressione al ribasso sui prezzi.
Un punto di riferimento per l’Europa
Il mercato di Amsterdam si conferma il principale hub di riferimento per il trading del gas naturale in Europa. La sua performance è monitorata attentamente dagli esperti del settore, poiché rappresenta un indicatore chiave per le dinamiche del mercato energetico globale.
Il dato di chiusura a 46,9 euro al Megawattora segna una delle quotazioni più basse degli ultimi mesi, riflettendo un progressivo allentamento delle tensioni che avevano caratterizzato i mercati energetici durante la crisi dello scorso anno.
Impatti sul mercato energetico
Il calo del prezzo del gas è destinato a generare effetti positivi a cascata su diversi settori economici. Una riduzione dei costi energetici potrebbe tradursi in bollette meno onerose per le famiglie e in una maggiore competitività per le imprese, soprattutto quelle ad alta intensità energetica.
Tuttavia, gli analisti rimangono cauti, sottolineando che l’andamento dei prezzi del gas rimane influenzato da molteplici variabili, tra cui eventuali tensioni geopolitiche, variazioni nella domanda globale e l’evoluzione delle politiche climatiche ed energetiche.
Nonostante il ribasso odierno, il mercato del gas naturale continua a essere caratterizzato da una certa volatilita. Gli esperti invitano a monitorare attentamente i prossimi sviluppi, soprattutto in vista delle decisioni che potrebbero emergere a livello internazionale sul fronte della transizione energetica e delle nuove infrastrutture di approvvigionamento.
In conclusione, la chiusura a 46,9 euro al Megawattora rappresenta un segnale positivo per l’Europa, che potrebbe beneficiare di una maggiore stabilità dei prezzi nel medio termine. Tuttavia, la prudenza rimane d’obbligo in un contesto globale in continua evoluzione.
Attualità
Nuove norme contro le recensioni false online: approvato il...
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al primo disegno di legge annuale dedicato alle micro, piccole e medie imprese (PMI), introducendo un pacchetto di norme mirato a contrastare il fenomeno delle recensioni false online. Questo intervento legislativo rappresenta un passo strategico per rafforzare il sistema produttivo italiano e promuovere la trasparenza nel settore del turismo e non solo.
Un problema di concorrenza sleale e credibilità
Le recensioni online non autentiche, spesso redatte da utenti anonimi, creano danni significativi alle imprese, definibili come una forma di concorrenza sleale, pubblicità ingannevole e frode. Secondo il Ministero del Turismo, gli effetti di queste pratiche possono compromettere la reputazione di hotel, ristoranti e attrazioni turistiche, con conseguenze che richiedono anni di lavoro per essere risanate.
La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha sottolineato l’importanza di questo provvedimento: “Oggi segniamo un passo cruciale per la tutela delle nostre imprese. Con questo disegno di legge dimostriamo il nostro impegno nel difendere il tessuto imprenditoriale del turismo italiano, garantendo un mercato equo e trasparente”.
Le principali misure del disegno di legge
Il testo, che affronta la questione delle recensioni nel capo IV, prevede una serie di regole stringenti per garantire la veridicità delle valutazioni online. Tra le disposizioni principali:
- Solo i consumatori che dimostrano l’identità e l’effettivo utilizzo di un servizio o prodotto potranno lasciare recensioni.
- Le recensioni dovranno essere dettagliate, pertinenti e pubblicate entro quindici giorni dall’esperienza.
- Le aziende recensite avranno il diritto di replicare e richiedere la rimozione di recensioni false, ingannevoli o obsolete, incluse quelle risalenti a più di due anni o riferite a condizioni ormai superate.
Il ddl vieta inoltre:
- L’acquisto e la vendita di recensioni, sia tra imprenditori sia attraverso intermediari.
- L’attribuzione di recensioni a prodotti o servizi non effettivamente valutati.
- La manipolazione delle recensioni tramite incentivi o promozioni.
Il ruolo delle autorità di controllo
Due autorità saranno incaricate di garantire il rispetto delle nuove norme:
- L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), che definirà codici di condotta per le piattaforme online e i soggetti coinvolti nella diffusione delle recensioni, con l’obiettivo di assicurare trasparenza e autenticà.
- L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), responsabile della vigilanza e della sanzione di eventuali violazioni.
Le norme non si applicheranno retroattivamente alle recensioni pubblicate prima dell’entrata in vigore della legge.
Reazioni e aspettative del settore
Il provvedimento ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, Assoutenti ha accolto positivamente l’iniziativa, sottolineando l’importanza di una maggiore trasparenza per i consumatori. Tuttavia, l’associazione ha anche evidenziato la necessità di una regolamentazione più rigorosa per i social network, dove influencer e micro-influencer spesso promuovono prodotti e servizi attraverso contenuti che appaiono come opinioni disinteressate ma che, in realtà, nascondono accordi commerciali non dichiarati chiaramente.
Dall’altra parte, Confesercenti ha espresso delusione, definendo il disegno di legge insufficiente rispetto alle aspettative iniziali. “Annunciato come un intervento rivoluzionario, il provvedimento appare poco incisivo e inadeguato a valorizzare il sistema delle micro, piccole e medie imprese italiane”, ha dichiarato l’associazione.
Il disegno di legge, nato con l’obiettivo di rafforzare la fiducia dei consumatori e dei turisti, punta a consolidare la credibilità del “Sistema Italia”, considerato un pilastro per lo sviluppo economico del Paese. Resta ora da vedere come le nuove norme saranno implementate e quale impatto avranno sul settore produttivo e sul turismo.
Un percorso legislativo che, nonostante le critiche, rappresenta un primo tentativo di affrontare un problema sempre più pressante nel contesto digitale e commerciale odierno.
Finanza
Intesa Sp, l’altolà di Messina al risiko:...
L'analisi di Giorgio Vintani: "Per Intesa Sp è molto difficile trovare dei target che siano così grandi da avere un impatto sui ricavi e sugli utili"
Evitare casini con operazioni di M&A. Il Ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina si sfila dal risiko del consolidamento bancario, conferma la strategia di stand alone e sembra avvisare Orcel e compagnia: “Sento tanto parlare di consolidamento bancario -afferma - ma l’Italia è Intesa Sanpaolo: più farai M&A, più sarai preso nei casini dell'integrazione e quindi anche per il futuro il riferimento sarà Intesa Sanpaolo". Giorgio Vintani, analista finanziario, osserva all'Adnkronos che "L'istituto è arrivato ad avere la forma che ha oggi e, a questo punto, il management dice basta", chiosa l'esperto.
Secondo Vintani il Ceo oggi ha voluto dire tre cose: "Chiamarsi fuori da qualsiasi possibile attività di M&A italiano in un momento in cui il mercato ribolle, e quindi prendere le distanze dai dossier Banco Popolare di Milano e Monte Paschi; ricordare che, a prescindere dai multipli dell’acquisito e dell’acquirente, le fusioni portano risultati solo dopo un certo periodo e se eseguite correttamente; l’execution risk in una fusione è molto alto; rimarcare che, considerata la dimensione di Intesa Sanpaolo, è molto difficile trovare dei target che siano così grandi da avere un impatto sui ricavi e sugli utili; e quindi riaffermare l’intenzione della Banca di crescere in modo organico e sul territorio Italiano".
"Una possibile fusione abbastanza grande da impattare sui conti di Intesa - dice Vintani - potrebbe essere quella con Unicredit, o con una grande banca straniera (Bnp Paribas, Santander) ma a questo punto queste ipotesi sono totalmente da escludere", sottolinea. "Quindi avanti così: banca Italiana, crescita organica e niente acquisizioni che potrebbero anche essere guidate dalla politica, (soprattutto nel caso del Monte Paschi dove il Tesoro è netto venditore)." (di Andrea Persili)