Polemiche e critiche non mancano nonostante l'ottimo risultato in sala cinematografica. Il regista si difende: "Chi vuole studiare veramente il personaggio va all'università o in biblioteca, non al cinema"
'Napoleon' di Ridley Scott bocciato dagli storici. Nonostante l'ottimo risultato in sala, il film non supera l'esame accademico in Italia e in Francia. Oltralpe lo accusano di aver ridotto la 'grandeur' di Napoleone a una macchietta, mentre da noi sono gli storici a esprimere giudizi poco lusinghieri sul kolossal interpretato da Joaquin Phoenix.
Lo storico Lucio Villari, all'AdnKronos, fa notare che "manca la parte italiana". "Questo mi ha particolarmente colpito, perché è proprio con l'arrivo di Napoleone Bonaparte in Italia che inizia la sua folgorante carriera: l'Italia è fondamentale nella storia di Napoleone e questa è davvero un'amputazione molto grave", dice.
"Storicamente, la campagna d'Italia è la piattaforma sulla quale è cresciuto il mito di Napoleone ed è una lacuna del film difficilmente giustificabile dal punto di vista storico", osserva. Quanto all'accusa francese, Villari ricorda: "Gli inglesi erano avversari acerrimi del Bonaparte e lanciarono una campagna denigratoria nei suoi confronti, a colpi di vignette satiriche e di testi sarcastici, che nel tempo è rimasta a far da sottofondo alle conquiste napoleoniche. Evidentemente, il regista inglese Ridley Scott ha recuperato quelle caricature e quelle battute spiritose, per ridimensionarne il mito. Ma non direi che sia la cosa che disturba maggiormente del film".
Per Villari, in ogni caso, "si tratta essenzialmente di un bel film, molto impegnativo sul piano cinematografico, che contiene una sua 'verità' filmica. Del resto, i film su Napoleone sono tanti ma pochi sono quelli importanti, forse soltanto il primo che fu girato, il film muto 'Napoleon' del regista parigino Abel Gance, magari con una immagine eccessiva di Napoleone Bonaparte".
A proposito, poi, della giustificazione di Ridley Scott a difesa del suo prodotto dalle critiche degli storici, con la spiegazione che chi vuole davvero studiare Napoleone non va al cinema, ma all'università o in biblioteca, Villari replica: "Il film ha uno sfondo storico, al di là della fantasia con cui opera il regista. E ha come protagonista una figura talmente incardinata nella storia moderna europea e mondiale e così potente, che non giustificherei questa 'giustificazione'...".
Ma qual è il giudizio dello storico su Napoleone Bonaparte? "A parte la sua visione imperialistica ed eccessivamente nazionalistica tipica della storia francese, credo che sia stata la figura centrale che ha consentito di abbattere l'Ancient Regime in Europa, anche se poi con il Congresso di Vienna è arrivata la Restaurazione. Lui abbatteva tutti i vecchi schemi, compreso il potere temporale del Papa, di un mondo antico oramai al tramonto". Prosegue lo storico: "Ma 'in idea', come si usava dire una volta, la vecchia Europa è crollata grazie a Napoleone e la nuova Europa è nata con Napoleone. L'idea di repubblica nasce in Italia con Napoleone e potremmo arrivare a dire che quella di oggi è comunque un'Italia napoleonica. Persino Alessandro Manzoni ne fu colpito, anche se lasciò ai posteri l'ardua sentenza...". Posteri che ancora oggi faticano a emettere una sentenza, fra promozione e bocciatura... La sua? "Per me Napoleone va promosso, senz'altro! Il mio è un giudizio positivo", sentenzia Lucio Villari.
Più duro il giudizio dello storico Franco Cardini. "Devo dire la verità: sinceramente, da un regista come Ridley Scott avevo davvero scarse speranze di vedere un film storicamente corretto su Napoleone, dopo aver visto quello che era stato capace di fare con il pur celebrato 'Il Gladiatore' e quel che ha combinato sulle Crociate, un infelicissimo pasticcio con falsi storici clamorosi!" dice all'AdnKronos.
"Sulla verosimiglianza storica del narrato cinematografico di Ridley Scott nutro sempre molti dubbi, perché è un regista che fa un po' quel che vuole... Anche il suo Napoleone pecca di credibilità storica - premette Cardini - Ma purtroppo, anche e soprattutto nelle polemiche sui social, prevale sempre la visione mediatica su una visione storica che sia autorevole e competente. Trovo quelle polemiche eccessivamente semplicistiche e anche un po' datate, direi fondate su un Bignami per di più ricordato male, di bassissimo livello".
Del resto, lo stesso Ridley Scott ha esortato chi vuol studiare Napoleone ad andare in biblioteca e non al cinema... "Sì, certo. Magari, poteva dirlo al pubblico anche prima che uscisse il film... Poi non so se il regista abbia preferito coscientemente sorvolare oppure non abbia proprio una visione chiara - risponde lo storico -. Ma sono sempre polemiche che si appuntano sugli aspetti più esteriori e anche più conformistici: Napoleone come la bestia nera degli inglesi o come l'eroe nazionale dei francesi. Non è così e non lo è da molto tempo. Sono tutte critiche frutto di quella pseudocultura che invade i media e in particolare i social", è l'accusa finale di Franco Cardini. (di Enzo Bonaiuto)
Cronaca
Prete di Ischia si innamora, sacerdoti sposati lo...
"Don Scala si è innamorato di una parrocchiana, ha rinnegato sacerdozio"
Il Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati, fondato da don Giuseppe, interviene dopo le dichiarazioni di don Antonio Scala, il prete di Ischia che si è innamorato di una parrocchiana: "Don Scala ha di fatto rinnegato il sacerdozio. I sacerdoti sposati, che hanno un regolare percorso di dismissioni, dispensa e matrimonio religioso, invece rimangono sacerdoti per sempre. Si impegni ora per portare avanti la sua scelta. Arriveranno i problemi della ricerca di una casa e del lavoro e altri problemi che tutte le famiglie devono affrontare quotidianamente. La sua testimonianza non aiuta certo la causa dei preti sposati e della loro riammissione al ministero".
"Oggi - sottolineano i preti sposati - abbiamo bisogno di credibilità e certo la sua storia anche se ora è diventata trasparente ha alla base una situazione particolare della sua compagna. Non giudicare si ma anche non dimenticare che il sacerdozio ricevuto nel momento dell'ordinazione è eterno e non può essere cancellato". I preti sposati italiani rinnovano l'appello al Papa ad essere “riaccolti nella Chiesa come grande ricchezza per il sacerdozio".
Cronaca
Anci e Anvcg rafforzano collaborazione per Giornata...
Rinsaldare la collaborazione tra Anci e Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, in vista della Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo del prossimo 1° febbraio, che vedrà i Comuni coinvolti con l’impegno di illuminare di blu edifici o monumenti simbolici e di esporre lo striscione con lo slogan ‘Stop alle bombe sui civili’. Questo il filo conduttore dell’incontro svoltosi oggi a Roma presso la sede nazionale di Anci, cui hanno partecipato per Anci il Vicepresidente vicario e sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, e per l’Anvcg il Vicepresidente vicario Michele Corcio e il segretario generale Roberto Serio.
L’incontro è servito a rinsaldare la collaborazione avviata tra le due Associazioni anche in virtù di un protocollo di intesa sottoscritto nel 2022. Anci sarà presente alla celebrazione della Giornata che si terrà il 31 gennaio alle 10.30 a Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento, a Firenze, con un evento che vedrà la premiazione delle scuole vincitrici del concorso nazionale indetto dall’Associazione nazionale vittime civili di guerra in collaborazione con il Ministeri dell’Istruzione e del Merito, la presentazione della tredicesima edizione dell’Atlante delle Guerre e dei conflitti del mondo oltre agli interventi di autorità e alla testimonianza di vittime civili di guerra.
“Come Anci, confermiamo il nostro impegno a sensibilizzare tutti i sindaci di Italia per confermare la nostra vicinanza all’Associazione, sia come testimonianza storica che per attualizzare il messaggio che l’Anvcg vuole trasmettere”, dichiara il vicepresidente Anci Silvetti. “Ai sindaci e agli amministratori locali tocca il compito cruciale di veicolare questo messaggio verso tutti i cittadini ma soprattutto verso le generazioni future. La Giornata Nazionale del 1° febbraio rinsalda una collaborazione che intendiamo rafforzare sempre e che va oltre il nostro coinvolgimento e alle iniziative programmate”.
“Siamo contenti del contributo che arriva dal mondo dei Comuni che sempre più numerosi partecipano alle celebrazioni del 1° febbraio”, dichiarano Corcio e Serio. “Il nostro obiettivo, con lo slogan ‘Stop alle bombe sui civili’, è quello di chiedere con forza la protezione dei civili dalle guerre attraverso l'applicazione del diritto internazionale umanitario. Una richiesta tanto più urgente, di fronte all'intensificarsi della violenza indiscriminata in numerosi contesti di guerra anche vicini al nostro Paese”.
Salute e Benessere
Farmaceutica: J&J MedTech Italia, Nicolas Reboud a capo...
L'Ad e presidente Fischetto, 'area fondamentale di crescita per il nostro business'
Una forte esperienza, un background eterogeno e la capacità di leadership dimostrata negli anni: sono i motivi che hanno portato Nicolas Reboud alla guida della divisione Orthopedics di Johnson & Johnson MedTech Italia. Come spiega la farmaceutica, Reboud - nato in Nicaragua, ma cittadino francese, una laurea in Business Administration presso l'Università di Miami, in Florida, e un Mba alla Bocconi - guiderà questo settore considerato dall'azienda un'area di business strategica con una ampia offerta di soluzioni e tecnologie per la chirurgia ortopedica e traumatologica e dove - come è stato recentemente annunciato - è entrata anche in Italia la robotica per la chirurgia del ginocchio.
"L'ortopedia rappresenta per noi di J&J MedTech Italia un'area fondamentale di crescita per il nostro business e soprattutto in Italia, dove l'età media della popolazione avanza, esistono interessanti prospettive per dare il nostro contributo a migliorare sempre di più la qualità di vita dei pazienti anche in questo ambito - afferma Gabriele Fischetto, presidente e amministratore delegato J&J MedTech Italia, al quale Reboud riporterà direttamente - Siamo certi che Nicolas in questo nuovo ruolo, grazie alla sua esperienza maturata in questi anni all'interno dell'azienda, possa guidarci per raggiungere obiettivi importanti".
Negli anni, Reboud ha assunto ruoli di crescente responsabilità su più piattaforme dell'azienda come Product Manager, Marketing Manager, Sales Manager e Sales Director sino a quando, nel 2019, è stato nominato Business Unit Director per Joints Italy. Nel 2020 si è occupato della zona dell'Europa centrale e orientale come Strategic Marketing & Customer Solutions Director della divisione Orthopaedics, dove ha giocato con successo un ruolo chiave legato alla strategia del franchising. Nel 2022, quando è stato nominato Business Unit Director Orthopaedics per la Francia, dove si è trasferito per entrare a far parte dell'organizzazione francese MedTech, ha dimostrato grandi capacità raggiungendo la più alta crescita di vendite dell'ultimo decennio, legata anche al lancio della soluzione di robotica assistita in questa area. "Tornare in Italia in questo nuovo ruolo - commenta Reboud - rappresenta per me una sfida importante: oltre all'entusiasmo porto con me anche la voglia di mettere la mia esperienza al servizio dell'organizzazione italiana, dove sono certo che potrò contare sulla collaborazione di un team di professionisti di valore per accelerare sempre di più sulle soluzioni di cura innovative che stiamo portando anche in Italia, grazie anche alle prime istallazioni del nostro più avanzato sistema di chirurgia robotica del ginocchio, che sta già dimostrando le sue potenzialità nell'assistere sempre meglio i nostri clienti e i pazienti italiani", conclude.