Passero (Alleanza Ass.): “In Italia divari anche per deficit educazione finanziaria”
Così l'amministratore delegato di Alleanza Assicurazioni, a margine della Tavola rotonda promossa dalla stessa compagnia assicuratrice in collaborazione con CEOforLIFE sull'Educazione finanziaria al femminile
"L'educazione finanziaria è importante per tutti i cittadini e in Italia è rilevante come tematica. Noi abbiamo un deficit dell'educazione finanziaria ed è un indicatore che si traduce in minore opportunità di sviluppo, nonché minore opportunità di benessere diffuso. Ciò comporta inevitabilmente disparità e divario”. Lo ha detto Davide Passero, amministratore delegato di Alleanza Assicurazioni, a margine della Tavola rotonda promossa dalla stessa compagnia assicuratrice in collaborazione con CEOforLIFE, intitolata “Educazione finanziaria al femminile come strumento di equità sociale”, che affronta il tema dell'educazione finanziaria, fondamentale all’interno dei 17 obiettivi SDGs dell’Agenda Onu e delle sei Missioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), per promuovere una maggiore cultura finanziaria e assicurativa atta a migliorare l'indipendenza finanziaria delle donne.
Maggior sensibilizzazione sul tema, quindi, fornendo loro gli strumenti necessari per acquisire autonomia, empowerment e una maggiore tutela personale e professionale: “Ci sono, in particolare, tre categorie fragili in Italia - spiega Passero - i giovani, i nuovi italiani e le donne. Per le donne il tema è particolarmente rilevante, in quanto incide sulla capacità di autodeterminazione, sulla libertà di pensiero, sulla libertà di azione e crea subordinazione, che non consente una completa emancipazione femminile”.
In particolare, la Missione n. 4 del PNRR mira a rafforzare le condizioni per lo sviluppo di un'economia basata sull'alta conoscenza, competitività̀ e resilienza, partendo dalla consapevolezza delle criticità̀ presenti nel nostro sistema di istruzione, formazione e ricerca: “In Italia c’è un dato alquanto drammatico: 1 denuncia su 3 per violenza è violenza economica e questo sottolinea l'importanza di contribuire a colmare questo Gap, permettendo alle donne e ai giovani nuovi italiani di avere benessere”, conclude.
Economia
Istat, migliora incidenza deficit-Pil: -2,3% in terzo...
Era stato pari a -6,3% nello stesso trimestre del 2023. Aumentano il potere d'aquisto e i consumi, ma cala il risparmio
Nel terzo trimestre 2024 "l'incidenza del deficit delle amministrazioni pubbliche sul Pil migliora sensibilmente rispetto al corrispondete trimestre del 2023" attestandosi al -2,3%. Lo rileva l’Istat, segnalando che era stato pari a -6,3% nello stesso trimestre del 2023.
Il saldo primario (cioè, l’indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,7%, contro il -2,8% dell’anno scorso. Positivo anche il saldo corrente delle Ap, con un’incidenza sul Pil dell’1,9%, rispetto all’1,6% del terzo trimestre 2023.
Sale pressione fiscale
Nel terzo trimestre 2024 la pressione fiscale è stata pari al 40,5%, in aumento di 0,8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Crescono reddito e potere d'acquisto famiglie
Sempre nel III trimestre 2024 il reddito delle famiglie è cresciuto dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dell’1,6%. La propensione al risparmio è stata pari al 9,2%, in calo di 0,8 punti, mentre, a fronte di un aumento dello 0,2% del deflatore implicito dei consumi, il potere d’acquisto è cresciuto dello 0,4%, rileva ancora l’Istat, evidenziando che “pur segnando uno sviluppo più contenuto rispetto ai periodi precedenti” il potere d’acquisto “risulta in crescita per il settimo trimestre consecutivo”. La propensione al risparmio “diminuisce congiunturalmente, ma in termini tendenziali prosegue il suo sentiero di crescita”.
Calo profitti e investimenti per società non finanziarie
Nel terzo trimestre 2024 le società non finanziarie “mostrano una diminuzione congiunturale sia della quota di profitto sia del tasso di investimento, confermando la tendenza alla loro riduzione osservata a partire già dai primi mesi del 2023”. La quota di profitto cala di 0,3 punti rispetto al trimestre precedente, arrivando al 42,4%, e il tasso di investimento, pari al 21,7%, flette di 0,4 punti percentuali.
Economia
Pa, Zangrillo: “Aumenti e arretrati in busta paga tra...
L'atto di indirizzo per avviare le trattative per il rinnovo del triennio 2025-2027 avrà tempi “brevi”, afferma il ministro
Aumenti e arretrati in busta paga, per i dipendenti pubblici, arriveranno “se ce la faremo già a gennaio, al più tardi a febbraio”. Lo dice il ministro per la Pa, Paolo Zangrillo, in una intervista al Messaggero, affermando che l'atto di indirizzo per avviare invece le trattative per il rinnovo del triennio 2025-2027 avrà tempi “brevi”. Le risorse “ci sono, si tratta di un percorso senza incognite, cercheremo di essere efficienti al massimo nel muoverci”.
Sul rinnovo mancato del ccnl di enti locali, su cui Cgil e Uil si sono dette contrarie, il ministro aggiunge: “Ho vissuto con molto dispiacere la mancata firma di Cgil e Uil. Ma ora la legge di Bilancio è chiusa, sappiamo con certezza quali sono le risorse a disposizione. A questo punto vale la pena provare ad essere pratici nei ragionamenti” arrivando “a una sintesi recuperando anche il consenso di Cgil e Uil, o almeno lo auspico”.
Rispetto invece alla riforma della Pubblica amministrazione, Zangrillo dice di aver “preparato una proposta di disegno di legge che nelle prossime settimane sarà esaminata in consiglio dei ministri”. Oltre alla progressione di carriera da funzionari a dirigenti senza dover necessariamente passare per il concorso, la proposta “vuole recuperare la responsabilità dei dirigenti nella gestione delle proprie persone, dando loro la possibilità di valutarne i comportamenti e i risultati e premiarle con delle progressioni di carriera. Il concorso non sarà superato, ma sarà affiancato da questa nuova strada per la dirigenza. È una piccola rivoluzione. Tutto avverrà garantendo imparzialità e oggettività della valutazione. Il dirigente non prenderà da solo la decisione, ci sarà un momento di condivisione”, ha proseguito il ministro. E a chi gli fa notare che la maggioranza dei dipendenti ottiene sempre il massimo dei voti, risponde: “Ne sono consapevole. Per questo il processo di valutazione deve essere cambiato. Innanzitutto, assegnando obiettivi reali, misurabili, oggettivamente ponderati e, soprattutto, assegnati a inizio anno e non alla fine. E poi introducendo delle barriere all'eccellenza”, cioè “una soglia, oltre la quale non potranno essere assegnati giudizi massimi”.
Economia
Saldi di fine stagione, prezzi e consigli: quando iniziano,...
Tra il cambio dei vestiti e i pagamenti elettronici, tutte le infortmazioni per gli acquisti
Saldi al via il 4 gennaio, e in vista dello shopping a prezzi scontati il Codacons diffonde, come ogni anno, un vademecum con i consigli utili per fare acquisti in sicurezza (ed evitare possibili fregature). Eccolo di seguito. La prima regola da seguire, è conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare, il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare, e se il cambio non è possibile (ad esempio perché il prodotto è finito) si ha diritto alla restituzione dei soldi (non a un buono). Due i mesi di tempo (non 7 o 8 giorni), per denunciare il difetto.
Saldi 2025: quando iniziano e quanto durano
La data da segnare in rosso, come detto, è il 4 gennaio 2025. Nel primo sabato dell'anno partiranno i saldi nella maggior parte delle regioni italiane, ma non in tutte. In particolare, in Valle d'Aosta inizieranno giovedì 2 gennaio, mentre a Trento e provincia i commercianti potranno stabilire liberamente la data di inizio. I saldi avranno durata di 60 giorni, tranne in alcune regioni. Nel Lazio dureranno 6 settimane, in LIguria 45 giorni e in Piemonte 8 settimane.
I consigli per gli acquisti di fine stagione
Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce 'Saldo' deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. È bene quindi tenersi alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli.
Il suggerimento: girare. Nei giorni che precedono i saldi, può essere utile andare nei negozi e segnarsi il prezzo del prodotto che interessa per poi verificare l’effettività dello sconto praticato e andare a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermarsi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi: a volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi. Avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio eviterà di acquistare merce a buon prezzo, ma di cui non si ha bisogno.
Consigli per gli acquisti: la bontà dell’articolo va valutata guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali, per esempio, costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidare dei marchi molto simili a quelli noti e degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova. Servirsi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistare merce della quale si conosce già il prezzo o la qualità aiuta a valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.
Negozi e vetrine. Non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile e deve esserci l’indicazione del prezzo praticato negli ultimi 30 giorni prima dell’avvio dei saldi. Controllare che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla nuova. Diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non consentono di vedere la merce.
Prova dei capi: non c’è l’obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati. Pagamenti: il commerciante è obbligato ad accettare forme di pagamento elettroniche (carte, bancomat) anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi. Infine, se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure chiamate i vigili urbani.