Free Europe’: domani Salvini raduna a Firenze la destra europea
Due ore di interventi e lancio di programmi in una Fortezza da Basso blindata, gremita da "duemila persone" per segnare l'inizio del cammino verso il voto di giugno della Ue. Matteo Salvini, preso atto delle assenze di Marine Le Pen, la sua più importante alleata in Europa, e di Geert Wilders, il sovranista olandese che ha da poco raccolto un voto su 4 nei Paesi Bassi, è pronto a chiedere dal capoluogo toscano 'lavoro, sicurezza e buonsenso', radunando nella fortezza i partiti europei alleati della Lega. Lo slogan della kermesse dice 'Free Europe', uno slogan che come lo stesso Salvini ha ribadito, ospite della stampa estera, non significa rinunciare all'Unione ("l'opzione dell'uscita dalla Ue non c'è"). Ma che per alcuni dei presenti però non è una eresia. Anzi. A partire proprio dall'olandese Wilders che alla testa del partito per la libertà in campagna elettorale aveva promesso, in caso di vittoria, un referendum per la Nexit, senza girarci tanto attorno.
Che non sia presente a Firenze il sessantenne leader del Pvv potrebbe alla fine servire a tenere più basso il profilo degli anti-europeisti, tra cui va pure annoverato il tedesco Tino Chrupalla leader del partito di ultradestra tedesco dell’Afd, che più volte a tuonato contro Strasburgo. Chrupalla, che ha ottobre fu al centro di un giallo in Baviera dopo un suo comizio, accusando un malore che alcuni giornali locali attribuirono a un collasso da stress, altri a un possibile agguato subito, sarà invece regolarmente a Firenze. Di simpatie putiniane e novax è invece il polacco Roman Fritz, vicepresidente della 'Confederazione della corona polacca', il partito ultra-cattolico e monarchico di Varsavia.
Unica rappresentante femminile sul palco, unica voce femminile che risuonerà a Firenze quella della popolare danese Majbritt Birkholm, sulla carta la più moderata tra i dieci leader esteri radunati da Salvini. Attese inoltre delegazioni di Bulgaria, Romania, Estonia, Repubblica Ceca, Fiandre (Belgio), Austria e Paesi Bassi. Per la Francia, assente Marine Le Pen sarà sul palco Jordan Bardella, il presidente del Rn e capolista per le prossime europee.
Il meeting di domani, secondo quanto reso noto da via Bellerio, vedrà sul palco, a far da 'moderatore', l'europarlamentare della Lega e presidente del gruppo Identità e Democrazia, Marco Zanni. Come avviene oramai in tutti i meeting della Lega, a partire da Pontida, il raduno clou dei leghisti, a dare manforte al segretario - che parlerà per ultimo, intorno alle 13- sono attesi i governatori del Veneto Luca Zaia, del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, della Sardegna Christian Solinas, dell'Umbria Donatella Tesei e il lombardo Attilio Fontana, e i ministri del Carroccio, a partire da Giancarlo Giorgetti. In arrivo a Firenze anche i capigruppo di Senato e Camera, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.
Più lontani invece i giornalisti, che non potranno accedere direttamente in sala, ma saranno ospitati in una sala stampa attigua, come già avvenuto nella convention dei giovani sovranisti europei, organizzata a Roma lo scorso 13 ottobre, presieduta dal leghista Luca Toccalini.
Un evento, quello nella capitale, che vide in campo due contro-manifestazioni organizzate dalla sinistra antagonista. Uno scenario che si ripeterà anche domani, quando saranno ben quattro, tra sit-in e cortei- le manifestazioni per dire no a Salvini e ai suoi alleati, accusati di voler costruire il 'cantiere nero' dell'Europa.
Politica
Migranti, Meloni: “Protocollo con Albania funzionerà,...
La presidente del Consiglio: "Sentenza giudici Roma è irragionevole"
"Avevo messo in conto che ci sarebbero stati degli ostacoli", ma "il protocollo Italia-Albania funzionerà". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ospite alla festa per gli 80 anni de 'Il Tempo'. "Non consentirò che un modello che abbiamo individuato, nel pieno rispetto del diritto italiano ed europeo, venga smontato perché c'è una parte della politica che non è d'accordo su questa lettura e su come deve essere gestita l'immigrazione. Sono determinata ad andare avanti".
La presidente del Consiglio ha, inoltre, definito "irragionevole" la sentenza con cui il Tribunale di Roma ha bocciato il trattenimento dei migranti nel centro in Albania. "Accuse di danno erariale da chi ha voluto il superbonus e i banchi a rotelle anche no..." in merito alle accuse di danno erariale mosse dalle opposizioni per quanto riguarda il protocollo Italia-Albania.
Un bilancio dopo 2 anni di governo
Se tornasse indietro cosa non farebbe? "Forse non mi ricandiderei..." scherza la premier Giorgia Meloni, intervistata da Tommaso Cerno alla festa per gli 80 anni de Il Tempo. "Non me ne viene in mente nessuna. Sicuramente ci sono stati errori di valutazione, cose venute bene e altre meno. Ma il mio bilancio personale è che sono in pace con la mia coscienza, che è una ragazza molto aggressiva, pesante. Non avrei potuto lavorare di più e metterci più entusiasmo, passione e sacrificio" ha rimarcato la presidente del Consiglio.
Manovra e pensioni minime
"Abbiamo fatto una manovra da 30 miliardi per il 2025 e per il 2025 abbiamo da pagare 38 miliardi di euro di superbonus che ci è servito a ristrutturare meno del 4% di case degli italiani, prevalentemente seconde case" ha detto la presidente del Consiglio, rispondendo alle critiche del leader M5S Giuseppe Conte sugli aumenti delle pensioni minime. "Con quelle risorse avremmo potuto aumentare le pensioni minime di 20mila euro per ciascun pensionato minimo". Così la premier Giorgia Meloni alla festa per gli 80 anni del Tempo, rispondendo alle critiche del leader M5S Giuseppe Conte sugli aumenti delle pensioni minime.
Regionali in Liguria
Per le regionali in Liguria "sono ottimista ma non amo parlare di queste cose prima, per un fatto scaramantico. Mi fa ben pensare il fatto che nessuno ne stia parlando e voglio ringraziare Marco Bucci per aver accettato questa candidatura: ho considerato vergognosi gli attacchi per essersi candidato nonostante la sua malattia. Penso abbia fatto una scelta molto coraggiosa: nessuno di noi sa quanto tempo ha a disposizione, la differenza la fa come lo spendi questo tempo".
Nomine Maxxi
"Apprendo dalle agenzie che ci sarebbe un presunto conflitto di interessi tra l'attuale dimissionario capo di gabinetto" del ministro Giuli "e un'altra persona" che "risale ai tempi della gestione Melandri del Maxxi. Queste nomine non sono state fatte da Giuli" dice Meloni rispondendo a una domanda sulle anticipazioni di Report relative alla vicenda che ha portato alle dimissioni del capo di gabinetto del ministro della Cultura Giuli, Francesco Spano. Si deve chiedere conto a chi c'era allora, perché" l'inchiesta di Report "esce adesso?".
Politica
Migranti, Mattarella emana decreto legge su Paesi sicuri
Autorizzata la presentazione in Parlamento del relativo disegno di legge di conversione
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha emanato il decreto legge contenente la lista dei cosiddetti Paesi di origine sicuri in riferimento alle procedure di protezione internazionale. Il Capo dello Stato ha altresì autorizzato la presentazione in Parlamento del relativo disegno di legge di conversione.
Cosa cambia con il decreto
Con il decreto cambia l'elenco dei Paesi Sicuri con un provvedimento adottato dopo la bocciatura dei primi trattenimenti di migranti in Albania. Nella lista definita dal decreto sono compresi 19 paesi: chi arriva da questi Paesi, in cui non sono presenti conflitti o persecuzioni, in teoria non dovrebbe ottenere asilo. I Paesi sicuri vengono individuati secondo i criteri stabiliti dalla normativa europea e dai riscontri delle fonti di informazione, fornite dalle organizzazioni internazionali competenti: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Costa d'Avorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Perù, Senegal, Serbia, Sri Lanka e Tunisia. L'elenco dei paesi sicuri verrà aggiornato periodicamente, sempre mediante atto avente forza di legge.
Politica
Marina Berlusconi inaugura Mondadori alla ‘Galleria...
La presidente di Fininvest e del gruppo Mondadori inaugura il BookStore Mondadori alla Galleria Sordi a Roma
"Sul governo esprimo un giudizio positivo". Lo ha detto Marina Berlusconi, presidente di Fininvest e del gruppo Arnoldo Mondadori Editore, rispondendo ad una domanda sul governo di Giorgia Meloni prima di inaugurare BookStore Mondadori alla Galleria Sordi a Roma.
"Ho un rapporto assolutamente normale" con l'esecutivo, "come è normale che abbia un rapporto costruttivo e positivo. A me interessa una sola cosa, che il governo in carica sia stabile faccia bene. In questi due anni il governo ha messo in sicurezza i conti pubblici e in politica estera è stato serio e autorevole, ispirandosi ai valori dell'europeismo e dell'atlantismo, l'economia ne ha tratto beneficio e lo dimostrano i fatti. La Borsa è positiva, lo spread è calato e l'economia reale tiene", ha aggiunto prima dell'evento a cui hanno partecipato tre storici collaboratori di Silvio Berlusconi, Gianni Letta, Fedele Confalonieri e Marcello Dell'Utri. All'inaugurazione presenti i big di Forza Italia, a cominciare dai capigruppo di Camera e Senato, Paolo Barelli e Maurizio Gasparri; la vicesegretaria del partito Deborah Bergamini e l'eurodeputata Letizia Moratti, presidente della Consulta forzista.
"Resto fortemente negativa sulla logica degli extraprofitti, che trovo demagogica e anche dannosa per il mercato. Questo provvedimento deciso dal governo mi sembra condivisibile e di buon senso, intanto perché tutela anche la credibilità del nostro sistema creditizio", ha detto a margine dell'inagurazione rispondendo ad una domanda su uno specifico provvedimento del governo. "Poi trovo - ha spiegato la presidente di Mondadori- che anche la decisione di destinare le risorse che verranno ricavate a un settore che ha molto bisogno, come la sanità, è un scelta".
Scenderà in politica? "Mi hanno fatto questa domanda un sacco di volte, mio padre me lo ha sempre sconsigliato", ha risposto. "Io faccio l’imprenditore, mi piace quello che faccio e questo vorrò continuare a fare nel futuro", ha aggiunto. "Su Pier Silvio parla Pier Silvio e decide lui…", ha detto rispondendo su eventuali decisioni del fratello.
"Certi giudici non sono nemici di mio padre o di Giorgia Meloni ma dell'intero Paese", ha risposto ancora, affrontando altri temi.
"La questione dei diritti non è di destra né di sinistra, ma di civiltà e umanità. Poi serve un cambiamento che richiede tempo, ma la politica ha il compito di fornire risposte a una società che cambia", ha detto ancora. "L'evoluzione - ha sottolineato la presidente di Mondadori - non deve essere frenata, io ho detto di sentirmi più vicina alla sinistra di buon senso per quanto riguarda questi temi perché su questi temi specifici finora la sinistra si è mostrata più aperta e attiva. Poi il buonsenso c'è da entrambe le parti e dobbiamo augurarci che prevalga".
Si guarda per un attimo agli Stati Uniti, che il 5 novembre eleggeranno il nuovo presidente: Kamala Harris o Donald Trump? "Se dovessi votare oggi in Usa, mi troverei in difficoltà".