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Nasce a Milano l’Orto del Futuro ‘Rigenerativo’

Knorr e Agrivis celebrano la Giornata Mondiale del Suolo piantando i semi per un nuovo percorso

Nasce a Milano l’Orto del Futuro 'Rigenerativo'

Il suolo e l'acqua sono alla base della produzione alimentare, degli ecosistemi e del benessere umano e solo imparando a riconoscere il loro ruolo si possono adottare misure in grado di salvaguardarli per le generazioni future. È questo, in sintesi, il senso del 'World Soil Day', la giornata internazionale di sensibilizzazione, che si celebra oggi, promossa dalle Nazioni Unite e dalla Fao, che Knorr e Agrivis hanno scelto per inaugurare l’'Orto del Futuro Rigenerativo'. Il percorso di evoluzione verso le pratiche di agricoltura rigenerativa prende il via, quindi, proprio nell'orto simbolo del programma Knorr BuonCibo che i due partner avevano già inaugurato nel 2021, coniugando così l’agricoltura e la tutela del suolo e della biodiversità.

Oggi a Milano, nei terreni della cooperativa sociale agricola Agrivis del Gruppo L’impronta, Knorr ha deciso di piantare i primi semi dell’Orto del Futuro 'Rigenerativo' di Knorr, un progetto 'agri-culturale' fatto di tecniche agricole e iniziative didattiche che punta a creare un sistema virtuoso partendo dalle verdure dell’orto. L’Orto del futuro di Knorr e di Buoncibo diventa così il luogo simbolo dell’impegno di Knorr verso la sostenibilità e le prossime generazioni.

Nei terreni del Gruppo l’Impronta, che inizia oggi il suo percorso di riconversione, saranno applicati i principi di agricoltura rigenerativa, che consentiranno di coltivare alimenti senza impoverire i terreni e, allo stesso tempo, favorendo la biodiversità, seguendo l’esempio delle tecniche e delle pratiche che vengono già implementate in alcuni dei terreni dove sono attivi i programmi di agricoltura rigenerativa e dove Knorr coltiva le proprie materie prime e gli ingredienti necessari per i propri prodotti. L’Orto del Futuro sarà anche un laboratorio didattico con percorsi ad hoc per studenti che verranno ad apprendere i principi e le tecniche alla base di questo virtuoso percorso.

“Dalla tecnica del sovescio, l’interramento di alcune colture che consente di eliminare i fertilizzanti chimici, alla rotazione dei terreni, che permette di non impoverirli di sostanze nutritive, fino all’irrigazione a goccia che ottimizza l’uso dell’acqua, l’Orto del futuro sarà un esempio concreto di come sia possibile un’agricoltura sana che rispetti la natura - ha commentato Andrea Miotti, presidente del Gruppo L’Impronta - Insieme a Knorr e ai suoi esperti abbiamo deciso di rendere questo percorso ancora più impattante: grazie all’apertura di diversi laboratori rivolti agli studenti del triennio delle scuole secondarie di secondo grado, all’interno del Pcto (Alternanza Scuola-lavoro) o di percorsi di tirocinio curriculare, saremo in grado di instaurare un vero e proprio 'passaggio di competenze' fondamentale per trasmettere alle nuove generazioni quanto un percorso alimentare virtuoso parta proprio dalla cura del suolo e della natura”.

Quella tra Knorr e Agrivis è una collaborazione ormai consolidata, nata nel 2021, che oggi si prepara a ospitare studenti, famiglie e bambini in una serie di kids-lab che coinvolgeranno centinaia di alunni delle scuole primarie del territorio. Ad oggi, Unilever ha all’attivo nove progetti tra Nord e Sud America, Europa e Asia meridionale, per un totale di 48.000 ettari, in cui soia, riso, pomodori, cipolle, aglio e prezzemolo e verdure sono prodotti seguendo i principi dell’agricoltura rigenerativa, delineati negli Unilever Regenerative Agriculture Principles. Nel corso del prossimo anno saranno coinvolti oltre 300.000 ettari, per estendere sempre più le pratiche di agricoltura rigenerativa. Il progetto BuonCibo di Knorr nasce con l'ambizione di incoraggiare sempre più persone a scegliere un’alimentazione sostenibile, basata sui piatti preferiti dagli italiani e più consapevole dei futuri effetti sulla società e il pianeta. In questo modo, applicando questi principi e tecniche, Agrivis e Knorr contribuiscono alla riduzione delle emissioni di gas serra e dello spreco di acqua, mantenendo acque e terreni più puliti e fertili.

“Grazie alla preziosa sinergia tra i nostri esperti e quelli di Agrivis, a distanza di due anni dall’inaugurazione, il nostro Orto del Futuro si evolve abbracciando i principi di Agricoltura Rigenerativa di Unilever. È certamente un importante tassello che si aggiunge a questo percorso intrapreso 5 anni fa con il progetto BuonCibo e in continua evoluzione. L’Orto del Futuro di Knorr, adesso anche 'Rigenerativo', rappresenta per noi un simbolo dell’impegno del brand nel voler condividere pratiche che impattino positivamente sul pianeta e sulla società e nel supportare realtà locali come Agrivis in questo percorso”, spiega Barbara Cavicchia, Nutrition Business Unit Lead, Unilever Italia.

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Economia

Metalmeccanici, contratto al palo: Federmeccanica riapre a...

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Metalmeccanici, contratto al palo: Federmeccanica riapre a confronto ma resta nodo salari

Scioperi a tappeto e il rinnovo del contratto collettivo al palo. È così che si chiude il 2024 per i metalmeccanici, senza una quadra per far ripartire la trattativa tra sindacati e Federmeccanica-Assistal su un’intesa che riguarda 1,6 milioni di lavoratori. Dopo il naufragio del tavolo negoziale il mese scorso, Fiom, Fim e Uilm hanno proclamato una mobilitazione articolata in una serie di scioperi territoriali, che finiranno il 15 gennaio. A quel punto, si dovrebbe tornare al confronto. Sul rinnovo sono tutti d’accordo: lo vogliono i datori, lo vogliono le tute blu, ma sulla base di partenza le frizioni non si attenuano.

Da un lato i sindacati rivendicano le richieste nella piattaforma unitaria tra cui – i nodi principali – l’aumento di 280 euro in busta paga e la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Dall’altro, Federmeccanica e Assistal continuano a ribadire che quelle istanze sono infattibili, tornando alla carica con la loro controproposta che, ribadiscono, “è equa e manda un messaggio chiaro: il rinnovo va calato nel contesto attuale”. E il contesto attuale non è roseo. “Le imprese soffrono e i dati sul 2025 sono una sentenza: sarà un anno difficilissimo”. A tracciare il perimetro delle reali possibilità delle aziende è proprio il direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi, che con l’AndKronos non usa mezze parole quando dice: “La realtà è sempre quella, anzi forse è ancora più complicata. Ogni trimestre è sempre peggio”.

A fronte di questi “scenari foschi” gli industriali hanno fatto la loro contro-offerta: “garantiamo l’adeguamento dei minimi tabellari all’inflazione Ipca-nei, che nel nostro caso ha determinato incrementi senza precedenti”, sottolinea Franchi, ricordando che le retribuzioni del comparto hanno avuto negli un tasso di crescita superiore del 40% al complesso dell’industria, “prevediamo un’ulteriore redistribuzione laddove si generano adeguati profitti e non ci siano già premi di risultato, valorizziamo la continuità professionale” e ci sono “importanti misure di welfare come la tutela della non autosufficienza a vita intera” tale da “raddoppiare quanto previsto dallo Stato”, o “gli incentivi per flexible benefits e il miglioramento dell’assistenza sanitaria integrativa per le fasce più deboli, fino al rafforzamento della previdenza complementare per tutti e ancor di più per i giovani e il personale femminile”.

Ma i sindacati non arretrano. “Il punto è semplice: si negozia a partire dalla piattaforma che i lavoratori hanno votato. Federmeccanica e Assistal possono avere le loro posizioni ma non possono chiederci di negoziare sulla loro piattaforma”, afferma il segretario generale della Fiom, Michele De Palma, evidenziando che negli ultimi anni “la curva dei profitti delle imprese è cresciuta”. In un recente studio presentato da Corso d’Italia si segnala un utile per le aziende metalmeccaniche pari a oltre 30 miliardi, a cui fa da controcanto una flessione della voce ‘costi del personale’ (che passa dal 65% del 2019 al 58% nel 2023). I salari sono aumentati? Sì, ma “per effetto del sistema previsto nel ccnl che loro vogliono mettere in discussione” nonostante il costo del lavoro in Italia sia “al di sotto della media europea”, continua il segretario, citando i dati Eurostat del 2021 (secondo cui, per esempio, nella metallurgia il costo del lavoro nella media Ue si attesta a 31,33 e in Italia al 30,95). “Le aziende non rischiano di chiudere per il costo del lavoro, è una bugia, ma perché non fanno investimenti, distribuendo gli utili tra azionisti. La crisi non si scarica sui lavoratori”.

“Continuare con questo muro contro muro è dannoso sia per il sistema industriale che per i lavoratori, conto che Federmeccanica e Assistal lo capiscano e modifichino la propria posizione”, chiosa dal canto suo il leader dei metalmeccanici via Lucullo, Rocco Palombella, osservando che un acuirsi dello scontro “non sarebbe auspicabile”. Il contratto infatti “riguarda milioni di lavoratori e va rinnovato perché darebbe la fiducia necessaria a far ripartire i consumi. Ma noi – ammonisce poi il segretario – non andremo col cappello in mano”.

L’ombra del conflitto, quindi, torna ad allungarsi sulle fabbriche anche nel 2025. “Se resterà questa chiusura saremo costretti a mettere in campo altre iniziative e proseguiremo in maniera più serrata a livello decentrato”, avverte il leader Fim, Ferdinando Uliano, auspicando che lo stallo “venga superato da un senso di responsabilità che porti alla coesione nel settore”. Le distanze però sono “enormi, evidenti” sia sui salari che sulla parte normativa. Sui salari “avevamo fatto una richiesta precisa, mentre da parte loro non c’è una proposta salariale, si sono limitati a dire che gli aumenti dipendono dall’inflazione”. Non solo. La proposta, secondo le sigle, è peggiorativa: “stabilisce un meccanismo secondo cui se l’inflazione ha uno scostamento dell’1% gli aumenti si spostano di 6 mesi, cosa che non è mai avvenuta”, puntualizza Uliano. Non va meglio nemmeno sugli altri temi. Per esempio, sui permessi retribuiti, la proposta datoriale punta a “toglierne la disponibilità ai lavoratori per gestirli in maniera collettiva che è l’opposto di quanto avevamo chiesto”, appunta il segretario, che poi conclude: “è proprio il loro approccio ad aver posto distanze enormi”.

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Economia

Manovra, taglio tasse lavoratori e canone Rai a 90 euro:...

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Atteso per domani il via libera finale a legge Bilancio, ecco quali sono le principali misure

Un lavoratore (Fotogramma)

Con una gestazione di circa due mesi e una scia di polemiche, la manovra da 30 miliardi di euro giunge domani al traguardo finale al Senato. Dopo un passaggio-lampo in commissione Bilancio a Palazzo Madama, che ha visto anche un atto inconsueto come le dimissioni del relatore Fdi Guido Liris, la Legge di bilancio approda in Aula senza mandato. Si prevede la richiesta di fiducia da parte del governo e il via libera definitivo domani. Un iter fatto di false partenze e ritardi sia per la 'staffetta' con il dl fiscale sia per le tensioni sulle modifiche tra maggioranza e opposizione, che hanno portato ad approvare il ddl fuori tempo massimo, tra Natale e Capodanno.

Taglio delle tasse e semplificazione Irpef

La manovra rende strutturali il taglio del cuneo fiscale per i redditi dei lavoratori con redditi fino a 40mila euro, in totale interessando 14,3 milioni di dipendenti. Entra a regime anche la riduzione a tre aliquote dell'Irpef accorpando i primi due scaglioni. Interventi questi che pesano per circa 18 miliardi, rappresentando 2/3 dell'intero provvedimento.

Canone Rai torna a 90 euro

Oltre alle modifiche approvate, vanno segnalate anche quelle che non hanno visto luce, a partire dal 'no' alla conferma del taglio del canone Rai nel dl fiscale, con la conseguenza che dal prossimo anno i contribuenti torneranno a pagare 90 euro contro i precedenti 70.

Criptotassa, web tax e revisori Mef: i dietrofront

L'aiiquota dell'imposta sostitutiva sulle plusvalenze e sugli altri redditi delle criptovalute resta al 26 % nel 2025 e sale al 33% nel 2026, contro il rialzo al 42% indicato dall'esecutivo. La web tax che torna ad essere applicata solo alle grandi società, quelle che realizzano ricavi da servizi digitali non inferiori a 750 mln l'anno, mentre la versione iniziale del governo prevedeva l'estensione alle pmi. No ai revisori del Mef nelle società che ricevono contributi pubblici come voleva il governo: le nuove norme introducono solo una stretta sui controlli dei bilanci con l'invio al Mef di una relazione annuale degli organi di controllo già costituiti.

Spending review

La manovra prevede una spending review da circa 3 miliardi per contribuire al taglio del deficit imposto dalla procedura Ue sui conti.

Contributo banche e assicurazioni

Altre coperture arrivano da un contributo a banche e assicurazioni per oltre 3,4 miliardi.

Sostegno famiglie e bonus nascite mille euro

Nel 2025 sono confermate e potenziate le misure sui congedi parentali. Introdotta anche una 'Carta per i nuovi nati' che riconosce 1.000 euro ai genitori con Isee entro i 40mila euro e rafforza il bonus asili nido. Inoltre tra le misure sociali, si rifinanzia per il 2025 la carta 'Dedicata a te'. Nel computo delle detrazioni si terrà conto del numero dei familiari a carico: più numerosi sono i componenti della famiglia, maggiori sono gli spazi per le detrazioni fiscali.

Lavoro e imprese

In particolare nel Mezzogiorno si confermano gli incentivi finalizzati all’occupazione dei giovani e delle donne, che saranno riconosciuti anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. Si conferma anche la decontribuzione per le imprese della Zes e gli incentivi all’autoimpiego nel digitale e del green. Confermata la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività. Tra le novità approvate nell'iter parlamentare l'Ires premiale al 5% per le imprese che investono e assumono.

Pensioni

Sono confermate le misure della legge di bilancio 2024 e sono potenziate quelle destinate ai lavoratori pubblici e privati che, pur in età pensionabile, restano al lavoro. Nell'iter parlamentare è stata introdotta la possibilità di un anticipo pensionistico a 64 anni, cumulando la previdenza obbligatoria e quella complementare.

Compensi ministri e parlamentari

Nell'iter parlamentare è stata approvata una riformulazione della cosiddetta norma anti-Renzi prevedendo che ministri, presidenti di Regione e Province e parlamentari italiani ed europei non possano accettare incarichi che comportino un compenso da paesi extra-Ue. Per gli esponenti del governo però si esclude la deroga al divieto che invece può richiede il parlamentare, a ogni modo il compenso non può superare i 100mila euro l’anno. Una seconda norma stoppa il rialzo degli stipendi dei ministri non eletti per allinearli a quelli dei colleghi parlamentari e prevede solo rimborsi delle spese di trasferta per l'espletamento delle proprie funzioni.

Ponte sullo Stretto

Con le modifiche approvate arrivano nuovi fondi al Ponte sullo Stretto con un incremento complessivo idi 1,4 miliardi, che portano il costo complessivo dell'opera a 13 miliardi.

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Economia

Fs, ‘Natale più sicuro’, oltre 41.000 gli...

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Circa 14.000 i treni e 363 le stazioni monitorate in un mese da Fs Security

Fs, 'Natale più sicuro', oltre 41.000 gli allontanamenti

Circa 14 mila treni e 363 stazioni sono stati monitorati in un mese, tra il 25 novembre e il 25 dicembre, nell'ambito dell'operazione Natale più sicuro condotta dal Gruppo Fs tramite Fs Security, società dedicata alla sicurezza. I treni con la presenza di personale di Fs Security a bordo sono stati 3.140, mentre i treni con controllo delle persone prima di salire a bordo sono stati 10.558. Su un totale di 1 milione 678 mila passeggeri controllati, ci sono stati 41.546 allontanamenti dovuti in gran parte alla mancanza di un titolo di viaggio, ma anche causati da comportamenti intemperanti dei soggetti fermati o da attività illecite individuate a bordo treno o all’interno delle stazioni.

Il piano d’azione, attivato con l’obiettivo di tutelare la sicurezza dei passeggeri e dei lavoratori del Gruppo Fs, ha coinvolto 250 membri di Fs Security che hanno presidiato 24 linee considerate più a rischio. Tra queste linee figurano la Milano-Verona, la Milano-Genova, la Milano-Brescia, la Bologna-Piacenza, la Venezia-Udine, la Firenze-Viareggio, la Roma-Nettuno, la Reggio Calabria-Lamezia, la Napoli Campi Flegrei-Salerno e in Sicilia la Palermo-Termini Imerese e la Messina-Patti. Le criticità riscontrate includono furti a bordo, evasione tariffaria, alta affluenza, aggressioni al personale, atteggiamenti intemperanti e pericolosi, specialmente da parte di gruppi giovanili, e presenza di estranei lungo la linea ferroviaria.

Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (novembre/dicembre 2024 vs novembre/dicembre 2023), si registra un incremento significativo sia per quanto riguarda i treni monitorati (+55%) sia per quanto riguarda gli allontanamenti (+41%). Sul fronte dei risultati operativi, Fs Security nel periodo gennaio-dicembre 2024 ha registrato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (gennaio-dicembre 2023): +99% di protezione degli asset (attraverso monitoraggi nelle stazioni e presenza a bordo treno); +21% di passeggeri controllati; +19% di treni monitorati attraverso attività di verifica degli accessi e a bordo dei mezzi.

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