“Voglio chiudere il confine e voglio perforare, perforare, perforare”, ha detto il tycoon in un'intervista
Se Donald Trump verrà rieletto alle elezioni Usa 2024, sarà "un dittatore ma solo per il primo giorno". In un incontro con gli elettori in Iowa trasmesso da Fox News, l'ex presidente ha risposto così alla domanda del conduttore Sean Hannity che gli ha chiesto se avrebbe abusato del potere per cercare vendetta contro i nemici, anche interni al partito.
"Può promettere stasera davanti all’America che in nessun caso abuserà dei suoi poteri come punizione contro qualcuno?", ha chiesto Hannity. "Da presidente non sarò un dittatore… salvo il primo giorno", ha affermato Trump, che alla richiesta di chiarimenti, evitando di rispondere alla domanda sulle vendette, ha aggiunto: "Chiuderò le frontiere e poi trivellerò, trivellerò, trivellerò".
I commenti di Trump sono arrivati dopo che negli ultimi giorni si sono moltiplicati gli allarmi, molti proprio da parte di repubblicani anti-Trump, sul rischio che gli Stati Uniti possano scivolare in una dittatura in caso di un suo nuovo mandato alla Casa Bianca.
Nell'intervista, il tycoon ha prima cercato di non rispondere direttamente alla domanda di Hannity che gli ha chiesto se avesse intenzione di "abusare del potere, infrangere la legge, usare il governo per perseguitare le persone". "Intende dire quello che loro stanno facendo a me adesso?", ha replicato Trump a bruciapelo apparentemente riferendosi ai democratici. Ma il conduttore ha insistito: "Si ma promettere di non abusare?" "Adoro questo ragazzo", ha chiosato Trump, riferendosi a Hannity. "Dice: 'Non diventerai un dittatore, vero?' e io rispondo: "No, no, no. A parte il primo giorno: chiudo le frontiere e trivello. Dopo quello, non sarò un dittatore".
Le parole di Trump hanno immediatamente provocato la reazione della campagna di Biden: "Donald Trump ci ha detto esattamente quello che farà se sarà rieletto e questa sera ha detto che sarà un dittatore dal primo giorno, gli americani dovrebbero credergli", ha detto la manager della campagna Julie Chavez Rodriguez.
Trump poi attaccato Biden che ha ammesso che "se Trump non si fosse candidato, forse non mi sarei presentato per la rielezione". "Personalmente non penso che ce la possa fare fisicamente - ha detto parlando del presidente 81enne - mentalmente direi che sta messo egualmente male, e forse peggio".
E alla domanda su chi potrebbe sostituire Biden, se il presidente dovesse decidere di fare un passo indietro, il 77ennne ex presidente, ora candidato super favorito delle primarie repubblicane, ha indicato il Gavin Newsom. "L'ho visto l'altra sera al dibattito - ha detto riferendosi allo scontro tv tra il governatore della California e Ron DeSantis, governatore della Florida e candidato alle primarie Gop - è scaltro, ma non ha i fatti, ho pensato che ha fatto bene".
Esteri
Israele, Houthi rivendicano missile contro aeroporto di Tel...
Donna accoltellata a morte a Herzlyia, la polizia: "È terrorismo"
Gli Houthi dello Yemen, che da anni l'Iran è accusato di sostenere, rivendicano un attacco missilistico contro Israele, affermando di aver colpito l'aeroporto di Tel Aviv. Via X parlano di "un'operazione militare" con "l'aeroporto di Ben Gurion nel mirino", affermano di aver lanciato un "missile balistico ipersonico" e sostengono anche di aver preso di mira in attacchi con droni "un obiettivo cruciale" nella stessa città e una nave, "la Santa Ursula, nel Mar Arabico". "Il missile è riuscito a centrare il suo obiettivo", sostengono.
Secondo le forze israeliane (Idf), un missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato e abbattuto prima che entrasse nello spazio aereo israeliano. I media israeliani hanno comunque riferito di uno stop per una trentina di minuti alle operazioni nello scalo aereo: quattro voli El Al diretti all'aeroporto Ben Gurion da Parigi, Atene, Berlino e Monaco sono stati temporaneamente dirottati sul Mar Mediterraneo prima di ricevere l'autorizzazione all'atterraggio..
Secondo l'esercito, le sirene sono state suonate per la possibilità che cadessero detriti dopo l'intercettazione. Il servizio di emergenza Magen David Adom ha aggiunto che non sono stati segnalati feriti. Le sirene antiaeree hanno risuonato in tutto il centro di Israele, compresa l'area di Gush Dan, la regione di Shephelah e parti della Cisgiordania, in seguito al lancio di un missile dallo Yemen, ha riferito l'Idf questa mattina. Secondo una dichiarazione iniziale dell'Idf, le sirene sono state attivate a causa di un missile che ha attraversato lo spazio aereo israeliano. In seguito, l'esercito ha chiarito che il missile è stato intercettato prima di entrare in territorio israeliano e gli allarmi sono stati attivati come precauzione contro i detriti dell'intercettazione.
Ieri Israele ha confermato attacchi contro obiettivi degli Houthi in Yemen, sia sulla costa che a Sana'a e il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha ribadito la "determinazione a sradicare questo braccio terroristico dell'asse del male iraniano".
Donna accoltellata a morte a Herzlyia
Una donna israeliana di 70 anni è morta in quello che la polizia definisce un attacco terroristico nella città centrale di Herzlyia. Lo riporta Haaretz, aggiungendo che l'aggressore è stato colpito e arrestato dalle guardie di sicurezza presenti sulla scena.
Raid Idf su 3 obiettivi al confine fra Siria e Libano
I media libanesi riferiscono di attacchi israeliani su tre obiettivi nella regione della valle della Bekaa, vicino al confine con la Siria. Le forze israeliane (Idf) confermano di aver effettuato stamani raid contro quella che viene descritta come "un'infrastruttura" utilizzata da Hezbollah per il trasferimento di armi lungo il confine tra Siria e Libano. I militari riferiscono di operazioni dei jet nella zona di Yanta, nella Valle della Biqaa. "L'organizzazione terroristica di Hezbollah - affermano via X - utilizza infrastrutture civili per portare avanti attività terroristiche e per trasferire armi da usare per attacchi terroristici contro i civili israeliani".
Ufficiale dei servizi di sicurezza palestinesi ucciso a Jenin
Un agente dei servizi di sicurezza palestinesi è stato ucciso nella città di Jenin, in Cisgiordania, durante gli scontri tra le forze dell'Autorità Nazionale Palestinese e i terroristi. Lo hanno riferito i media arabi, citando il portavoce delle forze di sicurezza dell'Anp, Anwar Rajab.
Esteri
India, addio all’ex premier Manmohan Singh
L''architetto' delle riforme' aveva 92 anni
E' morto all'età di 92 anni l'ex ministro delle Finanze ed ex premier indiano Manmohan Singh, al potere dal 2004 al 2014, ricordato per le riforme economiche di oltre 30 anni fa. Era stato ricoverato ieri sera dopo un malore a casa ed è morto poco dopo. "L'India piange la scomparsa di uno dei suoi leader più illustri - ha scritto su X il primo ministro Narendra Modi - Origini umili, è diventato un economista rispettato". "Nel corso degli anni ha lasciato un'impronta forte sulla nostra politica economica - ha aggiunto - Da premier ha lavorato per migliorare le vite delle persone". Rahul Gandhi piange "un mentore e una guida".
La vita
Nato in un piccolo villaggio del Punjab, studi a Cambridge e Oxford, primo premier sikh, sosteneva l'idea di far "emergere l'India come una grande potenza economica a livello mondiale". Nel suo discorso più famoso da ministro delle Finanze citò Victor Hugo: "Nulla è più potente di un'idea di cui è giunto il momento".
Nel 1991 mise l'India sulla strada dell'economia di mercato. Nel 2008 portò il gigante asiatico alla firma di uno storico accordo sul nucleare civile con gli Stati Uniti. Ha sostenuto il processo di pace con il vicino Pakistan, tentato di porre fine a un'annosa disputa territoriale con la Cina (raggiungendo un'intesa per la riapertura del passo di Nathu La, tra Sikkim e Tibet, chiuso da 40 anni) ed è stato il primo leader indiano in 30 a recarsi in Afghanistan.
Arrivato al secondo mandato il suo governo di coalizione aveva dovuto fare i conti con una crisi di credibilità, con accuse di corruzione e incapacità di tenere sotto controllo l'inflazione.
Esteri
Corea del Sud, sfiduciato anche il presidente ad interim
Si tratta del secondo impeachment in 14 giorni dopo quello del presidente Yoon Suk Yeol
I parlamentari sudcoreani hanno votato per la destituzione del presidente ad interim, Han Duck-soo, che ha assunto le funzioni dopo l'impeachment del presidente Yoon Suk Yeol, sotto accusa per aver tentato il 3 dicembre di imporre la legge marziale in Corea del Sud. L'Assemblea nazionale, riferisce l'agenzia sudcoreana Yonhap, ha votato per l'impeachment di Han e la mozione è passata con 192 voti a favore su 192 votanti. Non era mai accaduto in Corea del Sud che il Parlamento votasse per l'impeachement di un presidente ad interim.
Ora, spiega la Yonhap, per Han - che è anche primo ministro - scatta la sospensione dagli incarichi e le funzioni passano al vice premier e ministro delle Finanze, Choi Sang-mok, che diventerà così presidente e primo ministro ad interim. In una dichiarazione rilanciata dall'agenzia, Han ha detto di "rispettare la decisione dell'Assemblea nazionale", di non voler "aggiungere altra confusione e incertezza" e auspicato "una decisione rapida e saggia da parte della Corte Costituzionale", chiamata a esprimersi dopo il Parlamento.
Intanto si registra la protesta del partito al potere, il Ppp, secondo cui la decisione dell'aula non è valida dal momento che poco prima dell'avvio delle operazioni di voto lo speaker dell'Assemblea nazionale, Woo Won-shik, ha fissato il quorum a 151 (la maggioranza semplice), mentre - è la contestazione della forza politica - per le procedure che riguardano i presidenti è richiesta la maggioranza dei due terzi.
La mozione di impeachment era stata presentata ieri dal Partito democratico, che incarna l'opposizione e controlla il Parlamento. Han è tra l'altro accusato di essere coinvolto nel tentativo di imporre la legge marziale.