Falcone (Simit): "Non c’è ancora, fa più male del Covid". Iss: "Circolazione resterà sostenuta, facilitata da riapertura scuole"
Aumentano i casi di influenza. Ma quando arriva il picco nel 2024? "Come prevedibile e in linea con gli altri Paesi, cresce ancora l’influenza che si somma alla trasmissione di altri virus respiratori", fa sapere il direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia.
“Più che il Covid mi preoccupa l’influenza: sta colpendo duro, molto più del SarS-CoV2 e il picco non è stato ancora raggiunto”, ha detto all'Adnkronos Salute Marco Falcone, segretario della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), fa il punto sulla situazione Covid e influenza in Italia.
Iss: "Circolazione resterà sostenuta, facilitata da riapertura scuole"
“L'incidenza delle sindromi simil influenzali si mantiene alta, spinta dai diversi virus circolanti in questo periodo. L'analisi dei campioni positivi mostra che i virus influenzali sono ormai prevalenti, anche se rimane una quota rilevante di Sars-CoV-2 e di virus respiratorio sinciziale, che provoca bronchioliti soprattutto nei più piccoli. Sebbene sia impossibile prevedere esattamente quando si arriverà al picco dei casi, è ipotizzabile una circolazione sostenuta anche nelle prossime settimane, facilitata dalla riapertura delle scuole". Lo sottolinea Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento Malattie infettive dell’Iss, commentando i bollettini della sorveglianza RespiVirNet pubblicati oggi.
Tra il 25 e il 31 dicembre 2023 (settimana 52), "la percentuale dei campioni risultati positivi all’influenza sul totale dei campioni analizzati risulta pari al 37,5%, in ulteriore aumento rispetto alla settimana precedente (33,5%). Tra i virus influenzali, quelli di tipo A risultano largamente prevalenti (99%) rispetto ai virus di tipo B e appartengono per la maggior parte al sottotipo H1N1pdm09 - si legge nel report - Tra i campioni risultati positivi, il 22% era positivo per Sars-CoV-2, l’11% per Virus respiratorio sinciziale (Rsv), il 37% per influenza A, mentre i rimanenti sono risultati positivi per altri virus respiratori".
Tra Natale e Capodanno oltre 1 mln italiani a letto, ancora incidenza record
Ancora oltre un milione di italiani a letto con sindromi influenzali tra Natale e Capodanno, per la precisione 1.027.000. Secondo il nuovo bollettino della sorveglianza RespiVirNet tra il 25 e il 31 dicembre 2023 l'incidenza è rimasta a livelli record. "Molto alta" e "sostanzialmente stabile rispetto alla scorsa settimana", pari a 17,5 casi per mille assistiti (erano 17,7 nella settimana precedente, dato aggiornato a seguito dei ritardi di notifica), si legge nella nota diffusa dall'Istituto superiore di sanità. Dall'inizio della stagione gli italiani colpiti sono circa 6.719.000.
"Si sottolinea - spiega l'Iss - che a tale aumento concorrono diversi virus respiratori e non solo quelli dell'influenza, sebbene la circolazione di questi ultimi sia in ascesa". L'incidenza è in "lieve aumento solo nei bambini al di sotto dei 5 anni - riporta il bollettino - fascia d'età in cui è pari a 48,7 casi per mille assistiti (47,5 nella settimana precedente)", stabile invece l'andamento negli adulti e anziani.
Cronaca
Per bimbi si avvicina notte dei regali di Natale, dal...
Farnetani: 'Farli portare da Babbo Natale è piacevole a tutte l'età anche se i bambini più grandi hanno smesso di crederci"
Si avvicina la notte dei regali portati da Babbo Natale tanto attesa dai più piccoli. Ma come si crea o mantiene la magia di Santa Claus? Quando i bambini cominciano a dubitare? E'sempre giusto far consegnare i doni dal barbuto e simpatico signore vestito di rosso? "L'età della 'svolta', quando la maggioranza dei bambini non crede più in Babbo Natale, avviene verso gli otto anni. Ma alcuni bambini iniziano ad avere, anche in percentuale piuttosto bassa, già dall'età di 6 anni qualche dubbio. Il consiglio che possiamo dare è che quando compaiono le prime perplessità su Babbo Natale, se il bambino ha meno di 7 anni i genitori dovranno confermare l'esistenza di Babbo Natale; dai 7 agli 8 anni confermarla ma senza insistere troppo sull'esistenza e dopo gli otto anni - quando vengono i primi dubbi - possono rivelare la verità". A fare il punto per l'Adnkronos Salute è il pediatra Italo Farnetani, professore ordinario all'università Ludes-United Campus of Malta.
"È importante che i genitori sappiano gestire questa importante, e talvolta anche un po' traumatica, fase in cui si viene a scoprire che Babbo Natale non esiste - aggiunge Farnetani - il rischio è che mamma e parà potrebbero perdere di autorevolezza perché si sono fatti portatori di una bugia o di una falsità. Allora, riassumendo, i genitori che hanno bambini nella fascia 6-7 anni possono insistere e cercare di confermare l'esistenza di Babbo Natale ma senza mai metterci troppa enfasi. Discorso diverso - chiosa - però per le apparizioni di Babbo Natale travestito: questo piace sempre e anche se gli adolescenti non ci credono più provano lo stesso piacere nel vedere questa figura e la magia che emana durante la serata. Non si crede più nell'esistenza di Babbo Natale ma fa piacere incontrarlo e allora chi può lo faccia anche se ha figli grandi: questo è un sicuro risultato di ricostruire di confermare la magia del Natale".
Cronaca
Freddo e raffreddore, domani Angelus del Papa al coperto a...
Lo fa sapere il portavoce del Vaticano Matteo Bruni. Oggi Bergoglio è apparso con un apparecchio acustico nell'incontro con Curia e dipendenti
Il Papa, “a causa dell’intenso freddo, unito ai sintomi del raffreddore manifestatisi nei giorni scorsi domani guiderà la preghiera dell’Angelus nella cappella di Casa Santa Marta, anche in vista degli impegni della prossima settimana”. Lo fa sapere il portavoce del Vaticano Matteo Bruni.
I precedenti
Non è la prima volta che si ricorre all’accortezza dell’Angelus al chiuso. Era già accaduto nel 2000 in piena pandemia per evitare assembramenti e rischi di diffusione del Covid. Angelus al chiuso anche nel dicembre 2023, dopo l’improvviso ricovero, per evitare sbalzi di temperatura quando ebbe l’infiammazione polmonare.
Proprio ieri il Pontefice, 88 anni da pochi giorni, nell’udienza alla Federazione italiana bocce, si è scusato spiegando di essere “molto raffreddato” anche se poi ha letto il discorso integralmente pure se con voce roca. Lo scorso anno - in via prudenziale - rinunciò per un periodo a leggere interamente i discorsi affidati di volta in volta a collaboratori della segreteria di Stato. Oggi il Papa, apparso con un apparecchio acustico, ha tenuto un lungo discorso a braccio ai cardinali di Curia per gli auguri natalizi e subito dopo ha parlato ai suoi dipendenti. Domani l’Angelus avverrà al chiuso per non compromettere i tanti impegni delle prossime settimane tra celebrazioni di Natale e Giubileo.
Cronaca
Natale, la chef degli animali avverte: “Sì alla pasta...
Sonia Orlandi alias Cheffadog e i suoi suggerimenti natalizi: "Attenzione anche ai fritti e ai cibi salati"
Come ogni anno, il Natale è sinonimo di festa e di abbuffate, ma attenzione a non essere troppo indulgenti con i cani e gatti di famiglia, che puntano a rimediare qualche pezzetto di cibo dalla tavola imbandita. Alcuni alimenti rischiano infatti di essere molto dannosi per la loro salute. A mettere in guardia dal pericolo è Sonia Orlandi, più conosciuta sui social come Cheffadog, esperta di alimentazione e vera e propria chef per i nostri animali. "Si può dar loro tutto - dice all'Adnkronos - purché non si tratti di uvetta e cioccolata, niente pandori e panettoni, vietati i torroni. E farei attenzione anche al fritto. Se si mangia sano, senza troppi intingoli e con poco sale, si può dare quasi tutto: ho delle amiche che addirittura mettono nella ciotola qualche tortellino o delle tagliatelle, purché scondite. Se, per esempio, avanza dal cenone del 24 un po' di pesce fatto al forno e senza lische, si può tranquillamente condividere con il cane. Così sarà festa anche per loro".
"Quello dell'attenzione verso l'alimentazione dei nostri animali è un fenomeno in crescita. Fondamentalmente perché per noi gli animali, i cani ma anche i gatti, sono una parte del nostro 'branco', della nostra famiglia. C'è un ritornare indietro, a quelle che erano le buone abitudini di una volta insomma, una forma di amore e una di cura per la salute di cani e gatti, preferendo cibi più naturali rispetto a quelli industriali, che comunque hanno fatto grandi passi avanti in termini di qualità. Molti padroni poi -osserva- hanno scoperto che tanti amici a 4 zampe sono intolleranti o allergici".
Sonia Orlandi, con i suoi Kiki e Kosimo, sui social non lesina ricette e consigli. Anzi, molto spesso è lei stessa ad anticipare le richieste più bizzarre dei suoi follower: "In termini di ricette ho fatto di tutto, dai ravioli cinesi al sushi per cani, fino alle caramelle anche in gelatina. Tutto - conclude - rigorosamente con l'attenzione necessaria per i nostri amici".