Meloni lavora a G7, possibile viaggio in Giappone per passaggio consegne
La premier potrebbe anche tornare, tra febbraio e marzo, negli States, e raggiungere per la prima volta da presidente del Consiglio il Canada
Un 2024 all'insegna del G7, con l'Italia che ha assunto ufficialmente il timone del Forum intergovernativo dei 7 Grandi del pianeta. Dopo il Capodanno 'accidentato' dai problemi di salute e ancor più dall'affaire Pozzolo, la premier Giorgia Meloni lavora alla ripartenza. Tra i dossier sul tavolo, particolare attenzione è rivolta al G7, con l'Italia capofila dal primo gennaio del gruppo che riunisce Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Usa. Ieri la telefonata con il leader ucraino Volodymir Zelensky, la prima, anche simbolica, della presidenza italiana. Ne seguiranno altre già nei prossimi giorni, e a queste si aggiungeranno una serie di viaggi. Non è escluso che la premier voli presto in Giappone, Paese dal quale ha preso il testimone della presidenza.
Del resto il passaggio di consegne del maggio scorso ad Hiroshima, città simbolo scelta dal primo ministro Fumio Kishida per il vertice dei leader, è stato 'terremotato' dall'alluvione che mise in ginocchio l'Emilia Romagna, costringendo la premier a lasciare anticipatamente il summit per raggiungere i luoghi piegati dalla furia del maltempo. Meloni potrebbe dunque far ritorno presto in Giappone, ma anche tornare, tra febbraio e marzo, negli States, e raggiungere per la prima volta da presidente del Consiglio il Canada.
G7, la presidenza italiana
A fine gennaio intanto si riuniranno gli sherpa per dettagliare l'agenda del G7, che oggi vede l'esordio online del sito della presidenza italiana. Tra le priorità, la guerra in Ucraina e il conflitto in Medio Oriente, muovendo i passi dalla difesa del sistema internazionale basato sulla forza del diritto. Sarà centrale, per la presidenza italiana, il rapporto con le Nazioni in via di sviluppo e le economie emergenti. Prioritaria, come più volte sottolineato da Meloni, l’attenzione nei confronti dell’Africa. "La sfida è costruire un modello di partenariato vantaggioso per tutti, lontano da logiche paternalistiche o predatorie", si legge infatti nel sito della presidenza italiana del forum. Particolare attenzione sarà inoltre dedicata alla regione dell’Indo-Pacifico.
Tra i punti nevralgici della presidenza italiana del G7, le questioni migratorie sollevate da Meloni anche nel corso del suo intervento all'Assemblea generale delle Nazioni Unite di New York. Con un focus particolare, nel summit dei leader in Puglia, sulle principali sfide dei nostri tempi, tra cui il nesso clima-energia e la sicurezza alimentare. Il G7, per la premier, ha la responsabilità e il dovere di individuare, insieme ai suoi partner globali, soluzioni innovative.
Nel programma italiano troverà inoltre spazio l’intelligenza artificiale, con le sue grandi opportunità ma anche gli enormi rischi, e le possibili ripercussioni sugli equilibri geopolitici. L'obiettivo, più volte indicato dalla premier, è sviluppare meccanismi di governance per fare in modo che l’IA sia incentrata sull’uomo e controllata dall’uomo, dando applicazione concreta al concetto di algoretica.
La presidenza italiana del G7 durerà fino al 31 dicembre 2024, condita da un fitto programma di riunioni tecniche ed eventi istituzionali che si articoleranno lungo tutto il territorio nazionale. L’appuntamento principale, il vertice dei leader del G7, si svolgerà come noto dal 13 al 15 giugno in Puglia, a Borgo Egnazia.
Programma e date
Oltre al vertice di Puglia, nel corso del 2024 l’Italia ospiterà 21 riunioni ministeriali. Gli incontri si svolgeranno in 23 città italiane - accendendo i riflettori del mondo sul Belpaese, da Nord a Sud - nel quadro di un impegno organizzativo che prevede un ruolo di primo piano da parte delle istituzioni locali nelle attività del G7.
Il primo incontro in agenda si terrà a Verona e Trento, focus su Industria, tecnologia e digitale. Di trasporti si parlerà invece a Milano, dall'11 al 13 aprile, mentre il punto sugli esteri e sulle relazioni internazionali si farà a Capri, dal 17 al 19 aprile. Di clima, energia e ambiente si parlerà a Torino a fine aprile, di giustizia a Venezia, il 9 e il 10 maggio. Riunione ministeriale sulle finanze a Stresa, dal 23 al 25 maggio, mentre l'istruzione verrà ospitata da Trieste, dal 27 al 29 maggio.
Di scienza e tecnologia si parlerà a Bologna e Forlì, dal 9 all'11 luglio, di commercio a Villa San Giovanni e Reggio Calabria il 16 e 17 luglio, di sviluppo urbano a Genova, dal 24 al 26 luglio. Dopo la pausa agostana, a settembre si riparte da Cagliari, con riunioni ministeriali su lavoro e occupazione (dall'11 al 13), la cultura avrà la bellissima cornice di Positano, dal 19 al 21 settembre. E ancora: agricoltura a Siracusa (26-27-28 settembre), interni ad Avellino dal 2 al 4 ottobre, e negli stessi giorni, dal 4 al 6 ottobre, spazio alle pari opportunità a Matera, alla Salute ad Ancora (dal 9 all'11 ottobre), all'inclusione e alle disabilità ad Assisi e Perugia, dal 14 al 16 ottobre. Ancora da definire le date su turismo, esteri, sviluppo e difesa che si terranno a novembre in Toscana, a Fiuggi, a Pescara e a Napoli.
Politica
Mandato d’arresto Netanyahu, Tajani: “Salvini...
Il ministro degli Esteri: "Non credo che la decisione favorisca la pace ma la sentenza va rispettata"
Sul mandato d'arresto spiccato dalla Corte penale internazionale sul premier israeliano Benjamin Netanyahu "le opinioni di Salvini sono legittime ma parla in quanto capo di partito. La posizione dell'Italia e del governo è la posizione del presidente del Consiglio, che il ministro degli Esteri ha il dovere di attuare anche perché poi il ministro degli Esteri condivide la posizione del presidente del Consiglio". Così il vicepremier, Antonio Tajani, ospite di '4 di sera Weekend' su Retequattro commentando le affermazioni del leader della Lega secondo cui se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto.
"La posizione del governo - ribadisce Tajani- è quella del presidente del Consiglio e del ministro degli Esteri".
"Ora prudenza e capire il motivo della decisione"
"Bisogna vedere le carte, cioè cercare di capire per quale motivo si è arrivati a questa decisione da parte della Corte. Noi la rispettiamo, però dobbiamo tener conto che la Corte deve svolgere soltanto un ruolo giuridico, non un ruolo politico", chiarisce Tajani. "In questo momento -aggiunge - serve grande prudenza perché non credo che il mandato di arresto per Netanyahu e per l'ex ministro della difesa sia un passaggio utile che favorisca la pace e il cessate il fuoco".
La decisione della Cpi "semmai fa indispettire Israele - spiega il ministro - Netanyahu non verrà mai arrestato perché non andrà in nessun Paese in questo momento, essendoci la guerra in corso in Israele, ma rimarrà in Israele. Se va negli Stati Uniti, gli Usa non riconoscono la Corte, quindi non c'è alcun pericolo sostanziale per lui. È una scelta politica, ripeto, noi decideremo insieme ai nostri alleati il da farsi, tant'è che lunedì e martedì si svolgerà il G7 esteri a Fiuggi. Ne parleremo con i nostri alleati, porremo il problema, vedremo se si potrà arrivare ad una posizione comune e, come Occidente, decidere il da farsi".
"L'unica cosa che noi politicamente dobbiamo dire - sottolinea Tajani - è che non si può assimilare Netanyahu, che è il presidente del Consiglio di un Paese democratico dove ha vinto le elezioni ed è stato eletto dal popolo israeliano, al capo di una organizzazione terroristica. Cioè all'uomo che ha pensato e organizzato la strage degli israeliani il 7 ottobre dell'anno scorso. Questo è per noi un aspetto politicamente di grande rilievo".
"Auspico cessate il fuoco in Libano e a Gaza"
"Mi auguro che si possa arrivare ad un cessate il fuoco che chiuda questa stagione di guerra, almeno in Libano. Le trattative sono in corso, non so se l'Iran effettivamente vuole raggiungere il cessate il fuoco, ma bisogna fare di tutto perché si raggiunga questo obiettivo", afferma il vice presidente del Consiglio aggiungendo che "questo naturalmente metterebbe in maggior sicurezza i nostri militari che si muovono sotto le bandiere dell'Unifil, cioè delle Nazioni Unite. Hanno dei bunker dove potersi proteggere e fortunatamente i quattro militari sono stati feriti leggermente".
"Lunedì incontrerò il ministro degli esteri del Libano - prosegue Tajani -che sarà qui a Roma e gli ribadirò che i militari italiani non si toccano. Le truppe Hezbollah non sono l'esercito regolare libanese, sono truppe che di fatto rispondono più all'Iran che al Libano. Sono le truppe armate del Partito di Dio, sono un'organizzazione praticamente semiterroristica che ha attaccato fino ad oggi lo Stato di Israele. L'Unifil stava in mezzo tra israeliani e Hezbollah proprio per impedire che ci fosse il peggioramento della situazione che invece c'è stato. E' chiaro che stando in mezzo rischiano di essere colpiti da una parte e dall'altra".
"Noi siamo stati espliciti con il governo israeliano che ci ha garantito il massimo impegno - dichiara il ministro - perché i nostri militari non vengano colpiti da parte israeliana. Con Hezbollah è impossibile parlare perché non è un'organizzazione statale, è un'organizzazione di fatto terroristica. Non so se hanno voluto intimidire i nostri militari oppure se non sono capaci di utilizzare le armi che hanno, che sono armi fornite dall'Iran. Certamente la situazione è quella che è, bisogna lavorare assolutamente per il cessate il fuoco. Noi sosteniamo la posizione americana che punta veramente a trovare un accordo. Poi si lavorerà per trovare un cessate il fuoco a Gaza perché la situazione è veramente preoccupante in tutta l'area".
Politica
Vannacci lancia il suo movimento ‘Il mondo al...
Il generale presenta anche un calendario: c'è la vignetta su Paola Egonu
Roberto Vannacci lancia il suo movimento politico 'Il mondo al contrario' ma, assicura, "non è un partito" e "non intende lanciare un'opa sulla Lega". Con Matteo Salvini "nessuna spaccatura".
''Questa è la seconda Assemblea del 'Mondo a contrario' che segna il passaggio da movimento culturale a politico - spiega Vannacci - . Vogliamo radunare tutti coloro che si riconoscono nella casa che segue il sottoscritto. Non è un partito, state tranquilli. Chi continua a pensare e dire che faccio un partito per fare un'opa sulla Lega dice balle, non è così...''.
"Con Salvini siamo in sincronia"
''Che io spacchi il centrodestra e la Lega ormai è un ritornello che si ripete da mesi. E che viene ripetuto da certa stampa. Non c'è alcuna spaccatura con Salvini che ho sentito ieri e abbiamo avuto una bellissima conversazione amichevole. Siamo entrambi convinti che nel futuro della Lega ci siamo tutti e due e - ha assicurato l'europarlamentare - portiamo avanti questa splendida avventura. Come si è visto a Pontida. Tra di noi non ci sono problemi di competizione e neanche problemi di fraintendimenti. Siamo in sincronia senza bisogno di discuterne prima. Sono un valore aggiunto per la Lega. Si è detto che Vannacci usa la Lega come un taxi, ma io non ho bisogno di taxi e non mi sono mai scostato dalla vita della Lega stessa''.
Il calendario e la vignetta su Egonu
L'iniziativa è l'occasione per promuovere anche un calendario ('Un anno con Vannacci' la scritta in copertina) dove il generale viene raffigurato in divisa da parà. Dentro c'è una seria di vignette, una per ogni mese. Per aprile la protagonista del fumetto è una ragazza simile all'olimpionica azzurra della pallavolo Paola Egonu, nata da genitori nigeriani, che esclama: 'Ho i tratti somatici italiani!'. Accanto, girato di spalle, c'è Vannacci che replica: 'Certo, come io ho quelli nigeriani'.
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Politica
M5S, Conte: “Costituente aperta anche a chi ha...
Il presidente dal palco di Nova annuncia: "Raggiunto il quorm, la vittoria è per chi ha deciso di decidere"
"Essere progressista è uno spartiacque fondamentale". Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, sul palco di Nova, la due giorni che chiude l'Assemblea costituente dei pentastellati, in corso di svolgimento a Roma ribadisce la sua linea e mentre sono in corso le votazioni parla anche di alleanze e sistema elettorale. Quindi annuncia il raggiungimento del quorum online.
"Mi ha chiamato il dottor Di Sotto, della società Multicast. In un momento in cui trionfa la disaffezione per l'impegno politico, abbiamo raggiunto il quorum". E' l'annuncio di Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, sul palco di Nova, la due giorni che chiude l'Assemblea costituente dei pentastellati, in corso di svolgimento a Roma.
"C'è soddisfazione per tutti, ma la vittoria è per chi ha deciso di decidere, di impegnarsi per il futuro del M5S a prescindere dagli orientamenti di voto che non sono ancora noti - aggiunge -. Adesso è importante continuare a votare per chi non lo ha ancora fatto".
"Aperti anche a chi contesta"
''E' stato veramente un processo, un momento di grandissima partecipazione - dice l'ex premier dal palco - Forse questo è il punto più basso della politica, il momento di massimo inquinamento dove la politica sembra una questione di addetti ai lavori, è condizionata dall'influenza dei gruppi economici, i soliti, che in qualche modo riescono a gestire il destino di tutti. Quando c'è un'astensione così forte non si può restare indifferenti, noi vogliamo dare l'esempio e per questo è nato il processo costituente''.
''Il processo costituente -assicura Conte- è stato assolutamente partecipato, il più ampio possibile, abbiamo aperto anche a persone che hanno tentato di contestare e delegittimare sin dall'inizio, lo avevamo previsto, è fisiologico. Noi siamo aperti anche al dissenso perchè siamo una forza politica sana. Se ci sono 90mila persone che discutono, ci possono essere anche persone che la pensano diversamente''.
"Invitare a non voto è inspiegabile"
''Mi permetto solo di osservare - prosegue l'ex premier - che per un Movimento nato sulla partecipazione democratica, invitare a non votare e mettersi contro un processo di confronto è la contraddizione più forte che ci possa essere... E noi la accettiamo perché siamo aperti, ma è la contraddizione del principio fondamentale del Movimento. E' inspiegabile invitare al non voto...''.
"Oltre l'intuizione Casaleggio, abbiamo rovesciato la piramide"
''Noi siamo avvantaggiati, perché nella nostra storia passiamo dell'intuizione e delle competenze di Gianroberto Casaleggio, che per primo ha individuato le potenzialità della democrazia diretta sulla piattaforma digitale... Ma oggi stiamo andando oltre. Ciascuno di noi può decidere sul futuro di M5S, abbiamo rovesciato la piramide, è la base che è in alto e che sta decidendo...mDefiniamo gli obiettivi strategici ascoltando i nostri iscritti, i cittadini''.
"A Nova anche i minorenni per renderli parte attiva"
''Abbiamo aperto anche a persone che non ci sono vicine, che hanno qualcosa da dire. Abbiamo bisogno di confrontarci soprattutto con chi la pensa diversamente. Qui poi c'è la presenza di giovani, altro fatto innovativo - sottolinea Conte - . Abbiamo dei giovani minorenni, tra i 14 e i 17 anni. Parliamo sempre di giovani, abbiamo un atteggiamento paternalistico, diamo loro una pacca sulla spalla, facciamo loro un sorriso e in qualche modo, con questo atteggiamento paternalistico, pensiamo di averli sentiti.. Quelli che vedete qui hanno partecipato a dei tavoli e dato il loro contributo".
''Questa è solo una piccola rappresentanza -spiega l'ex premier- Non vogliamo parlare di voi giovani e decidere per voi ma vogliamo decidere con voi.... Quindi, faremo di tutto per quanto mi riguarda perché la vostra presenza sia sempre più integrata e numerosa''.
Progressisti, alleanze e proporzionale: la linea di Conte
"Essere progressista è uno spartiacque fondamentale. Dall'altra c'è il mantenimento dello status quo. Essere progressista significa che non ti rassegni allo status quo. Significa applicare la Costituzione". Lo dice a Nova Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle.
"C'è una votazione in corso che riguarda anche le alleanze e io non voglio influenzarla, però è evidente che ci avete visto dipanare un indirizzo politico di cui sono stato anche protagonista. Se una forza politica dice 'non vogliamo fare patti con nessuno' è legittimo farlo, ma è un tipo di politica molto singolare e, io l'ho anticipato, non è la linea che ho portato avanti che è quella di mantenere i nostri principi saldi ma di confrontarsi". Lo dice Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, sul palco di Nova, spiegando che il mancato confronto "è segno di debolezza". "Il nostro non è un pensiero politico debole, ma forte. Di che cosa abbiamo paura?", aggiunge Conte.
"La legge elettorale può condizionare la postura e le modalità di dialogo, noi siamo per il proporzionale con preferenze che possa restituire ai cittadini maggiore possibilità di scegliere e di scegliere i rappresentanti, rispetto a liste che ora sono preconfezionate". Lo dice il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, rispondendo alle domande degli attivisti durante il suo intervento finale, in chiusura della prima giornata di Nova.
"Un equivoco nell'interpretazione di 'uno vale uno'"
"C’è stato un equivoco - dice poi Conte dal palco - nell’interpretazione di questa formula ‘uno vale uno’. Tutti state contribuendo al futuro del Movimento 5 stelle, questo vuol dire, ma se domani la comunità propone un sindaco per una città, un incarico pubblico, non possiamo far credere che 'uno vale uno'. Io credo che l’onestà sia la premessa fondamentale per l’azione politica, ma attenzione aggiungiamo competenza, capacità".