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Lotteria Italia 2024, oggi l’estrazione dei biglietti vincenti: come riscuotere i premi

5 milioni di euro in palio per il primo premio, boom di vendite

Lotteria Italia - Fotogramma

Cominciato il countdown per la Lotteria Italia 2024. I biglietti vincenti della storica lotteria della Befana verranno estratti nella serata di oggi, 6 gennaio 2024, durante la trasmissione 'Affari Tuoi'. Primo premio in palio ben 5 milioni di euro.

E quest’anno la Lotteria ha anche registrato un aumento delle vendite. Con 6,7 milioni di biglietti venduti, la Lotteria Italia è cresciuta dell’11% rispetto ai 6 milioni venduti nell’edizione del 2023. Ma come riscuotere i premi, e quali sono i tempi? Ecco tutte le info.

Come riscuotere il premio

Il biglietto vincente deve essere presentato integro ed in originale – sono quindi escluse copie di ogni tipo anche se autenticate – presso uno sportello di Banca Intesa Sanpaolo oppure presso l’Ufficio Premi di “Lotterie Nazionali s.r.l.” – viale del Campo Boario, 56/D – 00153 Roma.

Il biglietto può anche essere spedito al suddetto Ufficio, a mezzo di raccomandata A/R, indicando le generalità, l’indirizzo del richiedente e la modalità di pagamento richiesta (assegno circolare, bonifico bancario o postale).

I premi devono essere richiesti entro il 180° giorno successivo a quello della pubblicazione nella G.U. del bollettino ufficiale dell’estrazione. Solitamente la scadenza è nella prima metà di luglio.

Le vincite alla Lotteria Italia non sono soggette a tassazione.

Dal 2000 premi per 31 milioni di euro dimenticati

Sembra incredibile, ma a volte succede anche che qualcuno si dimentichi di riscuotere o che addirittura non si accorga di aver vinto. Nei concorsi del terzo millennio, infatti, non sono stati riscossi premi per circa 31 milioni di euro. Il record negativo – ricorda l’agenzia Agimeg - è detenuto dall’edizione del 2008 nella quale non venne ritirato il primo premio da 5 milioni di euro. In quel caso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli decise di assegnare due primi premi da 5 milioni nell’edizione successiva. Si trattò dell’unico caso nella storia della Lotteria, di due primi premi assegnati.

Ma non finisce qui. Nel 2015-2016 sono stati ‘dimenticati’ oltre 2,9 milioni di euro, tra cui il secondo premio da 2 milioni di euro vinto in provincia di Caserta. Ma anche nel 2012 ci fu un clamoroso caso di vincita dimenticata. Non venne infatti mai riscosso il secondo premio da 2 milioni di euro e in totale furono quasi 3 i milioni lasciati nelle casse dello Stato, mentre nel 2014 furono scordati 1,7 milioni, tra cui il quarto premio a L’Aquila.

Nell’edizione dello scorso anno invece, gli italiani sono stati meno smemorati. Nessun premio di prima categoria dimenticato, ma non sono stati ritirati “solo” 18 premi per un valore di 420.000 euro, sui 195 totali in palio.

Roma capitale delle vincite

E' Roma la capitale anche dei premi di prima categoria, quelli più ricchi, della Lotteria Italia, nelle edizioni del terzo millennio. A Roma – segnala l’agenzia Agimeg - sono stati infatti vinti ben 26 premi della categoria più alta. Al secondo posto, ma molto staccata, c’è invece Milano, con 9 premi. Sul terzo gradino del podio, troviamo Napoli e Torino, entrambe con 7 premi di prima categoria vinti. In totale, nelle 23 edizioni della Lotteria Italia del terzo millennio, son stati assegnati 128 premi di prima categoria, per un totale di circa 254 milioni di euro. Da notare che nessun premio, tra quelli più ricchi, è mai stato vinto in Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Molise, Basilicata e Sardegna.

Dal 2000 sono stati assegnati 24 primi premi alla Lotteria Italia e c’è una regione che si è distinta tra tutte. Si tratta del Lazio – segnala ancora l’agenzia Agimeg - dove sono stati vinti ben 8 primi premi. Al secondo posto la Campania, con 4 premi. Seguono poi la Lombardia (3 primi premi), Emilia Romagna e Veneto (2). Con un solo primo premio vinto ciascuna, invece, le Marche, il Piemonte, la Liguria, il Friuli Venezia Giulia e la Sicilia. Sono 10 le regioni ancora a secco di primi premi e precisamente: Valle d’Aosta, Toscana, Basilicata, Trentino Alto Adige, Abruzzo, Puglia, Umbria, Molise, Calabria e Sardegna.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Cronaca

Schifani: “Risorse aiuteranno Sicilia a...

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Galvagno e Schifani

"Con la legge di Stabilità, superiamo un’altra pagina di precariato, variamo misure per la crescita del tessuto economico siciliano e per sostenere i consumi, prevediamo investimenti contro la crisi idrica e stanziamo importanti risorse, a vario titolo, a favore degli enti locali". Così il presidente della Regione, Renato Schifani, annuncia alcuni dei principali capisaldi della manovra finanziaria votata oggi dall’Assemblea regionale siciliana. Il parlamento ha votato tre documenti contabili con un valore globale che si attesta attorno a 950 milioni di euro: la legge di Bilancio, la legge di Stabilità e il collegato prodotto dalle norme proposte nel maxi-emendamento del governo e del parlamento.

"Oggi – sottolinea Schifani – governo e parlamento conseguono un obiettivo storico: dopo oltre 20 anni la manovra viene approvata entro il 31 dicembre e ancora prima di quella nazionale. Viene evitato, per il secondo anno consecutivo, il ricorso all’esercizio provvisorio, ma anche alla gestione provvisoria, che erano diventati una consuetudine. Si tratta di un risultato fortemente voluto dal mio governo che conferma la nostra volontà di rafforzare il percorso di affidabilità della Regione nei confronti dei cittadini, delle imprese e degli enti locali. Al conseguimento di questo risultato hanno lavorato tutti i deputati di maggioranza e di opposizione e in particolare l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino con i suoi uffici, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e il presidente della commissione Bilancio Dario Daidone. A loro va il mio personale ringraziamento".

Negli ultimi 25 anni, Bilancio e legge di Stabilità sono stati approvati entro l’anno solamente in altri due esercizi finanziari, nel 2004 e nel 2005.

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Cronaca

Da Roberto Cavalli a Sandra Milo e Liam Payne, i grandi...

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Sono tanti i personaggi dello spettacolo, dell'arte, della cultura e della moda scomparsi nell'anno che sta finendo

Sandra Milo, Roberto Cavalli, Liam Payne - Fotogramma/IPA

Dal divo Alain Delon all'attrice Sandra Milo, dal regista Paolo Taviani all'attore Donald Sutherland, dalla scrittrice Premio Nobel allo scrittore Paul Auster, dallo stilista Roberto Cavalli all'icona di stile Iris Apfel, dallo storico Giovanni Sabbatucci al sociologo Franco Ferrarotti: sono tanti i personaggi dello spettacolo, dell'arte, della cultura e della moda scomparsi nell'anno 2024 che sono stati celebrati nella cerimonia degli addii.

I grandi addii del 2024

Il 4 gennaio muore l'attore statunitense David Soul, noto soprattutto per il ruolo nella serie televisiva poliziesca "Starsky & Hutch" (1975-79), vestendo i panni del biondo sergente detective Kenneth "Hutch" Hutchinson, Aveva 80 anni. All'inizio degli anni Novanta Soul si era trasferito a Londra, dove rilanciò la sua carriera di attore nei teatri del West End.

Il 26 febbraio è scomparso uno dei giornalisti e critici musicali più amati e rispettati d'Italia. Ernesto Assante, firma della "Repubblica", è morto all'età di 66 anni al policlinico Umberto I di Roma a causa di un ictus. Era rientrato da pochi giorni dal suo ultimo Festival di Sanremo.

Il 29 febbraio muore il regista Paolo Taviani, che insieme al fratello Vittorio, scomparso nel 2018, ha diretto di film italiani, amati dalla critica e dal pubblico, segnati da una passione civile e culturale. Tra i numerosi di premi che i fratelli Taviani avevano ricevuto per le loro diciannove pellicole, c'è anche la Palma d'oro al Festival di Cannes per "Padre padrone" (1977).

All'età di 102 anni muore l'1 marzo Iris Apfel, icona dell'alta società newyorkese che in tarda età ha fatto impazzire il mondo della moda con uno stile eccentrico, sfacciato e bohémien che mescolava vintage hippie e haute couture.

L'11 marzo a 90 anni muore Sandra Milo, attrice con una vita da romanzo. È stata l'adorabile Sandrocchia di Federico Fellini che la diresse in "Giulietta degli spiriti" e "8½" e tra loro nacque anche una storia d'amore.

Ha scritto di Africa, di schiavitù e delle molteplici identità nere: muore all'età di 90 anni, il 2 aprile, la scrittrice francese Maryse Condé, originaria dell'arcipelago di Guadalupa nelle Antille francesi, dopo una vita passata a lottare per la propria libertà e a esplorare le identità dei neri.

Scultore, designer e architetto irriverente, innovativo, creativo di oggetti-icone del design Made in Italy, Gaetano Pesce muore all'età di 84 anni a New York il 3 aprile.

Il 12 aprile muore lo stilista Roberto Cavalli all'età di 83 anni, che ha segnato la storia della moda con il suo stile 'animalier' e fantasioso.

Il 30 aprile muore all'età di 77 anni lo scrittore statunitense Paul Auster, celebrato autore della "trilogia di New York".

Muore all'età di 79 anni, il 5 maggio, l'attore britannico Bernard Hill che resterà nella leggenda cinematografica con "Titanic" di James Cameron, in cui interpretava il capitano del transatlantico, e per la serie "Il Signore degli Anelli" di Peter Jackson, in cui era Re Théoden.

Il 13 maggio la scrittrice canadese Alice Munro muore all'età di 92 anni: nel 2013 aveva ricevuto il Premio Nobel della Letteratura "per la sua narrativa breve".

L'1 giugno a 93 anni muore a Roma l'attore francese Philippe Leroy, interprete di molti film, ma rimasto nel cuore degli italiani soprattutto per il ruolo di Yanez de Gomera nello sceneggiato tv di grande successo "Sandokan" del 1976 e per quello di Leonardo da Vinci in "La vita di Leonardo da Vinci" nel 1971.

L'11 gennaio all'età di 80 anni a Parigi muore la cantante francese Françoise Hardy, inserita nella classifica dei 200 migliori cantanti di tutti i tempi di "Rolling Stone Usa". E' stata una leggenda della musica francese dagli anni Sessanta fino a tutto il suo periodo di attività, che si è interrotto dopo il 28esimo album nel 2018, a causa della malattia.

Il 18 giugno muore all'età di 92 anni a Parigi l'attrice francese Anouk Aimée, famosa per aver interpretato la ricca, bellissima e annoiata Maddalena del film "La dolce vita" di Federico Fellini.

Muore all'età di 88 anni l'attore canadese Donald Sutherland, scomparso il 20 giugno, apparso in "Quella sporca dozzina" (1967), "Novecento" (1976) di Bernardo Bertolucci e "Il Casanova di Federico Fellini" (1976).

Muore a 67 anni l'1 luglio Maria Rosaria Omaggio, attrice tra cinema e tv e teatro. Aveva interpretato la giornalista Oriana Fallaci nel film "Walesa, l'uomo della speranza" del regista polacco Andrzej Wajda, ruolo per il quale ha ricevuto il Premio Pasinetti alla Mostra del cinema di Venezia.

Il 6 luglio muore a 72 anni Pino D'Angiò, cantante icona per la canzone "Ma quale idea", che nel 1981 gli regalò la fama in tutta Europa.

L'11 luglio muore all'età di 75 anni l'attrice statunitense Shelley Duvall, protagonista del film "Shining" di Stanley Kubrick, con la scena in cui è rincorsa dalla follia e dall'ascia di Jack Torrance (Jack Nicholson).

Il 12 luglio all'età di 73 anni muore l'artista statunitense Bill Viola, padre della videoarte.

Il 13 luglio muore a 53 anni l'attrice statunitense Shannen Doherty, star della serie tv "Beverly Hils 90210", dove interpretava il personaggio di Brenda Walsh.

Il 31 luglio muore a Roma all'età di 86 anni l'attore di teatro e cinema Roberto Herlitzka. Vinse il Nastro d'Argento e il David di Donatello per l'interpretazione di Aldo Moro in "Buongiorno, notte" diretto da Marco Bellocchio.

Il 14 agosto muore all'età di 94 anni l'attrice statunitense Gena Rowlands, nota soprattutto per aver recitato nei film del regista e suo marito John Cassavetes, tra i quali tra "Una moglie" (1974), dove ha interpretato una casalinga isolata ed emotivamente vulnerabile che cade nella follia, e "Gloria. Una notte d'estate" (1980).

Il 18 agosto muore all'età di 88 anni, dopo una lunga e tormentata malattia, l'attore francese Alain Delon, che grazie alla sua bellezza e alle sue virtù è diventato non solo un divo ma un mito mondiale negli anni '60 recitando in "Rocco e i suoi fratelli", "Il Gattopardo", "L'eclisse", "La piscina" e "Frank Costello faccia d'angelo".

Il 21 agosto muore all'età di 84 anni l'attore statunitense John Amos, noto per aver interpretato Kunta Kinte nella nella serie tv "Radic" e nei film "Il principe cerca moglie" e "Willy, il principe di Bel-Air".

Il 5 settembre il musicista brasiliano Sérgio Mendes, che ha fatto conoscere e amare la bossa nova al pubblico internazionale negli anni '60 con la band Brasil '66, muore nella sua casa di Los Angeles per problemi legati al Covid all'età di 83 anni.

Il 9 settembre all'età di 3 anni muore l'attore statunitense James Earl Jones, apparso nei film "Il dottor Stranamore" di Stanley Kubrick e nella commedia cult "Il principe cerca moglie" in cui era re Joffy Joffer.

Muore a 84 anni, l'11 settembre, mentre era in vacanza con la moglie a Santa Marinella, a causa di un infarto anche Luca Giurato, popolare giornalista televisivo

Il 21 settembre muore all'età di 61 anni, a causa di un tumore al pancreas, Paola Marella, architetta, designer e conduttrice televisiva.

Il 27 settembre muore all'età di 89 anni l'attrice britannica Maggie Smith, famosa per i ruoli di Minerva McGranitt, l'insegnante di Trasfigurazione a Hogwarts nella saga di Harry Potter, e Violet Crawley, la contessa di Grantham della serie Downton Abbey.

Il 16 ottobre muore tragicamente a 31 anni Liam Payne, voce della band One Direction, caduto dal balcone della camera d'albergo in cui alloggiava a Buenos Aires.

Il 22 ottobre scomparso a Lima, in Perù, a 96 anni, Gustavo Gutiérrez, il teologo domenicano tra i fondatori della Teologia della liberazione, sostenitore dell'emancipazione dei poveri, verso i quali chiedeva alla Chiesa "un'opzione preferenziale".

3 novembre. "Il titano della musica, "la leggenda", "l'uomo senza il quale non avremmo mai sentito alcuni dei brani più leggendari della storia": sono alcune delle definizioni con cui è stato salutato l'artista statunitense Quincy Jones, morto a 91 anni, musicista, produttore e talent scout.

Il 9 novembre muore a 98 anni una leggenda del sax jazz, il musicista statunitense Lou Donaldson, che suonò in diversi importanti dischi dell'etichetta Blue Note degli anni Cinquanta ed era rimasto uno dei pochi protagonisti ancora in vita dell’epoca immediatamente successiva al bebop.

Il 12 novembre muore a 99 anni il musicista statunitense Roy Haynes, batterista che tra gli anni Cinquanta e Sessanta fu tra i più noti del jazz e che suonò nei dischi di Charlie Parker, John Coltrane, Sarah Vaughan, Thelonious Monk, Eric Dolphy e Bud Powell.

Il 13 novembre, il sociologo Franco Ferrarotti, considerato il padre della sociologia italiana e suo decano, muore all'età di 98 anni a Roma.

Il 18 novembre muore a 95 anni Charles Dumont, cantante e compositore francese: il suo lavoro più noto è la musica di “Non, je ne regrette rien”, tra le canzoni francesi più famose al mondo, composta nel 1956 insieme al paroliere Michel Vaucaire e cantata da Édith Piaf.

Il 24 novembre muore a 84 anni l'artista e architetto Filippo Panseca, noto soprattutto per la sua collaborazione con il Partito Socialista tra gli anni Settanta e Ottanta.

Il 2 dicembre muore a Roma all'età di 80 anni Giovanni Sabbatucci, storico considerato tra i più importanti nello studio del fascismo. Tra gli anni Ottanta e Novanta ha curato diversi manuali scolastici di storia, insieme a Andrea Giardina e Vittorio Vidotto.

L'11 dicembre muore a Roma all'età di 70 anni il giornalista Riccardo Bonacina, fondatore di "Vita", periodico dedicato al settore delle organizzazioni senza scopo di lucro, nonché uno dei primi e più importanti progetti editoriali in Italia relativi al sociale e al volontariato.

Il 12 dicembre muore a Berlino all'età di 70 anni il regista tedesco Wolfgang Becker, diventato famoso a livello internazionale nel 2003 per il film "Good Bye, Lenin!", considerato tuttora uno dei più grandi successi del cinema tedesco contemporaneo.

Il 14 dicembre muore tragicamente a 71 anni Isak Andic, l'imprenditore spagnolo fondatore e presidente del marchio di abbigliamento Mango nonché uno degli uomini più ricchi della Spagna: il suo patrimonio stimato era di 4,5 miliardi di euro. Andic stava facendo escursionismo, di cui era appassionato, vicino alle grotte di Salnitre, nel massiccio di Montserrat (vicino a Barcellona), ed è caduto in un burrone: secondo i soccorritori è morto sul colpo. Al momento dell’incidente era con lui suo figlio.

Il 17 dicembre muore a Madrid a 78 anni l'attrice spagnola Marisa Paredes, nota soprattutto per essere stata una delle più assidue e importanti attrici ad aver lavorato col regista Pedro Almodóvar.

Il 26 dicembre muore a Torino all'età di 89 anni il giornalista sportivo Gian Paolo Ormezzano: direttore del quotidiano "Tuttosport" tra il 1974 e il 1979, aveva scritto anche per "La Stampa", di cui è stato inviato, per "Il Guerin Sportivo" e "Famiglia Cristiana". Figura di spicco della storia e critica letteraria italiana, intellettuale militante di cultura socialista e a lungo nel consiglio di amministrazione della Rai, di cui è stato anche presidente, Walter Pedullà muore a Roma all'età di 94 anni.

27 dicembre. Ha affascinato gli spettatori come protagonista femminile di due capolavori di Franco Zeffirelli: l'attrice Olivia Hussey, Giulietta Capuleti in "Romeo e Giulietta" (1968) e Maria in "Gesù di Nazareth" (1977), muore all'età di 73 anni.

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Cronaca

Ferragni e Codacons, pace fatta sul pandoro: trovato...

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Risarciti i consumatori che avevano acquistato il pandoro 'Pink Christmas' e rimborsate le spese legali sostenute da Codacons e Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi. 200mila euro alle donne vittima di violenza

Chiara Ferragni e il pandoro - Fotogramma

Sul pandoro 'della discordia' pace fatta tra Chiara Ferragni, il Codacons e l'Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi. L'influencer e i consumatori hanno infatti "concluso un accordo per porre fine a ogni reciproca contestazione e per favorire, più in generale, la distensione dei rispettivi rapporti. L'accordo segna la duplice volontà delle Parti, da un lato, di chiudere le pregresse vertenze e, dall'altro lato, di guardare positivamente al futuro, istaurando un clima di collaborazione e rispetto con l'obiettivo di favorire iniziative concrete e un dialogo costruttivo su temi sociali di comune interesse", recita una nota.

L'accordo prevede il versamento, da parte dell'influencer, "di una somma di denaro destinata al risarcimento dei consumatori rappresentati dal Codacons e dall'Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi che avevano acquistato il pandoro 'Pink Christmas', e di un ulteriore importo per il rimborso delle spese legali sostenute dalle predette associazioni nell'ambito dei vari procedimenti giudiziari".

Il Codacons e l'Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi nei prossimi giorni contatteranno i consumatori che si erano rivolti alle stesse associazioni per mettere a loro disposizione il risarcimento. "Parte integrante dell'accordo è la donazione che verrà effettuata, da Chiara Ferragni, di una somma di Euro 200.000 a favore di un ente scelto d'intesa da Chiara Ferragni ed il Codacons, con preferenza accordata ad iniziative che supportino le donne vittime di violenza", recita il comunicato.

"Chiara Ferragni è da sempre particolarmente sensibile al tema. Il Codacons stesso sta realizzando il progetto "Oltre il Silenzio" per assistere e supportare le vittime di violenza di genere nel nostro Paese e che si concluderà con un importante evento nazionale cui parteciperà anche la stessa Chiara Ferragni. L'avv. Carlo Rienzi, Presidente del Codacons, esprime il suo apprezzamento per l'accordo raggiunto, il quale è di completa soddisfazione per le associazioni e per i consumatori che le stesse rappresentano, e sottolinea l'importanza della donazione concordata, che potrà essere di concreto aiuto alle donne più fragili", conclude la nota.

Codacons: "Piena giustizia per i consumatori"

"Grazie alla battaglia avviata dal Codacons, unica associazione a essere intervenuta sul piano giudiziario per il caso del 'pandoro-gate', i consumatori coinvolti nella vicenda hanno finalmente ottenuto piena giustizia". Lo afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, che rivendica il successo dell’iniziativa legale condotta dall’associazione.

"L’accordo con Chiara Ferragni rappresenta un clamoroso successo per tutti quei consumatori che avevano acquistato il pandoro ‘Pink Christmas’ e che, dopo la sanzione dell’Antitrust, si erano rivolti alla nostra associazione allo scopo di ottenere un rimborso – spiega Rienzi - Un successo dimostrato dai numeri, che parlano da soli. Gli acquirenti del pandoro che chiedevano un rimborso di 5,69 euro, pari alla differenza tra il prezzo del pandoro ‘normale’ Balocco (3,68 euro) e quello griffato Ferragni (9,37 euro), otterranno ora un indennizzo di 150 euro ciascuno, proprio grazie all’accordo raggiunto dal Codacons". "Risarcimento che, è bene ribadirlo, andrà ai consumatori, e non certo al Codacons - continua Rienzi - dal momento che l’accordo con Ferragni non prevede alcun indennizzo all’associazione, ma solo il rimborso delle spese legali sostenute per il procedimento giudiziario, come prevede espressamente la legge. Un risultato che va oltre ogni aspettativa, perché in caso di processo i consumatori coinvolti avrebbero dovuto avviare una lunga trafila giudiziaria per costituirsi parte civile, con spese legali ed esiti del tutto incerti, dal momento che i giudici, come spesso avviene in Italia, avrebbero potuto negare qualsiasi rimborso o risarcimento alle parti.

“Siamo pienamente soddisfatti dell’intesa raggiunta con Chiara Ferragni, che non cancella assolutamente le irregolarità riscontrate dall’Antitrust, ma consente di riconoscere finalmente e in modo definitivo i danni subiti dai consumatori, garantendo ciò che chiedevamo fin dall’inizio - conclude Rienzi - Giustizia per chi, in buona fede, aveva acquistato il pandoro credendo di devolvere soldi all’ospedale Regina Margherita di Torino”.

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