Influenza 2024, dal naso che cola alla diarrea: sintomi e cure in vista del picco
I consigli dell'immunologo Mauro Minelli
Con oltre 1 milione di casi nella settimana dal 25 al 31 dicembre e oltre 6,7 milioni dall'inizio della sorveglianza, l'influenza viaggia verso il picco stagionale con il suo carico di raffreddori, febbre, dolori e acciacchi di vario tipo. Ma come parte l’influenza? E quanto dura? Come si previene? E come si cura? A queste domande risponde l'immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione per la Medicina personalizzata. Quanto tempo passa, in genere, dal momento in cui mi hanno trasmesso il virus a quello in cui la malattia si manifesta? "Si chiama 'tempo di incubazione'. Per l’influenza la sua durata media è di due giorni ed è quel tempo che trascorre tra il momento della comparsa dei primi sintomi e il precedente momento del contagio generalmente procurato da goccioline di saliva che il soggetto contagiante può spargere nell’ambiente con gli starnuti, con i colpi di tosse, ma anche attraverso contatti interumani ravvicinati", risponde l'immunologo.
"Data la recentissima memoria di raccomandazioni che, in questo senso, sono state somministrate a iosa, non ritengo sia il caso di aggiungerne altre, per quanto terrei a dire che, se non la mascherina (che tuttavia in certi casi non sarebbe da escludere) almeno la buona abitudine a starnutire nel gomito o a coprire la bocca con la mano - avverte Minelli - nel momento in cui si dovesse tossire, possono sempre costituire comportamento tutt’altro che formale di rispetto e di buona educazione".
I sintomi
Come riconosco l’influenza? Quali sono, quest’anno, i suoi sintomi più caratteristici? "Brividi e febbre che aumenta repentinamente, fino a portarsi anche oltre i 39°C. Mal di gola e disfonia, con voce rauca e possibile impedimento nel deglutire - prosegue Minelli - Dolori assortiti di tipo articolare e muscolare, diffusi praticamente ovunque. Spossatezza invalidante, tale da farti sentire senza forze. Tosse secca, abbaiante, talvolta soffocante, con fastidioso prurito tra gola e naso che gocciola come un rubinetto. Bruciore agli occhi e lacrimazione. Mal di testa associato a senso di testa vuota, sonno disturbato, perdita di appetito, turbe dell’umore. Disagi intestinali con nausea, turbe digestive, frequentemente crampi addominali, diarrea, emorroidi".
Quanto dura il malessere?
"Generalmente la manifestazione acuta dell’influenza si autolimita, nel senso che si spegne da sola nell’arco temporale di qualche giorno (mediamente meno di una settimana), semmai lasciando strascichi come tosse di varia intensità e sensazione di precaria forma fisica, perduranti anche per alcune settimane - ricorda Minelli - Tuttavia, i tempi di risoluzione dell’infezione respiratoria causata dalla sindrome influenzale sono suscettibili di ampie fluttuazioni dipendenti, oltre che dalla tipologia degli agenti responsabile dell’infezione, anche e soprattutto dall’età della persona colpita, dalle sue complessive condizioni di salute, dai livelli di efficienza del suo sistema immunitario e, dunque, dalla capacità di quest’ultimo di svolgere, se adeguatamente addestrato, un’efficace azione protettiva. E’ a seconda di questi fattori che un caso di influenza può passare inosservato in mancanza di sintomi apprezzabili, può manifestarsi con il suo classico corteo sintomatologico, oppure può arrivare a causare complicazioni di varia gravità".
Ma questi quadri sono davvero imputabili solo all’influenza? "No, perché potrebbe trattarsi anche di altre sindromi, tipiche della stagione fredda e provocate da un set di virus respiratori detti 'parainfluenzali', ovvero di una combinazione tra questi ultimi e i virus dell’influenza - osserva l'immunologo - Tanto gli uni quanto gli altri, durante la stagione invernale, possono trovare terreno fertile nell’uomo in ragione di una minore efficienza del sistema immunitario legata alle basse temperature che possono anche portare a una minore efficacia dell’apparato muco-ciliare, uno dei più potenti meccanismi di difesa di cui il nostro albero respiratorio si è dotato per proteggersi. Altro elemento favorente può essere la maggiore promiscuità legata alla concentrazione di molte persone in ambienti confinati e non adeguatamente areati".
Le possibili complicazioni
E le complicazioni? "Quelle più frequenti sono rappresentate da polmoniti, otiti, rino-sinusiti o, comunque, da un peggioramento di quadri clinici pre-esistenti - risponde - Si tratta di eventualità più immediatamente correlabili al progressivo indebolimento del sistema immunitario che fisiologicamente accompagna l’invecchiamento. Sicché, con il progredire dell’età, aumenta la probabilità di complicanze che diventano ancora più temibili in concomitanza di patologie croniche a carico dell’apparato cardiovascolare o respiratorio o renale o nervoso. Se l’infezione respiratoria stagionale coglie di sorpresa, l’unica risorsa credibile rimane la terapia farmacologica in elezione. Ma, com’è ovvio, molto più conveniente e sicuro sarebbe eliminare il rischio sul nascere, rimuovendo il problema all'origine con un’opportuna vaccinazione antinfluenzale".
"E allora, mettendo su un piatto della bilancia i rischi statisticamente minimi connessi ai vaccini antinfluenzali e, sull’altro piatto, il rischio di contrarre la malattia, tanto più se non proprio giovanissimo e magari affetto da altra patologia cronica, io sceglierei di vaccinarmi - suggerisce l'immunologo - Vero, non avrei certezze assolute né di non contrarre l’influenza né di non avere alcun effetto avverso, ma certamente mi regolerei sulla base di motivazioni razionali e scientificamente fondate, e non di pregiudizi".
Le cure
Qual è la migliore terapia per curare l’influenza? "Al primo posto ci metterei la pazienza, da professare con convinzione. Seguono i liquidi, da assumere in abbondanza per favorire un’adeguata idratazione. Si potrà ricorrere a farmaci sintomatici del tipo anti-infiammatori/antifebbrili tanto per attenuare i mal di testa, i dolori articolari, il malessere generale", ricorda.
"All’immancabile richiesta di assumere subito anche un antibiotico risponderemo, come sempre, che gli antibiotici non curano l’influenza. Semmai potremo darli ai soggetti più a rischio per prevenire eventuali sovrainfezioni batteriche, semmai dopo aver sentito un medico e comunque solo nel caso in cui i sintomi dell’influenza non dovessero passare con la più basica automedicazione, ovvero nei casi in cui dopo un’apparente guarigione, dovesse manifestarsi un ritorno di febbre e tosse produttiva. A proposito di quest’ultima una piccola nota andrebbe aggiunta: per l’impostazione della terapia non basiamoci sulla maggiore o minore consistenza e densità del catarro che viene eventualmente espettorato con la tosse - avverte -. La maggiore intensità del giallo nel colore delle secrezioni non equivale alla maggiore gravità delle infezioni, ma semmai all’evoluzione di uno stato infiammatorio che può conseguire anche ad un’infezione virale. Voglio dire che non esiste il concetto del 'più è giallo il muco, più ho bisogno dell’antibiotico per contrastare l’infezione batterica', perché il muco giallo può anche essere conseguenza di un’infezione prodotta da un virus sul quale l’antibiotico comunque non avrà mai nessun effetto".
Cronaca
Capodanno, nutrizionista: “9mila calorie in più e 3...
Calabrese: "Il primo chilo già guadagnato, approfittiamo di oggi e domani per pausa a base di insalate e poi pasti ipocalorici fino al 31"
La maratona di cibo è cominciata ben prima di Natale, con cene e aperitivi tra colleghi, amici e conoscenti. E l'apoteosi c'è stata tra il 25 e il 26. "In questi 2 giorni, invece delle 1.800 calorie medie al giorno a persona, si calcola che si preparino pietanze per 4mila calorie". Come ogni anno, alla fine delle feste sulla bilancia "i chili in più arrivano a 3, con 9mila calorie in più", spiega all'Adnkronos Salute il nutrizionista Giorgio Calabrese, presidente del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare del ministero della Salute
I consigli del nutrizionista
Tradotto in chili, sommando gli eccessi vari lungo questo periodo, le calorie in più ad oggi sono almeno 6mila e quindi "possiamo dire che, in media, 1 kg in più lo abbiamo già 'guadagnato'". Ma non è ancora finita.
Le calorie consumate, dunque, "sono più che triplicate rispetto alle reali esigenze della nostra vita. Ma in questo periodo - osserva lo specialista - è difficile dire di no alla tradizione, alla storia. La convivialità, in fondo, è benefica per lo spirito, ci fa sentire in famiglia, sentiamo gli amici vicini. Non possiamo negarcela".
Oggi e domani, però, possiamo approfittare per una "pausa benefica, se scegliamo di mettere a tavola solo insalatone con un po' di proteine (di tonno, di prosciutto cotto magro, parmigiano)". Poi, per i giorni che ci separano dall'ultimo dell'anno, "basterà ridurre l'introito calorico". Se invece si continua "introducendo calorie in più, il meccanismo ci porta a prendere i 2-3 chili fissi in una settimana-10 giorni", avverte il nutrizionista.
Piccoli trucchi possono mettere sulla buona strada. "Se la trasgressione si limita al 31 dicembre, quando si va a dormire magari al mattino presto, basterà semplicemente fare un leggero brunch alle 14-15 e questo aiuterà a non caricare troppo l'organismo". Da evitare i fuori pasto continui.
"Meglio liberare la casa dai troppi avanzi, soprattutto i dolci, magari condividendoli con chi ne ha meno". Nei prossimi giorni, "di grande aiuto sono le verdure fresche e la frutta di stagione" che "riempiono lo stomaco, appagano il palato senza pesare troppo sulla bilancia. Ed essendo anche alimenti ricchi di potassio, aiutano la diuresi, perché avendo mangiato molto condito e molto salato, abbiamo ingerito tanto sodio aumentando la ritenzione idrica stato. Siamo quindi anche gonfi, oltre che ingrassati", conclude Calabrese.
Cronaca
Meteo, sole protagonista fino a San Silvestro: dopo...
Le temperature non subiranno sostanziali variazioni: di notte e al primo mattino farà piuttosto freddo con gelate soprattutto al Nord
Il periodo turbolento con piogge, nevicate diffuse sugli Appennini e venti freddi che hanno caratterizzato gli ultimi giorni è ormai alla conclusione. Ora sarà l’anticiclone delle Azzorre a tornare protagonista e lo sarà almeno fino a San Silvestro.
Antonio Sanò, fondatore de iLMeteo.it ci aggiorna sulle previsioni del tempo fino alla fine dell’anno, dando anche una tendenza per l’inizio del 2025. L’anticiclone oceanico sta conquistando via via quasi tutto il Vecchio Continente, Italia compresa. La sua presenza, sempre più ingombrante, garantirà condizioni di bel tempo su tutte le nostre regioni, tanto che il sole splenderà indisturbato sicuramente fino al weekend, l'ultimo del 2024.
Ma come spesso accade in inverno, tuttavia, la presenza dell’alta pressione ha anche un rovescio della medaglia, ovvero la formazione di nebbie: l’estrema stabilità atmosferica sarà responsabile anche dell’aumento dell’inquinamento atmosferico e del conseguente peggioramento della qualità dell’aria che inizierà a manifestarsi proprio in concomitanza con l'ultimo dell'anno. La fine del 2024 sarà infatti caratterizzata da nebbie diffuse e in qualche caso anche persistenti sulle zone pianeggianti del Nord, nonché da nubi irregolari lungo le coste. Avremo invece uno splendido sole man mano che saliremo verso le nostre montagne. Ma sarà bello anche al Centro-Sud.
Le temperature non subiranno sostanziali variazioni: di notte e al primo mattino farà piuttosto freddo con gelate al Nord e valori prossimi allo zero anche al Centro; di giorno sarà mite soprattutto in montagna e al Centro-Sud con valori attorno ai 14-15°C, fino a 8-10°C sulla pianura del Nord.
Per una svolta bisognerà attendere i giorni immediatamente successivi a Capodanno. Ancora una volta l’anticiclone si innalzerà verso l’Islanda favorendo la discesa di masse d’aria freddissime di origine polare che entro l’Epifania raggiungeranno anche l’Italia provocando un peggioramento del tempo ancora tutto da decifrare.
NEL DETTAGLIO
Venerdì 27. Al Nord: cielo sereno, gelate notturne. Al Centro: bel tempo prevalente. Al Sud: a tratti nuvoloso.
Sabato 28. Al Nord: tutto sole. Al Centro: soleggiato. Al Sud: bel tempo.
Domenica 29. Al Nord: condizioni di bel tempo. Al Centro: cielo spesso sereno. Al Sud: cielo poco nuvoloso.
Tendenza: atmosfera stabile, tornano le nebbie al Nord.
Cronaca
Alpinisti dispersi sul Gran Sasso, oggi riprendono ricerche...
Verrà impiegato anche un dispositivo Sonar Recco capace di individuare anche il segnale di un cellulare spento
Sono riprese oggi, 27 dicembre, le ricerche di Luca Perazzini e Cristian Gualdi, i due alpinisti romagnoli di 42 e 48 anni dispersi da domenica pomeriggio sul Gran Sasso, a 2.700 metri.
"Il nostro lavoro è quello di andare a cercare le persone e portarle a casa vive". Oggi "riprendiamo le ricerche. Le condizioni meteo dovrebbero essere buone e dovremmo risolvere... Avremo le ricerche con gli elicotteri e in quota ci saranno almeno venti soccorritori", ha detto all'Adnkronos il presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo, Daniele Perilli.
"Non me la sento di dire altro - afferma Perilli - In questi momenti non si può azzardare nulla" e poi aggiunge che in questi giorni, nella zona dove sono concentrate le attenzioni, "ci sono state raffiche di vento a 140 chilometri orari e pesanti e abbondanti accumuli di neve, mentre le cime sono pulite".
L'impiego del sonar Recco
L'area viene sorvolata anche con l’ausilio di un dispositivo Sonar Recco già utilizzato nel febbraio 2021 sul Monte Velino per la ricerca di un gruppo di escursionisti dispersi. Il sonar è in grado di individuare anche il segnale di un cellulare spento.
Deboli sono dopo 5 giorni e con queste temperature le speranze di trovare ancora vivi i due alpinisti. Ma si spera che i due abbiano potuto trovare un anfratto dove ripararsi.
Ieri l'avvicinamento via terra
Ieri una squadra di soccorritori della Guardia di Finanza ha tentato un avvicinamento via terra alla Valle dell'Inferno, la zona ormai individuata in cui dovrebbero trovarsi i due scalatori di Sant'Arcangelo di Romagna. I quattro soccorritori sono riusciti ad avvicinarsi moltissimo alla zona da cui è partito l'ultimo segnale dai due dispersi. Tuttavia, in una situazione estremamente difficile per il tempo, non hanno trovato tracce. Neve altissima e raffiche di vento hanno costretto il gruppo a tornare indietro.