Ristoranti e alberghi, ‘incubo’ recensioni: “Ormai è una dittatura social”
"Basta un giudizio negativo per demolire tutto"
''Si può parlare di una dittatura social, a volte le recensioni negative hanno un impatto devastante". Antonella De Gregorio, vicepresidente di Federalberghi Roma, all'Adnkronos si esprime così sul tema delle recensioni con cui alberghi e ristoranti devono confrontarsi. L'argomento è salito alla ribalta nelle ultime settimane per il tragico caso della ristoratrice di Lodi.
Per chi lavora nel settore, il giudizio affidato ai social o ai siti specializzati rischia di avere un peso rilevante. Ignorarlo diventa impossibile. Come bisogna comportarsi? "Noi stiamo dicendo alle strutture di cominciare a rispondere, anche se in maniera garbata. La critica costruttiva è sempre positiva, l'accettiamo e può essere l'occasione per mettere a punto una diversa strategia o una correzione ma ormai non si sta parlando di questo'', dice De Gregorio.
Non sempre bisogna fare i conti con 'pagelle' genuine. ''Molte recensioni sono fatte anche su un'onda ricattatoria. Ci sono state persone che si sono lamentate perché abbiamo rifiutato la prenotazione visto che non c'era una disponibilità di camere. Poi ci sono quelli che hanno un disagio in camera, a volte anche banale, ma che invece di chiamare la reception, aperta 24 ore su 24 con uno o due manutentori sempre nella struttura, preferiscono fare una recensione negativa'', racconta.
Una stella in più o in meno rischia di fare la differenza. Una ''recensione negativa'', sottolinea la vicepresidente di Federalberghi Roma, ''incide sull'algoritmo della votazione. A volte hai tutti 10 ma se arriva un '1' annulla tutto. A volte le persone sono abituate ad andare in strutture, come i B&b o le case vacanze, dove non c'è nessuno fisicamente a cui far riferimento ma in albergo c'è un servizio 24 ore su 24. Se c'è una necessità, qualcosa che non va, basta chiamare''.
Il ristoratore 'schiavo' delle recensioni
Inevitabile confrontarsi con il giudizio del web. "Stiamo diventando schiavi di queste recensioni. Nel nostro caso, ad esempio, ci siamo rifiutati di fare una pizza per un cliente intollerante all'origano, poiché abbiamo comunicato come per noi fosse impossibile garantire che nel reparto pizzeria non vi fosse origano. Queste persone ci hanno lasciato una recensione allucinante. Diventiamo purtroppo sempre più schiavi di queste recensioni. È una situazione insostenibile", dice all'Adnkronos il ristoratore Rosario Menza di Fipe Confcommercio Catania. "Nessuno - aggiunge- può dimostrare che effettivamente queste persone siano state davvero presso quei ristoranti, alberghi o punti vendita e che dunque le recensioni siano vere".
"Personalmente - evidenzia Menza - mi è capitato di denunciare anche tre persone che si sono permesse di andare molto oltre rispetto ad una semplice recensione dandoci dei ladri e offendendo il personale".
Come si può intervenire? Secondo Menza "bisognerebbe regolamentare l’attività delle recensioni perché, ripeto, è diventata davvero una situazione insostenibile per noi ristoratori poiché gran parte di queste non sono neanche reali ma semplici vendette, come nel caso tragico della collega di Lodi, solo per il gusto di parlar male dello specifico locale o perché magari sono locali che neppure ti puoi ‘permettere’ e la prima cosa che alcuni fanno è criticare". "In tal senso, ad esempio - conclude - penso al ‘Crazy pizza’ di Briatore che aperto anche a Catania mesi fa e in tantissimi hanno scritto di tutto e di più senza magari esserci mai andati".
Politica
Roma in crisi, Gasparri: “Tutta colpa dei Friedkin,...
"Gli americani se ne devono andare, perché non hanno nessun amore per la città e nessun rispetto per la società e i suoi tifosi...''
"Tutta colpa dei Friedkin". Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato e acceso tifoso giallorosso, è sconfortato per la sua Roma, sconfitta oggi in casa dal Bologna e sempre più in basso in classifica. ''Abbiamo vissuto altri momenti difficili ma nel lontano passato. Ricordo da ragazzino l'arbitraggio di un Roma-Inter, che fece andare su tutte le furie la curva Sud e finì con un lancio di lacrimogeni della polizia... Ora che posso dire: il menefreghismo dei Friedkin raggiunge vette davvero temerarie. Se ne devono andare loro, perché non hanno nessun amore per la città e nessun rispetto per la società e i suoi tifosi...'', dice raggiunto al telefono dall'Adnkronos al termine della partita all'Olimpico conclusasi con l'esonero del tecnico della sua squadra del cuore, Ivan Juric. L'esponente azzurro punta il dito sulla proprietà americana e invoca il ritorno di Claudio Ranieri come allenatore, bocciando invece la candidatura di Roberto Mancini.
''I Friedkin -avverte Gasparri- hanno raggiunto alcuni risultati con Mourinho, poi quando l'hanno cacciato è iniziata la china di una discesa tragica. Prima hanno usato De Rossi, simbolo del romanismo ma non era maturo come allenatore per una prova del genere, molto impegnativa. De Rossi era l'unico che la gente avrebbe accettato e dopo averlo esposto, i Friedkin hanno cacciato pure lui in malo modo sostituendolo con uno sventurato, Juric, che doveva dire 'No grazie, la Roma non è per me', ma lui stesso si è sopravvalutato, accettando l'incarico''.
''Ma -ci tiene a precisare Gasparri- non è colpa dello sventurato se siamo ridotti così. La colpa, lo ripeto, è de Friedkin. Adesso non so proprio cosa faranno, spero però che non prendano Mancini, perché ha abbandonato la nazionale di calcio per soldi senza avere il coraggio di dirlo. Avrebbe dovuto dire 'ho avuto una offerta irresistibile' e non lo ha fatto. Mancini a me non piace, ha fallito anche in un calcio finto. Quindi, francamente, anche no. La Roma ora ha bisogno di una rifondazione morale. Per come siamo conciati, io penso a Ranieri: bisogna con garbo chiamarlo e convincerlo. Lui è un romano doc, che ama la Roma, che ha salvato il Cagliari, è un signore vero, un uomo inossidabile. Se poi i Friedkin non hanno più soldi -ironizza l'ex ministro- allora vuol dire che chiederemo ai tifosi romanisti che possono permettersi una colletta pere aiutare la squadra...''.
Sport
Esonero Juric, Giannini: “Mancini potrebbe...
Sabatini: "Juric allenatore serio, mi dispiace per lui". Boniek: "Dispiace per Juric ma ha fatto molti errori, sbagliato esonerare De Rossi". Rosella Sensi: "E' il momento che la proprietà ci indichi la strada"
Un altro esonero sulla panchina della Roma. Dopo Daniele De Rossi è la volta di Ivan Juric. "Mi dispiace per la Roma, per la sconfitta di oggi e per la posizione di classifica che non è quella che la Roma merita. Da tifoso ci sono rimasto male per l'esonero di Daniele De Rossi, soprattutto nel modo in cui è avvenuto, ora la situazione è ancora peggiorata", dice all'Adnkronos l'ex capitano della Roma Giuseppe Giannini, dopo il ko in casa con il Bologna a cui ha fatto seguito l'esonero di Juric. "Tra i nomi dei possibili sostituiti Mancini è quello più titolato e quello con più esperienza per riuscire a invertire la rotta e potrebbe essere l'uomo giusto per risollevare la squadra", aggiunge Giannini.
Secco il commento dell'ex direttore sportivo della Roma Walter Sabatini: "Dico solo che ormai il calcio è tossico. Mi dispiace molto per Juric, è un allenatore serio. Di più non dico, non mi sembra giusto parlare in questo momento".
"Oggi ero allo stadio a vedere la partita con il Bologna. E' evidente che la squadra è in difficoltà - afferma all'Adnkronos l'ex attaccante della Roma Zbigniew Boniek - Mi dispiace per Juric, è un professionista serio ma ha commesso degli errori, probabilmente ha trovato una situazione nella quale non è stato in grado di incidere come avrebbe immaginato". "Sul nome del nuovo allenatore preferisco non sbilanciarmi, io non avrei esonerato De Rossi e tanti problemi che poi sono venuti fuori si sarebbero evitati", aggiunge Boniek.
"L’esonero di Juric? Questa decisione doveva arrivare prima, la situazione è difficilissima a Roma. In questo momento, il tifoso non ce la fa più", commenta all'Adnkronos Giancarlo De Sisti, ex centrocampista giallorosso tra gli anni Sessanta e Settanta, campione d’Europa e vicecampione del mondo con la Nazionale. "Diciamo che hanno sbagliato un po’ tutti. Come prima cosa, mandando via De Rossi. Poi è arrivato un altro allenatore, non è andata bene e la gente ora sta esplodendo". Sul ritorno possibile di De Rossi, De Sisti non ha dubbi: "Non abbiamo i poteri e non possiamo sapere come andrà, ma io richiamerei Daniele come prima cosa. In questo calcio ormai conta solo il risultato. Chi lo ha allontanato ha fatto male e ha pagato dazio. Ricordiamoci che la Roma è anche dei tifosi, la parte del cuore si può riprendere con De Rossi".
"A me sembra che Ivan Juric fosse già stato sfiduciato prima della sconfitta di oggi da parte della società e dell'ambiente - dichiara all'Adnkronos l'ex allenatore di Lazio, Palermo e Fiorentina Delio Rossi - Avrà fatto degli errori ma la Roma è una squadra costruita male in estate e chiunque arriverà avrà dei problemi". "Ora bisogna capire cosa vuole la società, se puntare su un traghettatore fino a giugno o se vuole un allenatore per un progetto più lungo - aggiunge Rossi - Io, visto che ha tre anni di contratto, farei tornare Daniele De Rossi, oppure opterei su Ranieri, mi sembrano le due persone più adatte a guidare la Roma in questo momento. Si parla anche di Mancini, ottimo allenatore ma conoscendo la piazza di Roma non gli renderebbero la vita facile, vista la sua lunga militanza nella Lazio, sia in campo che in panchina".
Stefano Colantuono, ex allenatore di Atalanta, Torino e Palermo, osserva: "Ora la situazione alla Roma è molto complicata. Secondo me è stato fatto un grosso errore esonerando De Rossi a settembre. Mi è sembrata allora e ancor più oggi una scelta immotivata. Juric è un ottimo professionista ma è arrivato in una situazione molto complicata e non è riuscito a venirne fuori. Non ha tutte le colpe ma sappiamo che quando le cose vanno male paga l'allenatore". "Io non so chi possa essere il nome giusto per la panchina giallorossa, lo dovrà decidere la società ma chiunque arriverà dovrà ripartire da zero e ridare fiducia a una squadra in grande difficoltà tecnica e psicologica", aggiunge Colantuono.
Su Instagram il pensiero dell'ex presidente della Roma Rosella Sensi e a corredo del testo una foto della Curva Sud: "Vedere ancora una volta perdere la mia amata Roma mi fa impazzire. E mi fa riflettere allo stesso tempo. Non capisco molte cose e penso che sia il momento che la proprietà ci indichi la strada che ha intenzione di seguire e il futuro che ci aspetta per il dopo Juric. Molti mi chiedono cosa farei io in questo momento. Non è facile, ve lo assicuro. In passato abbiamo vissuto momenti difficili, ma siamo sempre rimasti rispettosi dei tifosi della Roma, come è stata e sono sicura lo sarà anche la famiglia Friedkin. Mi auguro che il futuro possa essere migliore e che da domani cominci un nuovo percorso fatto di gioie e vittorie".
Sport
La Roma sprofonda, Juric esonerato: Friedkin ora non può...
L’annuncio del nuovo allenatore nei prossimi giorni, Mancini resta in pole
Roma-Bologna finisce come poteva essere previsto. Con una sconfitta rovinosa per i giallorossi che sancisce l'esonero ufficiale a pochi minuti dal fischio finale di Ivan Juric. Ora Dan e Ryan Friedkin non devono sbagliare la prossima mossa. La Roma non c'è più, la squadra si è dissolta. Il campo rispecchia quello che le decisioni dei proprietari hanno reso inevitabile: perso per strada il progetto su cui avevano puntato, con l’esonero di Daniele De Rossi, hanno scelto un allenatore che non è riuscito a portare dalla sua parte uno spogliatoio evidentemente fragile.
Il risultato è un totale fallimento, da tutti i punti vista possibili: i risultati sul campo, la tenuta del gruppo, la rottura con una città che fino a due mesi fa garantiva un sostegno incondizionato.
Ora, con la zona retrocessione vicina, si aspettano le scelte di una proprietà colpevolmente assente e lontana. Si ripartirà da un nuovo allenatore, resta in primo piano Roberto Mancini ma servono le condizioni per garantire una prospettiva. Una risposta del direttore sportivo Florent Ghisolfi lascia uno spiraglio aperto per la soluzione più logica, e a portata di mano, il ritorno di De Rossi che è ancora sotto contratto. "Lo dice la storia", ha replicato a chi chiedeva se la scelta di esonerarlo dopo quattro giornate sia stata sbagliata.
Serve anche, soprattutto, una rifondazione che porti a Roma figure in grado di gestire la società. L’ipotesi di un nuovo traghettatore deve fare i conti con i rischi di una stagione che può precipitare ulteriormente. Il tempo è scaduto, non c’è più spazio per altri errori. Le prossime ore diranno quale direzione Dan e Ryan Friedkin avranno scelto di prendere. (Di Fabio Insenga)