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Sanremo 2024, rivolta social per il testo di Geolier: “Napoletano non merita questo strazio”

Da De Giovanni ai Neoborbonici, le critiche sulla grammatica del dialetto

Geolier - Fotogramma

A ogni passo verso Sanremo 2024 la sua polemica. A tenere banco ormai da ore sui social c'è quella sulla scrittura del testo in napoletano della canzone presentata al Festival da Geolier 'I p' me, tu p' te' che ha fatto insorgere i puristi del dialetto - pardon, della lingua - partenopea per quelli che vengono additati come veri e propri errori grammaticali (tia spuglia invece di t'ha spuglià, solo per fare un esempio).

Capofila della 'rivolta', lo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni che in un post su Facebook rivendica come il napoletano "non merita questo strazio". "È una lingua antica e bellissima, con la quale sono stati scritti capolavori immensi. È un patrimonio comune - sottolinea l'ideatore del Commissario Ricciardi -, ha un suono meraviglioso, unisce il maschile e il femminile come fa l’amore". Nessun "giudizio sull’artista, il suo valore musicale o il suo successo che peraltro - precisa De Giovanni - gli auguro con tutto il cuore da conterraneo e tifoso di ogni espressione positiva del territorio" ma "il napoletano - insiste - è una lingua, ha una sua scrittura e questa ha diritto al rispetto". E, a chi gli fa notare che ogni lingua evolve e che il napoletano non può rimanere a quello dei capolavori di Salvatore di Giacomo o Eduardo De Filippo, ribatte: "Qui non si tratta di scomodare Di Giacomo, Viviani o De Filippo. Andate a vedere la scrittura dei testi di Pino Daniele. Sono tutti disponibili in rete. Guardate come sono scritti. Basta chiamare qualcuno e farsi aiutare. Un po’ di umiltà", conclude.

Mentre proprio Di Giacomo viene 'scomodato' dallo scrittore e divulgatore scientifico Angelo Forgione che in un altro post sui social ammette di non essere riuscito a leggere il testo fino in fondo perché "mi è improvvisamente calata la vista e poi mi è apparso Salvatore Di Giacomo sanguinante in croce".

Forgione, precisando che "il post non attacca Geolier né la sua canzone (inedita) ma analizza una questione linguistica", evidenzia gli 'errori': "Vocali sparite, totale assenza di raddoppio fonosintattico delle consonanti, segni di elisione inesistenti, o inventati dove non ci vogliono (vedi il titolo). Una lingua perfetta per il rap e non solo, ma il Napoletano, non questo scempio - attacca - . E chi non prova imbarazzo è complice dell'offesa dell'alta dignità dell'unico sistema linguistico locale d'Italia di respiro internazionale, proiettato sull'orizzonte artistico globale proprio attraverso la Canzone. È la deturpazione dei costumi. Altro che ananas sulla pizza".

A intervenire annunciando di aver "inviato il testo corretto in lingua napoletana alla casa discografica milanese di Geolier" è anche il Movimento Neoborbonico che giudica quello pubblicato "a tratti indecifrabile". Per il movimento che si definisce "difensore della storia napoletana e meridionale", il rapper è "un giovane che sta portando la nostra cultura in giro per il mondo e non è colpa sua se nelle scuole non si insegna il napoletano, a differenza di quanto accade in altre regioni e come da tanti anni richiedono i neoborbonici. La nostra, però, è una lingua con le sue regole e la sua grande tradizione, da Basile (il seicentesco inventore di Cenerentola) a Di Giacomo, da Eduardo a Pino Daniele e per questo non potevamo tirarci indietro. È comunque significativo e importante - sottolineano - ritornare a cantare in lingua napoletana a Sanremo e diffondere la nostra lingua tra i giovani".

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Spettacolo

Tony Effe, tutto esaurito al Palaeur per il concerto di...

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L'evento 'low cost' aprirà i cancelli alle 20. Si parte con un dj set, poi ospiti e sorprese

Tony Effe - Fotogramma

Il popolo di Tony Effe si mobilita per celebrare l'arrivo del nuovo anno. Il 'contro concerto' organizzato dal rapper romano, dopo l'esclusione dal Capodanno di Roma al Circo Massimo per volere della Giunta capitolina, l'evento è tutto esaurito.

Il concerto 'low cost' (il costo del biglietto è di 10 euro) per la notte di San Silvestro al Palaeur di Roma, aprirà i suoi cancelli alle 20, dando il via alla festa alle 21.30 con un djset di Sick Luke.

Tony Effe ha condiviso su Instagram la scaletta dell'evento, promettendo una serata ricca di ospiti e sorprese. Tra le 22 e le 23.30, si susseguiranno esibizioni di quattro artisti ospiti, seguite dallo spettacolo principale del rapper con la partecipazione di ospiti speciali. Dopo la mezzanotte, il djset sarà affidato a Brina Knauss.

Chi salirà sul palco

I dettagli sugli artisti che si uniranno a Tony Effe sul palco sono ancora top secret, ma è possibile che tra questi ci siano figure che recentemente hanno mostrato il loro sostegno al rapper, come Mahmood e Mara Sattei, che hanno scelto di non partecipare al Capodanno ufficiale in segno di solidarietà. Quest'ultimo, a seguito dell'esclusione del rapper, si svolgerà al Circo Massimo con un cast alternativo che include Gabry Ponte, la Pfm, L'Orchestraccia, l'Orchestra Popolare La Notte della Taranta e i Culture Club, con Boy George alla guida.

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Spettacolo

Gal Gadot, operata al cervello durante la gravidanza:...

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Con un post su instagram, l'attrice star di Wonder Woman ha parlato della difficile gravidanza

Gal Gadot

Gal Gadot ha rivelato di essersi sottoposta a un intervento chirurgico d'urgenza durante l'ottavo mese di gravidanza. "Mi è stato diagnosticato un enorme coagulo di sangue nel cervello", ha scritto la star di 'Wonder Woman' sul suo profilo social.

Le complicanze durante la gravidanza

Gal Gadot ha raccontato nei dettagli la sua esperienza e come è venuta a conoscenza del "coagulo" per sensibilizzare e aiutare altre persone in difficoltà che potrebbero trovarsi ad affrontare una situazione simile. Tutto è cominciato con un mal di testa cronico: "Rimanevo legata a letto tutto il giorno - racconta Gal Gadot - finché non mi sono sottoposta a una risonanza magnetica che ha rivelato la verità. Mi ha ricordato quanto improvvisamente tutto possa cambiare e, nel bel mezzo di un anno così difficile, tutto ciò che volevo era vivere".

Gadot ha spiegato di essere corsa assieme al marito in ospedale: "Mia figlia Ori è nata in quel momento di incertezza e paura", ha continuato a spiegare su Instagram. E il nome della piccola non è stato scelto a caso: "Significa 'la mia luce', lei è la mia luce in fondo al tunnel". E spiega: "Oggi sono completamente guarita e piena di gratitudine per la vita che mi è stata restituita".

Dopo il ringraziamento al personale medico che l’ha curata nelle settimane successive all’intervento, l'attrice rivolge un messaggio a tutti i follower: "È vitale ascoltare il proprio corpo e fidarsi di ciò che ci dice. Dolore, disagio e cambiamenti lievi possono nascondere un significato più profondo ed essere in sintonia con se stessi può salvarci".

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Spettacolo

Addio a Linda Lavin, star della sitcom ‘Alice’

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Aveva 87 anni. E' stata anche una grande interprete di Broadway

Linda Lavin - Agenzia Fotogramma / Ipa

L'attrice statunitense Linda Lavin, nota per il ruolo della cameriera aspirante cantante Alice Hyatt nella sitcom di grande successo 'Alice' (1976-8), è morta domenica 29 dicembre all'età di 87 anni a Los Angeles per le complicazioni di un cancro ai polmoni scoperto di recente.

La carriera

Lavin esordì sui palcoscenici di Broadway nel 1962 e per le sue interpretazioni teatrali ha vinto due Drama Desk Award, un Tony Award (su sette nomination) un Obie Award e un Lucille Lortel Award, recitando in oltre quaranta titoli, tra i quali 'Il diario di Anna Frank', 'Gypsy', 'Broadway Bound', 'Piccoli omicidi' e 'Amiamoci così belle signore', questi ultimi due entrambi scritti da Neil Simon. Al cinema ha recitato in una decina di film, tra cui spiccano i ruoli in 'Ci penseremo domani' (1989) di Alan J. Pakula, con Jeff Bridges, Alice Krige e Farrah Fawcett, e 'Voglio tornare a casa!' (1989) di Alain Resnais, con Gérard Depardieu.

'Alice' e l'impegno sociale

Lavin aveva interpretato l'esuberante detective Janice Wentworth nelle prime due stagioni di 'Barney Miller', quando nel 1976 fu scelta come protagonista di 'Alice', sitcom ispirata dal film 'Alice non abita più qui' (1974), diretto da Martin Scorsese e interpretato da Ellen Burstyn in una performance da Oscar. Per il ruolo si aggiudicò due Golden Globe come migliore attrice femminile in una serie commedia e una nomination agli Emmy Award.

La coraggiosa Alice è una mamma vedova da poco con un figlio piccolo (Philip McKeon nella serie tv) che lotta per sbarcare il lunario mentre lavora al Mel's Diner, un locale alla periferia di Phoenix. La partecipazione ad 'Alice' ha trascinato Lavin nel movimento fenminista, come ha ricordato in un'intervista del 2012: "Sapevo che mi conveniva conoscere le madri single e le donne che lavorano. Così sono andata da Gloria Steinem, che avevo incontrato brevemente, e lei mi ha messo in contatto con scrittrici e giornaliste che scrivevano di donne lavoratrici. Ho scoperto che Alice rappresentava l'80% di tutte le donne che lavorano in questo Paese e che stavano ancora lottando a 69 centesimi di dollaro rispetto agli uomini per la stessa qualità di lavoro. Improvvisamente ho avuto un impegno sociale".

Lavin ha marciato a sostegno dell'emendamento per la parità dei diritti ed è stata invitata a far parte della Commissione nazionale per le donne lavoratrici. Spesso teneva discorsi indossando la sua uniforme da cameriera di Alice: "Così avrebbe parlato per me".

La vita privata

Linda Lavin lascia il suo terzo marito, il batterista e artista Steve Bakunas, di 20 anni più giovane. Si erano sposati nel 2005 e hanno gestito insieme il Red Barn Studio Theater a Wilmington, nella Carolina del Nord. In precedenza è stata sposata con l'attore Ron Leibman dal 1969 al 1980 e con l'attore Kip Niven dal 1982 al 1992. Il divorzio da quest'ultimo è stato particolarmente controverso; lui voleva da lei 6 milioni di dollari in denaro e proprietà, ma un giudice gli ha concesso solo 675.000 dollari dopo un processo durato sei mesi.

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