Ascolti tv, Gloria debutta su Rai1 e vince prime time lunedì 19 febbraio
Per la nuova fiction oltre 4 milioni di spettatori. Secondo su Canale 5 il Grande Fratello, mentre al terzo posto si è piazzata Rai3 con 'PresaDiretta'
La prima puntata di 'Gloria', la nuova fiction di Rai1 con Sabrina Ferilli, si è aggiudicata gli ascolti della prima serata di ieri grazie a 4.039.000 telespettatori e al 22,7% di share. Su Canale 5 Grande Fratello ha ottenuto invece 2.550.000 telespettatori e il 19,6%, mentre al terzo posto si è piazzata Rai3 con 'PresaDiretta', visto da 1.057.000 telespettatori pari al 5,2% di share.
Appena fuori dal podio per numero di telespettatori Italia 1 che con 'Fast & Furious 6' ha totalizzato 999.000 telespettatori e il 5,8%, seguito da La7 dove 'La Torre di Babele - Gioventuù bruciata?' ha conquistato 903.000 telespettatori e il 4,5% di share. 'Quarta Repubblica' su Retequattro ha registrato 789.000 telespettatori e il 5,4%, mentre 'Mad in Italy' su Rai2 ha interessato 730.000 telespettatori pari al 4,5% di share. Su Tv8 '4 Hotel' ha raccolto 382.000 telespettatori con il 2,3% e sul Nove 'Little Big Italy' ha ottenuto 326.000 telespettatori con il 2,3% di share, chiudendo la classifica del prime time di ieri.
Nell'access prime time Rai1 con 'Cinque Minuti' ha segnato il 21,4% con 4.647.000 telespettatori e , a seguire, 'Affari Tuoi', il 25,7% con 5.738.000. Su Canale 5 'Striscia la notizia' ha registrato invece 3.711.000 telespettatori con il 16,6%. Anche nel preserale Rai1 è vincente con 'L’Eredità' ha totalizzato 4.920.000 telespettatori con il 26,9%, mentre su Canale 5 'Avanti un altro!' ha incassato 3.733.000 telespettatori con il 21,6% di share.
Spettacolo
Torna ‘C’è posta per te’ con Maria De...
Il people show esportato in oltre 24 Paesi in prima serata su Canale 5
“C’è Posta per Te” con Maria De Filippi torna sabato 11 gennaio in prima serata su Canale 5. Il people show dei sentimenti - giunto quest’anno alla sua 28° edizione - è stato esportato in oltre 24 Paesi.
La prima puntata
Protagoniste assolute come sempre sono le storie di vita e i sentimenti della gente comune che non riuscendo a risolvere una importante problematica familiare si affida al programma nella speranza di trovare una soluzione. Storie di ricongiungimenti, amori difficili, incomprensioni che causano separazioni, primi amori mai dimenticati, rapporti interrotti e bellissime sorprese da dedicare a chi merita di ricevere un momento davvero speciale.
Ogni storia è narrata con sensibilità e attenzione dalla conduttrice che fa dello storytelling il suo marchio di fabbrica: Maria De Filippi affronta le vicende sentimentali parlando al cuore delle persone, sapendo sempre ascoltare, senza giudicare ma dando ai protagonisti nuove chiavi di lettura per situazioni che da anni non riescono a trovare un lieto fine.
La stessa empatia viene messa nei momenti più leggeri, dove si regala un sorriso grazie a indimenticabili sorprese o a incontri con amori del passato. Un successo divenuto ben presto internazionale. Il format originale e stato infatti esportato in oltre 24 nazioni tra cui: Spagna, Francia, Grecia, Germania, Portogallo, Libano, Turchia, Marocco, Tunisia, Argentina, Perù, Venezuela, Romania, Bulgaria, Belgio, Canada e USA.
A consegnare gli inviti per partecipare alla trasmissione, gli immancabili postini di “C’è Posta per Te”: Marcello Mordino, Gianfranco Apicerni, Andrea Offredi e Giovanni Vescovo, che girano in lungo e largo in sella alle loro biciclette - a volte varcando i confini dell’Italia - per rintracciare i destinatari delle missive ed invitarli in studio.
L’appuntamento con Maria De Filippi e “C’e’ Posta per Te” è su Canale5 sabato 11 gennaio in prima serata.
Spettacolo
Gigi D’Alessio, lo tsunami in Indonesia: “Presi...
Il cantautore ricorda la tragedia del 26 dicembre del 2004 quando si trovava in vacanza alle Maldive
Gigi D'Alessio ricorda lo tsunami del 26 dicembre del 2004. Il cantautore era in vacanza con i figli a Soneva Fushi, nelle Maldive, quando in un attimo davanti a lui si è formato "un muro d’acqua alto metri". Così Gigi D'Alessio racconta al 'Corriere della Sera' quel terribile giorno in cui un terremoto di magnitudo 9.2 nell'oceano Indiano innescò uno tsunami. Un evento che sconvolse il mondo.
Il ricordo
"Feci appena in tempo a prendere in braccio mio figlio Luca (meglio conosciuto come LDA), che allora aveva poco più di un anno. Uscimmo dal mio bungalow e andammo a controllare come stavano gli altri miei figli Claudio e Ilaria nella struttura accanto", racconta Gigi D'Alessio che per molto tempo ha dovuto fare i conti con i sensi di colpa: "Ho provato un profondo senso di colpa per il solo fatto di essermi salvato e di poter ritornare alla mia vita agiata. Non ho dimenticato quello che accadde, non volevo farlo".
Il cantautore napoletano, a distanza di vent'anni, riconosce di essere stato molto fortunato: "In altre zone l’onda non ha risparmiato niente e nessuno, cancellando lembi di paradiso e a pagarne le spese, come spesso accade, sono stati i più poveri, i più deboli, i più indifesi, coloro che non hanno fatto in tempo a trovare un posto sicuro".
Un peso sullo stomaco e un trauma che Gigi D'Alessio ha vissuto sulla sua stessa pelle e che mai dimenticherà: "Ricordo la compostezza di quella gente, la loro forza, la loro capacità di fare gruppo e di aiutare chiunque, anche noi turisti. Il coraggio di donne, uomini e bambini che scavano a mani nude".
Spettacolo
Addio a Walter Pedullà, saggista ed ex presidente della Rai
Aveva 94 anni. La scomparsa è avvenuta al termine di una lunga malattia legata al morbo di Parkinson
Lutto nel mondo della letteratura. È morto all'età di 94 anni il saggista e critico letterario Walter Pedullà. Figura di spicco della storia e critica letteraria italiana, intellettuale militante di cultura socialista e a lungo nel consiglio di amministrazione della Rai, di cui è stato anche presidente, Walter Pedullà è morto nella sua casa romana, nella serata del 26 dicembre. La notizia della scomparsa del docente universitario, saggista e giornalista, avvenuta al termine di una lunga malattia legata al morbo di Parkinson, è stata confermata dalla famiglia all'Adnkronos.
La carriera
Nato a Siderno (Reggio Calabria) il 10 ottobre 1930, Walter Pedullà si laureò in lettere all'Università di Messina, dove fu allievo di Giacomo De Benedetti. Dal 1958 ha insegnato letteratura italiana moderna e contemporanea all'Università "La Sapienza", dove per otto anni è stato assistente del suo maestro e poi suo successore nella stessa cattedra. Era professore emerito dal 2005 e padre di Gabriele Pedullà, docente universitario di letteratura italiana.
Giornalista professionista dal 1962, Pedullà è stato critico letterario del quotidiano 'L'Avanti!' dal 1961 al 1993, collaborando in seguito con 'Il Messaggero', 'L'Unità', 'Italia Oggi' e 'Il Mattino'. Ha diretto con Nino Borsellino la "Storia generale della letteratura italiana", in dodici volumi, edita nel 1999 da Rizzoli e Motta. Per l'Istituto Poligrafico dello Stato ha diretto la collana di classici 'Cento libri per mille anni' (due interamente curati da lui - uno su Italo Svevo, un altro su narratori e prosatori del Novecento - e due in collaborazione con altri: uno sul saggio del Novecento e uno sulla poesia e il teatro del Novecento). E ha anche diretto due riviste da lui fondate nel 2000: 'Il Caffè illustrato' e 'L'illuminista'.
Intellettuale militante di sinistra di cultura socialista, è stato a lungo membro del consiglio di amministrazione della Rai (1977-92) e presidente dell'Azienda radiotelevisiva dal febbraio 1992 al luglio 1993. Dal 1995 al 2001 è stato presidente del Teatro di Roma. Pedullà è stato presidente o membro delle giurie di numerosi premi letterari (Strega, Viareggio, Campiello, Mondello, Scanno, Pen Club, Flaiano, Bari, Penna, Pisa, Aquileia, Coni, Latina, Oriente-Express, Trulli, Crotone, Vibo, Padula, Siderno, Palmi, Locri, Gela, Messina, Taranto, ecc.).
Walter Pedullà è stato con Elio Pagliarani, Luigi Malerba, Giorgio Manganelli e Angelo Guglielmi tra i fondatori della Cooperativa Scrittori, della quale è stato vicepresidente. Ha diretto la casa editrice Lerici, ha curato per Rizzoli l'edizione delle opere di Stefano D'Arrigo in cinque volumi e volumi di Italo Svevo, Corrado Alvaro, Antonio Pizzuto, Jolanda Insana, oltre ad aver introdotto decine di volumi di saggistica e poesia. Per i Meridiani di Mondadori ha curato un'antologia delle opere di Malerba. Ha vinto tra gli altri i premi Vittorini, Borgese, Giusti, Locri, Melfi, Adelphi, Regium Juli, Siderno, Cortina, Montesilvano ed ha ricevuto il premio speciale di letteratura in occasione dei Premi Flaiano 2021 per il libro "Il pallone di stoffa. Memorie di un nonagenario" (Rizzoli, 2020). E' stato nominato Cavaliere di Gran Croce della Repubblica italiana per meriti culturali.
Le opere
Pedullà è autore di numerosi libri di saggistica letteraria, tra cui monografie su Savinio, Gadda, Palazzeschi, Debenedetti, raccolte di saggi centrati su temi generali del Novecento come il futurismo, la neoavanguardia, la comicità, la controcultura, il fantastico, la questione meridionale, l'emarginazione.
La sua bibliografia comprende i volumi: "La letteratura del benessere" (1968); "La rivoluzione della letteratura" (1973); "L'estrema funzione" (1975); "Alberto Savinio scrittore ipocrita e privo di scopo" (1979; nuova edizione con il titolo "Alberto Savinio", 1991); "Lo schiaffo di Svevo" (1990); "Le caramelle di Musil" (1993); "Sappia la sinistra quello che fa la destra" (1994); "Crisi globale, pane duro e dolce fantasia" (1994); "La narrativa italiana contemporanea, 1940-1990" (1995); "Carlo Emilio Gadda" (1997); "I titoli" (1999); "Le armi del comico" (2001); "Il Novecento segreto di Giacomo Debenedetti" (2004); "Quadrare il cerchio. Il riso, il gioco, le avanguardie nella letteratura del Novecento" (2005); "E lasciatemi divertire! Divagazioni su Palazzeschi e altra attualità" (2006); "Per esempio il Novecento. Dal futurismo ai giorni nostri" (2008).
Nel 2011 ha pubblicato la sua autobiografia letteraria e di critica militante "Giro di vita. Autobiografia di un intellettuale", mentre è del 2013 "Racconta il Novecento. Modelli e storie della narrativa italiana del XX secolo", saggio in cui ripercorre le vicende culturali e i mutamenti che hanno segnato il periodo da D'Annunzio al postmoderno. Di recente ha pubblicato "Giacomo Debenedetti, interprete dell'invisibile" (2015) e "Il mondo visto da sotto" (2016). (di Paolo Martini)