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Smartphone: quanto costano le riparazioni in Italia

Il mercato europeo vale 67 miliardi di dollari; nel 2019 ne valeva 27

Il Trentino la regione più cara, la Campania quella più conveniente

Roma, 20 febbraio 2024. La nuova Legge Europea sulle riparazioni in fase di approvazione a Bruxelles è destinata a veder aumentare un mercato, quello dei pezzi di ricambio per smartphone, che nel 2023 ha superato i 63 miliardi di dollari e che, dal 2019, anno prima della pandemia da Covid 19, è aumentato del 148%. I dati dell’European Refurbishment Association (Eurefas) relativi ai 27 Paesi dell’Unione Europea illustrano, inoltre, che oltre il 10% degli smartphone in circolazione nell’UE sono ricondizionati.

In Italia, il mercato delle riparazioni “fuori garanzia”, nel 2023, ha superato i 250 milioni di euro. Ma quanto costa, in media, riparare uno smartphone nel nostro Paese? Secondo i dati di WeFix.it, il booking italiano che seleziona i migliori centri assistenza per smartphone membro di “The Right to Repair Europe” coalizione che ha promosso la Legge sulle riparazione davanti al Parlamento Europeo, il valore medio delle riparazioni nel nostro Paese è di 80 euro per dispositivo. I modelli più costosi sono i Samsung, con un costo medio di riparazione pari a 107 euro mentre i più economici tra i più venduti sono i modelli Huawei con un costo medio di riparazione di 64 euro. Le parti “consumabili” più riparate sono, come facile immaginare, gli schermi e le batterie. Se, da un lato, sostituire una batteria di un dispositivo Apple ha un costo medio di 48 euro, dall’altro il prezzo da pagare varia molto da regione a regione. Stando alle proiezioni dell’ufficio statistico di WeFix.it, sostituire una batteria di un iPhone 12 in Trentino Alto Adige costa in media 54 euro mentre, per la stessa riparazione in Campania se ne spendono 39. Per uno schermo di un Samsung S21, in Trentino si spendono 204 euro mentre in Campania 184. Stesso discorso per i modelli MI 10 Lite di Xiaomi e P30 Lite di Huawei: la batteria Xiaomi costa 59 euro per un trentino, mentre 44 euro per un campano; lo schermo Huawei costa 89 euro in Trentino mentre in Campania 69 euro. «Il Trentino Alto Adige, insieme alle Valle d’Aosta sono le regioni dove le riparazioni costano di più -spiega Joseph Caruso, responsabile del dipartimento statistico WeFix.it-, mentre in Campania, Calabria e Sicilia costano mediamente di meno. Queste differenze non sono dovute a fattori legati al costo dei ricambi, ma a fattori esterni quali il costo medio della vita, dalla densità della popolazione, la concorrenza dei centri di assistenza per numero di abitanti nelle singole e specifiche zone del Paese, ai salari medi. Tutti fattori che, grazie al monitoraggio della nostra IA, “Autopilot” ci permettono di analizzare con metodo i prezzi medi dei ricambi e loro variazioni nella maggior parte dei centri assistenza locali».

Mediamente, un dispositivo nuovo richiede una riparazione dopo 17/19 mesi di vita, mentre uno smartphone riparato ha una vita più lunga di 12/15 mesi: «Con l’approvazione della Legge Europea sulle riparazioni -conclude Caruso- questa tipologia di mercato è destinata a crescere grazie alla garanzia che i costruttori dovranno accordare a chi acquista un nuovo dispositivo garantendo, dunque, una vita più lunga ai propri smartphone oltre a un impatto ambientale meno traumatico e una catena del riciclo molto più virtuosa».

Contatti:

www.wefix.it

Mail. press@wefix.it

Tel. 06.400.601.25

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Immediapress

Salesforce porta Agentforce in Italia, l’Intelligenza...

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Oltre 1.800 partecipanti tra clienti, partner e professionisti del settore tecnologico si sono riuniti a Milano per scoprire le nuove applicazioni AI di Salesforce che trasformano il servizio clienti con automazione avanzata e intelligenza autonoma, realizzando circa 500 agenti autonomi in grado di risolvere problemi aziendali specifici

Milano, 21 novembre 2024 – Più di 1.800 partecipanti, tra clienti, partner, innovatori e leader del settore tecnologico, hanno affollato il Superstudio Maxi di Milano per scoprire Agentforce, un nuovo livello della piattaforma Salesforce che consente alle aziende di costruire e distribuire agenti AI in grado di agire autonomamente in qualsiasi funzione aziendale.

La tappa italiana di Agentforce World Tour ha svelato le potenzialità rivoluzionarie della terza generazione di applicazioni intelligenti Salesforce, pensate per rispondere alle sfide sempre più complesse del mercato e per spingere le aziende verso una trasformazione digitale che esalti efficienza, scalabilità e innovazione.

Durante l'evento di Milano, sono stati attivati circa 500 AI Agent in tempo reale, permettendo ai partecipanti di osservare come, in soli 20 minuti e senza competenze di programmazione, si possano generare assistenti intelligenti capaci di eseguire azioni complesse in modo completamente autonomo.

“Le aziende oggi sono sotto pressione perché i clienti si aspettano sempre di più: risposte immediate, maggiore personalizzazione, empatia e la possibilità di accedere a un supporto esperto in qualsiasi momento, 24 ore su 24. I team operativi finiscono così per essere sopraffatti da attività ripetitive e a basso valore, al punto che si è stimato che attualmente, il 41% del nostro tempo è consumato da operazioni che vorremmo poter automatizzare o delegare, per dedicarci a compiti di maggior valore strategico”, ha affermato Vanessa Fortarezza, General Manager di Salesforce per l’Italia. “Per rispondere a queste esigenze, i team operativi si trovano ad affrontare sfide importanti come sicurezza, privacy e integrazione, ed è proprio qui che entra in gioco Agentforce. Abbiamo ripensato la nostra piattaforma per fornire alle aziende una nuova Intelligenza Artificiale, ideata non per sostituirsi al lavoro umano, ma per amplificarlo in modo straordinario”.

Agentforce è molto più di un semplice chatbot o copilot. Con la nuova suite è infatti possibile realizzare agenti AI dotati di avanzate capacità di ragionamento che consentono loro di prendere decisioni autonome, rispondere alle esigenze dei clienti e svolgere azioni specifiche, come la gestione di appuntamenti o prenotazioni, senza necessità di intervento umano.

Nel keynote di apertura, Alessandro Bonacina, Chief Marketing, Technology and Innovation Officer di Amplifon, ha condiviso i risultati ottenuti dall'azienda nel campo della customer experience e del servizio clienti grazie all’Intelligenza Artificiale, presentando inoltre il primo progetto italiano di Agentforce e dimostrando l’impatto concreto dell’AI sui servizi e sul customer engagement.

Il cuore di Agentforce è Atlas, il motore AI che interpreta le richieste, costruisce piani d'azione e li esegue utilizzando in tempo reale i dati aziendali, grazie alla tecnica di “retrieval augmented generation” (RAG). Se un'interazione esce dai parametri preimpostati, Atlas richiede l’intervento umano integrandosi con le applicazioni di sales, service e marketing. Grazie alla sua capacità di apprendimento, Atlas perfeziona continuamente i suoi risultati basandosi sulle interazioni passate e ottimizzando i tempi di risoluzione dei casi, migliorando l’efficacia delle campagne e generando sempre più valore per le aziende.

“Con Agentforce rendiamo semplice alle aziende trarre vantaggio reale dall’AI”, ha concluso Fortarezza. “Con Agentforce, Salesforce offre alle imprese una soluzione affidabile e scalabile per superare queste difficoltà e realizzare concretamente il valore dell'Intelligenza Artificiale”.

Salesforce

Salesforce è l’AI CRM numero 1 al mondo, che consente alle aziende di connettersi con i propri clienti in un modo completamente nuovo grazie alla potenza del CRM + AI + Dati + Fiducia su un'unica piattaforma unificata: Einstein 1.

Per informazioni:

salesforce@nowpr.it

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Immediapress

SNAI – Formula 1: primo match point per Verstappen . Ma...

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Dopo il ritorno al successo in Brasile, l’olandese – vincitore a Las Vegas a 3,50 – può laurearsi di nuovo campione del mondo. Nella lavagna per la gara, però, c’è in testa la Rossa

Milano, 21 novembre – Conto alla rovescia. A Las Vegas si corre il terzultimo appuntamento del Mondiale di Formula 1, con Max Verstappen che dopo essere tornato alla vittoria nell’ultima gara che si è disputata in Brasile vede più vicino il traguardo, forte dei 62 punti di vantaggio su Lando Noris (393 a 331). Quello di domenica è il primo match point, con Verstappen che può già laurearsi campione in Nevada. Il duello Verstappen-Norris si ripete anche in quota, ma c’è la Ferrari di Charles Leclerc a guidare la lavagna Snai: il monegasco davanti a tutti si gioca a 2,75, con Norris secondo a 3,25 e Verstappen subito dietro a 3,50. A seguire l’altra Ferrari, quella di Carlos Sainz, a 5,50. Un piazzamento di Leclerc sul podio è offerto a 1,30, uno di Sainz a 1,65. L’accoppiata Leclerc-Sainz vale 3,50, quella Sainz-Leclerc è a 6,00.

Qualifiche e libere Leclerc, che negli Stati Uniti ha già trionfato ad Austin, è davanti a tutti anche nei tabelloni relativi alle qualifiche e alle prove libere. La pole position del ferrarista si gioca a 2,75, con Norris in questo caso a 3,50 e Verstappen a 4,00. Per le libere, invece, guida sempre Leclerc ma a 3,00, tallonato da Norris a 4,00 e dalla coppia Sainz-Verstappen a 4,50.

Antepost Per il titolo mondiale non sembra infine esserci più storia, con Verstappen a 1,01 e Norris a 15. Domenica sarà il giorno buono per il quarto titolo di fila di Max?

Ufficio stampa Snaitech E-mail: ufficio.stampa@snaitech.it Cell: 348.4963434

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Veneto: vincere la battaglia contro il cancro da Papilloma...

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Veneto: vincere la battaglia contro il cancro da Papilloma Virus e diventare la prima regione Hpv free è possibile

All’evento organizzato da Motore Sanità un confronto sulle best practice della Regione e sulle traiettorie da seguire per raggiungere il traguardo

L’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin: “Con vaccini e screening possiamo sconfiggere l’Hpv”

Venezia, 21 novembre 2024 - L’obiettivo di vincere la battaglia contro i tumori associati al papilloma virus è a portata di mano. Il Veneto, che per primo ha introdotto la vaccinazione gratuita per gli uomini e ha già raggiunto una copertura vaccinale del target primario vicina all’80%, ha tutte le carte in regola per diventare la prima Regione d’Italia HPV free.

Per analizzare il percorso già fatto, e confrontarsi sulle traiettorie da seguire per raggiungere il traguardo, Motore Sanità, con il contributo incondizionato di MSD e BD ha organizzato l’evento “Prevenzione oncologica e prossimità per un obiettivo di eliminazione” che, a Venezia, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione del Tumore alla cervice uterina celebrata il 17 novembre, ha visto confrontarsi esperti, stakeholder e rappresentanti delle istituzioni su un virus, l'HPV, o Human Papilloma Virus, estremamente diffuso.

La best practice del Veneto

Il Veneto, da sempre, si pone all’avanguardia: offre gratuitamente la vaccinazione contro l’HPV a partire dagli 11 anni di età per entrambi i sessi, promuovendo una copertura vaccinale che ha ormai raggiunto un livello elevato. La Regione, inoltre, garantisce lo screening cervicale gratuito per le donne residenti dai 25 ai 64 anni, contribuendo a ridurre drasticamente il rischio di tumori legati all’HPV.

L’impegno della Regione, tuttavia, non si ferma qui. Oggi la vaccinazione gratuita è garantita per maschi e femmine fino ai 26 anni, e estendere questa fascia di copertura alle donne fino ai 30 anni potrebbe rappresentare un ulteriore passo avanti verso l’obiettivo di eliminazione.

“Il nostro obiettivo – ha spiegato l’assessore alla Sanità della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, - è quello di sconfiggere l’Hpv attraverso la prevenzione e una vaccinazione sempre più precoce. E il Veneto, da questo punto di vista, è una Regione leader”. I numeri dicono che il Veneto potrebbe diventare la prima Regione d’Italia Hpv free. “E’ un obiettivo fondamentale – ha spiegato Lanzarin -, rientra nelle linee del piano di prevenzione regionale “VivoBene Veneto 2020-2024” in cui invitiamo a seguire corretti stili di vita, senza abusi, seguendo gli screening e vaccinandosi, anche contro il papillomavirus. Oggi – ha proseguito l’assessore - abbiamo un’adesione molto forte nei giovanissimi, maschi e femmine, ma vogliamo alzare ancora di più l’asticella, perché abbiamo capito che la vaccinazione diventa il vero veicolo per combattere le forme tumorali”.

I dati del Veneto

Secondo recenti dati dell’AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori) si stimano in Italia 2.700 nuovi casi di tumore del collo dell'utero o cervice uterina. Soltanto in Veneto, 152 casi in un anno nell’ultima rilevazione. Dato in continua diminuzione nel nostro Paese fin dall'inizio degli anni Ottanta, grazie alle campagne vaccinali e di screening tramite il Pap-test, che ha permesso di ridurre drasticamente l'incidenza e la mortalità del carcinoma della cervice uterina. Negli ultimi anni, poi, al Pap-test si è affiancato un esame per identificare la presenza di DNA di papillomavirus (in sigla HPV-DNA test) sulla superficie del collo dell'utero. I dati delle coperture vaccinali e di adesione allo screening in Italia nel 2023, mostrano però ancora un calo rispetto a quelle riferite al periodo pre-pandemico. Un decremento da attribuire principalmente alle difficoltà organizzative dovute alla gestione della pandemia. Ma alcune regioni stanno raggiungendo gli obiettivi.

In Veneto, che nel panorama nazionale rappresenta una best practice, la copertura nelle donne pari al 77,8% con almeno una dose e 75,8% con ciclo completo (copertura grezza delle coorti complessive 1996-2010), la copertura negli uomini pari al 72,9% con almeno una dose e 69,3% con ciclo completo (copertura grezza coorti complessive 2004-2010).

Il dottor Michele Tonon, Dirigente medico di Igiene e Sanità Pubblica dell’Azienda ULSS 6 Euganea, ha sottolineato “l’importanza della Dgr 391/23 che ha esteso la possibilità di vaccinarsi gratuitamente entro il 25 anno compiuto e della Dgr 990/23, che ha allargato l’offerta in caso di condizioni di aumentato rischio”. Questo “ha permesso al Veneto di avvicinarsi ulteriormente al raggiungimento degli obiettivi delle campagne vaccinali, in cui risulta fondamentale il coinvolgimento attivo”. “Stiamo lavorando il più possibile per raggiungere gli obiettivi del Piano nazionale della prevenzione vaccinale – ha proseguito Tonon -. E nel caso del Papillomavirus abbiamo un vaccino che previene, tra le altre cose, anche un rischio oncologico”. I giovanissimi hanno aderito alle campagne, “e in alcune coorti raggiungiamo quasi l’80% della copertura. Un ottimo risultato, anche se c’è ancora una parte dei nostri ragazzi e famiglie su cui lavorare per raggiungere l’obiettivo del 95%”.

Un virus con 200 varianti che si può contrastare con la vaccinazione

Tra le oltre 200 varianti di HPV, o Human Papilloma Virus, alcune possono portare allo sviluppo di tumori, principalmente dell’apparato riproduttivo femminile e maschile. Per contrastare questa minaccia, la vaccinazione – assieme a un’attività di screening come il Pap-test e il test HPV-DNA - rappresenta oggi una misura preventiva sicura ed efficace.

A livello globale, l’OMS ha lanciato una strategia ambiziosa per eliminare il carcinoma della cervice uterina entro il 2030, un obiettivo sostenuto dall’“Europe’s Beating Cancer Plan” con la formula del 90-90-90. Tale formula prevede una copertura vaccinale del 90% tra adolescenti maschi e femmine, accesso gratuito al 90% delle donne (tra i 25 e i 64 anni) a programmi di screening cervicale e infine un accesso tempestivo al 90% dei trattamenti per il cancro cervicale e le lesioni precancerose.

Un obiettivo che, in Veneto, è a portata di mano, mentre in altre Regioni resta ancora parecchia strada da fare. Magari partendo proprio dalle best practice delle Regioni virtuose. Anche di questo, si è discusso nell’evento a cui, tra gli altri, hanno partecipato Maria Rosaria Campitiello, Capo Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del Ministero della Salute, Valentina Grippo, Vice Presidente VII Commissione Permanente, Cultura, Scienza e Istruzione, Camera dei Deputati, Ignazio Zullo, Membro X Commissione Permanente, Affari Sociali, Sanità, Lavoro Pubblico e Privato, Previdenza Sociale, Senato della Repubblica, Andrea Costa, Esperto in strategie di attuazione del Pnrr-Missione 6 Salute, con particolare riferimento agli interventi a livello territoriale, Ministero della Salute.

Ufficio stampa Motore Sanità

Stefano Tamagnone - 338 3703951

Liliana Carbone - 347 264 2114

comunicazione@motoresanita.it

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