Ucraina-Russia, 2 anni di guerra: l’analisi del conflitto e gli scenari
I generali Bertolini, Tricarico e Battisti si esprimono sul quadro in campo e le prospettive
Due anni di guerra tra Ucraina e Russia. Il 22 febbraio 2022 l'invasione ordinata da Vladimir Putin dava inizio al conflitto. Dopo 24 mesi, con oltre 10mila civili morti e un numero imprecisato di militari caduti, a che punto è il conflitto? Dopo la controffensiva ucraina nel 2023, si assiste ad un nuovo spostamento di equilibri: la Russia rivendica la recente conquista di Avdiivka, nell'est dell'Ucraina, e ammassa truppe a Sud. Kiev si riorganizza sotto la guida del generale Oleksandr Syrsky, scelto dal presidente Volodymyr Zelensky, e aspetta nuovi aiuti dagli Usa, con la speranza che Washington sblocchi il pacchetto da 61 miliardi.
L'Adnkronos ha chiesto a tre generali di delineare il quadro della guerra a 2 anni dall'inizio delle ostilità. "Siamo a due anni di guerra in Ucraina, sebbene le radici di questo conflitto risalgano al 2014, con migliaia di vittime civili", dice il generale Marco Bertolini, ex comandante del Comando operativo di vertice interforze.
"Sul campo è stata dimostrata la prevalenza della Russia, che ha vinto le maggiori battaglie smentendo la propaganda ricorrente in ambito occidentale che la voleva soccombente da un punto di vista tecnologico. Si diceva che combattessero con le pale, che rubassero i microchip delle lavatrici per utilizzarli sui missili, tutto parte di una narrativa smentita. La controffensiva ucraina è invece fallita, la Russia ha iniziato a premere lungo tutto il confine, ha sfondato nel punto fortificato più importante di tutta la linea ucraina, a due passi da Donetsk e adesso siamo aperti a ulteriori sviluppi difficili da prevedere", aggiunge.
"Da un punto di vista politico, questa situazione si ripercuote pesantemente in ambito ucraino - continua -: è stato fatto fuori il generale Valeri Zaluzhny, che era il comandante delle forze armate, perché di idee diverse rispetto a quelle di Zelensky. E' stato sostituito dal generale Syrsky, di origine russa con i genitori in Russia e oltretutto a quanto pare non particolarmente amato dai suoi. E' un momento critico per le forze armate".
"Al contrario, in Russia la situazione pare arridere anche all'economia. Chiaramente la guerra è complicata anche da tutto ciò che accade intorno, dalla crisi del Medio Oriente, il successo tattico sul terreno è della Russia. Zelensky, per poter sperare in un miglioramento della situazione, ha bisogno di un coinvolgimento diretto della Nato, diversamente non ce la può fare", afferma.
Per il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica e attuale presidente della fondazione Icsa, "dopo due anni di scontro, perdura la condizione di stallo concretizzatosi a poche settimane dall’inizio delle ostilità. Una condizione rivelatesi subito come l’impossibilità dall’una e dall’altra parte di prevalere con il solo uso delle armi. E che rimane tale seppure in questo momento l'andamento delle operazioni faccia registrare una fase favorevole a Putin".
"Vale la pena richiamare alla memoria che gli unici tentativi negoziali - continua - goffi ma rispecchianti la volontà di Russia ed Ucraina di individuare una piattaforma comune di cessazione delle ostilità e di accordo, furono tentati quando già era chiaro che una soluzione militare della controversia pareva difficile".
"Era allora che andava tentato un irrobustimento del tavolo negoziale da parte della comunità internazionale, Stati Uniti in primis. Tentativo purtroppo non messo a punto in maniera seria e strutturata lasciando a singoli paesi, anche di peso, l’iniziativa destinata, come di fatto è successo, a non avere un seguito concreto e risolutivo. L'unica strada - dice - rimane comunque quella del negoziato, in un momento certamente più complicato come quello odierno, ma da tentare sempre con le predisposizioni del caso ed il coinvolgimento più attivo della comunità internazionale la più estesa. In caso contrario l'alternativa è una guerra dal corso carsico, riemergente in superficie qua e là, cui associare ancora molte grandi e piccole stragi di civili e di soldati. Nel contempo è esiziale che il sostegno all’Ucraina non subisca indebolimenti, nel concreto e nella determinazione di tutti".
"E nella speranza - conclude - che anche questa guerra, iniziata come le altre senza che venisse individuato e condiviso l'obiettivo finale, non termini appunto come le altre, con una soluzione simile a quando gli Stati Uniti, sulla testa e all’oscuro del legittimo governo afghano, negoziarono con i talebani di allora, (e lo stesso potrebbe accadere Putin oggi) , la sorte del conflitto in completa e deplorabile solitudine".
Il generale Giorgio Battisti, ex comandante italiano in Afghanistan e componente del Comitato Atlantico Italiano, osserva che "due anni di guerra hanno sicuramente lasciato dei grossi segnali. C'è stato il ritorno della guerra convenzionale ad alta intensità in Europa, con l'invasione ucraina da parte russa; un conflitto che nessuno pensava potesse avvenire. Questo ha portato a una necessità di riarmo dei paesi sia dell'Alleanza Atlantica che di quelli che compongono l'Unione europea, vero è che si discute ancora oggi del raggiungimento del 2% del pil".
Altro punto essenziale, delineato dal conflitto, è "il ritorno dell'espansionismo russo di cui forse avremmo dovuto avere già una sensazione quando la Russia entrò in Georgia per tutelare le russofone Ossezia del sud e la Abkhazia - continua - Le forze armate sono tornate ad essere uno strumento di politica estera, sia da parte dei paesi dell'Alleanza Atlantica che di quelli europei. E poi, l'attenzione sul Mediterraneo allargato che, soprattutto per il fronte sud dell'Alleanza Atlantica sta tornando importante: è tornata in modo massiccio la flotta russa nel Mediterraneo, come ai tempi della guerra fredda, e con lei, in questi ultimi mesi, si sono affacciate anche navi militari cinesi. C'è una nuova attenzione che spero venga acquisita bene del fronte sud del Mediterraneo".
La guerra ha segnato "il rilancio del multilateralismo delle iniziative, diplomatiche, politiche e militari, ovvero l'esigenza di intervenire nell'ambito di coalizioni o alleanze anche temporanee per fronteggiare determinate esigenze. Importante la difficoltà dell'Unione europea di essere protagonista sullo scenario internazionale proprio per aver ridotto tutti gli strumenti militari dopo la guerra fredda", sottolinea il generale Battisti.
"Abbiamo riscoperto ora l'esigenza di riarmarsi per fronteggiare delle minacce di avversari che fanno dell'impiego dell'uso della forza il loro principale strumento nell'ambito dei rapporti internazionali. Il conflitto in Ucraina ha infine evidenziato l'impiego di nuove tecnologie, come i droni e il mondo cyber, affiancandolo a modalità di condotta delle operazioni che erano tipiche della I e II guerra mondiale, ovvero la guerra di posizione e la guerra di trincea", conclude. (di Silvia Mancinelli)
Esteri
Ucraina sotto attacco, oltre 100 droni lanciati dalla Russia
Kiev: "1.860 militari russi uccisi nell'ultimo giorno di guerra". Onu: "Oltre 12.000 civili uccisi da inizio conflitto"
La Russia ha attaccato l'Ucraina con 113 droni durante la notte. Lo ha reso noto l'aeronautica militare di Kiev, aggiungendo di averne abbattuti 57, mentre altri 56 non sono riusciti a raggiungere i loro obiettivi, probabilmente a causa dell'interferenza dei sistemi di guerra elettronica. L'aeronautica militare ha aggiunto che la Russia ha lanciato anche un missile S-400 verso l'Ucraina centrale, ma che non ha causato danni.
La cronaca degli attacchi
Nella notte la Russia ha attaccato la città di Zaporizhzhia, ferendo quattro persone, tra cui un ragazzo di 12 anni. Lo ha riferito il governatore regionale Ivan Fedorov, aggiungendo che il raid ha danneggiato un condominio di 9 piani. Un altro attacco con drone ha colpito un edificio residenziale nella città nordorientale di Kharkiv, ferendo anche qui un dodicenne.
Mentre sempre nella notte le difese aeree russe hanno abbattuto 19 droni nei cieli di quattro regioni russe. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca, precisando che "i tentativi del 'regime' di Kiev di condurre attacchi terroristici contro strutture sul suolo russo utilizzando Uav ad ala fissa sono stati sventati. Le forze di difesa aerea in servizio hanno distrutto 19 veicoli aerei senza pilota ucraini, tra cui nove sulla regione di Belgorod, cinque sulla regione di Voronezh, tre sul Mar Nero, uno sulla regione di Kursk e uno sulla regione di Krasnodar".
Otto droni ucraini hanno colpito Kazan, la capitale della repubblica russa del Tatarstan, abbattendosi su un'area industriale e una residenziale. Non ci sono morti né feriti, ha riferito il servizio stampa del capo della repubblica. "In questo momento sono stati registrati otto attacchi. Di questi, uno ha colpito un'impresa industriale, uno il fiume e sei una zona residenziale, non ci sono stati morti o feriti", ha precisato il servizio stampa.
Intanto il governatore ad interim della regione di Kursk, Alexander Khinshtein, sul suo canale Telegram ha riferito che in seguito al massiccio attacco di ieri delle forze armate ucraine a Rylsk, cinque persone sono state uccise e 12 ferite.
"La risposta della Russia all'ultimo crimine ucraino non si farà attendere", ha affermato il rappresentante permanente russo alle Nazioni Unite Vasily Nebenzya, commentando l'attacco missilistico a Rylsk. "La nostra risposta a questo deliberato attacco criminale contro i civili russi arriverà a breve", ha avvertito il diplomatico, denunciando l'attacco come un altro inequivocabile passo del regime di Kiev verso l'escalation.
Kiev: "1.860 militari russi uccisi nell'ultimo giorno di guerra"
Secondo quanto riferito dallo Stato maggiore delle forze armate ucraine, la Russia ha perso 772.280 soldati in Ucraina dall'inizio della guerra, il 24 febbraio 2022. Lo Stato maggiore ha aggiunto che nella cifra sono incluse le 1.860 vittime subite dalle forze russe nell'ultimo giorno.
Secondo il rapporto, la Russia ha perso anche 9.594 carri armati, 19.841 veicoli corazzati da combattimento, 31.891 veicoli e serbatoi di carburante, 21.252 sistemi di artiglieria, 1.256 sistemi di lancio di razzi multipli, 1.027 sistemi di difesa aerea, 369 aerei, 329 elicotteri, 20.685 droni, 28 imbarcazioni e un sottomarino.
Onu: "Oltre 12.000 civili uccisi da inizio guerra"
Secondo l'Onu sono stati registrati oltre 12.340 decessi di civili in Ucraina da quando la Russia ha iniziato la guerra nel febbraio 2022. Lo ha dichiarato il sottosegretario generale dell'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari del disarmo (Unoda) Izumi Nakamitsu, durante la riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di ieri. Il rapporto dell'Onu sulle vittime giunge mentre il presidente russo Vladimir Putin intensifica le minacce contro le città ucraine, tra cui quella del 19 dicembre di colpire Kiev con un missile balistico a medio raggio 'Oreshnik'.
L'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha registrato vittime civili in Ucraina dal 24 febbraio 2022 al 30 novembre 2024, ha affermato Nakamitsu. Oltre 12.340 civili sono stati uccisi e più di 27.836 sono rimasti feriti durante questo lasso di tempo. L'Onu ha inoltre rilevato che nel 2024 le bombe aeree e le armi a lungo raggio hanno causato un numero di vittime maggiore rispetto all'anno precedente. Le bombe aeree hanno ucciso 341 civili e ne hanno feriti 1.803 tra il primo gennaio e il 30 novembre, secondo i dati della Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina. Le cifre rappresentano un aumento di tre volte dei decessi e di sei volte dei feriti rispetto al 2023.
Esteri
“Anti-Islam e simpatizzante di Afd”, chi è...
Cosa dicono Wall Street Journal e Der Spiegel
E' un attivista anti-Islam e un simpatizzante di Afd il sospettato saudita dell'attentato di venerdì sera contro un mercatino di Natale a Magdeburgo, in Germania. Lo riporta il Wall Street Journal, secondo cui aveva condiviso contenuti pro-Israele sui social media in seguito agli attacchi del 7 ottobre.
Secondo il quotidiano, l'uomo gestiva un sito web e canali di social media in cui metteva in guardia contro l'Islam e discuteva dei diritti delle donne. Avrebbe inoltre mostrato sostegno al partito tedesco di estrema destra anti-immigrazione Afd.
Già poche ore dopo l'attentato, erano state diffuse alcune informazioni sull'uomo alla guida dell'auto: cittadino saudita di 50 anni, Taleb A., è un medico specializzato in psichiatria che vive e lavora a Bernburg, circa 45 chilometri da Magdeburgo. In base alle news diffuse, è arrivato in Germania dall'Arabia Saudita nel 2006.
L'uomo è noto nella piccola comunità saudita in Germania come un attivista anti-Islam e per i diritti delle donne e spesso postava commenti sul suo sito e suo social in cui denunciava la persecuzione delle donne in Medio Oriente, scrive ancora il quotidiano americano.
Pochi giorni prima dell'attentato, aveva accusato il governo tedesco di promuovere l'islamizzazione del Paese, accusando le autorità di censurarlo e di perseguitarlo per via delle sue opinioni critiche sull'Islam. E aveva avvertito i potenziali rifugiati di evitare la Germania per via della sua 'tolleranza' nei confronti dell'Islam radicale.
Esteri
Attentato a mercatino Natale Magdeburgo, almeno due morti e...
La polizia non ha ancora stabilito se l'attacco possa essere di matrice islamista o legato a problemi psicologici dell'uomo alla guida dell'auto, un medico saudita 50enne che è stato arrestato
Almeno due persone sono morte, tra cui un bambino piccolo, e almeno 60 sono rimaste ferite nell'attentato avvenuto venerdì sera a Magdeburgo, in Germania, dove un uomo si è lanciato con l'auto contro un mercatino di Natale.
Il sospetto, che è stato arrestato, è un medico che vive e lavora a Bernburg, una città a sud di Magdeburgo, ha dichiarato il premier della Sassonia-Anhalt Reiner Haseloff: si ritiene che abbia agito da solo. Tamara Zieschang, ministro degli Interni, ha dichiarato che il sospetto è originario dell'Arabia Saudita, è in Germania dal 2006. L'uomo, che ha circa 50 anni, non era nel mirino delle forze dell'ordine come noto islamista.
Il conducente dell'auto ha guidato per 400 metri tra la folla. Secondo fonti di sicurezza, avrebbe noleggiato il veicolo poco prima dell'attacco condotto con una Bmw alle 19.04.
Il movente
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e altri politici visiteranno oggi il luogo del sanguinoso attacco. La polizia non ha ancora stabilito se l'attacco possa essere di matrice islamista o legato a problemi psicologici del guidatore. "I motivi restano misteriosi", ha scritto il settimanale Der Spiegel.
“Questa è una catastrofe per la città di Magdeburgo, per lo Stato e per la Germania in generale”, ha dichiarato il premier Haseloff. Magdeburgo è una città di circa 237.000 abitanti nello Stato della Sassonia-Anhalt. Si trova a circa 150 chilometri a ovest di Berlino. I medici hanno curato i feriti stesi a terra tra le bancarelle. Sono state allestite anche delle tende dove i feriti sono stati curati. Molte persone sono state trasportate d'urgenza all'ospedale universitario di Magdeburgo, dove un portavoce ha dichiarato che il personale si è rapidamente attrezzato per gestire un evento di massa. L'identità delle due vittime non è stata rivelata.
Oggi alle 19 si terrà una cerimonia commemorativa nella cattedrale di Magdeburgo. Il ministro degli Interni tedesco Nancy Faeser e il cancelliere tedesco Olaf Scholz dovrebbero partecipare. “I miei pensieri sono rivolti alle vittime e alle loro famiglie. Siamo al loro fianco e al fianco della popolazione di Magdeburgo”, ha scritto Scholz su X. “I miei ringraziamenti vanno ai soccorritori impegnati in queste ore di ansia”.
Il ministero degli Esteri dell'Arabia Saudita ha condannato l'attacco su X, senza menzionare il sospetto. “Il Regno afferma la sua posizione di rifiuto della violenza ed esprime la sua solidarietà e le sue sincere condoglianze alle famiglie delle vittime, al governo e al popolo della Repubblica Federale di Germania, augurando ai feriti una pronta guarigione”, si legge nel comunicato.
Il portavoce del Dipartimento di Stato, Matthew Miller, ha dichiarato che gli Stati Uniti sono pronti a fornire assistenza mentre proseguono gli sforzi di recupero e le indagini. “La Germania è uno dei nostri partner più stretti e dei nostri alleati più forti e siamo al loro fianco oggi e nelle settimane a venire. Non c'è posto per la violenza nelle nostre società”, ha dichiarato Miller in un comunicato. “Siamo solidali con il popolo tedesco nel piangere la perdita di vite umane”.
Le condoglianze sono arrivate anche da altri leader: il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Keir Starmer, il segretario generale della NatoJens Stoltenberg e il portavoce delle Nazioni Unite Stéphane Dujarric hanno espresso il loro shock per gli eventi. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha detto che i suoi “pensieri sono con le vittime” dopo l'attacco “brutale e codardo”, in un post su X. Von der Leyen ha chiesto che si indaghi su questo “atto di violenza” e che sia severamente punito”.
L'attacco del 2016
Le scene caotiche di venerdì hanno ricordato gli eventi che si sono verificati 8 anni fa nella capitale tedesca. Il 19 dicembre 2016, un terrorista islamico utilizzò un camion dirottato per schiantarsi contro un mercatino di Natale nel centro di Berlino. Dodici persone furono uccise e una tredicesima morì nel 2021 a causa delle ferite riportate. Più di 70 persone sono rimaste ferite. L'attentatore è fuggito in Italia, dove è stato ucciso dalla polizia.
Di recente Faeser aveva lanciato ripetuti appelli alla vigilanza quando si visitano i mercatini di Natale, anche se a fine novembre aveva dichiarato che al momento non c'erano prove concrete di una minaccia.