Ucraina, G7: “Russia fermi subito guerra e paghi per i danni inflitti”
"Inammissibili minacce di Mosca su uso armi nucleari"
La guerra tra l'Ucraina e la Russia al centro del G7 di oggi a Kiev, dove si è tenuto simbolicamente il primo summit a guida italiana. I leader del G7 chiedono "alla Russia di cessare immediatamente e totalmente la sua guerra di aggressione e di ritirare incondizionatamente le sue forze militari dal territorio internazionalmente riconosciuto dell'Ucraina". Nel documento finale del vertice si rivolgono, inoltre, "a tutti i Paesi", chiedendo, "di rispettare il diritto internazionale e di non convalidare o condonare in alcun modo i tentativi della Russia di acquisire territorio attraverso la forza". "Non riconosceremo mai - si legge ancora - le cosiddette 'elezioni', passate e future, tenute dalla Russia nei territori dell'Ucraina, né i loro risultati. L’intenzione dichiarata della Russia di far svolgere il voto per le elezioni presidenziali nelle regioni ucraine è un'oltraggiosa violazione della sovranità dell’Ucraina". "Non sta alla Russia - affermano ancora i leader - decidere se e quando pagare per i danni inflitti in Ucraina. Secondo i dati della Banca Mondiale questi danni superano ora i 486 miliardi di dollari. Gli obblighi della Russia ai sensi del diritto internazionale di pagare per i danni che sta causando sono chiari".
Nell'ambito dei lavori del G7, a quanto si apprende, il presidente Meloni ha inviato i saluti al presidente francese Emmanuel Macron, assente perché impegnato con una "difficile giornata". Al suo posto, come è stato "comunicato in anticipo" ha partecipato il ministro degli Esteri francese, Stephane Sejourne.
"Inammissibili minacce di Mosca su uso armi nucleari"
"L'irresponsabile retorica nucleare della Russia, il suo atteggiamento di intimidazione strategica e l'azione volta ad indebolire i regimi di controllo degli armamenti è inaccettabile" si legge nel documento finale del vertice. "Minacce da parte della Russia di far uso di armi nucleari, per non parlare di qualsiasi uso di armi nucleari da parte della Russia, nel contesto della guerra di aggressione contro l’Ucraina, sono inammissibili", affermano ancora.
"Continuiamo a supportare l'Ucraina e ci impegnamo a sostenere una pace globale, giusta e duratura, coerente con i principi della Carta delle Nazioni Unite, del diritto internazionale e rispettosa della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina" si legge nella dichiarazione congiunta in cui si ribadisce "mentre l’Ucraina entra nel terzo anno di questa guerra implacabile, il suo governo e il suo popolo possono contare sul sostegno del G7 per tutto il tempo necessario".
I leader del G7 si sono riuniti oggi con il presidente ucraino Zelenskyy per "riaffermare" il "fermo sostegno" all'Ucraina" e "ancora una volta" per un tributo "al coraggio e alla resilienza del popolo ucraino che lotta instancabilmente per la libertà e il futuro democratico dell'Ucraina". Gli ucraini "hanno resistito per due anni all'invasione illegale, ingiustificabile e non provocata della Russia che costituisce una violazione palese della Carta delle Nazioni Unite - afferma la dichiarazione finale del vertice in videocollegamento -. Hanno dimostrato la loro volontà di sconfiggere la macchina da guerra del presidente Putin, ripristinare l'integrità territoriale della loro Nazione e difendere la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina". Putin "non ha raggiunto il suo obiettivo strategico di soggiogare l'Ucraina". Il presidente russo "invece sta costringendo la sua stessa gente a pagare ogni giorno un prezzo pesante per le azioni sconsiderate del suo governo. Ha prosciugato le risorse della Russia per finanziare una guerra non necessaria, ha diviso famiglie russe e causato centinaia di migliaia di vittime russe", prosegue la dichiarazione. "Rimaniamo convinti - si legge - di poter garantire che la popolazione dell'Ucraina prevalga nella battaglia per il suo futuro e per contribuire a stabilire una pace globale, giusta e duratura".
"La ricostruzione dell'Ucraina resta una priorità"
"La ricostruzione dell'Ucraina, a partire dalle misure iniziali di ripresa, resta una priorità" per i leader del G7 che continueranno a "lavorare, con le autorità ucraine e con le istituzioni finanziarie internazionali attraverso la piattaforma multiagenzia di coordinamento dei donatori", facendo leva su investimenti privati. La dichiarazione congiunta al termine della riunione del G7 in video conferenza plaude all'allargamento della piattaforma a Corea del Sud, Norvegia, Svezia e Olanda, nell'attesa delle Conferenze che si terranno quest'anno a Berlino e nel 2025 a Roma sulla ricostruzione.
"Beni russi restano congelati"
Il G7 "ribadisce che, in linea con i nostri rispettivi sistemi giuridici, i beni sovrani della Russia nelle nostre giurisdizioni rimarranno immobilizzati" finché Mosca "non risarcirà i danni causati all'Ucraina". Nel documento "si accoglie con favore l'adozione degli atti giuridici dell'Ue riguardanti i ricavi straordinari" derivati dagli asset russi congelati "si incoraggiano ulteriori passi per consentirne l'utilizzo, in linea con gli obblighi contrattuali applicabili e in conformità con le leggi". I membri del G7 chiedono "ai nostri ministri di continuare il loro lavoro e aggiornare prima del vertice della Puglia su tutte le possibili strade attraverso le quali i beni sovrani russi immobilizzati potrebbero essere utilizzati per sostenere l’Ucraina".
La condanna delle armi alla Russia
I leader del G7 condannano con forza "le esportazioni della Corea del Nord e l'acquisizione russa di missili balistici della Corea del Nord in diretta violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite" e chiedono lo stop "immediato di queste attività". La richiesta all'Iran è di "fermare l'assistenza ai militari russi e alla loro guerra in Ucraina". "Preoccupazione" viene espressa nella dichiarazione al termine della riunione in videoconferenza del G7 "per i trasferimenti alla Russia da aziende nella Repubblica popolare cinese di materiali dual-use e componenti per armi ed equipaggiamento per la produzione militare". "Continueremo ad agire contro attori di Paesi terzi che sostengono materialmente la guerra della Russia, anche imponendo ulteriori misure", si legge nel testo con la sollecitazione alle istituzioni finanziarie ad astenersi dal "sostenere la macchina da guerra russa". "Le istituzioni finanziarie e altre entità che facilitano l'acquisizione da parte della Russia di prodotti o equipaggiamento per la sua base industriale della difesa sostengono - prosegue la dichiarazione - azioni che minano l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina".
Il messaggio al Congresso Usa
Il G7, dopo avere ricordato tutte le misure economiche di sostegno adottate nei confronti di Kiev, dall'Unione Europea a Giappone e Canada, "sollecita l’approvazione di un sostegno aggiuntivo per colmare il restante gap di bilancio dell’Ucraina per il 2024". Si tratta di un implicito messaggio al Congresso Usa, dove i repubblica bloccano nuovi interventi di sostegno all'Ucraina, quello che si legge nella dichiarazione ufficiale del G7.
"Mosca chiarisca circostanze morte di Navalny"
I leader del G7 chiedono "al governo russo di chiarire completamente le circostanze della morte" dell'oppositore russo Alexei Navalny, deceduto in carcere in Russia all'età di 47 anni. La morte è stata annunciata il 16 febbraio scorso, ma la salma di Navalny è stata restituita solo oggi alla madre dell'oppositore, come annunciato da Kyra Yarmish che per anni è stata la portavoce di Navalny. "Chiediamo allo stesso modo al governo russo di liberare tutti i prigionieri ingiustamente detenuti e di fermare le persecuzioni dell'opposizione politica e la repressione sistematica dei diritti e delle libertà dei russi", si legge nella dichiarazione finale che rende omaggio "al coraggio straordinario di Alexei Navalny" e assicura vicinanza alla "moglie, ai suoi figli e ai suoi cari".
"Ha sacrificato la sua vita combattendo contro la corruzione del Cremlino e per elezioni libere e giuste in Russia - affermano -. Chiameremo a rispondere i responsabili della morte di Navalny, anche continuando a imporre misure restrittive in risposta alle violazioni dei diritti umani e degli abusi in Russia e con altre azioni".
Esteri
Ucraina sotto attacco, oltre 100 droni lanciati dalla Russia
Il presidente ucraino: "Questo è il terrore russo che stiamo contrastando"
"Solo questa settimana i terroristi hanno utilizzato oltre 500 bombe guidate, circa 550 droni d'attacco e più di 20 missili di vari tipi. Questo è il terrore russo che stiamo contrastando". E' quanto scrive su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, precisando che "la notte scorsa i terroristi russi hanno lanciato più di 110 droni d'attacco contro la nostra popolazione".
"A Kherson - denuncia - è stato distrutto un centro oncologico, a Kharkiv e Zaporizhzhia sono stati colpiti palazzi, dopo che missili balistici hanno preso di mira Kiev e bombardamenti hanno colpito Sumy, Kryvyi Rih, così come le regioni di Dnipropetrovsk e Donetsk". "Sono grato ai nostri partner che continuano a stare al fianco dell'Ucraina e ad aumentare il pressing sulla Russia - conclude - Insieme, con la forza collettiva, garantiremo una pace duratura".
La cronaca degli attacchi
La Russia ha attaccato l'Ucraina con 113 droni durante la notte, aveva reso questa mattina noto l'aeronautica militare di Kiev, aggiungendo di averne abbattuti 57, mentre altri 56 non sono riusciti a raggiungere i loro obiettivi, probabilmente a causa dell'interferenza dei sistemi di guerra elettronica. L'aeronautica militare ha aggiunto che la Russia ha lanciato anche un missile S-400 verso l'Ucraina centrale, ma che non ha causato danni.
Nella notte la Russia ha attaccato la città di Zaporizhzhia, ferendo quattro persone, tra cui un ragazzo di 12 anni. Lo ha riferito il governatore regionale Ivan Fedorov, aggiungendo che il raid ha danneggiato un condominio di 9 piani. Un altro attacco con drone ha colpito un edificio residenziale nella città nordorientale di Kharkiv, ferendo anche qui un dodicenne.
Mentre sempre nella notte le difese aeree russe hanno abbattuto 19 droni nei cieli di quattro regioni russe. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca, precisando che "i tentativi del 'regime' di Kiev di condurre attacchi terroristici contro strutture sul suolo russo utilizzando Uav ad ala fissa sono stati sventati. Le forze di difesa aerea in servizio hanno distrutto 19 veicoli aerei senza pilota ucraini, tra cui nove sulla regione di Belgorod, cinque sulla regione di Voronezh, tre sul Mar Nero, uno sulla regione di Kursk e uno sulla regione di Krasnodar".
Otto droni ucraini hanno colpito Kazan, la capitale della repubblica russa del Tatarstan, abbattendosi su un'area industriale e una residenziale. Non ci sono morti né feriti, ha riferito il servizio stampa del capo della repubblica. "In questo momento sono stati registrati otto attacchi. Di questi, uno ha colpito un'impresa industriale, uno il fiume e sei una zona residenziale, non ci sono stati morti o feriti", ha precisato il servizio stampa.
Intanto il governatore ad interim della regione di Kursk, Alexander Khinshtein, sul suo canale Telegram ha riferito che in seguito al massiccio attacco di ieri delle forze armate ucraine a Rylsk, cinque persone sono state uccise e 12 ferite.
"La risposta della Russia all'ultimo crimine ucraino non si farà attendere", ha affermato il rappresentante permanente russo alle Nazioni Unite Vasily Nebenzya, commentando l'attacco missilistico a Rylsk. "La nostra risposta a questo deliberato attacco criminale contro i civili russi arriverà a breve", ha avvertito il diplomatico, denunciando l'attacco come un altro inequivocabile passo del regime di Kiev verso l'escalation.
Kiev: "1.860 militari russi uccisi nell'ultimo giorno di guerra"
Secondo quanto riferito dallo Stato maggiore delle forze armate ucraine, la Russia ha perso 772.280 soldati in Ucraina dall'inizio della guerra, il 24 febbraio 2022. Lo Stato maggiore ha aggiunto che nella cifra sono incluse le 1.860 vittime subite dalle forze russe nell'ultimo giorno.
Secondo il rapporto, la Russia ha perso anche 9.594 carri armati, 19.841 veicoli corazzati da combattimento, 31.891 veicoli e serbatoi di carburante, 21.252 sistemi di artiglieria, 1.256 sistemi di lancio di razzi multipli, 1.027 sistemi di difesa aerea, 369 aerei, 329 elicotteri, 20.685 droni, 28 imbarcazioni e un sottomarino.
Onu: "Oltre 12.000 civili uccisi da inizio guerra"
Secondo l'Onu sono stati registrati oltre 12.340 decessi di civili in Ucraina da quando la Russia ha iniziato la guerra nel febbraio 2022. Lo ha dichiarato il sottosegretario generale dell'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari del disarmo (Unoda) Izumi Nakamitsu, durante la riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di ieri. Il rapporto dell'Onu sulle vittime giunge mentre il presidente russo Vladimir Putin intensifica le minacce contro le città ucraine, tra cui quella del 19 dicembre di colpire Kiev con un missile balistico a medio raggio 'Oreshnik'.
L'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha registrato vittime civili in Ucraina dal 24 febbraio 2022 al 30 novembre 2024, ha affermato Nakamitsu. Oltre 12.340 civili sono stati uccisi e più di 27.836 sono rimasti feriti durante questo lasso di tempo. L'Onu ha inoltre rilevato che nel 2024 le bombe aeree e le armi a lungo raggio hanno causato un numero di vittime maggiore rispetto all'anno precedente. Le bombe aeree hanno ucciso 341 civili e ne hanno feriti 1.803 tra il primo gennaio e il 30 novembre, secondo i dati della Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina. Le cifre rappresentano un aumento di tre volte dei decessi e di sei volte dei feriti rispetto al 2023.
Esteri
“Anti-Islam e simpatizzante di Afd”, chi è...
Saudita in esilio, 50enne, in Germania dal 2006, convinto che le autorità tedesche non facciano abbastanza contro l'islamismo: è il ritratto del sospetto attentatore di Magdeburgo
Saudita in esilio, 50enne, in Germania dal 2006, psichiatra e psicoterapeuta a Bernburg, attivista, fortemente critico nei confronti dell'Islam, simpatizzante dell'Afd convinto che le autorità tedesche non facciano abbastanza contro l'islamismo. E' il ritratto che sembra emergere nel corso delle ore del sospetto attentatore di Magdeburgo, Taleb al-Abdulmohsen.
Nato in una piccola località saudita, a maggioranza sciita, poi abiura l'Islam e, ricostruisce il Wall Street Journal citando un funzionario della sicurezza, fugge dalla monarchia del Golfo, a maggioranza sunnita e dove abbandonare l'Islam è un reato. Originario di Hofuf, in Germania diventa noto oltre i 'confini' della piccola comunità saudita per il suo attivismo e per la difesa dei diritti delle donne. "Sono il più forte critico dell'Islam nella storia - ha affermato nel 2019 in un'intervista alla Faz - Se non mi credete, chiedete agli arabi".
"Dopo 25 anni di questo lavoro, pensi che nulla possa più sorprenderti - ha scritto su X Peter Neumann, esperto di terrorismo del King's College di Londra - Ma un cinquantenne saudita, ex musulmano, che vive nella Germania orientale, adora l'Afd e vuole punire la Germania per la tolleranza nei confronti dell'Islam, non era davvero tra i miei pensieri".
Al-Abdulmohsen lavorava come psichiatra alla Clinica Salus di Bernburg, una cinquantina di chilometri da Magdeburgo, come confermato allo Spiegel fonti della struttura. Mitteldeutsche Zeitung ha scritto che nelle ultime settimane sarebbe stato spesso assente per malattia dal lavoro. Nel 2016 ha ottenuto lo status di rifugiato, dopo aver denunciato - ricostruisce il Financial Times - di aver ricevuto minacce di morte per aver abbandonato l'Islam. Una "rottura" che risale al 1997, ha sostenuto una volta in un'intervista.
I media tedeschi lo hanno descritto come attivista impegnato ad aiutare gli oppositori in Arabia Saudita a fuggire dalla monarchia del Golfo per chiedere asilo in Europa. Nel 2019 ha raccontato alla Bbc di passare - "se ho tempo" - 10, 16 ore al giorno ad aiutare a ottenere l'asilo in Paesi occidentali chi in Medio Oriente dice addio all'Islam e di essere 'ricercato' soprattuto dalle donne giovani, tra i 18 e i 30 anni. Il forum wearesaudis.net è stato usato per i consigli rivolti ai sauditi e ai richiedenti asilo in generale.
Su X il suo profilo ha quasi 47.000 follower. Erano 43.000 prima dell'attacco, secondo il Wsj, che fotografa un account con rilanci di post con critiche all'Islam da parte di attivisti arabi e sostenitori dell'estrema destra in Europa e Stati Uniti, contestazioni alle leggi tedesche sul reato di incitamento all'odio.
Ad agosto ha pubblicato un video creato con l'intelligenza artificiale di Elon Musk con critiche alle norme accusate di soffocare la libertà di espressione. Nel giorno dell'attacco quel video è stato ripostato con altri filmati e audio in cui afferma di essere vittima di censura e persecuzioni in Germania. Tra i commenti precedenti scandagliati dalla stampa internazionale ce ne sono anche a sostegno dell'Afd e di critica nei confronti dei democratici negli Stati Uniti.
Negli ultimi mesi, evidenzia il Ft, è sembrato allontanarsi dall'attivismo e adottare un approccio molto critico nei confronti delle autorità tedesche, convinto che fosse "evidente che la politica della Germania dei confini aperti fosse un piano di Angela Merkel per islamizzare l'Europa". Secondo il Wsj, per quattro volte, tra il novembre 2023 e lo scorso settembre, le autorità saudite avevano avvertito la Germania sulla pericolosità di Taleb al-Abdulmohsen, sostenendo potesse rappresentare una minaccia per i diplomatici di Riad. Ma, ricostruisce il giornale, Berlino ignorò quegli avvertimenti pensando i sauditi lo avessero preso di mira per aver ripudiato l'Islam.
Esteri
Israele-Gaza, Hamas: “Accordo per il cessate il fuoco...
Netanyahu: "Non firmo intesa su ostaggi senza prima sradicare i terroristi". Media:"Tre morti in un attacco israeliano". Missile da Yemen vicino a Tel Aviv: Houthi rivendicano
"E' più vicina che mai la possibilità di raggiungere un accordo" per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e la liberazione di ostaggi, trattenuti nell'enclave palestinese e di detenuti palestinesi nelle carceri israeliane "se il nemico smetterà di imporre nuove condizioni". E' quanto affermano Hamas, Jihad islamica e Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp) in un comunicato insolitamente diffuso a nome dei tre gruppi.
I media israeliani sottolineano come Hamas abbia diffuso la dichiarazione dopo l'incontro di ieri al Cairo tra rappresentanti del gruppo, di Jihad Islamica e Fplp, che hanno concordato di tornare a vedersi al più presto. Le tre fazioni "hanno sottolineato l'impegno di tutti per porre fine all'aggressione contro la nostra gente", si legge in quello che sembra un riferimento alla rinnovata richiesta di cessate il fuoco permanente. Stando a quanto reso noto, le parti hanno espresso apprezzamento per l'impegno dell'Egitto verso un accordo di riconciliazione tra le fazioni palestinesi.
Netanyahu e l'accordo per ostaggi
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato al Wall Street Journal che non firmerà un accordo per la liberazione degli ostaggi con Hamas che porrà fine alla guerra. "Non accetterò di porre fine alla guerra prima di aver rimosso Hamas", ha detto Netanyahu. "Non li lasceremo al potere a Gaza, a circa 50 chilometri da Tel Aviv. Non accadrà".
Media: "Tre morti in un attacco israeliano a ovest di Gaza City"
Intanto tre palestinesi sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti in un attacco aereo israeliano a ovest della città di Gaza. Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa, precisando che aerei da guerra israeliani hanno preso di mira un gruppo di persone nel campo profughi di Shati e che i feriti sono stati trasferiti dai medici della Mezzaluna Rossa all'ospedale al-Shifa di Gaza City.
La denuncia del Papa: "Patriarca non è stato lasciato entrare a Gaza come promesso"
Il Papa, stamani, parlando alla Curia romana per la cerimonia tradizionale degli auguri natalizi, ha fatto un grave annuncio. “Il Cardinale Re (il decano del Collegio cardinalizio che ha aperto la cerimonia, ndr)- ha detto a braccio - ha parlato della guerra. Ieri il Patriarca (il card. Pizzaballa, ndr) “non l’hanno lasciato entrare a Gaza, come avevano promesso; e ieri sono stati bombardati dei bambini. Questa è crudeltà, non è guerra. Voglio dirlo perché tocca il cuore. Grazie di questo riferimento, Eminenza, grazie!”.
Missile da Yemen vicino a Tel Aviv: Houthi rivendicano
Il Wolfson Medical Center, nel centro di Israele, ha riferito che 20 persone, tra cui bambini, sono state curate per le ferite causate da un missile lanciato dallo Yemen e caduto nei pressi di Tel Aviv durante la notte. Nella dichiarazione si afferma inoltre che si prevede che tutti saranno rimandati a casa questa mattina. L'esercito israeliano ha dichiarato di non essere riuscito a intercettare un "razzo" lanciato dallo Yemen e atterrato a Tel Aviv; il servizio medico nazionale aveva affermato che 16 persone erano rimaste leggermente ferite.
Gli Houthi dello Yemen hanno rivendicato il lancio un “missile balistico ipersonico” denominato 'Palestina 2', che ha colpito “l’area occupata di Giaffa” appena a sud di Tel Aviv. "Il missile ha colpito il suo obiettivo con precisione, e le difese e i sistemi di intercettazione non sono riusciti a intercettarlo", ha affermato il portavoce degli Houthi Yahya Saree in un discorso televisivo, aggiungendo che l'attacco è stato una risposta ai "massacri contro i nostri fratelli a Gaza", nonché all'aggressione israeliana contro il nostro Paese.