Energie rinnovabili e sostenibilità, un legame destinato a consolidarsi
Il report di Ren21 sull’uso e l’importanza delle rinnovabili: una panoramica sul loro impiego
Si sente sempre più spesso parlare di come le energie rinnovabili potrebbero cambiare la produzione dell’energia e delle conseguenze che hanno sull’ambiente. Anche gli Stati presenti alla Cop28 hanno siglato il proprio impegno affinché ciò accada nel rispetto degli stakeholder coinvolti ed è il Rapporto sull’energia rinnovabile e la sostenibilità di Ren21 che ha messo in evidenza l’importanza che la sua realizzazione potrebbe avere nei prossimi anni.
Scopriamo insieme cosa è emerso.
Rinnovabili, perché no?
Ren21 è la comunità globale di energia rinnovabile che riunisce attori provenienti dal mondo scientifico, accademico, industriale e delle Ong. Fondata nel 2004, fornisce approfondimenti su come collegare ecosistemi interni ed esterni al mondo delle energie rinnovabili. Nel suo ultimo report, ha analizzato come la transizione verso le energie rinnovabili crei condizioni favorevoli per l’ambiente in misura superiore rispetto all’uso di combustibili fossili.
I materiali estratti per le energie rinnovabili vengono utilizzati per costruire strutture e infrastrutture e la maggior parte di essi sono altamente riciclabili. Ciò consente la riduzione dell’estrazione di combustibili fossili. Nel 2021, infatti, si sono prodotti 8 miliardi di tonnellate di carbone, 4 miliardi di tonnellate di petrolio e 2,6 miliardi di tonnellate di gas fossile. Se si guarda invece il numero di materiali estratti per le energie rinnovabili si vedranno 21 milioni di tonnellate di rame, 2,6 milioni di tonnellate di nichel, 0.17 milioni di tonnellate di cobalto e 0.11 milioni di tonnellate di litio.
Ciò dimostra che nessun flusso di produzione di energia è esente da conseguenze su persone e ambiente, ma che nella maggior parte degli scenari di transizione energetica, l’espansione del solare fotovoltaico e dell’energia eolica rappresentano un’opportunità: una quota minore dell’aumento previsto della domanda di materiali. La maggior parte dell’aumento della domanda è rappresentata dalle reti elettriche e dallo stoccaggio delle batterie per i veicoli “verdi”.
I combustibili fossili, inoltre, sono responsabili del 75% delle emissioni di gas serra indotte dall’uomo e l’inquinamento generato dall’estrazione, produzione e combustione, ha spesso causato milioni di morti premature e la perdita della biodiversità.
Il ciclo di vita delle energie rinnovabili invece ha operazioni che riducono l’inquinamento, impattando in misura nettamente inferiore sul suolo e sull’acqua. Il report di Ren21, infatti, sottolinea come sia possibile riutilizzare infrastrutture già esistenti (tetti, autostrade, parcheggi, ad esempio), per dare spazio alle rinnovabili creando il minor danno possibile all’ambiente.
Il report di Ren21
“L'evidenza è chiara – ha affermato Rana Adib, direttore esecutivo di Ren21 -: non c'è spazio per scetticismo e scuse: le energie rinnovabili sono la fonte energetica più sostenibile. Aiutano ad affrontare il cambiamento climatico, l’inquinamento e la perdita di biodiversità. Il Rapporto sulle energie rinnovabili e la sostenibilità REN21 delinea come massimizzare i benefici delle energie rinnovabili nelle nostre economie e comunità, riducendo al contempo i possibili impatti negativi. Sviluppato utilizzando un processo collaborativo e intersettoriale, questo rapporto dovrebbe essere una guida per tutti i decisori che si sono impegnati a triplicare la capacità di energia rinnovabile entro il 2030 e che devono garantire il sostegno sociale per realizzare la transizione energetica”.
Il report si è basato sul confronto con gli attori potenzialmente coinvolti nella produzione, uso e consumo di energie rinnovabili. Dall’affidabilità, al rispetto per la biodiversità, sino alla circolarità e agli impatti sul lavoro delle persone e sulla loro salute, l’analisi si è concentrata su tre macrocategorie:
- Ecosistemi: uso del suolo, consumo dell’acqua, impatto sulla biodiversità
- Materiali: estrazione, disponibilità, riutilizzo e circolarità.
- Giustizia energetica: distribuzione dei benefici, diritti umani, partecipazione cittadina.
In tutti gli ambiti le energie rinnovabili si sono dimostrate nettamente migliori rispetto ai combustibili fossili. L’impatto negativo che il loro impiego può avere su uno dei tre settori scelti è così inferiore che una scelta politica in merito necessita coraggio per un cambiamento radicale.
Rachel Asante, Coordinatrice Senior del Programma, Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ha affermato: “I governi hanno l’importante responsabilità di attuare e far rispettare politiche e regolamenti che garantiscano la diffusione delle energie rinnovabili in modo sostenibile”. D’accordo anche Ute Collier, Direttore ad interim del Knowledge, Policy and Finance Centre, IRENA: “Il RESR fornisce ai decisori una ricetta per mettere la sostenibilità e l’equità al centro della transizione energetica basata sulle energie rinnovabili”. “Il coinvolgimento di tutte le parti interessate nei processi di pianificazione, e in particolare di quelle potenzialmente interessate dalla realizzazione di nuove infrastrutture, è fondamentale per garantire che i benefici della transizione energetica siano equi”, ha concluso Caroline Avan, Business & Human Rights Resource Centre.
Sostenibilità
A Roma Toyota inaugura murale ‘mangiasmog’...
L'opera - sostenuta nell'ambito della WeHybrid Race - è parte del progetto "Aria a Colori" realizzato dall’artista Amalia Tucci
E' stato inaugurato a Roma il murale 'Transmission' nell'ambito della WeHybrid Race Toyota, in collaborazione con Retake ETS, come parte del progetto "Aria a Colori" realizzato dall’artista Amalia Tucci. L'opera sorge nel sottopasso della Metro San Paolo, con l’obiettivo di migliorare concretamente la qualità della vita nelle città italiane attraverso l'arte urbana. Infatti l’opera non solo arricchisce esteticamente uno degli snodi più frequentati della città, precedentemente caratterizzato da uno stato di decoro non all’altezza della rilevanza del luogo, ma contribuisce in modo tangibile a rendere l'aria più pulita grazie a speciali vernici fotocatalitiche "mangia smog", capaci di neutralizzare le sostanze nocive come gli NOx. Queste vernici, completamente naturali e inodori, trasformano ogni 100 mq di murales in un'area con effetti benefici pari a quelli di 100 mq di bosco. Questo intervento migliora la qualità dell’aria in una zona ad alta densità di traffico, offrendo un beneficio diretto ai residenti e a chi frequenta quotidianamente la metro.
Al centro dell'opera, un volto respira aria pulita, mentre i circuiti elettrici, simbolo della connessione tra uomo, natura e tecnologia, si trasformano in fiori. Questo sistema rigenerativo armonioso simboleggia la capacità della cittadinanza di affrontare le sfide della sostenibilità attraverso una continua evoluzione, supportata dalle nuove tecnologie e dall'intelligenza artificiale. L'opera invita a riflettere sull'importanza di trasmettere conoscenze e valori per creare un futuro più consapevole e sostenibile. Il progetto "Aria a Colori", presentato a Roma con la partecipazione di rappresentanti istituzionali e di cittadini, ha già visto il suo debutto in città come Milano, Salerno, Bari e Arezzo, con risultati positivi che porteranno il coinvolgimento anche altre città italiane. Ogni nuova installazione segna un passo significativo nella trasformazione degli spazi urbani, rendendoli più vivibili e sostenibili per le comunità locali.
L’iniziativa nasce dal coinvolgimento dei clienti Toyota nella WeHybrid Race, una competizione amichevole che ha incoraggiato i partecipanti a percorrere chilometri in modalità elettrica, impegnandosi in una mobilità più responsabile e dando loro la possibilità di scegliere la realizzazione di progetti concreti per l’ambiente e la collettività. Come ha sottolineato Alberto Santilli - Amministratore Delegato Toyota Motor Italia "il Murale che inauguriamo oggi è un regalo ai romani da parte degli oltre 110 mila nostri clienti che aderiscono al programma WeHybrid" con quale "chi inquina meno vince. Non solo perché risparmia e ottiene una serie di vantaggi per se, ma anche perché può donare qualcosa alla sua città".
Sostenibilità
Economia circolare e Terre Rare, inaugurato impianto di...
Sarà in grado di trattare in un anno oltre 20 tonnellate di magneti permanenti, materiali ampiamente utilizzati nei dischi rigidi dei computer e nei meccanismi di azionamento di motori elettrici e ibridi
È stato inaugurato oggi, presso lo stabilimento Itelyum Regeneration di Ceccano (FR), l’innovativo impianto pilota capace di trattare in un anno oltre 20 tonnellate di magneti permanenti (Pm), materiali ampiamente utilizzati nei dischi rigidi dei computer e nei meccanismi di azionamento di motori elettrici e ibridi. Si tratta del progetto europeo New-Re, supportato da Eit RawMaterials, volto a migliorare la circolarità delle Terre Rare a livello europeo, garantendo una maggiore sostenibilità economica e ambientale della filiera. Il programma triennale (2022-2024) è sviluppato da un Consorzio coordinato da Erion e formato da altri sette partner: Itelyum, Osai, Ku Leuven, Treee, Smart Waste Engineering, Glob Eco e Università degli Studi dell’Aquila.
In questa cornice, si è svolta anche la 20esima tappa della campagna nazionale di Legambiente 'I Cantieri della Transizione ecologica', un viaggio itinerante lungo tutta la Penisola, partito a maggio dello scorso anno con l’obiettivo di raccontare cantieri, progetti ed esperienze che hanno avviato un percorso virtuoso per contrastare la crisi climatica, promuovere l’economia circolare e costruire un futuro migliore. Progetti riportati anche sul sito, cantieridellatransizione.legambiente.it, con schede, approfondimenti, foto e video.
La nuova infrastruttura di Ceccano tratterà Pm derivati dal disassemblaggio sia di motori elettrici (effettuato da Glob Eco), sia dai Raee provenienti dagli impianti di trattamento (come Treee), nonché dalla linea di smontaggio automatizzato di hard disk realizzata da Osai e Ku Leuven, integrata nel dimostratore stesso, e che si avvale di tecnologie di Ia. Nell’impianto pilota verranno trattate oltre 20 tonnellate all’anno di magneti permanenti grazie a un processo idrometallurgico, sviluppato e brevettato dall’Università degli Studi dell’Aquila, che prevede una pulitura (lisciviazione) a basso impatto ambientale delle Terre Rare, attraverso soluzioni acide organiche riutilizzabili fino a cinque volte.
Lo scale-up industriale
Le tecnologie messe in campo nell’impianto New-Re saranno impiegate per uno scale-up industriale nell’ambito di un altro importante progetto denominato Inspiree, finanziato da Cinea all’interno del programma Life e partecipato da un Consorzio formato da Itelyum, Erion, Eit RawMaterials, Glob Eco e Università degli Studi dell’Aquila. Inspiree sfrutterà il processo idrometallurgico sostenibile con l’obiettivo di trattare, a regime, fino a 2mila tonnellate di magneti permanenti all’anno, equivalenti a quelle presenti in più di 600mila motori elettrici e ibridi. Da questi materiali potranno essere recuperate oltre 500 tonnellate di composti di Ree (Rare Earth Elements, ovvero Terre Rare). Considerando che la produzione europea di magneti permanenti annua è di 1.600 tonnellate, l’Italia sarebbe già in grado di sviluppare una catena del valore circolare del riciclo degli stessi all'interno dei confini europei, riducendo così la dipendenza dalle importazioni extra-Ue, soprattutto da Russia e Cina.
“La sfida strategica del recupero delle Terre Rare - dichiara il Ceo di Itelyum, Marco Codognola - rappresenta un’opportunità cruciale per l'Italia e l'Europa nella transizione ecologica. Il riciclo delle Terre Rare, attraverso pratiche come l'urban mining e l’idrometallurgia, può ridurre la vulnerabilità geopolitica, limitare l’impatto ambientale e favorire l’indipendenza economica. Per centrare gli obiettivi del Critical Raw Materials Act dell’Unione Europea le aziende innovative saranno centrali, favorendo l’indipendenza dell'Europa dalle importazioni e la nascita di un’industria del riciclo competitiva a livello globale. L'Italia, con il suo tessuto industriale dinamico e innovativo, può giocare un ruolo di primo piano in questo processo, contribuendo a costruire una filiera europea delle Terre Rare e rafforzando la propria leadership nella transizione ecologica”.
“Per Erion è un motivo d’orgoglio aver sviluppato un progetto che sicuramente apporterà benefici ambientali ed economici non solo all’Italia, ma anche ad altri Paesi europei - dichiara Marco Sala, direttore Generale di Erion Compliance Organization - L’impianto che oggi si inaugura a Ceccano si candida ad essere un modello di sostenibilità e di innovazione nei processi di riciclo e recupero delle Terre Rare che, lo ricordiamo, rappresentano elementi fondamentali ai processi di produzione in diversi comparti industriali. Da sempre Erion si impegna nel diffondere in Italia una cultura della circolarità e quello che abbiamo compiuto oggi rappresenta un bel passo verso lo sviluppo di questo nuovo modello”.
“Con la nostra campagna itinerante vogliamo far conoscere i progetti più innovativi sul fronte della transizione ecologica affinché vengano replicati, creando una vera e propria rete virtuosa di esempi nel campo dell’economia circolare, mobilità sostenibile, qualità dell’aria e conversione energetica - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente - Ci auguriamo che il progetto New-Re sia il primo di una lunga serie di programmi innovativi per il recupero delle Terre Rare da componenti elettriche ed elettroniche, un percorso anche in grado di invertire la tendenza verso l’attività estrattiva di materie prime critiche. La nuova frontiera su cui bisogna puntare in Italia e in Europa è la ‘miniera’ urbana, ad esempio aumentando la raccolta di Raee e favorendo la realizzazione di più impianti di riciclo, anche attraverso l’accelerazione degli iter autorizzativi”.
Sostenibilità
Park Litter, nei parchi urbani 5 rifiuti ogni metro quadrato
Indagine di Legambiente in 35 aree verdi in 12 città: oltre 20mila rifiuti raccolti. Torna la campagna Puliamo il Mondo
Rifiuti abbandonati nei parchi urbani, una piaga che non si ferma. Secondo i dati della nuova indagine di Legambiente Park Litter, nel 2024 sono stati 20.757 i rifiuti raccolti e catalogati dai volontari nei 42 transetti eseguiti in 35 parchi urbani in 12 città: Ancona, Bari, Caltanissetta, Codigoro (FE), Firenze, Milano, Moncalieri (TO), Napoli, Perugia, Pineto (TE), Roma, Torino. Circa 5 rifiuti ogni metro quadrato monitorato. Tra i rifiuti più trovati si confermano al primo posto i mozziconi di sigaretta (11.077, il 53%), seguiti da tappi di bottiglia/barattoli e dalle linguette di lattine (1.436, il 7%). A segnalarlo l'associazione in vista dell'avvio ufficiale della 32esima edizione di Puliamo il Mondo (dal 20 al 22 settembre), la storica campagna di volontariato ambientale organizzata in Italia da Legambiente per ripulire dai rifiuti abbandonati aree verdi, strade, piazze, sponde di fiumi e spiagge.
Torna Puliamo il mondo, si parte da Napoli
Migliaia gli eventi in programma dal nord al Sud del Paese e che anche quest’anno avranno come protagonisti cittadini di tutte le età, studenti, amministrazioni e aziende, impegnati per fare un gesto concreto per l’ambiente. Ad aprire il weekend di Puliamo il Mondo sarà domani 18 settembre, alle 10:30, l’anteprima organizzata a Napoli presso piazza Garibaldi. Un luogo simbolico, altamente frequentato, protagonista di un progetto di rigenerazione urbana e sociale che vedrà all’azione, muniti di guanti e sacchetti, i volontari e le volontarie di Legambiente e di 13 associazioni di volontariato aderenti all’iniziativa: Croce Rossa Italiana, Caritas, Dedalus cooperativa sociale, Erasmus Student Network, Azione Cattolica, i segni dei tempi, Un Ponte Per, Agesci, Focsiv, Centro Astalli, la comunità palestinese, Action Aid, Libera. Tutte insieme unite anche per lanciare un messaggio di pace.
I dati dell'indagine, i materiali
Raggruppati per categorie di materiali, i rifiuti dispersi nei parchi sono riconducibili per il 74% ai polimeri artificiali (plastiche) per un totale di 15.452 rifiuti, per l’8,6% al metallo (1.787 rifiuti), l'8% a carta e cartone (1.603), il 6% a vetro e ceramica (1.154), il 4% ad altre tipologie di rifiuti. Segnala Legambiente: "La categoria 'altri oggetti in plastica identificabili ma non in lista' è costituita da coriandoli (1.101, il 5% del totale dei rifiuti), oggetti che si usano per festeggiare ma che si diffondono molto facilmente nell’ambiente, anche trasportati dal vento".
Legambiente, inoltre, sottolinea che le principali zone di accumulo dei rifiuti nei parchi urbani restano perlopiù sotto o nelle vicinanze di panchine e tavoli da picnic e dei cestini. Il vento resta la principale causa della dispersione dei rifiuti nell’ambiente, unita al fatto che spesso i cestini sono privi di copertura. Solo in 19 transetti su 42 (46,3%) Legambiente ha trovato questa caratteristica utile a prevenire la dispersione di materiale. Rifiuti che, spesso, attraverso tombini e canali di scolo dai parchi urbani arrivano fino al mare.
“In Italia non si arresta la piaga dei rifiuti abbandonati - dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente - Da 32 anni, con Puliamo il mondo, promuoviamo l’informazione e la sensibilizzazione sul tema dei rifiuti abbandonati e dispersi promuovendo strumenti e soluzioni per ridurne sempre di più la presenza e organizzando iniziative di cittadinanza attiva in difesa dell’ambiente, restituendo, grazie alle volontarie e ai volontari, alla comunità luoghi più puliti, accoglienti e anche più inclusivi. Infatti, con il motto 'Per un clima di pace', la campagna vuole farsi promotrice e sostenitrice di una società che promuove la pace e l’inclusione, secondo il principio che è cittadino di un luogo chi se ne prende cura, attraverso il rispetto della diversità, rifiutando la guerra, ogni forma di pregiudizio, violenza, di odio e discriminazione. Vi aspettiamo questo weekend, insieme possiamo fare la differenza".