Carlo e Camilla in Australia entro l’anno? A Canberra scattano i preparativi
Il viaggio, già previsto, non è ancora stato confermato ufficialmente dopo l'annuncio che il sovrano è malato di cancro
L'Australia si sta preparando a una possibile visita di re Carlo e della regina Camilla nella seconda metà del 2024. Il viaggio era già previsto, ma molti si chiedevano se fosse rimasto in agenda dopo l'annuncio che il sovrano è malato di cancro. Il premier australiano Anthony Albanese ha ora confermato che i preparativi per l'arrivo del re sono iniziati. Anche se non vi è ancora una conferma definitiva e le date non sono state fissate, le sue parole sembrano volte a rassicurare il pubblico sulla salute di Carlo III.
"L'Australia si sta preparando a una possibile visita di Sua Maestà il re più avanti nell'anno. Il re ha mostrato compassione per gli australiani colpiti dai recenti disastri naturali, così come gli australiani hanno mostrato compassione e sostegno per il Re dopo che gli è stato diagnosticato un tumore. Il re, la regina e la famiglia reale sono sempre benvenuti in Australia", ha detto Albanese, spiegando che il suo governo sta contattando gli Stati e i territori australiani per decidere le tappe della "possibile visita reale".
Come è noto, Carlo III è sovrano anche dell'Australia. E' già venuto in visita ufficiale 15 volte nel Paese, l'ultima nel 2018 per i Giochi del Commonwealth. Ma allora era solo erede al trono. Se confermato, il suo viaggio nel 2024 sarebbe il primo da re. Sua madre Elisabetta è stata 16 volte in Australia, l'ultima nel 2011.
All'inizio dell'anno, Albanese aveva confermato che Carlo sarebbe venuto in Australia nel 2024. Allora si pensava che la visita avrebbe potuto coincidere con il summit dei capi di governo del Commonwealth il prossimo ottobre alle isole Samoa. Dopo che lo scorso 5 febbraio Buckingham palace ha annunciato che il re ha un tumore e per un certo tempo dovrà cancellare i suoi impegni pubblici, il viaggio sembrava decisamente in forse.
Ora viene annunciato che i preparativi sono già iniziati, anche se la conferma della visita ancora non c'è. E' un modo di rassicurare il pubblico, di fronte alle incertezze provocate dalla malattia del re. Buckingham palace non ha specificato né il tipo, né la gravità del tumore che ha colpito il sovrano. Carlo continua a svolgere molti dei suoi doveri, fra cui l'incontro settimanale con il primo ministro. E si è fatto vedere mentre andava a piedi a messa nella tenuta di Sandringham. Non è chiaro per quanto tempo il re dovrà sottoporsi alle cure prescritte, le quali per ora non hanno richiesto un ricovero ma solo interventi ambulatoriali.
Cronaca
Malattie infiammatorie croniche intestinali, al via...
Nasce la Fondazione Ig-Ibd per la ricerca e arrivano le prime ‘raccomandazioni italiane’ per cure uniformi e di qualità
Coniugare innovazione e sostenibilità è la sfida per gli oltre 900 clinici riuniti da oggi a Riccione, fino al 30 novembre, per il XV Congresso nazionale Ig-Ibd organizzato dal Gruppo italiano per lo studio delle malattie infiammatorie croniche intestinali. Nella 3 giorni, gli specialisti si confronteranno sulle più recenti innovazioni diagnostiche, terapeutiche e tecnologiche che stanno rivoluzionando la gestione di queste patologie.
“Nella gestione delle Mici, le malattie infiammatorie croniche intestinali, stiamo assistendo a una rivoluzione della pratica clinica - afferma Massimo Claudio Fantini, segretario generale Ig-Ibd - Terapie avanzate, innovazioni e nuove tecnologie smart, come l’intelligenza artificiale, le tecniche endoscopiche avanzate e il telemonitoraggio, stanno offrendo opzioni sempre più personalizzate ed efficaci. In Italia, sebbene un dato preciso non esista, si calcola che queste malattie colpiscano circa 250 mila persone, un numero destinato ad aumentare considerevolmente entro la fine di questo decennio. È essenziale, dunque, sostenere percorsi di cura mirati e razionali per garantire un accesso equo alle cure, evitando sprechi e migliorando l’allocazione delle risorse. Il Congresso Ig-Ibd offrirà quindi un’importante occasione per esplorare modelli gestionali che permettano di migliorare, in modo sostenibile, la qualità di vita dei pazienti affetti da Mici”.
Durante il Congresso - informa una nota - verrà presentata la Fondazione Ig-Ibd, un’importante iniziativa a sostegno della ricerca e della gestione delle Mici in Italia e dedicata . La nuova istituzione si dedicherà principalmente alla ricerca scientifica su tutti i fronti - di base, traslazionale e clinica - con l’obiettivo di migliorare la conoscenza e il trattamento di queste patologie complesse. Ad oggi, infatti, non esistono ancora dati epidemiologici italiani certi, né stime precise sull’impatto socioeconomico delle malattie infiammatorie croniche intestinali. Per questo motivo, tra le mission principali della Fondazione vi sarà la creazione di un sistema di raccolta dati su scala nazionale dedicato alle Mici, uno strumento essenziale per supportare progetti di ricerca. Nonostante numerose linee guida e documenti di consenso, gli standard di qualità delle cure per queste patologie risultano ancora eterogenei sia a livello internazionale che nazionale. Nel 2020, l’European Crohn’s Colitis Organisation (Ecco) ha pubblicato un position paper sui criteri di qualità delle cure, definendo standard minimi essenziali in tre ambiti: struttura, processo e risultati. Questo documento, frutto di un’analisi rigorosa della letteratura e della collaborazione tra esperti e rappresentanti dei pazienti, fornisce criteri che ogni unità MICI può adottare o adattare al proprio contesto. In Italia, Ig-Ibd ha deciso di riprodurre, tramite una ‘Consensus Delphi’, lo stesso processo di analisi e generazione di standard di qualità delle cure adottabili nel nostro Paese.
“Come Società scientifica - aggiunge Fantini - siamo impegnati nel definire una strategia chiara per i prossimi anni, lavorando sia sulla ricerca che sulla sostenibilità ed equità di accesso alle cure. La nascita della Fondazione rappresenta un passo decisivo per il progresso della ricerca e per l’ampliamento delle conoscenze delle Mici in Italia, mentre l’importante definizione di standard di qualità delle cure a livello nazionale vuole rappresentare uno strumento di supporto a livello locale per tutti quei servizi necessari per una gestione moderna, efficiente, efficace e sostenibile del percorso di cura dei pazienti italiani con malattie infiammatorie croniche intestinali”.
Ig-Ibd (the Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Disease) - ricorda la nota - è una società scientifica nata con lo scopo di promuovere la ricerca sulla malattia di Crohn, Colite ulcerosa e sulle altre patologie infiammatorie idiopatiche del tratto gastrointestinale e di migliorare e diffondere le conoscenze per la cura di queste patologie. Le Mici sono un gruppo di patologie caratterizzate da una infiammazione cronica del tratto gastrointestinale con un impatto rilevante sia sulla vita quotidiana dei pazienti che sul sistema sanitario. Nel mondo si stima ne soffrano circa 10 milioni di persone di cui, circa 3,4 milioni, in Europa con una prevalenza in crescita. Sebbene possano insorgere a qualunque età, si manifestano più frequentemente tra gli adolescenti e i giovani adulti under 35, con un quarto di casi addirittura già in età pediatrica.
Oltre ai fattori genetici, i principali rischi per lo sviluppo delle Mici includono gli stili di vita tipici dei Paesi più industrializzati, come diete ricche di grassi saturi e proteine animali, uso eccessivo di antibiotici e sedentarietà. Questo rende le società avanzate più vulnerabili a queste patologie. Le persone con malattia infiammatoria cronica intestinale presentano episodi di diarrea, crampi e dolori addominali, sanguinamento dal retto, perdita di peso, febbre e affaticamento. L'intensità dei sintomi può variare molto nel tempo. I pazienti possono sperimentare lunghi periodi di remissione e/o ricorrenti riacutizzazioni con un alto rischio di complicazioni. Diagnosi precoci e trattamenti avanzati possono cambiare il decorso di queste malattie.
Cronaca
UniBas, presentato il master Eo-Sat per la formazione nel...
Per iscriversi al master di I livello c'è tempo fino al 2 dicembre, previste 20 borse di studio
Ancora pochi giorni alla scadenza del 2 Dicembre per l'iscrizione al Master di I livello in “Earth Observations from Space: Advanced Technologies and Applications (EO-SAT)”. Il Master, finanziato dal Ministero dell'Università e della Ricerca a seguito del bando per i Patti Territoriali dell'Alta Formazione per le imprese, è organizzato a Potenza dall’Università degli Studi della Basilicata in collaborazione con il sistema delle imprese del Cluster Lucano dell’Aerospazio e del Distretto Tecnologico Tern. Esso, sotto l'egida della Rete Europea delle Copernicus Academies della quale UniBas è stata co-fondatrice - si avvarrà, oltre che dei docenti dell'ateneo lucano, anche di docenti provenienti da altre Università italiane e straniere, dalla Agenzia Spaziale Italiana e da imprese del settore come Leonardo spa.
Il Master, unico del suo genere in Europa, ha come obiettivo la formazione di professionisti nel settore delle Osservazioni della Terra dallo Spazio che possano, alla fine del master, disporre di tutte le competenze di base e specialistiche necessarie a contribuire allo sviluppo dell’intera filiera delle OT, dalla progettazione e messa in operazione di piattaforme e strumenti di telerilevamento fino alla analisi e interpretazione dei dati telerilevati per lo sviluppo di applicazioni e servizi avanzati.
Il Master sarà proposto in due edizioni annuali supportate ciascuna da 20 borse per la frequenza in presenza da 5.000 euro: la prima (2025) dedicata a fornire solide basi teoriche, la seconda (2026) più focalizzata sulle applicazioni con periodi più lunghi di stage nelle aziende del settore. Un corso che prova a rispondere alla vera e propria fame di professionisti di questo tipo, espressa più volte dalle imprese, agevolando al contempo l'inserimento dei nostri giovani tanto nelle aziende del settore aerospaziale e dell’Ict quanto nelle amministrazioni pubbliche. Il bando del Master è disponibile sulla pagina dedicata ai Master dell'UniBas dove è anche possibile presentare domanda di ammissione entro il 2 Dicembre 2024. Il numero massimo di posti in presenza per la prima edizione (2025) è di 20, e l’inizio delle attività didattiche è previsto a gennaio 2025.
Spettacolo
This is me, cosa è successo nel secondo appuntamento: tutti...
Non sono mancate le sorprese per i talenti di 'Amici'
È andato in onda ieri sera, mercoledì 27 novembre, il secondo appuntamento di This is me, lo show evento di Canale 5 condotto da Silvia Toffanin che ha segnato uno share del 21.14% pari a 2 milioni 928mila telespettatori, oltre ad aggiudicarsi il primo posto dei programmi più commentati su X in Italia. La seconda puntata ha ospitato alcuni dei protagonisti di 'Amici' che hanno ottenuto la fama grazie alla partecipazione al talent show di Maria De Filippi.
Il secondo appuntamento di 'This is me'
Alessandra Amoroso è stata una delle protagoniste della serata: la cantante salentina ha raccontato la sua esperienza tra i banchi di scuola di 'Amici' della nona edizione, dove è tornata a casa da vincitrice. Ma la partecipazione al talent non è stata semplice per Alessandra che era sempre in lotta con se stessa: "Maria De Filippi è stata una mamma per me e lo è ancora oggi. Ho passato tanti momenti difficili, ho pianto dall'inizio alla fine", racconta la 38nne. "Essere messa sempre in discussione non mi faceva dormire bene la notte. La scuola non l'ho vissuta benissimo, non me la sono goduta", conclude Alessandra Amoroso, consapevole che nonostante le difficoltà vissute, 'Amici' ha dato "vita" al suo sogno, quello di fare la cantante.
Altra grande ospite della puntata, Annalisa che ancora oggi ricorda bene tutte le critiche ricevute dentro la scuola di Amici: "Le critiche le ricordo, mi sono servite, così come mi servono oggi". "Con gli anni mi sono accorta che anche se sbagli, non fa niente, la volta dopo cerchi di fare meglio", ha aggiunto la cantante che ha partecipato all'edizione del 2011, arrivando seconda dopo Virginio Simonelli. Annalisa ha incantato lo studio di 'This is me' con un medley di alcuni brani più importanti della sua carriera: "Diamante lei e luce lui", "Il mondo prima di te". "Bellissima", "Mon Amour" tutto con voce e piano.
Momento indimenticabile, il duetto tra Gigi D'Alessio e il figlio LDA: i due si sono esibiti sulle note di 'Primo appuntamento'. Sulla passione del figlio, il cantautore napoletano ha detto: "Ha sempre amato la musica, e io ho fatto in modo che inseguisse questo sogno da solo. I genitori, quelli famosi, non devono mai chiedere favori. Sarebbe dannoso anche per i figli perché così non aiuti loro a creare la propria personalità".
Non sono mancate le lacrime. Durante il blocco con Andreas Muller, vincitore dell’edizione 2017 del talent, che ha ricordato la recente perdita della nonna: "Ho perso in un anno due persone per me molto care. Sono rimasto in Italia con la mia famiglia e ho scelto di costruire il mio futuro qua. Consiglio sempre di vivere i propri familiari il più a lungo possibile, perché ti mancheranno".