Meghan: “Io bullizzata sui social mentre ero incinta”
La moglie di Harry: "Inquietante che donne vomitino odio contro altre donne, abbiamo perso l'umanità"
Meghan Markle "bullizzata mentre era incinta" sia di Archie sia di Lilibet attraverso i social media, con "abusi crudeli e odiosi" che dimostrano la "tossicità infinita" di Internet. La duchessa di Sussex ne ha parlato a un panel di alto profilo in occasione della Giornata internazionale della donna all'annuale festival ad Austin, in Texas. Ora, davanti al principe Harry in prima fila tra il pubblico, la duchessa ha spiegato che "per il mio benessere" ha deciso di "mantenere le distanze" dai social media.
''Non è dispettoso, è semplicemente crudele'' essere molestata attraverso i social ha aggiunto Meghan, ancora di più ''quando sei incinta o come mamma, sappiamo che è un momento così tenero e sacro''. Meghan, 42 anni, ha detto di essere stata messa a dura prova da questi insulti, tanto che ''potresti soccombere, o quasi soccombere per quanto è doloroso''.
Meghan ha poi aggiunto di trovare "inquietante" che le donne "vomitino" odio l'una contro l'altra online, aggiungendo che "non riesco a capirlo. Se leggi qualcosa di inquietante su un'altra donna, perché lo condividi con i tuoi amici? Se fosse tua mamma, tua figlia, una tua amica non lo faresti''. L'ex attrice ha quindi affermato che "abbiamo dimenticato la nostra umanità e questo deve cambiare". In precedenza Meghan aveva affermato di essere la persona più trollata al mondo nel 2019.
In un podcast in occasione della Giornata mondiale della salute mentale, Meghan ha affermato che l’impatto sulla sua salute è stato ''molto dannoso''. E ha spiegato che ''non ero nemmeno visibile, ero in congedo di maternità con il bambino, ma quello che è stato possibile produrre è quasi impossibile da pensare, è così grande che non puoi nemmeno pensare a come ci si sente".
Cronaca
Giulia Cecchettin, pm: “Omicidio ultimo atto...
Al via la requisitoria, il pm chiederà l'ergastolo. Assente in aula Gino Cecchettin
L'omicidio di Giulia Cecchettin è l’ultimo atto del controllo esercitato sulla vittima dall’ex fidanzato Filippo Turetta. E' iniziata la requisitoria con cui il pm Andrea Petroni è pronto a chiedere l'ergastolo per il giovane, imputato per omicidio volontario pluriaggravato, sequestro di persona e occultamento di cadavere dell’ex fidanzata.
In prima fila, davanti alla corte d’Assise di Venezia, accanto ai difensori, nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, c’è l’imputato. Assente Gino Cecchettin, per impegni con la fondazione che porta il nome della figlia morta: a rappresentare in aula la famiglia Cecchettin c’è lo zio e la nonna Carla Gatto.
“Il rapporto tra Giulia Cecchettin e l’imputato è caratterizzato da forte pressione, dal controllo sulla parte offesa, le frequentazioni, le amicizie, le uscite”: quanto accade l’11 dicembre del 2023 è “l'ultimo di quegli atti” di controllo. Per l'accusa, Turetta ha pianificato di uccidere.
“Non ci saranno riflessioni sul femminicidio come tematica o alla Giornata di oggi, simbolo contro la violenza contro le donne, perché in questa sede si accertano solo responsabilità individuali”, ha esordito il pm sottolineando: “Noi siamo stati sempre prudenti nelle imputazioni, ma la richiesta finale di condanna è la conseguenza inevitabile dell’esito delle indagini”.
Le parole di Turetta
"Ho ucciso Giulia perché non voleva tornare con me, soffrivo di questa cosa. Volevo tornare insieme e lei non voleva…mi faceva rabbia che non volesse" sono state le parole di Turetta. "Ho ipotizzato di rapirla in macchina, di allontanarci insieme verso una località isolata per stare più tempo insieme…poi aggredirla, togliere la vita a lei e poi a me" ha detto l'imputato.
Economia
Tessera sanitaria: è valida per le detrazioni anche se...
Per l’accesso a detrazioni e deduzioni, come certificazione del codice fiscale, può essere utilizzata anche una tessera sanitaria scaduta
È possibile ottenere le detrazioni relative alle spese sostenute presso le farmacie e altre strutture sanitarie anche se la propria tessera sanitaria è scaduta.
La tessera può essere utilizzata come certificazione del codice fiscale anche se è stata superata la scadenza.
In linea generale non è necessario richiedere una nuova tessera sanitaria alla scadenza, viene infatti spedita in automatico all’indirizzo del soggetto in questione.
In alcuni casi, tuttavia, può essere richiesto un duplicato. La procedura può essere effettuata attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate ed è differente a seconda della presenza o meno o meno del chip.
Tessera sanitaria: è valida per le detrazioni anche se scaduta
La tessera sanitaria è rilasciata a tutti i cittadini iscritti al Servizio Sanitario Nazionale e permette di ottenere le prestazioni sanitarie.
Attraverso la tessera sanitaria si può, ad esempio, ritirare un medicinale in farmacia, prenotare un esame o una visita specialistica in ospedale.
La tessera è necessaria anche per l’accesso a detrazioni e deduzioni legate all’acquisto dei farmaci. Deve essere infatti richiesta una fattura o uno scontrino parlante che contenga le seguenti informazioni:
● natura del prodotto;
● qualità e quantità del prodotto;
● codice fiscale dell’acquirente, presente nella tessera sanitaria.
In relazione al dettaglio dei prodotti acquistati, è sufficiente l’indicazione generica “farmaco” o “medicinale”. In merito alle informazioni relative al codice fiscale: possono essere ricavate anche da una tessera sanitaria scaduta?
Il superamento della scadenza non incide nell’accesso a detrazioni e deduzioni. Come indicato tra le altre cose anche nella guida relativa ai servizi dell’Agenzia delle Entrate, aggiornata al mese di luglio 2024:
“Puoi utilizzare la Tessera Sanitaria, anche se scaduta, come certificazione del codice fiscale e per agevolare le farmacie e le strutture sanitarie nell’acquisizione del tuo codice fiscale.”
In linea generale, all’avvicinarsi della scadenza il Sistema Tessera Sanitaria emette automaticamente la nuova tessera. La stessa viene spedita direttamente all’indirizzo di residenza del soggetto stesso.
Se per qualche inconveniente non venisse ricevuta, si può rivolgersi alla ASL di riferimento o a un ufficio dell’Agenzia delle entrate (dopo aver prenotato appuntamento).
In alcuni casi può essere inoltre richiesto un duplicato, direttamente dal portale dell’Amministrazione finanziaria.
Tessera sanitaria: è valida per le detrazioni anche se scaduta
Ci sono casi in cui è possibile richiedere un duplicato della tessera sanitaria, ad esempio per furto, smarrimento o deterioramento.
In tali casi la richiesta può essere effettuata direttamente online, tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate.
Nel caso di richiesta di duplicato di una tessera sanitaria con microchip, valida anche come Carta Nazionale dei Servizi (TS/CNS), si deve effettuare l’accesso al portale dell’Agenzia delle Entrate attraverso l’area riservata.
Se la richiesta di duplicato riguarda una tessera senza microchip, invece, si può utilizzare il servizio presente nell’area pubblica dello stesso portale. In questo caso non sarà necessario inserire le credenziali.
Per richiedere il duplicato dovranno essere fornite le seguenti informazioni:
● codice fiscale o dati anagrafici completi;
● informazioni relative alla dichiarazione dei redditi presentata nell’anno precedente (ad esempio modello 730, modello Redditi persone fisiche o nessuna);
● motivazione della richiesta.
Se la tessera sanitaria è deteriorata o illeggibile, e viene quindi richiesta una “sostituzione tecnica” deve essere fornito il numero di identificazione della tessera sanitaria o del tesserino di codice fiscale da sostituire.
Ultima ora
Violenza su donne, Mattarella: “Non ci sono scuse,...
Il presidente della Repubblica: "Non ci sono giustificazioni, azioni concrete contro pregiudizi e discriminazioni"
"La violenza contro le donne presenta numeri allarmanti. È un comportamento che non trova giustificazioni, radicato in disuguaglianze, stereotipi di genere e culture che tollerano o minimizzano gli abusi, che si verificano spesso anche in ambito familiare". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella Giornata contro la violenza sulle donne. E "quanto fatto finora non è, tuttavia, sufficiente a salvaguardare le donne", afferma.
"La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, nota anche come Convenzione di Istanbul, è il primo strumento giuridicamente vincolante -ricorda il Capo dello Stato- ad aver riconosciuto la violenza di genere come una violazione dei diritti umani. L’Italia ha ratificato la Convenzione nel 2013, dotandosi di strumenti di tutela per garantire una piena protezione alle vittime di violenza di genere. Quanto fatto finora non è, tuttavia, sufficiente a salvaguardare le donne, anche giovanissime, che continuano a vedere i loro diritti violati. È un’emergenza che continua. Si tratta di madri, sorelle, figlie, persone con sogni e progetti che vedono violato il diritto di poter vivere una vita libera e dignitosa, donne che lottano per la propria indipendenza, per poter scegliere il proprio destino".
"'Nessuna scusa' è il tema proposto dalle Nazioni unite per celebrare la giornata odierna. È addirittura superfluo sottolineare che, quindi, non ci sono scuse accettabili a giustificazione della violenza di genere. Occorrono azioni concrete. È fondamentale continuare a lavorare per eradicare i pregiudizi e gli atteggiamenti discriminatori che rendono ancora oggi le donne più deboli nella società, nel lavoro e nella famiglia. Le istituzioni, le forze della società civile devono sostenere le donne nella denuncia di qualsiasi forma di sopruso, offrendo protezione e adeguato supporto. È un valore -conclude Mattarella- per l’intera società far sì che siano pienamente garantiti i diritti umani dell’universo femminile".