“Picchiati, bendati e costretti a spogliarsi”: denuncia medici di Gaza su raid a Khan Younis
Personale medico dell'ospedale Nasser ha raccontato alla Bbc cosa ha subito durante il blitz delle forze israeliane
Occhi bendati. Costretti a spogliarsi. Picchiati, ripetutamente. Costretti a rimanere in piedi per ore. Arrestati. Un reparto maternità diventato qualcosa di più simile a una "stanza delle torture". E' quello che il personale medico palestinese della Striscia di Gaza ha raccontato alla Bbc di aver subito durante un blitz delle forze israeliane nell'ospedale Nasser, nella città di Khan Yunis, nel sud dell'enclave palestinese. E' accaduto il mese scorso. Ahmed Abu Sabha, medico 26enne volontario della struttura, ha denunciato di essere stato trattenuto agli arresti per una settimana. Ha accusato un soldato israeliano di avergli rotto una mano. Un racconto, riporta la rete britannica, che somiglia a quello di altri due medici. Hanno riferito di essere stati picchiati, costretti a rimanere inginocchiati per ore. Di aver dovuto sopportare acqua gelida versata sui loro corpi e di essere stati agli arresti per giorni prima di essere rilasciati.
La Bbc precisa di aver indagato per settimane, di aver parlato con medici, infermieri, farmacisti e sfollati, di aver fatto controlli incrociati e di aver fornito dettagli delle denunce alle forze israeliane (Idf), che non hanno risposto direttamente alle domande sui racconti dei medici, né negato le accuse di maltrattamenti. Hanno negato sia stato fatto del male al personale medico nell'operazione. Il blitz nell'ospedale Nasser risale al 15 febbraio scorso. "Abusi ai danni dei detenuti sono contrari agli ordini delle Idf e sono pertanto assolutamente proibiti", affermano le Idf secondo cui nell'ospedale si trovavano combattenti di Hamas.
Nella struttura, stando alle forze israeliane, sono stati tenuti prigionieri ostaggi rapiti durante l'attacco del 7 ottobre in Israele. Hamas, che nel 2007 prese il controllo della Striscia di Gaza, nega che i suoi combattenti operino all'interno di strutture sanitarie. I medici rimasti al Nasser hanno denunciato come il blitz israeliano li abbia di fatto lasciati nell'impossibilità di assistere i malati.
C'erano circa 200 pazienti in cura, molti "costretti a letto", anche sei in terapia intensiva, secondo il direttore dell'ospedale, Atef Al-Hout. E, stando a diversi medici, 13 pazienti sono morti nei giorni successivi in una struttura in cui - non è possibile verificarlo in modo indipendente, precisa la rete - mancavano anche la corrente e l'acqua. E le Idf hanno detto di aver fornito all'ospedale "centinaia di pasti e un generatore", mentre "i sistemi essenziali" erano funzionanti durante il blitz. Ma il 18 febbraio l'Organizzazione mondiale della sanità denunciava come l'ospedale fosse a corto di generi alimentari e medicinali e come avesse smesso di funzionare. I pazienti sono stati poi trasferiti in altre strutture.
La Bbc ha ottenuto immagini girate nell'ospedale il 16 febbraio, il giorno in cui sono stati arrestati i medici, e mostrano persone messe in fila all'esterno, costrette a spogliarsi, a inginocchiarsi con le mani dietro la testa. Davanti ad alcuni di loro si vedono i camici dei medici. "Veniva colpito chiunque tentasse di muovere la testa o di fare qualsiasi movimento - ha denunciato Al-Hout - Li hanno lasciati per circa due ore in questa posizione vergognosa".
La rete britannica ha avuto i nomi di 49 persone dello staff medico dell'ospedale Nasser che sarebbero state arrestate e di questi 26 sono stati fatti da più fonti, compresi medici sul campo, il ministero della Salute di Gaza sotto il controllo di Hamas, gruppi internazionali e famiglie dei 'dispersi'. E il Comitato internazionale della Croce Rossa ha confermato alla Bbc di aver ricevuto decine di telefonate da persone che denunciavano di non avere più notizie di parenti, medici compresi, che erano al Nasser.
Per le Idf, "durante le operazioni di arresto, come regola, è spesso necessario che i sospetti terroristi consegnino gli abiti in modo che si possa fare una perquisizione e per accertare che non nascondano esplosivi o altre armi". E "gli abiti non vengono riconsegnati subito ai detenuti, per il sospetto che possano nascondere qualcosa che possa essere utilizzato con finalità ostili". Poi "ai detenuti gli abiti vengono riconsegnati appena possibile". Ma il personale medico ha raccontato di esser stato portato in una sezione dell'edificio che ospita l'ospedale, di percosse e del trasporto in una struttura di detenzione, sempre senza abiti indosso.
Tutte denunce, e immagini, definite "estremamente preoccupanti" da un esperto di diritto umanitario. Per Lawrence Hill-Cawthorne, co-direttore del Centro per il diritto internazionale dell'Università di Bristol, tutto "va contro quello che da molto tempo è un principio basilare nella legge che si applica ai conflitti armati, ovvero che ospedali e personale medicono sono protetti".
Secondo i racconti alla Bbc delle persone arrestate e poi rilasciate e di altri medici, le Idf hanno usato il reparto maternità per gli interrogatori. Qui lo staff sarebbe stato picchiato. Abu Sabha ne ha parlato come di qualcosa di "più simile a una stanza delle torture". "Mi hanno messo su una sedia ed era come un patibolo - ha raccontato - Ho sentito il rumore delle corde e pensavo sarei stato giustiziato". Poi, "hanno spaccato una bottiglia e il vetro mi ha tagliato sulla gamba. Hanno lasciato sanguinare la ferita e poi hanno iniziato a portare i medici uno dopo l'altro. Hanno iniziato a disporli uno accanto all'altro. Sentivo i loro nomi e le loro voci". Le Idf hanno ribadito alla Bbc che "non effettuano e non hanno effettuato simulazioni di esecuzioni di detenuti". Respingono le accuse.
Tutti i tre detenuti hanno confermato alla Bbc di esser stati messi su mezzi militari e picchiati con bastoni e calci di fucili, di esser stati presi a pugni. "Eravamo solo con i boxer indosso, ci hanno ammassati uno sopra all'altro e ci hanno portato via da Gaza - ha raccontato un medico che ha voluto mantenere l'anonimato - Per tutto il tragitto siamo stati colpiti e umiliati. Ci versavano acqua fredda addosso". Abu Saba ha raccontato che "sono stati portati su un terreno coperto di ghiaia e costretti a inginocchiarsi con gli occhi bendati". "C'era una buca nel terreno e pensavamo ci avrebbero giustiziato e sepolto lì. Tutti abbiamo iniziato a pregare".
Poi, ha proseguito, sono stati trasferiti in un edificio dove sono stati tenuti agli arresti. Gli altri due detenuti rilasciati hanno confermato di essere stati sottoposti a controlli medici, ma di non essere stati medicati. Uno di loro ha accusato un soldato israeliano di averlo colpito proprio su una ferita. Abu Saba ha denunciato anche punizioni subite per presunte 'infrazioni', ha raccontato di esser stato portato in un bagno, picchiato, mentre era circondato da cani con la museruola. Ha anche accusato i soldati israeliani di aver disegnato una Stella di David sul gesso che gli era stato fatto da un medico israeliano. La Bbc conferma che Abu Saba aveva una radiografia e che è stato assistito, dopo il rilascio, in un ospedale da campo a Gaza per una mano rotta.
Nessuno dei tre medici è stato messo al corrente di accuse specifiche, ma due di loro hanno riferito di interrogatori in cui gli veniva chiesto se avessero visto ostaggi o combattenti di Hamas nell'ospedale, dove fossero il 7 ottobre scorso. Abu Saba ha invece detto di non esser mai stato interrogato durante gli otto giorni di detenzione. I tre medici con cui ha parlato la Bbc hanno tutti detto di essere stati riportati a Gaza con gli occhi bendati.
Secondo le dichiarazioni alla rete di un ufficiale delle Idf, le forze israeliane non hanno effettuato arresti tra il personale medico dell'ospedale, "a meno che non sapessimo di poter ottenere questa o quella informazione d'intelligence" e "avessimo motivi ragionevoli per ritenere che avevano informazioni, quindi si prelevano per interrogarli, nulla di più".
Alcuni ostaggi rapiti il 7 ottobre in Israele hanno raccontato di esser stati portati all'ospedale Nasser in ambulanza. Uno ha descritto la prigionia come "guerra psicologica". Durante il blitz, secondo Al-Hout, sono stati arrestati alcuni pazienti. Un video, la cui autenticità è stata verificata dalla Bbc, mostra soldati delle Idf che spingono due letti d'ospedale con le persone che occupano i letti con le mani dietro la testa. Sembrano legate. E diversi medici hanno accusato le Idf di non aver consentito la sepoltura o persino il trasferimento dei corpi dei pazienti morti dopo l'operazione, corpi rimasti lì - hanno denunciato - accanto a malati e personale sanitario.
Le Idf hanno confermato l'arresto di "circa 200 terroristi e sospetti terroristi, anche alcuni che si fingevano operatori sanitari" e di aver trovato "molte armi" e medicinali "destinati agli ostaggi israeliani". Hanno ribadito di operare "in modo preciso e mirato" con "danni minimi per le attività dell'ospedale e senza conseguenze per pazienti o personale medico".
Esteri
Ucraina sotto attacco, oltre 100 droni lanciati dalla Russia
Kiev: "1.860 militari russi uccisi nell'ultimo giorno di guerra". Onu: "Oltre 12.000 civili uccisi da inizio conflitto"
La Russia ha attaccato l'Ucraina con 113 droni durante la notte. Lo ha reso noto l'aeronautica militare di Kiev, aggiungendo di averne abbattuti 57, mentre altri 56 non sono riusciti a raggiungere i loro obiettivi, probabilmente a causa dell'interferenza dei sistemi di guerra elettronica. L'aeronautica militare ha aggiunto che la Russia ha lanciato anche un missile S-400 verso l'Ucraina centrale, ma che non ha causato danni.
La cronaca degli attacchi
Nella notte la Russia ha attaccato la città di Zaporizhzhia, ferendo quattro persone, tra cui un ragazzo di 12 anni. Lo ha riferito il governatore regionale Ivan Fedorov, aggiungendo che il raid ha danneggiato un condominio di 9 piani. Un altro attacco con drone ha colpito un edificio residenziale nella città nordorientale di Kharkiv, ferendo anche qui un dodicenne.
Mentre sempre nella notte le difese aeree russe hanno abbattuto 19 droni nei cieli di quattro regioni russe. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca, precisando che "i tentativi del 'regime' di Kiev di condurre attacchi terroristici contro strutture sul suolo russo utilizzando Uav ad ala fissa sono stati sventati. Le forze di difesa aerea in servizio hanno distrutto 19 veicoli aerei senza pilota ucraini, tra cui nove sulla regione di Belgorod, cinque sulla regione di Voronezh, tre sul Mar Nero, uno sulla regione di Kursk e uno sulla regione di Krasnodar".
Otto droni ucraini hanno colpito Kazan, la capitale della repubblica russa del Tatarstan, abbattendosi su un'area industriale e una residenziale. Non ci sono morti né feriti, ha riferito il servizio stampa del capo della repubblica. "In questo momento sono stati registrati otto attacchi. Di questi, uno ha colpito un'impresa industriale, uno il fiume e sei una zona residenziale, non ci sono stati morti o feriti", ha precisato il servizio stampa.
Intanto il governatore ad interim della regione di Kursk, Alexander Khinshtein, sul suo canale Telegram ha riferito che in seguito al massiccio attacco di ieri delle forze armate ucraine a Rylsk, cinque persone sono state uccise e 12 ferite.
"La risposta della Russia all'ultimo crimine ucraino non si farà attendere", ha affermato il rappresentante permanente russo alle Nazioni Unite Vasily Nebenzya, commentando l'attacco missilistico a Rylsk. "La nostra risposta a questo deliberato attacco criminale contro i civili russi arriverà a breve", ha avvertito il diplomatico, denunciando l'attacco come un altro inequivocabile passo del regime di Kiev verso l'escalation.
Kiev: "1.860 militari russi uccisi nell'ultimo giorno di guerra"
Secondo quanto riferito dallo Stato maggiore delle forze armate ucraine, la Russia ha perso 772.280 soldati in Ucraina dall'inizio della guerra, il 24 febbraio 2022. Lo Stato maggiore ha aggiunto che nella cifra sono incluse le 1.860 vittime subite dalle forze russe nell'ultimo giorno.
Secondo il rapporto, la Russia ha perso anche 9.594 carri armati, 19.841 veicoli corazzati da combattimento, 31.891 veicoli e serbatoi di carburante, 21.252 sistemi di artiglieria, 1.256 sistemi di lancio di razzi multipli, 1.027 sistemi di difesa aerea, 369 aerei, 329 elicotteri, 20.685 droni, 28 imbarcazioni e un sottomarino.
Onu: "Oltre 12.000 civili uccisi da inizio guerra"
Secondo l'Onu sono stati registrati oltre 12.340 decessi di civili in Ucraina da quando la Russia ha iniziato la guerra nel febbraio 2022. Lo ha dichiarato il sottosegretario generale dell'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari del disarmo (Unoda) Izumi Nakamitsu, durante la riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di ieri. Il rapporto dell'Onu sulle vittime giunge mentre il presidente russo Vladimir Putin intensifica le minacce contro le città ucraine, tra cui quella del 19 dicembre di colpire Kiev con un missile balistico a medio raggio 'Oreshnik'.
L'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha registrato vittime civili in Ucraina dal 24 febbraio 2022 al 30 novembre 2024, ha affermato Nakamitsu. Oltre 12.340 civili sono stati uccisi e più di 27.836 sono rimasti feriti durante questo lasso di tempo. L'Onu ha inoltre rilevato che nel 2024 le bombe aeree e le armi a lungo raggio hanno causato un numero di vittime maggiore rispetto all'anno precedente. Le bombe aeree hanno ucciso 341 civili e ne hanno feriti 1.803 tra il primo gennaio e il 30 novembre, secondo i dati della Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina. Le cifre rappresentano un aumento di tre volte dei decessi e di sei volte dei feriti rispetto al 2023.
Esteri
“Anti-Islam e simpatizzante di Afd”, chi è...
Cosa dicono Wall Street Journal e Der Spiegel
E' un attivista anti-Islam e un simpatizzante di Afd il sospettato saudita dell'attentato di venerdì sera contro un mercatino di Natale a Magdeburgo, in Germania. Lo riporta il Wall Street Journal, secondo cui aveva condiviso contenuti pro-Israele sui social media in seguito agli attacchi del 7 ottobre.
Secondo il quotidiano, l'uomo gestiva un sito web e canali di social media in cui metteva in guardia contro l'Islam e discuteva dei diritti delle donne. Avrebbe inoltre mostrato sostegno al partito tedesco di estrema destra anti-immigrazione Afd.
Già poche ore dopo l'attentato, erano state diffuse alcune informazioni sull'uomo alla guida dell'auto: cittadino saudita di 50 anni, Taleb A., è un medico specializzato in psichiatria che vive e lavora a Bernburg, circa 45 chilometri da Magdeburgo. In base alle news diffuse, è arrivato in Germania dall'Arabia Saudita nel 2006.
L'uomo è noto nella piccola comunità saudita in Germania come un attivista anti-Islam e per i diritti delle donne e spesso postava commenti sul suo sito e suo social in cui denunciava la persecuzione delle donne in Medio Oriente, scrive ancora il quotidiano americano.
Pochi giorni prima dell'attentato, aveva accusato il governo tedesco di promuovere l'islamizzazione del Paese, accusando le autorità di censurarlo e di perseguitarlo per via delle sue opinioni critiche sull'Islam. E aveva avvertito i potenziali rifugiati di evitare la Germania per via della sua 'tolleranza' nei confronti dell'Islam radicale.
Esteri
Attentato a mercatino Natale Magdeburgo, almeno due morti e...
I feriti sono oltre 200, di cui 41 in gravi condizioni. Non ci sono italiani coinvolti. Arrestato un medico saudita 50enne: Riad aveva allertato Berlino su sua pericolosità
Continua ad aggravarsi il bilancio dell'attentato di venerdì sera al mercatino di Natale di Magdeburgo in Germania, dove un uomo si è lanciato con l'auto contro la folla. Secondo il premier del land di Sassonia-Anhalt, i morti sono saliti a cinque (tra questi c'è un bambino), mentre i feriti sono oltre 200, di cui 41 in gravi condizioni, riferisce la stampa locale.
Non ci sono italiani coinvolti
Tra le vittime accertate dell'attentato non risultano italiani, ha confermato la polizia tedesca alla nostra ambasciata a Berlino, fa sapere la Farnesina, che continua a monitorare la situazione dei feriti. Al momento non sono arrivate segnalazioni tra le centinaia di persone contattate finora.
Media: Riad aveva avvertito su pericolosità attentatore
"La sola cosa" che si può confermare è che il sospetto attentatore di Magdeburgo "è islamofobo", ha detto la ministra dell'Interno tedesca Nancy Faeser.
L'Arabia Saudita avrebbe allertato tre volte le autorità tedesche su Taleb Al Abdulmohsen, il 50enne psichiatra saudita presunto autore dell'attacco. Lo rivela Der Spiegel, dopo che già una fonte saudita aveva detto alla Reuters che Riad aveva contattato le autorità tedesche per metterle in guardia sul soggetto. Secondo il settimanale di Amburgo, non è ancora chiaro quale contenuto specifico contenessero gli avvertimenti.
Bild dal canto suo ha rivelato che l'uomo sarebbe risultato positivo al test antidroga condotto dopo il suo arresto.
Secondo il Wall Street Journal, il sospettato è un attivista anti-Islam che aveva condiviso contenuti pro-Israele sui social media in seguito agli attacchi del 7 ottobre. Secondo il quotidiano, l'uomo gestiva un sito web e canali di social media in cui metteva in guardia contro l'Islam e discuteva dei diritti delle donne. Avrebbe inoltre mostrato sostegno al partito tedesco di estrema destra anti-immigrazione Afd.
L'uomo è noto nella piccola comunità saudita in Germania come un attivista anti-Islam e per i diritti delle donne e spesso postava commenti sul suo sito e suo social in cui denunciava la persecuzione delle donne in Medio Oriente, scrive ancora il quotidiano americano.
Scholz a Magdeburgo: "Atto terribile e folle"
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e altri alti funzionari, tra cui Faeser e il ministro della Giustizia Volker Wissing, hanno visitato oggi la scena dell'attentato. Stamattina la ministra degli Interni Nancy Faeser ha ordinato che tutte le bandiere su tutti gli edifici federali siano issate a mezz'asta. Una cerimonia commemorativa si terrà nella cattedrale di Magdeburgo alle 19.
"Un atto terribile e folle", ha detto Scholz aggiungendo: "Agiremo contro chi vuole seminare odio". Poi ha esortato a "restare uniti" dopo quanto successo ieri sera. “È importante che come Paese restiamo uniti, che facciamo fronte comune e che ci parliamo”, ha detto il cancelliere.
L'attacco del 2016
Le scene caotiche di venerdì hanno ricordato gli eventi che si sono verificati 8 anni fa nella capitale tedesca. Il 19 dicembre 2016, un terrorista islamico utilizzò un camion dirottato per schiantarsi contro un mercatino di Natale nel centro di Berlino. Dodici persone furono uccise e una tredicesima morì nel 2021 a causa delle ferite riportate. Più di 70 persone sono rimaste ferite. L'attentatore è fuggito in Italia, dove è stato ucciso dalla polizia.
Di recente Faeser aveva lanciato ripetuti appelli alla vigilanza quando si visitano i mercatini di Natale, anche se a fine novembre aveva dichiarato che al momento non c'erano prove concrete di una minaccia.