AGRIVOLTAICO, PNRR GENEROSO CON GLI AGRICOLTORI: con due ettari fino a 5 milioni di ricavi in 20 anni
Contributo in conto capitale fino al 40% e una tariffa incentivante sulla produzione. Morello Ritter (Ambico): «C’è anche la possibilità di investire solo la metà, lasciando l’altra metà a carico dell’azienda che realizza l’impianto». Trivellato (Cia Padova): «Un’opportunità da cogliere salvaguardando le coltivazioni, nel segno della sostenibilità».
Padova 14.03.2024 Fare bene all’ambiente e guadagnare dal sole. Il vantaggio è doppio, per la natura e per… le tasche di chi investe. Un’allettante opportunità per gli imprenditori agricoli è quella data dal decreto Agrivoltaico PNRR, che incentiva l’installazione sostenibile di impianti fotovoltaici su terreni coltivabili. In sostanza, grazie ai fondi del PNRR, l’installazione dell’agrivoltaico, che abbina la produzione agricola alla produzione di energia elettrica fotovoltaica, è premiata con contributo del 40% del costo dell’impianto e fino a 10 centesimi per kWh prodotto. Sono numeri importanti, perché con due ettari di terreno è possibile installare un impianto fotovoltaico di circa 1MW di potenza, che crea ricavi fino a 5 milioni di euro in vent’anni. E i tempi di rientro dell’investimento sono inferiori ai 6 anni.
Non è tutto. Per chi non se la sente di affrontare da solo l’intervento è anche possibile investire solo la metà, l’altra parte è a carico dell’azienda che realizza l’impianto. «È una formula che piace molto alle imprese che devono investire, perché sostanzialmente dimezza i costi e i rischi», commenta Jonathan Morello Ritter di Ambico Group, che si occupa di investimenti nel settore fotovoltaico. «Condividere la spesa con chi installa l’impianto fotovoltaico e si occuperà della sua gestione e manutenzione è una bella garanzia, non a caso molti dei nostri clienti scelgono questa modalità». Ognuno si potrà concentrare sul proprio campo: l’agricoltore potrà destinare le sue energie unicamente alla coltura mentre l’investitore si occuperà di far rendere l’investimento.
Ma quanti impianti agrivoltaici saranno realizzati? Con gli incentivi a disposizione - pari a 1,7 miliardi di euro - si stima di arrivare a 1,04 GW di potenza installata entro il 30 giugno 2026. In Veneto, dal 2010 patria del fotovoltaico, interviene Luca Trivellato, presidente di CIA Padova: «La posizione della nostra associazione di categoria è chiara: i terreni agricoli vanno salvaguardati per l’aspetto produttivo del cibo, quella è e rimane la priorità, allo stesso tempo, però, l’agrivoltaico è un’opportunità da cogliere nel segno della sostenibilità. Mi spiego. Le fonti di energia rinnovabile sono una necessità per la collettività, lo sappiamo bene. La domanda a cui rispondere è: come facciamo a introdurle senza creare danni al resto del sistema e, nello specifico, senza ridurre la produttività agricola? Ecco, nel momento in cui si riesce a salvaguardare l’utilizzo produttivo dei terreni e c’è compatibilità con la missione primaria delle aziende agricole, ben venga questa possibilità».
Sul tema è interessante l’opinione di un esperto del settore come l’agronomo Luca De Raho, che si sofferma proprio sulla risposta alla domanda posta da Trivellato. Ovvero su come gli impianti agrivoltaici proposti da Ambico siano mirati a proteggere la produzione agricola: «I vantaggi degli impianti cosiddetti agrivoltaici, ovvero che consentono la produzione agricola sotto le strutture portanti, sono molteplici. Il principale è, ovviamente, quello di non sottrarre terreno alla destinazione produttiva agricola. La dimensione e gli ingombri delle strutture portanti tuttavia, nel caso di impianti a tettoia, arrecano diverse problematiche alla produzione vegetale, in particolare dovute alla difficoltà di procedere con la meccanizzazione delle operazioni colturali e di lavorazione del terreno, dovute all’ingombro dei sostegni e al notevole ombreggiamento delle colture, che non consente rese soddisfacenti». Come ovviare, allora, a tali criticità? La soluzione c’è. «Un impianto a sostegni verticali viene incontro all’agricoltore risolvendo buona parte di tali problematiche», spiega De Raho. «La messa a dimora adeguatamente distanziata dei filari consente una operatività adeguata delle macchine agricole e limita al massimo, essendo perpendicolare al suolo, l’ombreggiamento delle coltivazioni».
In altre parole, coniugare la produzione agricola alla produzione di energia elettrica fotovoltaica è possibile. E possono guadagnarci tutti. Facendo del bene all’ambiente.
Ufficio Digital Marketing e Communication
Ambico
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Lucia Lin, La Resilienza Del Cuore: il Bestseller su come...
Milano, 27.12.2024 – Capita a molti di noi di sentirsi bloccati in una vita che non solo non ci rappresenta, ma che sembra anche senza via d’uscita. Eppure ci sono persone che, grazie alla forza dei propri sogni, sono riuscite a rompere i legami con un passato difficile, costruendo un futuro fatto di successo personale e professionale.
Per tutti coloro che desiderano riscoprire il proprio valore ma non sanno ancora come fare, esce oggi il libro di Lucia Lin “LA RESILIENZA DEL CUORE. Il Viaggio Di Una Donna Tra Culture, Sfide E Traguardi”(Bruno Editore). Al suo interno, l’autrice condivide con i propri lettori la propria storia personale, fatta di difficoltà, sogni, ambizioni e un incredibile desiderio di rivalsa.
“Il mio libro parla di sogni, che sono l’essenza della vita, e di quanto importante sia avere fiducia in te stesso: se cadi, ti rialzi, se cadi un’altra volta devi rialzarti un’altra volta. Quando poi è il tuo intuito a guidarti, diventa tutto più emozionante” afferma Lucia Lin, autrice del libro. “Inutile dire che, in questo manuale, ho messo tutta la mia energia e la mia passione”.
Il mantra dell’autrice, che trapela tra le pagine di questo libro, è: “Fai, inizia tu in prima persona, devi crederci”. Questo perché, come dimostra la storia di Lucia Lin, cambiare vita è possibile se l’obiettivo è migliorare la propria situazione attuale, puntando alla versione migliore di sé stessi.
“Rivivere tutti i momenti difficili che hanno caratterizzato la sua vita personale non è stato facile per l’autrice. Eppure ha saputo farlo, in maniera estremamente semplice e pura, attraverso le pagine di questo manoscritto” incalza Giacomo Bruno, editore del libro. “L’insegnamento che qualsiasi lettore riceve leggendo la sua storia personale è principalmente uno: a prescindere dalla propria situazione di partenza, chiunque può diventare artefice del proprio destino. L’importante è, come spiega la stessa Lucia Lin, credere nella forza dei propri sogni”.
“Sin da subito mi ha colpito l’estrema professionalità di Giacomo Bruno, la sua cura nei dettagli e la sua incredibile capacità di valorizzare le storie dei propri autori” conclude l’autrice. “Lo Staff Bruno Editore mi ha seguito con professionalità, nel corso di tutta la pubblicazione, aiutandomi a dare alla luce questo progetto editoriale che sono certa sarà di grande ispirazione per tanti”.
Il libro è disponibile su Amazon a questo indirizzo: https://amzn.to/411EHEg
Lucia Lin nasce in Cina a Pingyang, in provincia ZeJiang, il 16 maggio del 1990. Partita da origini umili, è arrivata in Italia con il desiderio di nutrire il suo interesse verso la crescita personale, spinta dalla sua sempre attiva curiosità. Diplomata in Hair Styling in un’accademia professionale, ha aperto il suo salone “Desideri Hair Style” ad appena 30 anni e continua ad alimentare i suoi sogni con formazione costante e fiducia in sé stessa e negli altri. Questo le ha sempre dato la motivazione necessaria per continuare a migliorarsi e avere speranza verso il proprio futuro. Sito web: www.lucialintrieste.com
Giacomo Bruno, classe 1977, ingegnere elettronico, è stato nominato dalla stampa “il papà degli ebook” per aver portato gli ebook in Italia nel 2002 con la Bruno Editore, 9 anni prima di Amazon e degli altri editori. È Autore di 34 Bestseller sulla crescita personale e Editore di oltre 1.100 libri sui temi dello sviluppo personale e professionale. È considerato il più esperto di Intelligenza Artificiale applicata all’Editoria ed è il più noto “book influencer” italiano perché ogni libro da lui promosso o pubblicato diventa in poche ore Bestseller n.1 su Amazon. È seguito dalle TV, dai TG e dalla stampa nazionale. Per info: https://www.brunoeditore.it
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Luca Forlucci: il Farmacista con la Passione per il Cinema
Tra il banco di farmacia e i set cinematografici, la storia di Luca Forlucci, un professionista della salute che insegue il suo sogno da sceneggiatore
Milano, 24 Dicembre 2024. Nell’universo delle professioni sanitarie, dove l’impegno e la responsabilità sono imprescindibili, emerge una figura originale e poliedrica: quella di Luca Forlucci , farmacista di professione ma con il cinema nel cuore.
La sua storia è una testimonianza di passione, creatività e coraggio nell’inseguire ambizioni che vanno oltre i confini del mondo professionale, spaziando nell’arte della recitazione e nella sceneggiatura.
Dal Camice al Grande Schermo: Una Carriera che Punta Oltre
Nato e cresciuto con una forte inclinazione per il settore sanitario, Luca Forlucci ha costruito una solida carriera come farmacista, lavorando a stretto contatto con il pubblico e condividendo la sua competenza professionale per migliorare la salute della comunità.
Tuttavia, dietro al camice bianco si cela una vena artistica e una grande ambizione: entrare nel mondo della recitazione e del cinema. Questa passione lo accompagna fin da giovane, ispirato dal cinema hollywoodiano degli anni '90 e da icone come Sylvester Stallone.
Nonostante la stabilità della sua carriera, Forlucci ha deciso di investire il suo tempo libero nell’espressione artistica, dedicandosi alla sceneggiatura e alla recitazione, coltivando abilità che gli permettono di esplorare ruoli ed emozioni attraverso i personaggi.
Questa duplicità è una testimonianza della sua capacità di reinventarsi continuamente e di abbattere le barriere tra scienza e arte, trasmettendo al pubblico un messaggio di autenticità e coraggio nel seguire i propri sogni, qualunque sia la fase della vita.
La Passione per il Cinema Anni '90: Una Fonte d’Ispirazione Continua
In ogni sua espressione artistica, Luca Forlucci richiama l’atmosfera e i valori del cinema hollywoodiano anni ’90, un’epoca che lo ha segnato e a cui guarda con grande ammirazione. Icone come Sylvester Stallone, con il personaggio di Rocky, rappresentano per lui non solo modelli cinematografici, ma anche simboli di forza e perseveranza.
È proprio questa ispirazione che lo porta a comunicare attraverso i social con una visione unica e fortemente evocativa, che richiama la determinazione e il sacrificio tipici del cinema di quegli anni.
Una Creatività che Vive Attraverso i Social Media
Negli ultimi tempi, Luca Forlucci ha iniziato a condividere il suo percorso artistico sui social media, dove si distingue per contenuti innovativi e interpretazioni ispirate alla cultura pop degli anni ’90.
Con brevi video e reel, Forlucci crea scene che evocano l’atmosfera dei classici del cinema d’azione, mescolando ironia e talento in un mix che riscuote sempre più successo.
Le sue interpretazioni, curate in ogni dettaglio, sono una dichiarazione d’amore per il cinema e una dimostrazione di come i social possano trasformarsi in un palcoscenico a disposizione di chi desidera esprimersi.
Un Modello di Ambizione per Chi Ama Realizzare i Propri Sogni
Luca Forlucci è l’esempio di chi non si accontenta di percorsi predefiniti e sceglie di reinventarsi giorno per giorno.
Tra il camice bianco e il sogno del grande schermo, Forlucci offre al pubblico una storia di impegno e aspirazione, mostrando come la determinazione possa aprire strade inattese e rinnovare le proprie ambizioni.
Luca Forlucci dimostra che l’arte può essere un’estensione naturale delle proprie inclinazioni, indipendentemente dal percorso di vita.
Per maggiori informazioni
Luca Forlucci
Email: luca.forlucci@virgilio.it
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Nardo Vetro lancia il passaporto digitale con l’IA,...
Camponogara (Venezia), 24 dicembre 2024 – Un gemello digitale che tramite un Qr Code applicato sul prodotto riporterà tutte le informazioni utili per il B2B e per il consumatore finale: il processo produttivo, la provenienza delle materie prime e la documentazione di sostenibilità. Una vera e propria carta d'identità del prodotto che risponde alle esigenze dell’Unione Europea, degli intermediari e dei consumatori. È questo il progetto nato dalla collaborazione tra EZ Lab, impresa innovativa padovana specializzata nella tecnologia blockchain che tramite la propria piattaforma Made in Block valorizza e protegge le filiere Made in Italy, e Nardo Vetro, azienda diventata leader del settore, situata nella provincia di Venezia, che progetta, produce e installa soluzioni in vetro per il settore dell’industria, dell’arredamento di interni, navale e del trasporto.
Il nuovo DPP - Digital Product Passport, o Passaporto Digitale di Prodotto, realizzato dalla pmi padovana garantisce la trasparenza dei processi e del Made in Italy per i prodotti della storica azienda vetraria. Fondata nel 1970 a Camponogara (VE) dall’intuizione di Giorgio Nardo, oggi ottantaquattrenne ancora attivo in azienda, Nardo Vetro combina tradizione artigianale a innovazione tecnologica. Oggi a guidare l’azienda insieme al padre sono i quattro figli, Gianluca, Antonio, Fausto e Alberto, che continuano a investire in macchinari all’avanguardia, capitale umano e Intelligenza Artificiale per guidare l’azienda verso il futuro.
Intelligenza Artificiale Generativa e Blockchain rispondono ai consumatori
Come anticipato, attraverso la scansione di un Qr Code sarà possibile avere tutte le informazioni, anche tecniche, delle lastre di vetro realizzate dall’azienda veneta.
Come si può coniugare l’intelligenza artificiale con la storia? «Con amore per il proprio lavoro e la fiducia dei nostri collaboratori». Giorgio Nardo, amministratore e fondatore della Nardovetro Srl, lo sa bene. «Ho fondato questa azienda nel 1970», continua il Cavaliere Nardo, «mai avrei pensato di raggiungere un traguardo così importante». Sì, un traguardo, perché di questo si tratta. Un numero su tutti: 54 sono gli anni dalla nascita di questa azienda vetraria diventata leader nella lavorazione del vetro per arredamento luxury, edilizia, industria del freddo e arredo navi da crociera. «Grazie ai miei figli Gianluca, Antonio, Fausto e Alberto – dichiara Giorgio Nardo – abbiamo deciso di portare in azienda l’intelligenza artificiale senza mai perdere di vista il nostro valore aggiunto». I collaboratori sono, per il padre e i suoi figli, la colonna portante dell’azienda.
Le tecnologie alla base del progetto sono la Blockchain e l'Intelligenza Artificiale Generativa. Tramite la prima il consumatore potrà verificare tutte le informazioni riguardanti l’azienda e il prodotto. E attraverso la sezione di tracciabilità, accessibile mediante il tasto “Scopri la filiera”, il cliente potrà conoscere dettagliatamente la storia della produzione del tavolo, le fasi di assemblaggio e confezionamento descritte in ordine cronologico, registrate appunto in Blockchain. Grazie alla all’Intelligenza Artificiale Generativa, prende vita un nuovo canale di comunicazione, permettendo ai clienti, che siano aziende o consumatori, di interagire direttamente con il prodotto tramite un chatbot, trasformando ogni domanda in un’esperienza di scoperta unica.
«Oggi siamo in grado di fare un ulteriore passo in avanti – dichiarano i fratelli Nardo –, creare un filo diretto con i nostri customers, rendere a loro disponibili le nostre filiere di produzione in modo trasparente. Seguire, con noi, le varie fasi di lavorazione di un prodotto. L’intelligenza artificiale porterà in azienda il tassello mancante per renderci unici, a livello nazionale e internazionale, nel nostro settore, dando modo anche ai nostri collaboratori di creare ancora più sinergia tra di noi. Non bisogna mai fermarsi alle apparenze. Abbiamo installato anche un nuovo macchinario di stampa digitale unico nel suo genere e, grazie all’IA, ora saremo ancora più competitivi. Oltre al fatto che stiamo diventando un’azienda 100% green, fattore importante per l’ambiente che ci circonda e non solo».
Un’azienda, la Nardovetro Srl, che non si ferma alle apparenze.
«Il Digital Product Passport è uno strumento nuovo, richiesto dall’Unione Europea, e che rivoluzionerà la comunicazione e la fiducia tra intermediari, brand e consumatore – spiega Massimo Morbiato, Ceo e founder di EZ Lab–. La nostra mission è supportare le aziende del Made in Italy nel loro percorso di innovazione digitale. Con le nostre soluzioni, trasformiamo le normative europee in opportunità per una comunicazione diretta attraverso il prodotto, basata su dati di filiera e sostenibilità, passando dallo storytelling allo story proving e contrastando il greenwashing. Il passaporto digitale realizzato con Nardo Vetro rappresenta una buona pratica perché non è quindi solo in linea con un obbligo normativo, ma nasce per garantire ai loro clienti trasparenza e sicurezza, rendendo allo stesso tempo più competitiva l’azienda».
Cinquantaquattro anni di continua ricerca, innovazione, attaccamento ai veri valori aziendali, amore per la ricerca e soprattutto per i propri dipendenti. Questa è la Nardovetro Srl.
Nardo Vetro è un'industria cheprogetta, produce e installa soluzioni in vetro per i settori industriale, dell’interior design, edile, navale, del retail, della ristorazione e del trasporto. Grazie all’esperienza maturata negli anni realizza progetti personalizzati, con l’utilizzo di macchinari per la lavorazione del vetro tra i più innovativi e tecnologicamente avanzati del settore. Informazioni su https://nardovetro.it.
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Giulio Todescan
Blum. Business as a medium
giulio.todescan@blum.vision
www.blum.vision