Al Sistina il “Jesus Christ Superstar” di Piparo con Licitra nuovo Gesù
Prende il testimone da Ted Neeley, con Anggun per Maddalena e Franke Hi-nrg per Erode, Feisal Bonciani è Giuda - Nella sequenza delle 39 frustate al Cristo le immagini di Gaza, dell'craina e di Navalny
Torna al teatro Sistina di Roma, per di più in pieno periodo pasquale dal 20 marzo al 7 aprile, il 'Jesus Christ Superstar' nella oramai storica versione firmata dal suo direttore artistico Massimo Romeo Piparo, a 30 anni di distanza dall'esordio del primo musical, in realtà una vera e propria opera-rock, nonché a mezzo secolo dal film, con un nuovo Gesù, interpretato da Lorenzo Licitra - artista siciliano visto di recente in tv al 'Tale e Quale Show' condotto da Carlo Conti su Rai1 e che da concorrente televisivo ha partecipato a 'X Factor' vincendo l'edizione del 2017 e relegando al secondo posto del podio un gruppo romano che dal trampolino del 'Festival di Sanremo' ha poi conquistato le platee mondiali del rock, ovvero i Maneskin - che raccoglie il testimone da Ted Neeley e che, tra l'altro, ha 33 anni ovvero l'esatta età in cui morì il Gesù Cristo storico.
Nuovi anche i panni della Maddalena, con la cantante indonesiana Anggun a indossarli, mentre il ruolo 'sopra le righe' di Erode resta affidato a Franke Hi-nrg e Feisal Bonciani si misura con quello di Giuda. L'orchestra, che suonerà dal vivo le musiche divenute oramai iconiche nella storia internazionale del musical, sarà diretta da Emanuele Friello e posizionata a vista sul palco girevole. L'opera rock di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, andata in scena ininterrottamente in Italia ad ogni stagione teatrale - escludendo il periodo forzato della pandemia da Covid - ha raccolto finora gli applausi di oltre due milioni e mezzo di spettatori, conquistando anche il prestigioso Musical World Award quale migliore produzione internazionale.
"Celebriamo un titolo che ha segnato il percorso della mia carriera artistica: la prima versione doveva durare pochi mesi e invece da trent'anni questo spettacolo va in giro per l'Italia e per il mondo - sottolinea Massimo Romeo Piparo nella duplice qualità di regista e direttore artistico del Sistina - Il cast è stato rinnovato, conservando l'alto livello espressivo degli artisti. E la scommessa, anche questa volta, mi pare sia stata ampiamente vinta come dimostrato dal successo registrato nella decina di repliche al Sistina Chapiteau di Milano, che ha anticipato l'esordio di domani a Roma. E' un'opera che tratta laicamente una vicenda umana e spirituale, rispettandone i sentimenti religiosi, pur concludendosi con la morte e non con la resurrezione di Gesù".
Integrata una delle scene più iconiche del musical, ovvero la sequenza delle 39 frustate inferte al Cristo, che a ritmo di musica si susseguono con altrettante fotografie delle tragedie moderne e contemporanee del secolo passato e di quello attuale, dalle immagini di Hiroshima a quelle delle guerre in Ucraina e a Gaza, passando per i volti di Gandhi e di Martin Luther King, di Falcone e Borsellino e di Navalny. "Non capita mai di poter replicare così a lungo un titolo, ogni volta sembra essere sempre l'ultima ma poi il miracolo si ripete - osserva Piparo -. Nuovamente si alza il sipario su 'Jesus Christ Superstar' rinnovando un rito che oramai rasenta il mito e anche il mistico...E' quasi una eredità che si trasmette di generazione in generazione, tramandandola e tributandole sempre un grande successo".
Per il nuovo Gesù, Lorenzo Licitra, "questa è davvero una bellissima avventura professionale; all'inizio tentennavo trattandosi dell'opera musical più famosa al mondo - confessa - ma poi ho deciso di accettare questa grande responsabilità, salendo a bordo, perché amo le sfide che richiedono coraggio". Una formazione lirica, la sua, ma poi il pop e il rock, dalla sfida ai Maneskin di 'X Factor' al ruolo da protagonista in 'Jesus Christ Superstar', continuano a bussare alla sua porta di artista... "E' vero - risponde Licitra alla domanda della AdnKronos - Provengo da studi classici dal punto di vista musicale e da un repertorio operistico; ma sono stato sempre attirato anche dalla musica pop e rock che però, per me, restano e devono restare due mondi musicalmente distinti e separati".
Licitra raccoglie il testimone da Ted Neeley, protagonista sia del film che del musical. "Piparo è un genio visionario - premette - Rifare lo spettacolo per trent'anni non è stato affatto stancante per me, perché ogni volta che salgo sul palcoscenico è sempre una nuova esperienza".
Per l'indonesiana Anggun chiamata a interpretare Maria Maddalena, è invece "la mia seconda esperienza in un musical, dopo l'esordio in Francia. E' davvero bello condividere il successo e gli applausi con un gruppo, rispetto a quando invece mi esibisco da sola sul palco come cantante. Ogni sera lo spettacolo è diverso, si respira e ci si scambia un'energia vitale".
Quanto al salire palcoscenico del Sistina, Franke Hi-nrg confessa: "Mi emoziona sempre, perché è il teatro dove mi sono formato, assistendo agli spettacoli con Gigi Proietti e Aldo Fabrizi, Nino Manfredi e Johnny Dorelli, Franca Valeri e Gino Bramieri. Mi sembrava una scatola dei sogni".
(di Enzo Bonaiuto)
Spettacolo
Ozpetek e Trinca, due ‘diamanti’ al Cineland di Ostia:...
Il regista turco e l'attrice hanno presentato 'Diamanti' tra applausi e commozione, mentre al box office supera si avvicina ai 14 milioni di euro di incasso
È inarrestabile il successo di 'Diamanti' al box office. Mentre il film si appresta a raggiungere i 14 milioni di euro, il regista Ferzan Ozpetek e l’attrice Jasmine Trinca hanno mandato sold out le sale del Cineland di Ostia per la proiezione della nuova pellicola del regista turco, distribuita da Vision Distribution. Ad accogliere il cast, alla fine delle proiezioni delle 18.30 e delle 20, applausi (tantissimi) e una platea entusiasta e commossa di spettatori di ogni età. "Il film l’ho visto tre volte e penso che lo rivedrò una quarta volta. Penso che sia la perfezione: 'Diamanti' è amore e quando le cose sono fatte con amore escono sempre al bacio", dice una signora alla fine della proiezione. E poi c'è chi ha trovato il film "gratificante per tutte le donne, uno spaccato della nostra società", ma anche "uno dei film più belli che abbia mai visto negli ultimi anni, lo consiglio a tutti, soprattutto alle ragazze". Alla fine di ogni proiezione non sono mancati selfie e autografi.
Continua ad essere vincente l'operazione dei saluti in sala con il cast. E l'evento al Cineland di Ostia ne è un esempio: "grande soddisfazione non solo nell’andare al cinema, ma anche aver incontrato Ozpetek e Trinca", dice una signora. "Lo consiglierei a tutti, soprattutto agli uomini", aggiunge il marito. Ma 'Diamanti' "non è un film contro gli uomini", spiega il regista, che aggiunge: "qui celebro le donne e, in alcuni passaggi del film, esalto il lato femminile degli uomini e non parlo di sessualità" attraverso i personaggi interpretati da Carmine Recano, Luca Barbarossa, e Edoardo Purgatori.
La trama
Protagoniste del film sono 18 attrici, a partire da Luisa Ranieri e Jasmine Trinca. Il racconto parte da Ozpetek che convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare, finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca, in un passato dove il rumore delle macchine da cucire di una sartoria teatrale riempie un luogo di lavoro gestito e popolato da donne, dove gli uomini hanno piccoli ruoli marginali e il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista: quello del costume. Tra solitudini, passioni, ansie, mancanze strazianti e legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con quella dei personaggi, la competizione con la sorellanza, il visibile con l’invisibile.
Spettacolo
Al via da Pescara tour Accademia d’archi Arrigoni per...
A seguire Campobasso, Castel di Sangro, Termoli, Avezzano, Napoli, Acri, Messina e Lamezia Terme
Parte dal Teatro Massimo di Pescara, venerdì 17 gennaio alle 21, il tour dell’Accademia d'Archi Arrigoni guidata dal Maestro Giulio Arnofi e accompagnata dal pianoforte di Costantino Catena. Tra Abruzzo, Molise, Campania, Calabria e Sicilia sono nove le date organizzate in questo mese dal Comitato nazionale italiano musica (Cidim), nell’ambito del progetto Circolazione musicale in Italia che gode del contributo del ministero della Cultura - Direzione Generale Spettacolo.
I concerti successivi si terranno a Campobasso (sabato 18 gennaio), Castel di Sangro (domenica 19 gennaio) Termoli (lunedì 20 gennaio) e Avezzano (mercoledì 22 gennaio). Le tappe successive sono previste a Napoli (giovedì 23 gennaio), Acri (venerdì 24 gennaio) in provincia di Cosenza, Messina (sabato 25 gennaio) e infine Lamezia Terme (domenica 26 gennaio).
Costantino Catena è uno dei pianisti italiani più attivi e apprezzati nella discografia contemporanea, con un catalogo composto attualmente da circa 30 titoli. È stato ospite di importanti istituzioni concertistiche in vari paesi europei e riceve riconoscimenti all’unanimità per il suo modo di suonare. Nel 2024 insieme al Maestro Giulio Arnofi e all’Orchestra dell’Accademia Arrigoni ha registrato un cd contenente le musiche di Antonio Salieri e quest’anno, in occasione dei 200 anni dalla morte del compositore italiano, si esibiscono insieme nelle principali stagioni concertistiche italiane. Salieri è cresciuto e vissuto all’ombra del grande Mozart anche se non meno conosciuto e apprezzato ai suoi tempi, il programma suonato e interpretato in ogni concerto dall’ensemble è dedicato alle musiche scritte da entrambi.
“Grazie alla bravura dell’Accademia d'Archi Arrigoni celebriamo il compositore italiano, maestro di Beethoven, Schubert e Liszt e amico intimo di Mozart - spiega il presidente di Aiam (Associazione italiana attività musicali) e Vicepresidente del Cidim, Francescantonio Pollice - svelando alcune sinfonie e concerti per pianoforte e orchestra da lui composti e poco noti, ma vicini a quello che sarà considerato il punto di svolta del concerto per pianoforte e orchestra, il K271 (Jeunehomme) del compositore austriaco".
"L’Accademia d’Archi Arrigoni - sottolinea ancora Pollice - è un illustre laboratorio che dal 2009 si occupa della formazione di giovani musicisti nell’ambito della musica da camera e di quella orchestrale, offrendo corsi di perfezionamento con docenti provenienti da tutto il mondo. Negli anni ha lavorato con rinomati artisti come Enrico Bronzi e Giovanni Sollima, per esempio. Spaziando dalla musica contemporanea al jazz, dalla musica leggera al tango, ha stretto collaborazioni con gruppi musicali e solisti famosi, fra cui Bruno Cesselli, Zlatko Kaucic e Alexander Balanescu, Tony Hadley degli Spandau Ballet e tanti altri".
Spettacolo
Psicologi in concerto a Napoli e Roma: “Affrontiamo...
Il duo live nelle città d'origine dopo l'uscita del nuovo album 'DIY', "una fotografia delle persone che siamo oggi", dopo due anni da solisti: "Non abbiamo mai smesso di esserci"
A poche settimane dall'uscita del nuovo album 'DIY', gli Psicologi si esibiranno dal vivo nelle loro città d'origine venerdì 17 gennaio al Palapartenope di Napoli e sabato 18 gennaio al Palaeur di Roma. Il duo formato da Drast (Marco De Cesaris) e Lil Kvneki (Alessio Akira Aresu) torna sul palco dopo due anni da solisti. Ora più grandi, maturi e consapevoli, trasmettono in queste 13 nuove tracce la loro innata capacità di parlare ai giovani e, in particolare, alla Generazione Z a cui appartengono.
Nei loro brani danno voce alla condizione sociale e ai conflitti che gli adolescenti e i giovani adulti si trovano ciclicamente a vivere: "Ci piace affrontare i nostri problemi scrivendo canzoni, al resto non ci pensiamo tanto", dicono all'Adnkronos. "Il fatto di aver intrapreso per un periodo strade diverse - affermano - ci ha sicuramente fatto crescere, ci ha portati a raffinare i nostri gusti e le nostre idee e ha rafforzato il nostro rapporto. Chissà come sarebbe stato questo disco altrimenti…".
Entrambi classe 2001, il loro sodalizio artistico è nato sul web grazie alla piattaforma alternativa Soundcloud. Con 'DIY' (Do It Yourself) aprono un nuovo capitolo della loro storia professionale, che inizia già dal titolo dell'album: "Abbiamo chiamato così il nostro disco perché l’abbiamo fatto noi, insieme ai nostri amici con i mezzi che avevamo, alcuni di loro neanche fanno musica nella vita, è una fotografia delle persone che siamo oggi".
Il messaggio con 'DIY': "Non appiattitevi"
'Do It Yourself' è un’etica nata e diffusa all’interno della cultura punk a partire dagli anni Ottanta, che celebra l’anticonformismo e l’anticonsumismo: "Ci affascina molto questa corrente punk, anche se è molto lontana da quello che facciamo. Piuttosto, abbiamo scelto il titolo 'DIY' nella speranza di lanciare alle persone un messaggio ben preciso: il nostro è un invito a non appiattirsi, a tenere accesa la fiamma della creatività", affermano i due artisti.
Con questo album Drast e Lil Kvneki, che non vogliono sentir parlare di reunion ("Per fare una reunion ci si deve prima sciogliere, noi non abbiamo mai smesso di esserci"), dimostrano un’evoluzione a livello musicale. Se la direzione è più indie o più pop? "È decisamente 'PSICOLOGI', affermano.