Ebitda oltre 37,5 milioni
Gsa Gruppo Servizi Associati, leader in Italia e primario operatore in Europa, nel campo della sicurezza e prevenzione antincendio, ha chiuso il 2023 ancora in crescita con un ricavi consolidati proforma pari a 203 milioni - dati preconsuntivi (rispetto ai 173 mln del 2022 e ai 168 mln del 2021) in aumento del 17% rispetto all’anno precedente e un ebitda sui livelli del 2022 e pari a 37,5 milioni di euro con una Posizione Finanziaria Netta che si attesta a 92 milioni di euro senza considerare le operazioni di M&A (rispetto ai 95 mln nel 2022 e ai 121 mln del 2021). Questi importanti obiettivi, si legge in una nota, sono stati realizzati sulla base delle linee di sviluppo definite con l’ingresso, a ottobre 2021, nel capitale di Gsa dei fondi di investimento Eurizon Iter con una quota di maggioranza pari al 67,5% in partnership con Alpe Invest, la Holding partecipativa del fondatore Alessandro Pedone, e Armònia Italy Fund che detengono rispettivamente una quota del 18,4% e del 12,3%.
Il Cda ha cooptato e nominato l’avv. Giuseppe Bonomi nuovo Presidente del Consiglio d’Amministrazione e Antonio Tazartes nuovo consigliere. Il nuovo CdA è quindi così composto: Presidente Giuseppe Bonomi, Vicepresidente Alessandro Pedone, Amministratore Delegato Antonio Musacchio e consiglieri Antonio Tazartes, Mauro Maia, Matteo Ambroggio e Dario Cenci. Bonomi, già avvocato cassazionista, è stato presidente e Ceo della società di gestione aeroportuale Sea di Linate e Malpensa e, durante la lunga carriera manageriale, ha ricoperto diversi incarichi di spicco tra i quali presidente di Alitalia, Amministratore Delegato di Arexpo, consigliere d’amministrazione di Anas e Amministratore Delegato di Milanosesto. Attualmente è anche Amministratore Delegato di Ght (Genova High Tech).
Antonio Tazartes, nuovo consigliere d’amministrazione di Gsa, ha conseguito una laurea in giurisprudenza all’Università Statale di Milano e ha completato gli studi in legge all’Università di New York. Antonio Tazartes è fondatore e Senior Partner di Investitori Associati, una primaria società di private equity e venture capital fondata nel 1993.
Economia
Canone Rai: importo, come si paga e chi ha diritto...
Tutto quello che c'è da sapere sull'imposta
Il canone Rai è una delle tasse più discusse in Italia, poiché coinvolge direttamente il possesso di apparecchi televisivi e interessa milioni di famiglie in tutto il Paese. Nel corso degli anni, la normativa è stata modificata per semplificarne il pagamento e contrastare l’evasione. Dal costo alle modalità di pagamento, fino ai criteri per ottenere l’esenzione Agnese Giardini, di Immobiliare.it, fa luce su tutto quello che c’è da sapere sul canone Rai 2025.
La storia del canone
Il canone Rai, formalmente noto come 'tassa di concessione governativa per la detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive', è stato introdotto in Italia nel 1938. All’epoca, lo scopo principale era garantire un finanziamento stabile al servizio pubblico radiotelevisivo; l’obbligo è rimasto invariato nonostante i cambiamenti tecnologici, come l’avvento della televisione digitale e delle piattaforme di streaming. Dal 2016, con la Legge di Stabilità, il canone Rai è stato integrato direttamente nella bolletta elettrica; la modifica ha avuto un impatto significativo sul canone, poiché ha ridotto drasticamente i casi di evasione fiscale legati alla tassa.
Canone obbligatorio
Il pagamento del canone Rai è obbligatorio per chiunque possieda un televisore in grado di ricevere trasmissioni radiotelevisive, anche se non si guardano i programmi della Rai. Il principio fondamentale è che il possesso di un televisore implica automaticamente la possibilità di usufruire del servizio pubblico. L’obbligo riguarda tutti i cittadini che detengono un contratto di fornitura elettrica residenziale per l’abitazione principale. In questi casi, l’addebito avviene automaticamente nella bolletta dell’elettricità, indipendentemente dal fatto che l’apparecchio venga effettivamente utilizzato.
Come si paga, quanto costa
Il sistema attuale prevede che il canone Rai sia addebitato direttamente nella bolletta dell’energia elettrica dell’abitazione principale. L’importo per il 2025 rimane invariato rispetto agli anni precedenti, fissato a 90 euro annuali, e viene suddiviso in dieci rate mensili, ciascuna da 9 euro, addebitate da gennaio a ottobre. Per chi non ha un contratto di energia elettrica intestato, come nel caso di abitazioni affittate con utenze a nome del proprietario, il pagamento del canone Rai può essere effettuato tramite modello F24. Chi detiene apparecchi in strutture pubbliche o per attività commerciali (come hotel, bar e ristoranti) è soggetto al cosiddetto 'canone speciale', con importi variabili in base alla categoria dell’esercizio.
Esenzioni
La legge prevede alcune esenzioni specifiche che riguardano determinate categorie di persone: anziani con basso reddito, i cittadini che hanno compiuto 75 anni e che dichiarano un reddito complessivo familiare non superiore a 8.000 euro annui possono richiedere l’esenzione completa. Non detentori di apparecchi televisivi: chi non possiede un televisore può presentare una dichiarazione sostitutiva di non detenzione. E' importante sottolineare che l’autocertificazione va rinnovata ogni anno. I funzionari appartenenti a rappresentanze diplomatiche e consolari, così come il personale militare straniero, possono beneficiare dell’esenzione, purché appartengano a Stati che prevedono la reciprocità di trattamento per i cittadini italiani.
Il canone Rai è dovuto solo una volta per nucleo familiare e si applica esclusivamente all’abitazione principale. Per le seconde case non è previsto alcun addebito, indipendentemente dal fatto che siano dotate di un apparecchio televisivo. Questa regola si applica a condizione che l’intestatario della bolletta sia lo stesso della residenza principale.
Hotel, bar e ristoranti
Per gli esercizi pubblici come hotel, bar e ristoranti, la situazione è diversa. Questi sono soggetti a un 'canone speciale', che varia in base al numero di apparecchi presenti e alla tipologia di attività svolta. Il calcolo del canone per queste strutture è generalmente più elevato rispetto a quello per i privati. Chi ha diritto all’esenzione deve inviare un’apposita dichiarazione sostitutiva. Il modulo è disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate e può essere trasmesso in diversi modi. Online: attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate, utilizzando credenziali Spid, Cie o Cns. Per posta: inviando il modulo compilato, corredato da una copia del documento d’identità, all’indirizzo indicato nelle istruzioni. Tramite Caf o intermediari abilitati: molte persone preferiscono affidarsi a professionisti per assicurarsi che la pratica venga gestita correttamente.
Domanda di esenzione
La domanda di esenzione deve essere inviata entro specifiche scadenze per evitare l’addebito del canone non dovuto. Per ottenere l’esenzione per tutto l’anno, il modulo deve essere trasmesso entro il 31 gennaio 2025. Chi invece presenta la domanda entro il 30 giugno 2025 potrà beneficiare dell’esenzione solo per il secondo semestre dell’anno. E' fondamentale rispettare queste scadenze e conservare una copia della documentazione inviata, in caso di eventuali future verifiche.
Chi non possiede più un televisore o decide di dismetterlo può richiedere la cessazione del canone Rai. Anche in questo caso, è necessario compilare una dichiarazione sostitutiva, indicando la non detenzione di apparecchi televisivi. La dichiarazione può essere trasmessa con le stesse modalità previste per l’esenzione. In alternativa, chi cambia residenza o intestatario della bolletta elettrica deve verificare che il nuovo intestatario non subisca un doppio addebito, comunicando eventuali variazioni all’Agenzia delle Entrate.
Economia
Difesa, tour Vespucci: con oltre 34 mila visitatori si...
Nave Amerigo Vespucci fa rotta verso Gedda, ottava e ultima tappa del Villaggio Italia, l’esposizione internazionale Made in Italy che riunisce le "nazionali delle eccellenze italiane", voluta dal Ministro della Difesa Guido Crosetto e alla quale aderiscono, con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, 11 Ministeri
Si è conclusa con quasi 34.000 visitatori la sosta a Mascate – Oman- di Nave Amerigo Vespucci. Si tratta della 32esima tappa del Tour Mondiale e della prima visita dello storico veliero e Nave Scuola della Marina Militare in Oman. Nave Amerigo Vespucci fa rotta verso Gedda, ottava e ultima tappa del Villaggio Italia, l’esposizione internazionale Made in Italy che riunisce le "nazionali delle eccellenze italiane", voluta dal Ministro della Difesa Guido Crosetto e alla quale aderiscono, con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, 11 Ministeri.
Nel corso della sosta in Oman, la visita del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Ammiraglio Enrico Credendino che ha svolto incontri istituzionali con l’omologo omanita Rear Admiral Saif Al Rahbi (Commander of the Royal Navy) e il Capo di Stato Maggiore della Difesa omanita Vice Admiral Abdullah Al Raisi (Chief of Staff of Sultans’ Armed Forces). Si tratta della prima visita ufficiale di un vertice della Marina Militare italiana in Oman ed è stata l’occasione per rafforzare i rapporti bilaterali; gli incontri si sono svolti in un clima molto cordiale, di grande amicizia e di grande collaborazione: “C’è molta voglia di lavorare insieme – ha dichiarato l’ammiraglio Credendino che ha aggiunto - “L’Oman come l’Italia è un Paese marittimo e per l’Oman come per l’Italia è essenziale mantenere aperte le linee di comunicazione marittime, gli interessi sono comuni, dalla condivisione delle informazioni alle esercitazioni che consentono di aumentare l’interoperabilità tra le due Marine; grande attenzione per l’arrivo di nave Amerigo Vespucci e grande attenzione anche verso tutte le navi che lo scorso anno hanno visitato l’Oman nell’ambito delle missioni Atalanta antipirateria e Aspides”
Ad accogliere Nave Vespucci al suo arrivo in Oman l’Ambasciatore italiano S.E. Pierluigi D’Elia: "La prima visita di nave Amerigo Vespucci a Mascate segna un importante momento nella cooperazione italo-omanita, con particolare riguardo alla collaborazione tra le nostre Marine, evidenziata anche durante i colloqui con le Autorità locali dal Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Amm. Enrico Credendino. Molto forti anche le prospettive di cooperazione più stretta in settori quali la pesca, la logistica, il turismo. Grazie al Comandante Giuseppe Lai e al suo equipaggio, decine di migliaia di persone in soli tre giorni hanno potuto visitare la nave e mostrare così il loro entusiasmo per il Vespucci e l’amicizia del popolo omanita per l’Italia".
Nel corso della sosta il primo grande evento per celebrare i 25 anni della Fondazione Francesca Rava Nph Italia con una serata di beneficenza il cui ricavato è stato destinato a un progetto locale della Oman Charitable Organization per aiutare i bambini in difficoltà. Presente la Presidente della Fondazione Mariavittoria Rava.
La collaborazione con la Marina Militare Italiana, di cui la Fondazione è partner umanitario, risale al 2010 ai tempi del terremoto di Haiti e da allora non si è mai interrotta.
Anche in Oman l’incontro in mare con il Catamarano “lo Spirito di Stella”, il primo catamarano completamente accessibile impegnato anch’esso in un tour mondiale nell’ambito del Progetto “WoW” – Wheels on Waves Ruote sulle Onde – Around The World 2023-2025, rivolto a militari e civili con disabilità che hanno riportato lesioni permanenti nell'assolvimento del servizio, i quali, indipendentemente dalle loro caratteristiche fisiche, cognitive o sensoriali, hanno la possibilità di vivere un’esperienza di mare e di vela unica con la missione di dimostrare che abbattere le barriere è possibil
Economia
Sostenibilità, Ramonda (Herambiente): “Obiettivo...
L'amministratore delegato Herambiente dopo la firma che oggi ha sancito la nascita della Newco 'CircularYard' tra Gruppo Hera e Fincantieri.
“Abbiamo un primo periodo che abbiamo chiamato fase A, che è quella di monitoraggio, assessment di tutti gli scarti prodotti nei vari siti e cantieri del gruppo Fincantieri. Ci servirà per capire quali sono le tipologie di scarti che possono andare a recupero di materia e quelli che possono andare a recupero di energia”. Sono le parole di Andrea Ramonda, amministratore delegato Herambiente dopo la firma che oggi ha sancito la nascita della Newco 'CircularYard' tra Gruppo Hera e Fincantieri.
“L'obiettivo è quello di non portare più rifiuti a smaltimento e prima ancora provare a ridurre i rifiuti che produce l'azienda andando dentro i processi produttivi di Fincantieri - spiega - Questo si fa anche con una buona dose di investimenti; partiremo da Monfalcone andando poi a lavorare anche sugli altri cantieri, in particolare dove siamo leader in Italia nel trattamento delle acque, delle cosiddette acque di sentina. Le acque di sentina sono le acque da depurare che vengono generate nella lavorazione dei cantieri navali e che oggi vengono trasportate all'esterno. Con il nostro progetto in collaborazione con i futuri colleghi di Fincantieri, andremo a progettare degli impianti in situ che quindi risparmieranno anche trasporti, CO2 e consentiranno di rigenerare le acque”.