Meloni oggi a Beirut da Mikati: evitare rischio escalation a confine Israele-Libano
Cena blindata, sul tavolo anche la questione migratoria. Giovedì la visita ai contingenti italiani
Macchina entra, macchina esce. Oggi la premier Giorgia Meloni sarà a Beirut dal primo ministro Najib Mikati per una cena che si preannuncia blindatissima. A ranghi ridotti la delegazione governativa che accompagnerà la presidente del Consiglio in Libano, così come il pool di giornalisti che muoverà da Roma a seguito della premier. Meloni vedrà il leader libanese dopo l'ultimo incontro a Dubai dell'ottobre scorso, in occasione della Cop28. E dopo la visita a Roma di Mikati risalente esattamente a un anno fa, marzo 2023. Visita che la premier avrebbe voluto ricambiare già a dicembre scorso, quando aveva fissato in agenda una missione in Libano poi saltata a causa degli otoliti che l'avevano costretta a casa per giorni.
Focus della cena con il primo ministro a palazzo presidenziale, naturalmente, la crisi in Medio Oriente, con la ferma volontà dell’Italia di continuare a contribuire alla sicurezza e alla stabilità del Libano in un frangente estremamente delicato, con il rischio tangibile di un allargamento del conflitto che avrebbe conseguenze incalcolabili per l'intera area. Nel bilaterale con il primo ministro, Meloni porterà la concreta vicinanza italiana al Libano, Nazione con cui Roma intrattiene storicamente rapporti solidi. L’incontro, riferiscono fonti di primo piano, sarà l’occasione per la premier per raccogliere le valutazioni dell’interlocutore sulla situazione libanese e regionale e, al contempo, per portare un messaggio chiaro sulla necessità di evitare ogni rischio di escalation lungo il confine tra Israele e Libano.
In questo quadro, la premier rinnoverà l’impegno italiano a sostegno della stabilità del Libano, anche attraverso le diverse attività poste in essere dalla Cooperazione allo sviluppo, ed esprimerà il sostegno dell’Italia a ogni iniziativa mirata a una de-escalation immediata e, nel medio termine, alla piena applicazione della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu 1701, inclusa la demarcazione del confine israelo-libanese. L’Italia, già presente sul terreno attraverso i propri militari impegnati in Unifil, è pronta a contribuire in tale direzione, anche attraverso ulteriori attività a sostegno delle forze armate libanesi (Laf), come quelle condotte dalla missione bilaterale Missione Militare Bilaterale Italiana in Libano (Mibil).
L’Italia già oggi conta uno dei contingenti più numerosi nel Sud del Libano e riveste un ruolo di primo piano nell'arduo compito di sedare le tensioni. Sono infatti più di un migliaio i militari italiani dispiegati sul territorio per la cosiddetta Unifil, la forza di interposizione creata alla fine degli anni Settanta con lo scopo di governare le tensioni fra Libano e Israele e ancora oggi finanziata dall’Onu. Meloni visiterà giovedì i contingenti italiani -non solo quelli operanti in Unifil ma anche in ambito bilaterale (Mibil)-, spingendosi fino a Shama, al confine Sud del Libano, dove la pressione dei guerriglieri di Hezbollah è tangibile.
Sul tavolo anche migranti, piano energetico e cooperazione
Nel 'menu' della cena in programma nella serata di oggi con Mikati, oltre alla crisi in Medio Oriente troveranno spazio anche le politiche migratorie e la cooperazione in campo economico ed energetico. L’incontro rappresenterà infatti anche l’occasione per coordinare le politiche contro le migrazioni irregolari e il traffico di persone e per approfondire l’emergenza rifugiati che continua ad affliggere il Libano.
Giovedì in visita all'Unifil
Nella successiva visita di giovedì alla base ‘Millevoi’ di Shama, in particolare in occasione delle imminenti festività pasquali, Meloni porterà ai militari italiani lì dispiegati nell'ambito della Missione Unifil, nonché ai militari della Missione Militare Italiana Bilaterale in Libano (Mibil) presenti, riconoscenza e apprezzamento del governo e della Nazione per l’impegno profuso in un quadro di sicurezza fortemente deteriorato, a tutela della pace e della sicurezza internazionali, in linea con le Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Quella di Meloni al via domani è la prima visita di un premier italiano dal 2020: l'ultimo presidente del Consiglio in missione era stato Giuseppe Conte, arrivato in Libano ad appena un mese dalla tragica esplosione al porto di Beirut che deturpò il volto della capitale libanese.
Politica
Manovra, oggi riprende l’iter al Senato. Opposizioni:...
Approdo in Aula alle 14. Calandrini (Fdi): "Iter blindato? Da anni è così, serve modifica della legge su regolamento contabilità e pareggio di bilancio"
Dopo la pausa natalizia riprendono oggi, 27 dicembre, i lavori della legge di bilancio che passa all'esame del Senato per la seconda lettura. La manovra da circa 30 miliardi di euro, la terza del governo Meloni, sarà licenziata dalla Commissione Bilancio di Palazzo Madama che tornerà a riunirsi alle 11, mentre l'approdo in Aula è previsto per le ore 14.
Il numero complessivo delle proposte emendative delle forze di opposizione è orientativamente di 800. Visti i tempi contingentati, è possibile che l'ok al testo arrivi senza mandato al relatore e che il governo ponga la questione di fiducia, con il voto finale che dovrebbe arrivare intorno alle 14 di domani, 28 dicembre.
Opposizioni all'attacco
Le opposizioni unite hanno criticato aspramente l'iter blindato della legge di bilancio, parlando di "Parlamento umiliato" e "mortificato" da un "monocameralismo di fatto" che, secondo le minoranze, sarebbe ormai diventata una "patologia" delle Camere. La capogruppo del Pd alla Camera Chiara Braga attacca: "Da domani un inutile tour de force al Senato per approvare la legge di bilancio. Inutile - spiega - perché non si potrà cambiare una virgola a una legge ingiusta che scontenta tutti: chi vive tra mille difficoltà e chi vuole fare impresa". Secondo l'esponente dem "si umilia il Parlamento" perché "di fatto solo una Camera ha esaminato ed è potuta intervenire sulla principale legge dello Stato. Il Natale è passato - chiosa Braga - ma la festa per un governo arrogante e indifferente si problemi del paese continua".
Luigi Marattin di Orizzonti liberali osserva: "Ampio spazio sui media natalizi al fatto che il Senato si lamenta perché non potrà realmente esaminare la legge di bilancio. Tra due giorni non se ne parlerà più". Il deputato ex Iv invoca dunque "una riforma costituzionale che abolisca la Camera (400 membri) e il Senato (200 membri) e crei un'unica Assemblea Nazionale di 600 membri".
Il malcontento anche nella maggioranza
Ma il fatto che una delle due Camere abbia margini più che risicati per intervenire sulla manovra e discutere nel merito i provvedimenti è un tema sentito anche all'interno della maggioranza. Interpellato dall'Adnkronos sulle proteste delle opposizioni, il presidente della Commissione Bilancio del Senato Nicola Calandrini (Fratelli d'Italia) dice che "questa non è una novità, ma qualcosa che accade da molti anni, ed è auspicabile che questo approccio possa cambiare. In Commissione nei giorni scorsi abbiamo valutato che si può tranquillamente tornare alle due letture piene da parte dei due rami del Parlamento. Per ottenere questo, serve approvare due ddl per la modifica di alcune leggi: una legata al regolamento di contabilità e l'altra relativa al pareggio di bilancio". Al momento, però, "occorre farsene una ragione", conclude il senatore di Fdi.
Politica
Natale, a tavola si litiga per politica? La guida di Pd e...
Come rispondere ai parenti che votano per gli avversari...
Non ricette con le prelibatezze delle feste, ma bacchettate a chi anche a tavola, per il pranzo del Natale, non ti risparmia di spiattellare -è il caso di dire- i risultati della sua parte politica, sia di destra che di sinistra.
La guida Pd
Il Pd lancia per questo la sua campagna social con gli spunti per 'sopravvivere al Natale con i tuoi parenti un po' di destra', mettendo a disposizione dei fan su Instagram le slide con le risposte da dare sui temi caldi del confronto politico.
Ecco la questione sanità ("Ah, ti hanno fissato la visita a marzo 2026? Forse non è colpa dei medici, zio, ma di chi taglia la sanità pubblica"); le politiche per i giovani ("No, zia, non ho ancora comprato casa, ovviamente. Però possiamo parlare del taglio di 330 milioni dal Fondo Affitti"). Non manca l'evergreen dei treni, con il ministro Salvini messo sempre sulla graticola: "Ah hai speso 350 euro sola andata per essere qui e il treno ha fatto 3 ore di ritardo? Tranquillo, ora il titolare dei trasporti non ha più scuse per non lavorare..." Terminando con la teoria gender che tanto scandalizza a destra: "Esatto, zia, la teoria gender esiste quanto Babbo Natale".
Il vademecum di Fratelli d'Italia
Non si fa attendere la 'guida' al contrario dei Fratelli d'Italia. Qui si spiega come cantargliele ai parenti orientati a sinistra, anticipando la discussione alla cena della Vigilia. "Se a tavola hai lo zio che si lamenta delle tasse, ricordagli che il taglio del cuneo fiscale è stato reso permanente", è la prima risposta da dare. La manovra mette a disposizione poche risorse? "Si sarebbe potuto fare di più, se non ci fosse stato un debito da 137 miliardi" che ha fatto il superbonus. "Se senti poi mormorare la zia femminista, ricordale che con il governo Meloni si è raggiunto il record di occupazione femminile", si può ricordare subito alla parente, aggiungendo pure che Giorgia è la prima premier donna in Italia. Schermaglie politiche, 'condite' con l'ironia, che rischiano però di rendere indigeste cene e pranzi attesi tutto l'anno.
"Chi crede nel Natale non fa politica a tavola, il problema di questo Pd è che non ci crede, tant'è che considera il cenone solo una occasione di propaganda e di divisione", si ribella Gianfranco Rotondi, presidente Dc, puntando il dito contro il partito democratico". Noi siamo cresciuti in un’Italia in cui i direttori di giornale scrivevano un editoriale per suggerire agli italiani di non discutere di politica a Natale", rivendica. Nel frattempo però la 'guerra' social tra destra e sinistra è già diventata virale, e forse qualcuno per evitare pericolose discussioni ha già preparato la scusa dell'influenza che gira, che come si sa, colpisce a destra e sinistra.
Politica
Pnrr, erogata all’Italia la sesta rata da 8,7 miliardi
Meloni: "L'Italia si conferma lo Stato membro Ue che ha ricevuto l’importo maggiore di finanziamento, pari a 122 miliardi di euro"
La Commissione europea ha versato all'Italia della sesta rata del Pnrr pari a 8,7 miliardi di euro, di cui 6,9 miliardi di euro in prestiti e 1,8 miliardi di euro in sovvenzioni. Il pagamento segue la valutazione positiva della Commissione, adottata lo scorso 26 novembre, connessa al conseguimento di 39 obiettivi, distinti in ventitré milestone e sedici target.
"L'Italia si conferma lo Stato membro Ue che ha ricevuto l’importo maggiore di finanziamento, pari a 122 miliardi di euro, corrispondente al 63% della dotazione complessiva del Pnrr". Un "risultato positivo che permetterà all’Italia di investire in molti settori strategici intensificando la produzione in attività in cui questo governo ha creduto fin dal suo insediamento. Il pagamento della sesta rata è frutto di un intenso lavoro, svolto in sinergia anche con la Commissione europea, che ci spinge a proseguire in questa direzione per il benessere della Nazione e dei cittadini", dichiara il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni in una nota di palazzo Chigi.
Tra gli "obiettivi conseguiti con il pagamento della sesta rata", si legge nel comunicato, "figurano investimenti strategici quali il potenziamento dei collegamenti ferroviari del Mezzogiorno e del centro Italia, la realizzazione di nuove infrastrutture per il trasporto del gas (Linea Adriatica) e per l’autonomia energetica dell’Italia, il rinnovo della flotta per il Comando nazionale dei Vigili del Fuoco, i crediti d’imposta per la transizione ecologica 4.0 e l’attivazione della misura per la transizione ecologica 5.0, rispetto alla quale sono in corso modifiche normative per renderla più accessibile e vantaggiosa per le imprese, il rafforzamento della dotazione organica dei tribunali penali, civili e amministrativi, l’avvio degli interventi per nuovi impianti sportivi nei plessi scolastici e la formazione delle competenze tecniche, digitali e manageriali per efficientare le prestazioni del sistema sanitario nazionale".
Agli investimenti, spiega palazzo Chigi, "si aggiungono importanti riforme, fra cui i provvedimenti normativi in favore degli anziani non autosufficienti e delle persone con disabilità, le azioni per prevenire e contrastare il lavoro sommerso, lo sfruttamento dei lavoratori e le altre forme di lavoro irregolare, oltre alla definizione di uno standard nazionale per la professione di guida turistica".