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Sostenibilità, Pichetto: “Transizione green impossibile senza sviluppo”
"'Comparto produttivo va visto come motore trainante di questo processo"
"La transizione green non è possibile senza sviluppo economico. Se si supera la vecchia visione statica – con la contrapposizione fra ambiente e sviluppo - e si va verso una multidisciplinare, che unisce le sfere economiche, sociali e ambientali", ci si muove in direzione di "un progetto pragmatico che rappresenta una vera e propria rivoluzione culturale che guarda al comparto produttivo come motore trainante per un futuro green". Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a margine dell’evento di presentazione del master accademico 'D-Esg e Responsabile d’impatto' che si sta svolgendo oggi a Torino, portando i propri saluti e ribadire l’impegno del governo sulla sostenibilità, la responsabilità d’impresa e il sostegno al comparto produttivo verso un futuro green.
"Lo sviluppo consente anche ai cittadini di poter permettersi scelte green - continua il ministro - creare, ad esempio, le condizioni perché anche in Italia possa diffondersi la mobilità elettrica privata, oggi troppo costosa rispetto ai motori a combustione. Perciò il governo sostiene fortemente le imprese con bonus colonnine (40% spese ammissibili), voucher digitalizzazione e circa 40 miliardi del Pnrr dedicati alla digitalizzazione, etc. Gli incentivi dello Stato e la promozione criteri Esg sostengono la competitività delle imprese italiane in Europa e nel mondo". "La transizione - ricorda - è un’opportunità storica. Vince chi arriva primo e meglio adotta i criteri green".
Peraltro, rivendica il ministro, l’Italia "primeggia in economia circolare. Tema che molto opportunamente fa parte di questo Master". "Il rafforzamento del tessuto sociale e l’avvicinamento delle imprese a tutti gli stakeholder - conclude Pichetto Fratin - sono essenziali per lo sviluppo sostenibile. Competitività, competenze e innovazione pertanto sono elementi cardine per lo sviluppo e ci auguriamo lo siano anche per i tanti giovani che si apprestano a questo importante master".
Economia
Aggredisce controllore di volo, poi appicca incendio in...
Traffico aereo sospeso per qualche ora. Fiamme in locale tecnico, evacuata torre di controllo. In manette un 36enne giorgiano. Non si registra alcun danno. Salvini: "Atto criminale"
Traffico aereo sospeso per qualche ora all'aeroporto Ciampino di Roma oggi. A causa di un piccolo incendio divampato in mattinata in un locale tecnico posto alla base della torre di controllo, il personale della sala operativa è stata fatto allontanare per il fumo ha reso noto l'Enav.
I voli sono tornati regolari intorno alle 13: "L'attività sull’aeroporto di Ciampino sono riprese regolarmente", ha scritto in una nota l'Enav aggiungendo: "Si conferma che non risultano danni ad apparecchiature e sistemi necessari alla gestione del traffico aereo".
I voli cancellati
A causa della sospensione del traffico aereo, sono 10 i voli fatti atterrare questa mattina all'aeroporto di Fiumicino, tra cui alcuni da Londra Stansted, uno da Sofia ed uno da Budapest.
Tra i voli che sarebbero dovuti decollare dal 'G.B. Pastine', sette sono quelli fatti già partire o in partenza dal 'Leonardo da Vinci' grazie all'organizzazione messa in campo da Aeroporti di Roma, società di gestione di entrambi gli scali romani, prima dell'avvenuta riapertura del 'G.B. Pastine' di Ciampino. I passeggeri sono stati trasferiti da Ciampino a Fiumicino a bordo di pullman organizzati da AdR Mobility.
Arrestato un uomo
A quanto si apprende, l'incendio sarebbe stato appiccato da un migrante georgiano arrivato da pochi giorni in Italia. Il 36enne è stato poi arrestato per i reati di attentato alla sicurezza dei trasporti, danneggiamento aggravato, incendio doloso, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
Secondo quanto si apprende, il georgiano aveva seguito un controllore di volo che stava per prendere servizio presso la Torre di Controllo Enav, situata in area aperta al pubblico e distante dal terminal dove accedono i passeggeri. Proprio nell’attimo in cui quest'ultimo stava aprendo la porta d’accesso della torre di controllo Ente nazionale assistenza al volo, che gestisce lo spazio aereo italiano, lo ha colpito e si è introdotto nell’androne al piano terra. Poi ha appiccato il fuoco. E' quanto emerge dalle prime ricostruzioni di quanto avvenuto questa mattina intorno alle 7 all'aeroporto.
Il dipendente aggredito è riuscito subito a dare l'allarme e nel giro di pochi minuti Polaria è intervenuta arrestando l’intruso. Prima di essere arrestato, l'uomo è però riuscito a causare un principio d'incendio presso alcuni apparati informatici e alcuni mobili in prossimità della porta da cui era entrato con la forza, e ciò ha generato fumo nero e acre che ha reso necessaria l’evacuazione temporanea della torre Enav stessa. Il pronto intervento di diverse squadre dei vigili del fuoco, aeroportuali e altre a supporto, ha limitato i danni e spento rapidamente le fiamme.
Salvini: "Atto criminale"
Ciampino? “Sabotaggio. Spero non ci siano ulteriori eventi che bloccano treni, porti o aeroporti per dolo o battaglia politica o sindacale. Questo di Ciampino pare sia stato un atto criminale, non penso ci siano rivendicazioni, ma conto che vadano avanti dossier su tutte le stranezze lungo le linee ferroviarie italiane nelle scorse settimane”, ha detto Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei trasporti.
Di Ciampino il vicepremier ha parlato anche nel suo intervento in conferenza stampa esprimendo "vicinanza ai lavoratori di Ciampino. Sono settimane, che dal trasporto ferroviario al trasporto aereo, si vivono vicissitudini non sempre soltanto dipendenti dal fato o dagli eventi meteorologici. Ci mancava il georgiano appena arrivato in Italia che dava fuoco alle suppellettili sotto la torre di controllo… questo ci deve spronare a investire sempre di più in sicurezza".
Economia
Centromarca: “Introduzione dazi Usa danno per...
"Riteniamo che il commercio internazionale dovrebbe essere libero e non condizionato da qualsiasi tipo di antistorico pedaggio".
Tra il 2013 e il 2023 l’export di alimentari e bevande dall’Italia agli Usa è cresciuto del +136%, con un incremento del +18% tra il primo semestre 2023 e il primo semestre 2024. Attualmente vale 6,5 miliardi di euro. Nello stesso decennio le esportazioni verso gli Stati Uniti di prodotti per la cura della casa e della persona sono aumentate del +320%, con un progresso del +13% tra il 2023 e il 2024. Attualmente valgono 1,2 miliardi di euro. A fotografare l’importanza dello sbocco americano per i beni di largo consumo provenienti dall’Italia è un’analisi redatta da Nomisma per Centromarca. Tra le caratteristiche vincenti dei prodotti di Marca provenienti dall’Italia, riscontrate nei consumatori statunitensi, l’indagine evidenzia la bontà (54%), la qualità delle materie prime (49%), la sicurezza e tutela della salute (36%), la tracciabilità del processo produttivo (27%) e la sostenibilità ambientale (23%).
"La rilevanza dell’export negli Stati Uniti dell’industria del largo consumo alimentare e non food emerge con evidenza dall’indagine", sottolinea Vittorio Cino, Direttore di Centromarca. "L’introduzione di dazi da parte degli Usa danneggerebbe le esportazioni, con effetti negativi per le imprese e in generale per la nostra economia. Come Industrie di Marca, come fautori di un mercato globale, libero, aperto, da cui sono derivati generazione di valore, ampliamento dell’offerta e prezzi convenienti per il consumatore, riteniamo che il commercio internazionale dovrebbe essere libero e non condizionato da qualsiasi tipo di antistorico pedaggio. In tal senso vanno i nostri interventi sulle istituzioni europee e nazionali affinché questo pericolo sia scongiurato".
Economia
Paladini del Territorio, oltre 6mila volontari coinvolti e...
I risultati della terza edizione del progetto di Fondazione Una
Oltre 6mila volontari in 15 Regioni italiane, per un totale di più di 90mila ore di volontariato, 160 iniziative di diverso genere, dalla manutenzione delle aree verdi ad attività di divulgazione, 80 tonnellate di rifiuti rimossi dall’ambiente. Sono alcuni dei numeri della terza edizione del progetto Operazione Paladini del Territori di Fondazione Una - Uomo, Natura.
“I risultati della terza edizione dell’Operazione Paladini del Territorio sono straordinari non solo nella misura in cui vanno ad aumentare ulteriormente, se non raddoppiare, quella che è stata l’esperienza del 2023. Lo sono perché sono l’ennesima dimostrazione di quanto la comunità venatoria non sia chiusa in se stessa come viene dipinta, ma sia anzi aperta, responsabile, orgogliosa del proprio ruolo a livello sociale - ha dichiarato Maurizio Zipponi, presidente di Fondazione Una -Ringrazio le associazioni venatorie tutte e ogni singolo volontario che nel corso del 2024 ha scelto di dedicarsi al proprio territorio, alla propria comunità, e di contribuire alla loro tutela insieme a Una”.
Più nel dettaglio, nel corso del 2024, il progetto è arrivato a coinvolgere oltre 6mila volontari in 15 Regioni italiane, registrando un aumento del 50% rispetto all’anno precedente. Ogni cacciatore partecipante, nel corso dell’anno, ha donato alla comunità una media di 15 ore, per un totale di più di 90mila ore di volontariato donate dalla comunità venatoria. I volontari che hanno preso parte con le proprie iniziative al progetto di Fondazione Una, coordinati da più di un centinaio di sezioni provinciali e comunali delle associazioni venatorie nazionali (in primis Federcaccia, Enalcaccia e Arcicaccia), hanno organizzato oltre 160 iniziative di volontariato di diverso genere, dalla manutenzione delle aree verdi alla raccolta di rifiuti dispersi nell’ambiente naturale, fino ad attività di divulgazione in collaborazione con le scuole ed iniziative di supporto a progetti scientifici, portando benefici per oltre 6 milioni di cittadini che vivono nelle aree interessate.
Grazie all’impegno dei Paladini del Territorio oltre 80 tonnellate di rifiuti sono state rimosse dall’ambiente: un peso equivalente a quello di 8 camion. Tra i rifiuti raccolti e correttamente smaltiti dai cacciatori anche alcuni pericolosi ma anche rifiuti ingombranti, abbandonati da tempo nelle aree naturali, come pneumatici, elettrodomestici rotti, biciclette e altri mezzi di trasporto, ferro e rifiuti metallici. Un grande contributo alla pulizia di boschi e aree naturali è stato dato dai volontari dell’Atc Provincia di Lecce, che ha coinvolto oltre 30 sezioni locali, ma anche dalle sezioni comunali Fidc di Ferentillo, in provincia di Terni, di Cirò Marina, provincia di Crotone, e di Campolongo Tapogliano, Udine, dalla sezione provinciale Enalcaccia di Ragusa e anche da quella di Biella. Diverse sono state le iniziative volte al ripristino di sentieri, aree verdi e urbane, arrivando anche alla ricostruzione di un ponte crollato per il maltempo, in provincia di Torino, grazie alle Sezione comunale Fidc Alta Val Grande.
L’Operazione Paladini del Territorio 2024 si è caratterizzata anche e soprattutto per la varietà delle iniziative candidate: rispetto alle prime edizioni, la volontà di Fondazione Una di ampliare il perimetro del progetto, includendo le diverse iniziative attraverso le quali i circoli venatori sono attivi sul proprio territorio, ha consentito di mettere a sistema tutte le modalità di sostegno alla comunità da parte dei cacciatori. Alcune delle iniziative a scopo divulgativo hanno visto il coinvolgimento dei bambini della comunità, come quelle organizzate da Fidc Nucleo di Magenta 'Eligio Colombo', dalla sezione provinciale Fidc di Trieste, dalle Associazioni Cecinesi e da Arcicaccia in Toscana. Altre sono state dedicate alla cura delle fasce di popolazione più fragili, come è stato in provincia di Brescia, grazie alla sezione comunale Fidc di Borgosatollo.
Per il 2025, Fondazione Una rinnova l’invito a prendere parte all’Operazione Paladini del Territorio, per la sua quarta edizione, riconfermando l'obiettivo di contribuire attivamente alla preservazione e cura dell’ambiente che è stato il motore del progetto fin dalla sua nascita. L’annuncio della quarta edizione porta con sé anche la novità dell’apertura del primo sportello del Paladino del Territorio, attivo sul sito di Fondazione Una, attraverso il quale sarà possibile richiedere l’intervento dei volontari dove si dimostrerà necessario.