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Gaza, fonti Egitto: “Progressi nei negoziati al...

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Gaza, fonti Egitto: “Progressi nei negoziati al Cairo”. Ma Israele minimizza

Fonti egiziane avevano mostrato ottimismo sul raggiungimento di un'intesa. Ma una fonte israeliana aveva precisato: "La distanza tra le parti è ancora grande". Hamas accusa Tel Aviv: "Ignora richieste". Nella proposta Usa "tregua permanente"

Macerie a Khan Younis - Fotogramma /Ipa

Hamas avrebbe respinto l'ultima proposta di cessate il fuoco avanzata da Israele. A dirlo, secondo quanto riportato da Skynews, l'alto funzionario dell'organizzazione palestinese Ali Baraka.

Israele e Hamas avevano gelato già stamane l'ottimismo arrivato dall'Egitto, secondo cui ci sarebbero stati invece progressi nei negoziati al Cairo con, secondo quanto riferito dalla tv al Qahera che ha citato una fonte egiziana, un accordo sui tutti i principali punti dell'intesa. Ma sia Tel Aviv che fonti palestinesi avevano subito minimizzato le aspettative.

"Non vediamo ancora nessun accordo all'orizzonte - ha detto una fonte israeliana a Ynet - La distanza tra le parti è ancora grande". Citate dalla tv libanese al Mayadeen, vicini agli Hezbollah, le fonti palestinesi hanno invece lamentato "l'ostinazione" di Israele, affermando che "al momento non ci sono progressi". La delegazione israeliana al Cairo non avrebbe risposto a nessuna delle richieste poste da Hamas e questo avrebbe bloccato qualunque progresso nelle trattative, ha dichiarato all'emittente al-Jazeera una fonte autorevole di Hamas.

Intanto i negoziatori di Hamas hanno lasciato la capitale egiziana per consultarsi con i leader del gruppo. Hamas sta chiedendo un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza, la possibilità che i palestinesi possano rientrare nelle loro case nel nord dell'enclave palestinese e il ritiro completo delle forze di difesa israeliane, così come uno scambio tra detenuti palestinesi e ostaggi oltre alla distribuzione di cibo per la popolazione.

Media: "In proposta Usa niente cessate il fuoco permanente"

La proposta avanzata dagli Stati Uniti, per una tregua temporanea e un accordo sul rilascio degli ostaggi attualmente all'esame di Israele e Hamas, prevederebbe una pausa temporanea di sei settimane nei combattimenti, il rilascio di 40 ostaggi tenuti da Hamas dal 7 ottobre e il ritorno parziale dei civili sfollati nel nord di Gaza. Lo hanno riferito fonti egiziane al quotidiano del Qatar Al-Araby Al-Jadeed, aggiungendo che la proposta non include un impegno per un cessate il fuoco permanente, per Hamas elemento non negoziabile e che Israele ha respinto, insieme ad altre richieste del gruppo terroristico, definendole “deliranti”.

I negoziati stanno anche esaminando la possibilità di osservare una tregua iniziale di tre giorni, senza altri obblighi, durante i tre giorni festivi dell'Eid al-Fitr che segnano la fine del Ramadan alla fine di questa settimana.

Israele si ritira da Khan Yunis: "Guerra non è finita"

Israele si è intanto ritirato dal sud della Striscia di Gaza e i soldati hanno lascito Khan Yunis. L'operazione militare però non è finita e l'attacco a Rafah, dove sono concentrati circa 1,4 milioni di civile, rimane nei piani delle forze di difesa (Idf). "La guerra a Gaza continua, siamo lontani dallo stop", dice il generale Herzi Halevi, capo dello stato maggiore, definendo la situazione sul campo e completando il quadro delineato dalle parole del premier Benjamin Netanyahu - "Israele è ad un passo dalla vittoria" - e del ministro della Difesa, Yoav Gallant.

Secondo il ministro per la Sicurezza nazionale di Israele Itamar Ben-Gvir Netanyahu perderebbe il suo incarico come primo ministro di Israele se ponesse fine alla guerra contro Hamas senza portare avanti l'operazione militare a Rafah. ''Se il primo ministro decidesse di porre fine alla guerra senza un attacco esteso a Rafah per sconfiggere Hamas, non avrà il mandato per continuare a servire come primo ministro'', ha scritto su X.

A Gaza almeno 33.207 morti

E' salito ad almeno 33.207 il numero dei palestinesi uccisi e a 75.933 quello dei feriti da quando, lo scorso 7 ottobre, è iniziata la rappresaglia israeliana sulla Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il ministero della Sanità di Hamas, aggiungendo che altri settemila corpi potrebbero essere sotto le macerie.

Raid Israele in Libano, ucciso comandante Hezbollah

Tre persone sono state uccise in un raid aereo israeliano condotto nel sud del Libano. Lo riferiscono due fonti della sicurezza citate dall'emittente al-Arabiya, secondo le quali tra i tre morti si conta anche un comandante sul campo della forza di elite Radwan di Hezbollah. Il raid aereo ha colpito il villaggio di Al Sultanya.

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato l'uccisione di Ali Ahmed Hassin, aggiungendo che si tratta di un comandante di brigata. Il miliziano è accusato di aver organizzato diversi attacchi con razzi, missili e droni contro la zona Ramim Ridge, nel nord di Israele al confine con il Libano. ''Come parte del suo ruolo, era responsabile della pianificazione e dell’esecuzione di attacchi terroristici nell’area di Ramim Ridge contro il fronte interno israeliano'', si legge in una nota delle Idf.

Donna tenta di accoltellare soldati Idf in Cisgiordania

Una donna palestinese ha cercato di accoltellare alcuni soldati israeliani a un posto di blocco in Cisgiordania, ma l'attacco è stato sventato. Lo riferisce il Times of Israel spiegando che la donna è arrivata a piedi al checkpoint di Tayasir, vicino all'omonima città della Cisgiordania, e "dopo aver rifiutato di identificarsi, ha cercato di pugnalare i soldati dell'Idf che erano sul posto", hanno riferito i militari. Nessun soldato è rimasto ferito nella tentata aggressione, mentre la donna è stata colpita dal fuoco dei militari ed è morta. La Mezzaluna Rossa palestinese ha riferito su 'X' che a una sua ambulanza è stato impedito di raggiungere la zona e prestare soccorso alla vittima.

Intanto 23 palestinesi sono stati arrestati dalle Forze di difesa israeliane (Idf) in quelli che l'agenzia di stampa Wafa ha descritto come ''vasti raid'' nelle prime ore di questa mattina in Cisgiordania. I militari israeliani hanno operato in particolare a Hebron e Tulkarem dove, afferma la Wafa, hanno utilizzato bulldozer per demolire case.

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Putin e le minacce nucleari, il capo della Cia:...

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Preoccupazione per una possibile fornitura dell'Iran di missili balistici alla Russia

Vladimir Putin

Vladimir Putin? Un bullo che cerca di spaventare tutti con le sue minacce nucleari. E' il capo della Cia, Bill Burns, a ridimensionare il peso dei proclami del presidente russo. Il numero 1 dell'agenzia, come sottolinea il Guardian, invita ai Paesi occidentali a "non farsi intimorire dalle minacce nucleari della Russia". La comunicazione, d'altra parte, è un elemento chiave nella guerra in corso da oltre 900 giorni tra Ucraina e Russia.

"Non possiamo permetterci di farci intimidire da questo rumore di sciabole, dobbiamo esserne consapevoli" sottolinea, parlando a Londra dell'opportunità di consentire alle forze armate di Kiev di utilizzare o meno i missili anglo-francesi Storm Shadow in Russia.

L'Ucraina, come è noto, da oltre un mese ha invaso il territorio nemico nella regione di Kursk: i reparti di Kiev sarebbero in grado di lanciare missili in profondità in Russia, aprendo una nuova fase della guerra. I partner occidentali, ad oggi, non hanno dato il via libera al nuovo step. Gli Stati Uniti forniscono i missili a lungo raggio Atacms ma non autorizzano l'uso senza limiti, aggiungendo in ogni caso che le armi non sarebbero in grado di raggiungere obiettivi che Mosca ha messo al riparo da possibili attacchi.

"Gli Stati Uniti hanno fornito un enorme sostegno all'Ucraina e sono sicuro che il presidente prenderà in considerazione altri modi in cui possiamo sostenerli" anche se "nessuno di noi dovrebbe prendere alla leggera i rischi di una escalation", dice Burns.

Nella guerra, rischia di ricoprire un ruolo sempre più centrale dell'Iran: Burns esprime la preoccupazione che l'Iran stia valutando se fornire missili balistici alla Russia. Si tratterebbe di una "drammatica escalation". Finora Teheran ha fornito alla Russia solo droni da utilizzare in Ucraina.

Il precedente

Anche nella stessa Cia due anni fa, racconta, c'era stato il dubbio che la Russia potesse usare armi nucleari tattiche. "C'è stato un momento, nell'autunno del 2022, in cui credo ci sia stato un rischio reale di un potenziale uso di armi nucleari tattiche" da parte della Russia in Ucraina, dice Burns.

All'epoca, le truppe russe erano state respinte nel nord dell'Ucraina e avevano abbandonato Kherson nel sud, facendo pensare che la Russia avrebbe potuto cercare di usare un'arma nucleare se si fosse sviluppato un conflitto. In ogni caso, il fronte si è stabilizzato poco dopo.

Israele, Gaza e la nuova proposta per tregua

Il direttore della Cia si sofferma anche sulla crisi di Gaza e afferma che una "proposta più dettagliata" per un cessate il fuoco nella Striscia e un accordo per il rilascio degli ostaggi saranno presentati nei prossimi giorni. "Offriremo questa proposta dettagliata, spero nei prossimi giorni, e poi vedremo. È una questione di volontà politica", dice.

A seguito della dichiarazione di Burns, un funzionario israeliano dichiara al Times of Israel che "è assolutamente possibile" che Israele riceva presto una nuova proposta dagli Stati Uniti. "Stiamo ancora aspettando di vedere" cosa contiene.

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Ucraina, 007 Usa e Gb insieme contro Russia: come la...

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"Continueremo ad aiutare i nostri coraggiosi e risoluti partner", sottolineano i direttori dei servizi di intelligence di Usa e Gb, Bill Burns e Richard Moore

Soldato con drone in Ucraina

La guerra tra Ucraina e Russia dura da oltre 900 giorni. Gli scontri sul campo, soprattutto per le strategie offensive di Mosca nell'est dell'Ucraina, appartengono alla 'tradizione bellica', con tattiche vecchio stile. Il conflitto, però, allo stesso tempo è una sorta di laboratorio da 'war games 2.0' con un ricorso alle tecnologie moderne mai così ampio prima d'ora.

La guerra in Ucraina è la prima a "combinare software open source con tecnologia d'avanguardia sul campo di battaglia, sfruttando immagini satellitari commerciali e militari, tecnologia per i droni, cyber warfare sofisticato e non, social media, intelligence su fonti open source, mezzi aerei senza pilota e via mare e operazioni sulle informazioni, intelligence umana e dei segnali, a un tale incredibile ritmo e dimensioni. Ma soprattutto ha evidenziato l'imperativo di adattare, sperimentare e innovare", sottolineano i direttori dei servizi di intelligence di Usa e Gb, Bill Burns (Cia) e Richard Moore (Sis), in un articolo pubblicato sul Financial Times.

"Continueremo ad aiutare i nostri partner ucraini coraggiosi e risoluti - precisano - Questo conflitto ha dimostrato che la tecnologia, dispiegata insieme a straordinario coraggio e armi tradizionali, può alterare il corso della guerra".

Prima sfida Cina

Per Burns e Moore, l'ascesa della Cina è considerata la sfida principale a livello di intelligence e geopolitica del 21esimo secolo e precisano che le due agenzie sono state riorganizzate "in modo da riflettere tale priorità". "Mantenere il vantaggio tecnologico è cruciale per assicurare il nostro vantaggio condiviso nell'intelligence. Sis e Cia non possono farlo da sole: la nostra partnership è potenziata da una rete di partnership con il settore privato", con "le imprese più innovative negli Stati Uniti in Gran Bretagna e nel mondo", precisano i due, confermando l'impiego di Ia, inclusa Ia generativa, per rendere possibili e migliorare le attività di intelligence, e tecnologie cloud.

"Non c'è dubbio che l'ordine mondiale internazionale, il sistema equilibrato che ha portato a una pace e stabilità relativa e reso possibile l'aumento del tenore di vita, opportunità e prosperità, è minacciato in un modo mai visto dai tempi della guerra fredda. Ma combattere questo rischio con successo è alla base della nostra relazione speciale", affermano inoltre Burns e Moore.

Le due agenzie, anticipano, continueranno quindi a lavorare insieme oltre l'Ucraina, per contrastare la campagna senza sosta di sabotaggio in Europa da parte dell'intelligence russa e del suo cinico impiego di tecnologia per diffondere bugie e disinformazione progettate per seminare zizzania fra di noi.

"Nel 21esimo secolo, le crisi non arrivano in sequenza. Mentre vengono dedicate alla Russia risorse e attenzione significativi, agiamo insieme in altri luoghi e spazi per contrastare il rischio di instabilità globale", precisano. "L'anti terrorismo rimane al cuore della nostra partnership e lavoriamo a stretto contatto con altri per proteggere i nostri Paesi e per contrastare la minaccia dell'Is".

Cia e Sis sono impegnate anche in Medio Oriente per promuovere contenimento e de-escalation, lavorano "senza sosta" per arrivare a un accordo per il cessate il fuoco e gli ostaggi a Gaza.

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Ucraina, Zelensky: “Ho un piano, voglio condividerlo...

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"Spero di farlo vedere anche a Harris e Trump"

Volodymyr Zelensky (Fotogramma)

"Ho preparato un piano e voglio condividerlo con il presidente in carica degli Stati Uniti perché ci sono alcuni punti che dipendono dall'America". E' quanto ha detto il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky in un'intervista alla Rai, rilasciata in occasione del forum Ambrosetti di Cernobbio. "Spero che avrò l'occasione di far vedere questo piano a Biden e ai potenziali candidati per la presidenza Usa, Harris e Trump, per avere un feedback e un riscontro", ha aggiunto Zelensky, precisando di volere "delle garanzie". Al momento, però, "non ho condiviso niente, il primo contatto ci sarà con Biden".

Per quanto riguarda il contenuto del piano, ha spiegato, "non si tratta solo di armi, ma anche di questioni importanti globali". "Parliamo di un pacchetto concreto di difesa. E se lo avremo, sarà un forte deterrente per la Russia e per poter terminare la guerra a condizioni diplomatiche", perché "il conflitto finirà e per gli ucraini è importante in che situazione si troveranno".

"Siamo più vicini alla fine della guerra"

"Siamo più vicini alla fine della guerra rispetto alla situazione in cui ci eravamo trovati all'inizio" aggiunge Zelensky. "Con le conferenze di ricostruzione e con gli accordi concreti rafforziamo l'economia e ci avviciniamo alla fine della guerra".

L'Ucraina e l'Italia

"A oggi non abbiamo problemi con l'Italia e nelle relazioni con l'Italia" ha detto dopo l'incontro con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, spiegando di aver "parlato dei preparativi della conferenza internazionale sulla ricostruzione dell'Ucraina".

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