Blue Economy, Barbaro: “Educazione ambientale importante per responsabilizzare su difesa ambiente”
“L’educazione ambientale è un asset importante del nostro ministero e stiamo cercando di capovolgere come concetto: non più e non solo legato al rapporto con la scuola ma cercando di trasferire il concetto di educazione ambientale su tutti i processi di comunicazione del ministero. Perché per cambiare i comportamenti abbiamo bisogno della sensibilità dei cittadini e l’educazione ambientale è fondamentale per intercettarla, modificare le abitudini e dare un senso diretto alle responsabilità di ognuno di noi alla difesa dell’ambiente”. Lo ha dichiarato Claudio Barbaro, sottosegretario all’Ambiente e alla sicurezza energetica, a margine del 3° Blue Forum sull’Economia del mare a Gaeta.
Economia
Lotteria degli scontrini, il 27 dicembre l’ultima...
Si avvicina l’ultima estrazione della lotteria degli scontrini del 2024, quella del 27 dicembre. Come controllare i biglietti vincenti?
Manca poco all’ultima estrazione settimanale della lotteria degli scontrini, in calendario venerdì 27 dicembre.
Mentre si attende che venga stabilita la data per l’estrazione annuale, con il maxi premio da 5 milioni di euro per l’acquirente e da un milione di euro per l’esercente, può essere utile riepilogare come controllare i biglietti vincenti.
Per sapere se i biglietti collegati agli scontrini di acquisti effettuati diano diritto ai premi in palio si può controllare i post della pagina Instagram della Lotteria degli scontrini, verificare l’area pubblica del Portale Lotteria o accedere all’area privata dello stesso portale.
In alternativa si può attendere l’eventuale comunicazione dell’Agenzia delle Dogane tramite PEC o raccomandata con avviso di ricevimento.
Lotteria degli scontrini: l’ultima estrazione settimanale in attesa di quella annuale
Venerdì 27 dicembre è in calendario l’ultima estrazione settimanale della lotteria degli scontrini del 2024.
Potrà partecipare chi ha effettuato acquisti nella settimana precedente, pagando con mezzi di pagamento tracciati.
In palio ci sono:
●5 premi da 25.000 euro per gli acquirenti;
●5 premi da 5.000 euro per i negozianti.
Per l’ultima estrazione annuale, che assegna un premio da 5 milioni di euro per l’acquirente e da un milione di euro per l’esercente, si dovrà ancora attendere che venga stabilita la data.
Per verificare i biglietti vincenti si dovrà fare riferimento agli scontrini ottenuti dopo aver comunicato all’esercente il proprio codice lotteria, che è rilasciato dall’Agenzia delle Dogane tramite l’apposita sezione del portale Lotteria degli scontrini.
Ma come si può verificare l’eventuale vincita? Ci sono diverse possibilità per controllare i biglietti vincenti.
Lotteria degli scontrini: come controllare i biglietti vincenti e come riscuotere i premi
I biglietti vincenti delle estrazioni della lotteria degli scontrini vengono pubblicati settimanalmente tramite la pagina Instagram della Lotteria degli scontrini.
Chi volesse può verificare se ha vinto qualche premio tramite l’importo dello scontrino e il relativo codice univoco.
Lo stesso controllo può essere effettuato tramite l’area pubblica del Portale Lotteria, alla sezione “estrazioni”.
Per una verifica rapida sugli scontrini che partecipano alle estrazioni e sull’eventuale vincita di premi si può utilizzare l’area riservata dello stesso portale.
Per l’accesso si potranno utilizzare le proprie credenziali SPID, CIE o CNS.
Una volta effettuato l’accesso all’area riservata, si dovrà scegliere se proseguire la navigazione:
●nell’area acquirente;
●nell’area esercente.
Si potrà poi raggiungere la sezione “Il mio calendario estrazioni” in cui si possono controllare le partecipazioni alle estrazioni e gli eventuali biglietti vincenti.
Infine si può attendere l’eventuale comunicazione della vincita da parte dell’Agenzia delle Dogane.
Verrà effettuata dopo le estrazioni tramite PEC, posta elettronica certificata, o mediante raccomandata con avviso di ricevimento.
Gli acquirenti riceveranno l’email tramite PEC se hanno fornito l’indirizzo all’interno della sezione “i miei dati personali” dell’area riservata del Portale Lotteria. In alternativa, se l’indirizzo non è stato comunicato, non risulta attivo o se la casella risulta piena al momento della comunicazione, viene inviata una raccomandata AR all’indirizzo di residenza o al domicilio fiscale disponibile nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR) o in Anagrafe Tributaria.
In caso di vincita, gli esercenti riceveranno una comunicazione all’indirizzo PEC disponibile sull’Indice Nazionale degli Indirizzi di Posta Elettronica Certificata (INI-PEC) o tramite raccomandata AR al domicilio fiscale (se l’indirizzo di posta elettronica non è attivo o la casella è piena al momento della comunicazione).
Una volta ricevuta la comunicazione, i vincitori hanno 90 giorni di tempo per recarsi presso l’ufficio dell’Agenzia delle Dogane territorialmente competente sulla base della residenza o del domicilio fiscale. Per il ritiro del premio è necessaria l’identificazione e l’indicazione delle modalità di pagamento.
Lotteria degli scontrini istantanea: si attende ancora per l’avvio
Un’ulteriore modalità per la vincita dei premi, attualmente non ancora operativa, è la lotteria degli scontrini istantanea.
Rispetto alla modalità ordinaria consisterà in una versione semplificata in cui per partecipare non sarà necessario fornire il proprio codice lotteria: ogni scontrino sarà dotato di un codice bidimensionale, o QR-code, generato automaticamente. Tale codice permetterà una verifica rapida del biglietto vincente.
In questo caso il controllo potrà essere effettuato scansionando il QR-code con l’app “Gioco Legale”, a cui accedere tramite le credenziali SPID e CIE.
Il premio potrà essere ottenuto entro 30 giorni di tempo e il vincitore verrà avvertito da una notifica dell’app.
Economia
Eni, la vera storia del cane a sei zampe
Nato nel 1952, dietro alla nascita del marchio ci fu lungimiranza e creatività
Un cane a sei zampe, volto verso la sinistra di chi guarda, con la testa che guarda all’indietro e una fiamma rossa che esce dalla bocca spalancata. Quello di Eni non è solo uno dei marchi più riconoscibili che esistano, ma è anche il simbolo di un’Italia che negli anni ’50 riuscì a riaccendersi di entusiasmo, ottimismo e voglia di fare dopo gli anni bui della guerra. Il ‘cane a sei zampe’ racchiude una storia di innovazione, intuizione e lungimiranza.
La scelta lungimirante di investire sulla pubblicità
L’Italia era da poco uscita dalla Seconda Guerra Mondiale, era alle prese con la ricostruzione e il boom economico non è ancora cominciato, quando Enrico Mattei, presidente di Eni, comprende che il consumo delle famiglie italiane sta per cambiare e che il modo in cui le aziende sapranno raccontarsi ai consumatori farà la differenza.
Mattei capisce che la motorizzazione dell’Italia è appena agli inizi e che, in quel momento, le benzine prodotte mancano completamente di appeal presso una clientela di automobilisti in via di espansione. Ecco perché, con una visione molto lucida del prossimo futuro, decide di investire nella pubblicità, convinto che sia fondamentale colpire l’immaginazione delle famiglie italiane, rendendo il proprio prodotto riconoscibile e familiare.
Mattei individua nell’italianità il punto di forza della campagna pubblicitaria il prodotto Supercortemaggiore va accompagnato allo slogan “la potente benzina italiana” mentre quello dell’Agipgas con “il gas liquido del sottosuolo italiano”.
La guida di Alberto Alì
Proprio per la consapevolezza dell’importanza della pubblicità Mattei decide di affidare l’ufficio competente non ad un esperto ma a un uomo di fiducia. Si tratta di Alberto Alì, segretario particolare di Marcello Boldrini, presidente dell’Agip, uomo allora di nessuna competenza nel campo della comunicazione ma soggetto affidabile e in grado di realizzare quanto di volta in volta Mattei avrebbe richiesto. Ricorda Alì che Mattei, nel conferirgli l’incarico, gli disse: “la pubblicità presto avrà un grosso sviluppo e io intendo seguirla personalmente e dare personalmente le direttive”.
L’arrivo di Alberto Alì segna dunque uno spartiacque tra una vecchia concezione dell’impiego della pubblicità ed una realmente funzionale alla vendita di un prodotto. Prima di questa data infatti l’ufficio pubblicità, collocato nell’area della direzione commerciale, era composto da un responsabile, Diego Dusmet, e da una segretaria. Il budget era di 300 milioni, sostanzialmente necessari a comprare qualche spazio pubblicitario su alcune riviste di settore e occasionalmente sui settimanali più diffusi. Nel corso dei cinque anni successivi il budget dell’ufficio arriva a 3 miliardi e mezzo ottenendo come risultato quello di aver fatto conoscere il nome di Agip e di Eni ed averlo legato a prodotti di qualità.
Il bando
Fino a quel momento, prodotti ed azienda non hanno un marchio. La loro riconoscibilità è affidata esclusivamente al nome, nessun segno grafico aiuta il cliente a richiamare alla memoria la benzina italiana. Agli inizi del 1952 Mattei, ben cosciente di dover risolvere questa mancanza, decide di fare un investimento economico importante per l’epoca: un concorso con un montepremi di dieci milioni di lire per i due marchi dei due prodotti di punta (Supercortemaggiore e Agipgas), i relativi cartelloni pubblicitari e la colorazione della colonnina di distribuzione del carburante.
Il bando, pubblicato sulla rivista di architettura e arredamento Domus, chiede ai partecipanti di creare qualcosa che stupisca, i cartelloni pubblicitari dei due prodotti dovranno avere eccezionali valori grafici, essere moderni ed efficaci e rappresentare un emblema che diventi popolare.
La giuria vanta un parterre di grande qualità: oltre a due rappresentanti dell’Agip e al segretario Dante Ferrari, giornalista, compaiono Mario Sironi, pittore e parte attiva del gruppo Novecento; Mino Maccari, incisore che ha animato con i suoi disegni numerosi periodici tra i quali la rivista aziendale Eni ‘Il Gatto Selvatico’; Gio Ponti, architetto e designer cui sarà affidata successivamente la progettazione di alcuni oggetti d’arredo dei MotelAgip; Antonio Baldini, scrittore e presidente in quegli anni della esposizione Quadriennale d’Arte di Roma; e Silvio Negro, giornalista e curatore di numerose mostre fotografiche. Per l’Agip Mattei chiama la moglie di Marcello Boldrini, Renata, esperta d’arte responsabile delle scelte di investimenti in arte di Enrico Mattei e il professor Faleschini.
Tra il maggio e il luglio del 1952 arrivano alla segreteria del concorso oltre 4.000 elaborati.
Il cane a sei zampe
Il marchio scelto è diventato col tempo una vera e propria icona. Al presidente di Eni il cane disegnato da Luigi Broggini, la sua forma strana e aggressiva, le sei zampe, la colorazione forte, la fiamma rossa piacciono talmente tanto da decidere di utilizzare questa grafica non solo per i cartelloni pubblicitari ma anche per il marchio.
Già alla fine del 1952 infatti, il cane a sei zampe rappresenta “la potente benzina italiana” sulle pagine dei principali quotidiani e su molte riviste di vario contenuto, a tiratura nazionale.
Il cane, per il quale a breve Ettore Scola (allora all’ufficio pubblicità dell’Agipgas) conia il fortunato slogan “cane a sei zampe fedele amico dell’uomo a quattro ruote”, andrà rapidamente a identificare non solo i prodotti ma, più in generale, l’azienda.
E continua a farlo, senza rinunciare alla modernità. Il primo rebranding avvenne nel 1972, ad opera di Bob Noorda della Unimark. Sempre Bob Noorda rimise mano al logo nel 1992, in occasione della trasformazione di Eni in Società per Azioni. Poi ancora nel 2010, quando si decise di abbandonare il marchio Agip, fino ad arrivare al rinnovamento del 2022. Oggi il marchio Eni si presenta in una forma grafica nuova: una composizione rivista che dichiara l’evoluzione dell’approccio all’energia verso servizi e prodotti differenti ma tra loro complementari.
Economia
L’Espresso: “Lancio nuovo sito web e profili...
"'La nuova redazione digitale sarà guidata dal giornalista Felice Florio"
"Care lettrici, cari lettori, L’Espresso è online. Da mesi stiamo lavorando senza sosta per dar vita a un nuovo sito che non sarà solo una piattaforma digitale, ma il cuore di una rivoluzione nel nostro modo di informarvi. Tutelando, ovviamente, il prestigio del settimanale cartaceo che ha fatto e continuerà a fare la storia del giornalismo in Italia. Con il rilascio previsto per gennaio 2025, - si legge in una nota del peridico - il nuovo sito, concepito per essere mobile first, segnerà un cambiamento radicale, frutto di un intenso lavoro di progettazione: abbiamo analizzato dati in profondità con un approccio data driven, ci siamo confrontati con i benchmark internazionali più innovativi e ci siamo affidati alle migliori competenze, interne ed esterne, per costruire un ecosistema digitale avanzato. La nuova piattaforma sarà il fulcro di un giornalismo interattivo e partecipativo, in cui i lettori saranno finalmente co-attori del processo informativo, grazie a strumenti di engagement e comunicazione diretta con la redazione".
"Anche i nostri social evolveranno, con una veste grafica completamente rinnovata e nuovi format pensati appositamente per i diversi canali. Siamo andati oltre i semplici aggiornamenti estetici, ripensando totalmente il nostro approccio: puntiamo su contenuti originali, progettati per offrire un’esperienza immersiva. Il mondo dell’informazione cambia costantemente. Cambiamo anche noi, ma restando fedeli alla verità, ai fatti, alla storia di cui siamo stati e saremo testimoni, senza filtri. - continua la nota - Nel 1955, L’Espresso nacque con un obiettivo chiaro: raccontare l’Italia, senza paura. Non una storia di trasformisti e camaleonti, tutt’altro. Una 'struttura d’opinione' - come ci definiva il fondatore Scalfari - che ha attraversato la storia d’Italia senza mai venir meno alle proprie convinzioni e ai propri radicati principi, che si possono riassumere così: 'Indipendenza di giudizio, culto della razionalità, disponibilità a comprendere ciò che è diverso da sé pur senza velleità imitative, lotta contro le mafie di potere, difesa delle minoranze, anche quando esse sostengono posizioni diverse e perfino opposte'. A distanza di 70 anni, quella missione è immutata. Ma il mondo si è trasformato, la realtà si evolve senza sosta. È arrivato il momento anche per noi di evolverci, per offrirvi un’informazione più diretta, incisiva, ma libera come sempre".
"Lo sappiamo, viviamo tempi difficili. Ogni giorno, le menzogne disorientano, i disonesti ci fanno arrabbiare. Ma sulle nostre pagine, cartacee e digitali, continuerete a trovare la speranza, attraverso il vero giornalismo. Non è un mestiere facile, non basta raccontare, bisogna scavare. Non basta osservare, bisogna capire, per poi sfidare il silenzio. Non ci stiamo approcciando al digitale con una nuova strategia che insegua le mode, - prosegue la nota - ma per fare la differenza con il coraggio delle inchieste che da decenni ci caratterizzano. In questi mesi, abbiamo ascoltato la rabbia di chi non si fida più dell’informazione e abbiamo deciso di agire, non per accontentare tutti e sfruttare i nuovi strumenti digitali che l’innovazione ci offre, ma per raccontare la verità, anche quando fa male. È il nostro impegno: nessun compromesso con il potere, nessuna narrazione di comodo".
"L’Espresso si evolve per combattere, non per compiacere. La nuova redazione digitale sarà guidata dal giornalista Felice Florio. Dal primo gennaio, sarà il nuovo responsabile del sito e dei social de L’Espresso, dove porterà la competenza maturata in alcune delle redazioni online italiane più innovative. La scelta di affidarci a un giornalista di 31 anni per il nuovo corso è la dimostrazione più limpida del nostro impegno per il futuro. L’Espresso si rinnova, consapevole che non esiste speranza senza verità. E non esiste verità senza un giornalismo libero. Stiamo cambiando per restare fedeli a tutto questo. Buone feste a tutte e a tutti!", conclude la nota.