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Convegno CulturMedia 12 aprile

"E più risorse sui fondi per le imprese culturali e creative"

15 aprile 2024. Le tremila imprese cooperative con oltre 30mila occupati che operano nel settore della cultura, della creatività e dell’informazione possono essere il battistrada per una nuova occupazione e una nuova economia sostenibile. E adesso che anche la legislazione italiana ha riconosciuto le Imprese Culturali e Creative (ICC), l’accoppiata tra economia cooperativa e cultura può sprigionare grandi opportunità, se ci saranno importanti investimenti nelle competenze delle persone: competenze tecnico-professionali, ma anche e soprattutto sociali e relazionali, quelle tipiche dell’economia sociale e cooperativa. E se la politica assicurerà il completamento del quadro normativo e adeguate risorse economiche.

Se ne è parlato in una conferenza dal titolo “Impresa Culturale e Creativa ed Economia Sociale: Nuove Competenze integrate nelle Strategie Europee”. L’appuntamento è stato organizzato da CulTurMedia Legacoop, l’associazione di settore Cultura Turismo Comunicazione di Legacoop, in collaborazione con Promo PA, la Fondazione di ricerca orientata ad operare nel campo dell’alta formazione e dei beni culturali, e l’INAPP, l’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche.

“È importante che dopo anni di attesa nella legge sul Made in Italy siano previste norme sulle ICC, le imprese culturali e creative, avviando un piano strategico di sviluppo. Peccato che restino ancora troppi nodi da sciogliere: i regolamenti attuativi di questa riforma sono in evidente ritardo, e al fondo di sostegno ICC sono state assegnate risorse insufficienti”, ha affermato Simone Gamberini, Presidente Legacoop Nazionale.

“Il settore culturale, creativo e turistico della cooperazione italiana si propone come interlocutore chiave per il recentissimo Piano d’Azione Lavoro e Competenze della Commissione Europea, come ponte tra l’economia sociale e il settore culturale e creativo. In un mondo del lavoro in rapida trasformazione, i valori della cooperazione e le competenze multidisciplinari ad essa connaturate, come la collaborazione e la non competizione, possono generare nuovi modelli di sviluppo più vicini ai principi dell’Agenda 2030 e promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo”, ha aggiunto Giovanna Barni, presidente CulTurMedia Legacoop.

Competenze e investimento sulla crescita culturale del capitale umano sono fondamentali per generare nuove economie e migliori ed eque condizioni di vita. Il momento è decisivo, con la chiusura dell’Anno Europeo delle Competenze e l’ACTION PLAN della Commissione Europea, le norme del Parlamento Europeo sulle condizioni delle professioni artistiche, culturali e creative, le Raccomandazioni sull’Economia Sociale del Consiglio, e in Italia il varo della legge sul Made in Italy che riconosce le ICC.

Presentata la ricerca e il volume FUTURE SKILLS

All’incontro è stata presentata una ricerca, raccolta nel volume "FUTURE SKILLS. Multidisciplinarietà e cooperazione per i nuovi ambiti del lavoro culturale", a cura di Giovanna Barni e Francesca Velani, prodotto da Legacoop, CulTurMedia e Promo PA Fondazione e pubblicato da Fondazione Barberini. L’indagine si è focalizzata sul tradurre i principali megatrend che impattano il lavoro culturale in ambiti potenziali di sviluppo, e sulla definizione dei set di competenze per un posizionamento competitivo delle cooperative sui nuovi mercati. Tra i 10 ambiti che la ricerca identifica ne citiamo quattro, particolarmente significativi: il welfare culturale, il nuovo abitare urbano e rurale, il turismo di comunità, i processi creative driven. Emergono con chiarezza sia la necessità di un’economia collaborativa e di filiera, e conseguentemente anche la centralità delle competenze relazionali tipiche del mondo della cooperazione, quali il lavoro in gruppo e la capacità di adattamento, la capacità di coinvolgimento delle comunità, anche le più fragili, e degli altri attori territoriali e di creare reti cooperative e partenariati con la Pubblica Amministrazione, un approccio all’innovazione più human centered.

Il prossimo passaggio di questo percorso sarà la costruzione di un vero e proprio ecosistema delle competenze culturali e cooperative e di un laboratorio strutturato e permanente di formazione allestendo alleanze e sinergie tra tutti gli interlocutori importanti come INAPP e PromoPA, le Università, gli esperti e gli addetti ai lavori, estendendosi alla rete europea della cooperazione.

Il programma della conferenza ha visto tavole rotonde e interventi di esperti ed istituzioni nazionali ed europei. Tra i relatori presenti rappresentanti istituzionali, esperti del settore e membri del Parlamento Europeo: Gaetano Scognamiglio, presidente PromoPA Fondazione, Santo Darko Grillo, Direttore generale INAPP e Coordinatore Nazionale Anno Europeo delle Competenze. Luca Jahier - European Semester Group President e membro del CESE, Manuela Geleng e Barbara Stacher, delle DG Europee EMPL ed EAC, e la deputata europea Daniela Rondinelli, co-relatrice delle norme su un Quadro Europeo per la protezione degli artisti e delle professioni culturali.

La conferenza è stata anche l'occasione per la presentazione e la firma da parte del sistema cooperativo delle due Large Scale Skills Partnerships: una dedicata alle ICC e all'innovazione in ambito culturale, e l'altra focalizzata sull'Economia Sociale, per giocare anche in Europa un ruolo di ponte tra questi due mondi. Si tratta di un passo significativo verso un coinvolgimento attivo del mondo cooperativo nei processi di innovazione e sviluppo.

https://culturmedia.legacoop.coop/

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Immediapress

Treno in ritardo? Puoi chiedere il rimborso che ti spetta

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20 dicembre 2024.Secondo un’inchiesta svolta da Altroconsumo attraverso un questionario a 1.492 cittadini per conoscere la loro opinione ed esperienza sul servizio ferroviario, 1/3 di chi ha viaggiato con un treno ad alta o media velocità nel corso degli ultimi 12 mesi è arrivato in ritardo a destinazione. Questo è successo nel 36% dei casi con Trenitalia e in percentuale minore con Italo. La tratta che ha registrato la maggior incidenza di ritardi è risultata la Milano-Genova, seguita dalla Bologna-Lecce. In 2/3 dei casi, l’entità del ritardo non ha superato la mezz’ora, limite oltre il quale si ha il diritto di richiedere un’indennità.

Circa 1 persona su 2 ha presentato un reclamo per ottenere un rimborso del ritardo superiore ai 30 minuti e quasi tutte le richieste sono state fatte online. Trenitalia e Italo hanno evaso la quasi totalità delle richieste di indennizzo, principalmente tramite voucher (46%) o accredito (42%) sul conto della carta con cui era stato effettuato l’acquisto.

Dall’inchiesta emerge che viaggiare sui treni di Italo è più apprezzato rispetto a Trenitalia in tutti i parametri valutati: pulizia a bordo treno, livello di manutenzione, puntualità all'arrivo.

Ma perché il ritardo è diventato cronico? I problemi iniziano quando i treni veloci, cui viene data la precedenza, si immettono nella linea normale. La linea dell'alta velocità, infatti, è discontinua e si innesta in molti tratti sulla rete tradizionale. I treni italiani corrono su due binari, quello veloce e privilegiato delle tratte dedicate alla Tav e quello vecchio e lento su cui si affannano ogni giorno le vecchie carrozze. Negli anni, il cronico problema della mancanza di puntualità si è riversato anche sui treni veloci e i ritardi sono diventati la norma anche sui binari della Tav. A rendere il quadro più complesso ci sono numerosi cantieri previsti tra il 2025 e il 2026, che renderanno disponibili a singhiozzo numerose tratte ferroviarie creando nuovi disagi per gli utenti. Rfi ad oggi dichiara che ogni giorno ci sono sulla rete 1100 cantieri aperti, il 20% in più del 2023.

Inoltre, per la mancanza di puntualità, i passeggeri ricevono rimborsi miseri, visto che Trenitalia ha pensato bene di alzare le soglie di ritardo per il quale è previsto l'indennizzo: un escamotage per ridurre il numero dei rimborsi. Chi viaggia in treno riceve rimborsi per il 50% del prezzo del biglietto, ma solo se il ritardo supera le due ore. Altroconsumo, tramite la sua petizione, chiede invece rimborsi integrali del costo del biglietto per questa casistica e rimborsi che scattino per ritardi più brevi e idonei a un servizio di Alta Velocità e che siano attribuiti automaticamente agli utenti senza bisogno di farne richiesta.

"Secondo la nostra ultima indagine, i disagi ferroviari sono sempre più frequenti anche a causa dei cantieri che hanno caratterizzato la scorsa estate e che proseguiranno nel 2025 e nel 2026. La modernizzazione della rete è certamente necessaria e prioritaria, ma deve andare di pari passo con il rispetto dei diritti dei passeggeri, che meritano un servizio di qualità adeguato ai costi sempre più elevati dei biglietti. Quanto sta accadendo evidenzia una grave carenza nella programmazione dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria e non possiamo permettere che a pagarne il prezzo siano i passeggeri. Gli indennizzi previsti dal Regolamento europeo non sono sufficienti: attualmente il rimborso del 50% del biglietto è previsto solo per ritardi superiori alle due ore. Noi chiediamo il rimborso totale del biglietto, il rimborso del 50% per ritardi superiori a un’ora per tutti i treni e a 30 minuti per i treni Alta Velocità, considerando che, secondo la nostra indagine, il 34% dei treni in ritardo rientra in queste tempistiche. Inoltre, il 45% dei ritardi si colloca tra i 15 e i 30 minuti, per i quali attualmente non è previsto alcun indennizzo. Per questi casi chiediamo un rimborso del 30% del biglietto. Come Altroconsumo chiediamo anche che i rimborsi siano automatici, senza inutili trafile burocratiche, e che il passeggero possa scegliere tra rimborso in denaro o sotto forma di voucher. Vi invitiamo quindi a firmare la nostra petizione: insieme possiamo fare la differenza e far sentire la nostra voce." Dichiara Federico Cavallo, Responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo

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Accademia Consulenza d’Immagine presenta la Palette...

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Palette Psicocromatica

Roma, 20/12/2024 - Accademia Consulenza d’Immagine lancia la Palette Psicocromatica, un percorso formativo che integra armocromia, neuroscienze e psicologia positiva della moda. Si tratta di un corso che punta a trasformare l'approccio dei professionisti della consulenza d’immagine, combinando elementi psicologici e cromatici al fine di offrire un servizio più profondo e personalizzato.

Il programma è stato ideato da Ilaria Marocco, Presidente di Asso Style Image, e Chiara Salomone, esperta di psicologia della moda e fondatrice di NEUROFASHION®. Insieme, le due professioniste, hanno sviluppato un metodo unico, un protocollo di lavoro che va oltre l’armocromia tradizionale e ne diventa l’evoluzione esplorando il legame tra i colori, emozioni e personalità ed integrandoli a quelli della palette valorizzante.

"Con questo modulo formativo, non ci limitiamo a scegliere i colori valorizzanti in base alla stagione cromatica della persona", spiega Chiara Salomone. "Esploriamo anche come questi possano divenire strumenti per migliorare il benessere delle persone, scegliendo sfumature che abbiano un forte legame emotivo con l’individuo. Ogni cliente ha una storia e i colori più adatti sono quelli che entrano in sintonia con essa"

Ilaria Marocco evidenzia l'importanza di questa innovazione nel campo della consulenza d’immagine: "La Palette Psicocromatica è un’evoluzione straordinaria dell’armocromia, che amplia le possibilità di lavoro per i consulenti d’immagine. Abbiamo creato una metodologia che prevede 5 step, volta non solo a rispondere alle necessità estetiche del cliente, ma ad integrare anche i suoi bisogni, rendendo ogni consulenza un’esperienza di consapevolezza al fine di generare un buon livello di benessere."

Il valore di questo approccio psicocromatico risiede, infatti, nella capacità di creare una connessione profonda tra l’individuo, i colori scelti e quelli valorizzanti. Non si tratta solo di migliorare l’aspetto esteriore di un individuo, ma di un percorso che aiuta la persona a sentirsi autentica, rafforzando la sua percezione di sé. Questo è possibile grazie all’unione tra analisi del colore, neuroscienze e psicologia positiva per la moda, strumenti che permettono di individuare le tonalità che oltre a valorizzare, favoriscono il benessere della persona e la sua autoefficacia.

L’introduzione della Palette Psicocromatica segna quindi una vera e propria rivoluzione nel mondo della consulenza d’immagine, intesa sempre più come lavoro di cura, e aprendo nuove prospettive per i professionisti del settore. I consulenti che parteciperanno a questo percorso formativo acquisiranno competenze uniche che li posizioneranno come esperti in un campo in continua evoluzione, dove la personalizzazione e la cura del cliente sono alla base di un servizio di alta qualità.

Con il supporto delle esperte Chiara Salomone e Ilaria Marocco, i partecipanti avranno l’opportunità di perfezionare le loro capacità, imparando a utilizzare i colori non solo come strumento estetico, ma anche come potente mezzo per migliorare il benessere e la qualità della vita delle persone.

Scopri di più su Accademia Consulenza d'Immagine

Accademia Consulenza d'Immagine è un’istituzione di formazione professionale per consulenti d’immagine e professionisti del settore moda. Offre programmi innovativi che integrano armocromia, psicologia positiva e neuroscienze, preparando i suoi studenti a offrire consulenze integrate altamente personalizzate che promuovono il benessere e la valorizzazione dell’immagine esteriore delle persone. Con un approccio orientato alla crescita personale e professionale, l’Accademia è una delle realtà più avanzate nel panorama della consulenza d’immagine.

Contatti

Per maggiori informazioni sul programma e su come iscriversi, è possibile visitare il sito web di Accademia Consulenza d’Immagine.

Contatti per la stampa
Accademia Consulenza d'Immagine
Email: info@accademiaconsulenzaimmagine.com
Telefono: +39 3208886305
Sito web: www.accademiaconsulenzaimmagine.com

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Comunicato Stampa congiunto Farmindustria Egualia...

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Oltre alla beffa, il danno, sia per l’industria farmaceutica, che è leva strategica del Paese, sia per la salute dei cittadini

Roma, 20 dicembre 2024 – Le aziende farmaceutiche, già colpite da una Legge di Bilancio che rappresenta una “mazzata” per la sua competitività, hanno appreso – leggendo la stampa specializzata – che l’applicazione del regolamento UE sulla “Tracciatura Europea dei medicinali”, le obbligherebbe ad adottare nei loro complessi processi industriali, dal 9 febbraio 2025, alcune disposizioni di cui a oggi non sono note nemmeno le specifiche tecniche. Disposizioni che richiederebbero passaggi amministrativi e autorizzazioni ancora non chiari.

Farmindustria ed Egualia segnalano la gravità estrema di questa situazione surreale.

Nei testi circolati mancherebbero elementi ovvi come il necessario periodo di transizione di almeno 24 mesi per gli adempimenti richiesti alle aziende e come la certezza di poter continuare ad operare secondo gli standard oggi vigenti per un periodo atto ad aggiornare le proprie procedure. La legge delega prevede un tempo congruo di adattamento, tutti i Paesi lo hanno. Solo in Italia mancherebbe.

Nel rispetto di altre normative, le aziende non potrebbero così procedere al rilascio per la commercializzazione dei lotti dei farmaci prodotti dopo il 9 febbraio 2025. Questo significherebbe il rischio concreto e drammatico di carenze di medicinali, anche per patologie gravi, e di blocco della produzione. Avrebbe anche effetti critici sull’ occupazione.

Uno stato di crisi, dunque, con conseguenze pesanti per tutto il Paese, che deve essere evitato senz’altro. L’industria ha più volte rappresentato alle Istituzioni questi rischi sin dal 2022, offrendo la più ampia disponibilità al confronto.

Il meccanismo come ciliegia sulla torta prevederebbe in Italia, rispetto alla normativa Ue, anche il persistere di ulteriori dispositivi da apporre sulle confezioni che genereranno costi aggiuntivi per le imprese e complessità industriali, sinora del tutto ignorate. A pagarne le spese sarebbero pure i cittadini che vedrebbero messa in seria discussione la tutela della salute.

Senza l’immediata presa d’atto da parte del Governo di quanto segnalato dall’industria, da sempre impegnata per la continuità nella fornitura dei medicinali, le imprese sarebbero costrette a dichiarare, senza alcuna responsabilità, carenze per moltissimi medicinali con prevedibili allarmi sociali.

Sarebbe un esito incredibile per quanti hanno a cuore il bene dell’Italia. E l’industria farmaceutica è certamente tra questi.

Per ulteriori informazioni:

Ufficio stampa Egualia

Sara Todaro

Mob. +39 348 9009082

sara.todaro@egualia.it

www.egualia.it

EGUALIA (già Assogenerici) è l’organo ufficiale di rappresentanza dell’industria dei farmaci generici equivalenti, biosimilari e value added medicines in Italia. L’associazione, fondata nel 1993, rappresenta oggi più di cinquanta tra imprese multinazionali e aziende italiane dislocate su tutto il territorio nazionale, per un totale di 10mila occupati e quasi 40 siti produttivi. In ambito europeo, EGUALIA è membro di Medicines for Europe (già EGA), la voce delle industrie produttrici di farmaci generici equivalenti, biosimilari e value added medicines in Europa che rappresenta 350 siti produttivi e di ricerca con un totale di 160mila addetti.

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