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Ucraina, Putin annuncia l’avanzata russa. A Kharkiv “situazione più difficile” per Kiev

Il leader russo: "Miglioriamo in tutte le direzioni". Zelensky rassicura: "Continuano le nostre azioni difensive, situazione parzialmente stabilizzata". In arrivo nuovi aiuti a Kiev dagli Usa: pronto pacchetto da due miliardi di dollari

Vladimir Putin - Fotogramma /Ipa

Nel giorno in cui la guerra infiamma Kharkiv, e nel quale il presidente ucraino Volodymyr Zelensky rinuncia al previsto viaggio in Europa per monitorare da vicino quella che è ritenuta la "situazione più difficile", il leader di Mosca Vladimir Putin annuncia l'avanzata della Russia in tutta l'Ucraina. Le forze armate russe "migliorano ogni giorno la loro posizione in tutte le direzioni", le parole del presidente nel corso di una riunione al ministero della Difesa con Andrei Belousov e altri generali dell'esercito.

Putin ha quindi affermato che la spesa totale della Russia per la difesa e la sicurezza potrebbe raggiungere oltre l'8,7% del prodotto interno lordo nel 2024 e che l'impegno finanziario dovrebbe essere utilizzato con attenzione ed efficacia.

"Non ci siamo mai rifiutati di negoziare. Stiamo cercando una soluzione globale, sostenibile e giusta di questo conflitto con mezzi pacifici. Siamo aperti al dialogo sull'Ucraina, ma tali negoziati devono tenere conto degli interessi di tutti i paesi coinvolti nel conflitto, compreso il nostro", ha poi affermato il presidente russo in un'intervista alla Xinhua, prima della partenza per il suo viaggio di due giorni in Cina.

Per quanto riguarda gli sforzi di Pechino per una soluzione politica della crisi ucraina, Putin ha espresso opinioni positive, affermando che la Cina comprende chiaramente le radici della crisi e il suo impatto geopolitico globale, come si evince dalla 'Posizione della Cina sulla risoluzione politica della crisi ucraina', una proposta in 12 punti avanzata da Pechino nel febbraio 2023.

La "situazione difficile" a Kharkiv: cosa sta succedendo

"Nella regione di Kharkiv - le zone vicine al confine, la città di Vovchansk - continuano le nostre azioni difensive. Nel corso della giornata le forze di difesa e sicurezza dell'Ucraina - tutte le unità coinvolte - sono riuscite a stabilizzare parzialmente la situazione. L'occupante, entrato nella regione di Kharkiv, viene distrutto con tutti i mezzi disponibili. L'artiglieria, i droni e la nostra fanteria funzionano in modo abbastanza accurato". Nel consueto messaggio della sera, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky fa intanto il punto sulla situazione nella regione. Situazione definita "più difficile" insieme a quella nel Donetsk, che ha portato il leader a cancellare nella giornata di ieri la visita programmata in Spagna e Portogallo.

"In alcune aree, intorno a Lukyantsi e Vovchansk - due insediamenti a 30 chilometri di distanza, e vicini al confine con la Russia ndr - in risposta al fuoco nemico e ad assalti delle forze di terra, per salvare la vita dei nostri uomini ed evitare perdite, le nostre unità hanno effettuato manovre e si sono spostate su posizioni più vantaggiose", ha annunciato intanto lo Stato maggiore ucraino nella notte fra martedì e mercoledì, usando la formula usata da entrambe le parti in questa guerra per confermare un ritiro. La situazione, si precisa, "rimane difficile" ma le forze di Kiev "non stanno lasciando che gli occupanti russi prendano piede".

Le forze russe sono riuscite intanto a penetrare, in due diverse direzioni, per 5-7 chilometri nella regione di Kharkiv e ad assumere il controllo di postazioni della Guardia di frontiera ucraina, malgrado i rinforzi del Direttorato per l'intelligence (Hur) inviati nel frattempo. Mosca ha rivendicato anche il controllo di diversi insediamenti vicino al confine e di essere riuscita a entrare nelle città di Vovchansk e Lyptsi.

"I combattimenti sono pesanti", ha ammesso il generale Serhii Melnyk, il comandante delle forze di difesa di Kharkiv, precisando che si combatte "in tre punti diversi". Le forze ucraine hanno respinto undici attacchi e stanno contenendo l'avanzamento delle forze russe "verso Lyptsi da Hlyboke e Lukiantsi, e verso towards Vovchansk from the direction of Shebekino (Russia)," Melnyk said. Martedì un raid aereo ha colpito la città di Kharkiv, provocando la morte di un civile, una donna di 80 anni, il ferimento di 24 persone, fra cui quattro bambini e danni a palazzi residenziali. Un'altra persona è stata uccisa a Hatyshche.

Secondo la versione russa, Mosca ha detto di aver preso il controllo di Buhrovatka, sempre nella regione di Kharkiv. A confermare la gravità della situazione nella regione di Kharkiv, sono quasi 8mila i civili che hanno abbandonato i centri abitati a fronte dell'avanzata russa, quattrocento delle quali nelle ultime 24 ore, come ha reso noto il governatore regionale Oleg Sinegubov: su Telegram Sinegubov ha parlato di 7.991 persone costrette ad abbandonare le proprie case, inclusi oltre 600 bambini. La maggior parte di queste persone ha lasciato zone della parte nord di Kharkiv, 1.100 da Vovchansk.

Il ministero della Difesa russo ha fatto sapere ieri di aver conquistato anche "l'insediamento di Rabotino, nella regione di Zaporizhzhia" sconfiggendo "la 65a forza armata meccanizzata dell'Ucraina, la 121a brigata di difesa tecnica e la 23a brigata della Guardia nazionale ucraina nelle regioni di Nikopol, Dnepropetrovsk e Kherson".

"Il nemico - ha aggiunto il ministero - ha perso fino a 25 militari, 2 veicoli e un obice M777 di fabbricazione statunitense. L'esercito russo ha anche liberato gli insediamenti di Glubokoe e Lukyantsy nella regione di Kharkiv".

Le forze di difesa aeree russe nel frattempo hanno intercettato 17 droni ucraini, nelle regioni occidentali del Paese, Belgorod, Kursk e Bryansk, e 10 missili Atacms di fabbricazione americana sulla Crimea nella notte di ieri, ha annunciato il ministero della Difesa russo. In seguito all'attacco di un drone abbattuto sul Tatartan, che dista mille cento chilometri dal confine con l'Ucraina, sono stati chiusi provvisoriamente aeroporti nella regione russa, a Kazan e Nizhnekamsk. Un deposito di combustibile è esploso, in seguito all'attacco di due droni, a Rostov, la città in cui è basato il quartier generale dell'operazione militare speciale, come ha reso noto il governatore della regione, Vasily Golubev.

Dagli Usa altri 2 miliardi di dollari in aiuti a Kiev

"Stiamo affrettando l'invio di munizioni, mezzi corazzati, missili, difese aeree. Lo stiamo affrettando perché arrivino al fronte per proteggere i soldati e per proteggere i civili", ha intanto spiegato Antony Blinken in una conferenza stampa a Kiev in cui ha annunciato altri due miliardi di dollari di aiuti militari all'Ucraina che "sta affrontando questo rinnovato, brutale massacro russo".

Il segretario di Stato americano ha sottolineato che la fornitura di difese aeree è "la principale priorità". "Un appoggio concreto sta arrivando", ha assicurato ancora il capo della diplomazia Usa, "le persone che sono al fronte hanno bisogno di aiuto e lo riceveranno".

Blinken ha parlato al fianco del ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, che da parte sua ha ringraziato Blinken per il pacchetto di aiuti da 61 miliardi di dollari finalmente approvato a Washington e per concentrarsi su "risultati tangibili". E ribadito come la presenza di Blinken a Kiev "manda un messaggio chiaro al popolo ucraino".

"Noi non incoraggiamo o rendiamo possibili attacchi fuori dall'Ucraina ma alla fine l'Ucraina deve prendere le decisioni da sola su come condurre questa guerra", ha poi aggiunto, ricordando che si tratta di "una guerra condotta in difesa della propria libertà, sovranità, della sua integrità territoriale". "Noi continueremo a sostenere l'Ucraina con l'equipaggiamento di cui ha bisogno per vincere", ha quindi sottolineato.

"Ovviamente, gli occhi di tutti sono concentrati sulla situazione ad Est e Nord Est, in particolare a Kharkiv - ha poi aggiunto riferendosi alla nuova offensiva russa - e così il nuovo sostegno che ho appena annunciato, ma soprattutto i 60 miliardi aggiuntivi, sappiamo che arrivano in un momento cruciale".

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Esteri

Israele colpisce Hezbollah, Netanyahu: “Obiettivi...

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Non solo cercapersone e walkie talkie esplosivi, il raid israeliano che ha ucciso il numero due del gruppo sciita 'certifica' le intenzioni di Tel Aviv. Ma crescono i timori del Pentagono

Feriti dopo il raid di Israele a Beirut, in Libano - Afp

Non solo cercapersone e walkie talkie esplosivi. Il raid in Libano con l'uccisione del numero due di Hezbollah a Beirut ha reso ancora una volta "chiari" gli obiettivi di Israele mentre "le nostre azioni parlano da sole". A dirlo è stato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dopo il raid di ieri, un attacco aereo ''mirato'', il terzo condotto dalle Forze di difesa israeliane (Idf) a Beirut dall'inizio della guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza lo scorso 7 ottobre.

Obiettivo principale dell'attacco, il comandante di Hezbollah Ibrahim Aqil, ricercato dagli Stati Uniti per il suo coinvolgimento negli attentati all'ambasciata americana e alla caserma dei marines americani a Beirut nel 1983.

Aqil, precisa il Times of Israel, era membro del Consiglio della Jihad, massimo organismo militare di Hezbollah. Era ricercato anche per aver diretto la presa di ostaggi tedeschi ed americani in Libano negli anni Ottanta. Sulla sua testa pendeva una taglia di 7 milioni di dollari posta dal dipartimento di Stato americano.

L'Idf, che ha poi confermato l'avvenuta uccisione del comandante di Hezbollah, descrive Aqil come il capo delle operazioni militari del gruppo sciita, comandante in carica della forza di élite Radwan, a capo di un piano di invasione della Galilea.

Assieme ad Aqil, secondo l'esercito, sono stati uccisi i vertici dello schieramento operativo di Hezbollah e la leadership della Forza Radwan. "Aqil e i comandanti che sono stati eliminati erano tra gli architetti del 'piano per l'occupazione della Galilea', in cui Hezbollah progettava di fare incursioni in territorio israeliano, occupare le comunità della Galilea, assassinare e uccidere innocenti, in modo simile a quello che l'organizzazione terroristica di Hamas ha compiuto nel massacro del 7 ottobre", afferma l'Idf nella dichiarazione.

Le Forze di difesa israeliane non vogliono tuttavia allargare l'escalation nella regione, ha assicurato il portavoce Daniel Hagari in un briefing con i giornalisti. "Non puntiamo a un'ampia escalation nella regione. Stiamo operando in linea con gli obiettivi definiti della guerra e continueremo a farlo”, ha dichiarato.

Usa chiedono via diplomatica, i timori del Pentagono

Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha intanto parlato per telefono con il ministro della Difesa israeliano ed ha ribadito "la sua preoccupazione" per l'escalation delle tensioni tra Israele e Hezbollah, ha reso noto il Pentagono. Il ministro ha anche sottolineato come gli Stati Uniti credano nell'"importanza di raggiungere una soluzione diplomatica che consenta ai residenti di tornare in sicurezza nelle loro case dalle due parti del confine".

Il Pentagono tema intanto per l'avvio di una operazione militare di terra delle forze israeliane nel sud del Libano nel prossimo futuro, scrive il Wall Street Journal. Ne ha parlato nei giorni scorsi il segretario della difesa e l'attacco ai dispositivi di comunicazione di Hezbollah dà sostanza a tali timori. Se Austin e il dipartimento di Stato hanno insistito nel sollecitare Israele a dare più tempo alla diplomazia, gli Stati Uniti temono che la situazione possa andare fuori controllo.

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Esteri

Ucraina, “Usa e Regno Unito diranno sì a missili...

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Washington e Londra daranno l'ok, decisivo il viaggio di Zelensky in America

Volodymyr Zelensky

Stati Uniti e Regno Unito diranno sì all'Ucraina: Kiev potrà usare i missili a lungo raggio, forniti dai paesi occidentali, per colpire obiettivi militari in Russia. Il semaforo verde scatterà nelle prossime settimane, secondo lo scenario delineato dal Times, ma la decisione verrà resa nota solo dopo le prime azioni andate a segno.

L'Ucraina, come è noto, da tempo chiede a Washington e Londra l'autorizzazione per utilizzare missili Atacms e Storm Shadow contro obiettivi russi. L'uso di armi occidentali è stato approvato dal Parlamento europeo, con una votazione nella quale molti europarlamentari italiani hanno detto 'no'. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato un prestito da 35 miliardi: il denaro, tra l'altro, potrebbe consentire all'Ucraina di avviare la produzione di armi a lungo raggio.

I segnali di una svolta strategica vicina, se non imminente, provocano prevedibili reazioni da parte della Russia. L'Ucraina, d'altra parte, da un mese e mezzo ha invaso la regione di Kursk ed è arrivata a controllare circa 1200 km quadrati di territorio russo. Il lancio di missili a lungo raggio, con una gittata di 300 km, potrebbe avvenire da posizioni avanzate e costringere Mosca a allontanare mezzi, uomini e armi dalla linea del fronte.

Se nei giorni scorsi è stato Vladimir Putin a preannunciare "risposte adeguate", l'ultimo messaggio arriva dal ministro degli Esteri Sergei Lavrov: "La Russia dispone di armi che provocheranno gravi conseguenze per l'Occidente, siamo in uno stato di allerta totale", le parole di Lavrov a Sky News Arabia.

Zelensky in Usa, fumata bianca?

L'emittente britannica LBC aggiunge altri dettagli al quadro attuale, collegando la decisione di Stati Uniti e Regno Unito alla visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky negli Usa la prossima settimana. Il leader di Kiev vedrà il presidente Joe Biden e avrà colloqui anche con i candidati alla Casa Bianca nelle elezioni del 5 novembre, Donald Trump e Kamala Harris.

"Gli Stati Uniti e il Regno Unito vogliono prima vedere il piano del presidente Zelensky" e capire "come questo aiuterà l'Ucraina a superare i mesi invernali della guerra", riferiscono fonti diplomatiche. La decisione finale potrebbe arrivare in concomitanza con l'Assemblea generale dell'Onu, anche se il presidente Biden non nasconde le preoccupazioni sull'effetto che una simile decisione avrebbe sulla campagna elettorale di Harris.

"Ci stiamo preparando attivamente per i negoziati in America con il presidente Biden, i rappresentanti di entrambi i partiti al Congresso e contiamo sugli incontri con entrambi i candidati alla presidenza degli Stati Uniti", il messaggio di Zelensky.

"Noi in Ucraina saremo sempre grati all'America per aver sostenuto la nostra indipendenza, per tutto l'aiuto fornito per consentire all'Ucraina di sopravvivere a questa guerra. Ora presenteremo un piano molto concreto per spiegare come l'Ucraina in questa guerra non si limiterà a resistere, non si limiterà a mantenere il livello di difesa ma si rafforzerà in modo tale da avvicinare davvero una pace giusta e la vittoria", le parole di Zelensky.

"L'Ucraina conta su questo sostegno. Molto. Ed è giusto. Perché quando una nazione vince la battaglia per la sua indipendenza e conquista il rispetto del diritto internazionale, vince il mondo intero. Ed è così che dovrebbe essere", aggiunge.

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Esteri

Ucraina, dall’Ue il maxi prestito da 35 miliardi a...

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L'annuncio della presidente della Commissione europea durante l'incontro con Zelensky nella capitale ucraina, le tre priorità del piano

Von der Leyen e Zelensky a Kiev - Fotogramma /Ipa

Come primo atto politico dopo aver presentato la squadra dei nuovi commissari a Strasburgo, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen è volata a Kiev dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, per annunciare un nuovo maxi prestito al Paese invaso dalla Russia. L’esecutivo Ue ha proposto due cose: anzitutto, vuole istituire un meccanismo di cooperazione sui prestiti per l’Ucraina che supporterà i partner del G7 e l’Unione nell’emissione di crediti fino a 45 miliardi di euro (50 milioni di dollari, come concordato nel summit dei Sette del giugno scorso in Puglia).

Come contributo dell’Ue a questo schema, propone anche un prestito eccezionale di assistenza macrofinanziaria (Amf) per un valore massimo di 35 miliardi di euro, a copertura parziale della quota che gli Usa potrebbero versare più avanti (20 miliardi di dollari). Il prestito avrà scadenze molto lunghe. Il meccanismo di cooperazione sui prestiti ucraini sarà finanziato dalle entrate straordinarie accumulate grazie all’immobilizzazione delle attività sanzionate della Banca centrale russa, nonché dai contributi degli Stati membri e di Paesi terzi.

Von der Leyen ha sottolineato ancora una volta, a Kiev, che la Russia deve “pagare” per la “distruzione” che ha provocato invadendo il suo vicino. Il meccanismo offrirà all'Ucraina sostegno finanziario, che potrà utilizzare per rimborsare il prestito di assistenza macrofinanziaria già concesso dall'Unione, e prestiti bilaterali concessi da istituti di credito nell'ambito dell'iniziativa del G7 Prestiti straordinari per l'accelerazione delle entrate per l'Ucraina (Era), per un valore fino a 45 miliardi di euro.

Il prestito e le garanzie di Kiev

Per la Commissione, si tratta di una "novità fondamentale", dato che il ripagamento del prestito erogato dall'Ue all'Ucraina sarà assicurato da un nuovo flusso di fondi, che sfrutterà i flussi derivanti dagli asset russi congelati. La garanzia ultima del nuovo prestito, se non dovessero bastare i flussi rivenienti dagli extraprofitti frutto del congelamento degli asset della Banca centrale russa nei conti di Euroclear e Clearstream, sarà fornita dal cosiddetto headroom, o margine di manovra, che è la differenza (margine) tra il massimale delle risorse proprie per i pagamenti e il massimale del bilancio a lungo termine per i pagamenti. Il margine funge da garanzia che l'Unione onorerà tutti i suoi obblighi finanziari e le passività potenziali in qualsiasi circostanza, anche in caso di sviluppo economico negativo. Questo dovrebbe evitare agli Stati di dover fornire contributi nazionali.

Come saranno spesi i soldi?

Una volta approvato dal Parlamento Europeo e dal Consiglio, il prestito Amf aiuterà l’Ucraina per le sue necessità di bilancio. Kiev sarà relativamente libera di scegliere come spendere i soldi, ha spiegato un alto funzionario Ue. Attraverso il prestito Amf, secondo la Commissione, l’Ucraina potrà coprire una quota considerevole del previsto deficit di finanziamento. L'architettura del meccanismo è costituita da provvedimenti che possono essere approvati in Consiglio a maggioranza qualificata. L’unica parte del pacchetto per cui occorre l'unanimità dei 27 Stati membri, ha spiegato un alto funzionario Ue, è l'estensione a 36 mesi del periodo di congelamento degli asset della Banca centrale russa, di cui si occuperà l’Alto Rappresentante Josep Borrell.

Attualmente il congelamento viene rinnovato di sei mesi in sei mesi: l’estensione del periodo di congelamento serve a fornire maggiore certezza allo schema sul piano finanziario. Si vedrà se l’Ungheria di Viktor Orban, che ha la presidenza di turno del Consiglio Ue e che è ancora molto legata alle forniture di gas russo, si metterà di traverso ponendo il veto oppure no. Von der Leyen ha sottolineato la necessità di essere "rapidi" nel finalizzare lo schema e consegnare i fondi a Kiev.

L'adesione di Kiev all'Ue, le richieste si Zelensky

Zelensky a von der Leyen ha chiesto di accelerare i negoziati di adesione del suo Paese all’Ue e ha sottolineato la rilevanza degli aiuti militari europei: "E' di fondamentale importanza - ha detto - usare i fondi dello Strumento Europeo per la Pace e dello Strumento per l'Ucraina per sostenere le nostre forze armate. E' importante che questi fondi non vengano bloccati, perché questo avrà un impatto sulla nostra capacità di difenderci, di difendere il nostro popolo e sulla posizione dell'Ucraina sul campo di battaglia”. In vista della stagione fredda, von der Leyen ha promesso a Kiev aiuti anche sul piano energetico.

Il piano: tre priorità per von der Leyen

La presidente ha tratteggiato un piano centrato su tre priorità. La prima, ha detto, è “riparare. Vi aiuteremo a riparare i danni causati dagli attacchi russi. Puntiamo a ripristinare 2,5 gigawatt di capacità quest’inverno. Si tratta di circa il 15% del fabbisogno del vostro Paese per questo inverno".

La seconda priorità, ha continuato, è "connettere. Continueremo a collegare l’Ucraina alla rete elettrica europea: in questo modo, possiamo esportare 2 gigawatt di elettricità in Ucraina, che coprono circa il 12% del fabbisogno invernale del Paese. Con questi due pilastri, riparazione e connessione, possiamo coprire oltre il 25% del fabbisogno dell’Ucraina per quest'inverno, in aggiunta alla produzione propria dell'Ucraina”.

II terzo pilastro del piano, ha aggiunto, “è la stabilizzazione. Stiamo lavorando per garantire un flusso costante di energia attraverso l’Ucraina, nonostante gli attacchi della Russia alle grandi infrastrutture. In questo momento stiamo inviando turbine a gas mobili e pannelli solari. Abbiamo anche parlato della protezione fisica delle centrali elettriche”, che l’artiglieria russa prende sistematicamente di mira per fiaccare la resistenza del popolo ucraino. Von der Leyen, presentata la squadra, è andata a Kiev per mandare un messaggio chiaro: l’Ue starà al fianco dell'Ucraina “per tutto il tempo necessario”, come ripete dal febbraio 2022.

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