Putin a Pechino da Xi: “Relazioni Russia-Cina stabilizzano il mondo”
Calorosa stretta di mano tra i due leader in Piazza Tienanmen. La cooperazione tra Mosca e Pechino non è “diretta contro nessuno”, ha detto il presidente russo. L'incontro mentre le truppe russe avanzano in Ucraina
Il presidente russo Vladimir Putin è a Pechino per l’inizio di una visita di stato di due giorni in Cina. Il leader del Cremlino è stato accolto con i massimi onori dal presidente Xi Jinping con il quale ha scambiato una calorosa stretta di mano in Piazza Tienanmen, come mostrato in diretta dal network statale Cctv. L’incontro – il quarto da quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel febbraio 2022 – arriva mentre cresce la preoccupazione internazionale sulla direzione della guerra.
Le parole di Putin
Russia e Cina stanno lavorando insieme per creare un ordine mondiale "più giusto" e basato sul diritto internazionale e sull'equilibrio degli interessi di tutti i Paesi, ha indicato Putin, in seguito al colloquio con il suo omologo cinese. "Entrambi i Paesi stanno perseguendo una politica estera indipendente. Stiamo lavorando insieme per formare un ordine mondiale multipolare più giusto e democratico, che dovrebbe basarsi sul ruolo centrale delle Nazioni Unite e del suo Consiglio di Sicurezza, sul diritto internazionale, sulla cultura e sulla civiltà", ha affermato Putin, auspicando che il nuovo ordine garantisca "un equilibrio degli "interessi" di tutti i membri della comunità internazionale.
Durante il faccia a faccia Putin ha sottolineato che la cooperazione Russia-Cina non è diretta contro nessun’altra potenza ed è un fattore stabilizzante per il mondo. "È di fondamentale importanza che le relazioni tra Russia e Cina non siano opportunistiche e non siano dirette contro nessuno. La nostra cooperazione negli affari mondiali oggi agisce come uno dei principali fattori stabilizzanti sulla scena internazionale”. Putin si è detto “sinceramente felice di essere tornato tra i suoi amici nell'ospitale Cina”.
Ricordando che la Cina è il principale partner della Russia in ambito commerciale ed economico, Putin ha sottolineato che "Mosca e Pechino hanno raggiunto un notevole livello di cooperazione" e nel 2023 il fatturato del commercio bilaterale è aumentato di quasi un quarto e ha raggiunto il livello di 227 miliardi di dollari. “Dopo i risultati dello scorso anno, la Russia si è classificata al quarto posto nella lista dei paesi partner commerciali della Cina - ha detto - L’approvazione del Piano di sviluppo per le aree chiave della cooperazione economica russo-cinese fino al 2030, in seguito alla vostra visita a Mosca nel marzo 2023, ha avuto un ruolo diretto in tutto questo”. Il leader russo ha individuato come priorità l’energia, l’industria e l’agricoltura. Ha inoltre sottolineato la cooperazione nel campo dell'alta tecnologia, dell'innovazione, della costruzione di infrastrutture e dei trasporti. "I contatti culturali si stanno espandendo. In conformità con il nostro accordo, nel 2024-2025 organizzeremo incontri di cultura tra Russia e Cina".
Guerra in Ucraina
Parlando della guerra in Ucraina, Putin ha detto che Mosca è grata a Pechino per le iniziative portate avanti dalle autorità cinese per risolvere la crisi. "Siamo grati ai nostri amici e colleghi cinesi per le iniziative che stanno portando avanti per risolvere questo problema", ha osservato Putin, precisando che questa sera, nel corso di un incontro informale, informerà Xi sulla situazione della crisi in Ucraina.
"Cina e Russia ritengono che il modo corretto per risolvere la crisi in Ucraina sia una soluzione politica", ha detto dal canto suo Xi, che, in un incontro ristretto presso la Grande Sala del Popolo di Pechino, ha sottolineato anche come le relazioni con Mosca favoriscono la pace e la prosperità nel mondo.
Guerra Israele-Hamas
Quanto al conflitto israelo-palestinese, Cina e Russia hanno sottolineato la necessità di una soluzione urgente, mentre resta un sostanziale stallo nei negoziati per cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. "Il presidente Putin ed io abbiamo notato l'urgenza di risolvere il conflitto israelo-palestinese e la necessità di risolvere la questione palestinese sulla base della formula due popoli due Stati, attuando la risoluzione delle Nazioni Unite", ha affermato.
Firmato documento per approfondire relazioni strategiche
Xi Jinping e Vladimir Putin hanno firmato un documento mirato ad approfondire le relazioni strategiche tra i due Paesi. Xi, sottolineando come si tratti del primo viaggio all'estero di Putin da quando la scorsa settimana ha giurato per il quinto mandato come presidente della Russia, ha sostenuto che ciò "dimostra chiaramente la grande importanza" che Mosca attribuisce alle relazioni bilaterali e ha aggiunto che anche Pechino "dà loro un grande valore". "Cina e Russia hanno trovato insieme una nuova strada affinché le potenze e i Paesi vicini si trattino con rispetto e cerchino amicizia e cooperazione reciprocamente vantaggiosa", ha detto Xi, prima di evidenziare che i legami tra i due Paesi stanno "avanzando rapidamente" grazie "agli sforzi concertati di entrambe le parti".
"È una scelta strategica condivisa da entrambi i Paesi quella di approfondire il coordinamento strategico, espandere la cooperazione reciprocamente vantaggiosa e continuare la tendenza storica del multipolarismo nel mondo e della globalizzazione economica", ha proseguito Xi, sostenendo che ciò "porterà maggiori benefici ai due Paesi e ad entrambi i popoli".
Xi si è congratulato con il presidente Putin e ha espresso la convinzione che sotto la sua guida la Russia farà sicuramente nuovi e maggiori progressi nel sviluppo nazionale. "Le relazioni Cina-Russia sono cresciute e hanno resistito alla prova del cambiamento del panorama internazionale", ha sottolineato Xi, ricordando che, nel corso degli anni, lui e Putin si sono incontrati più di 40 volte e sono rimasti in stretta comunicazione. "Lo sviluppo costante delle relazioni Cina-Russia non è solo nell’interesse fondamentale dei due paesi e dei due popoli, ma favorisce anche la pace, la stabilità e la prosperità della regione e del mondo in generale", ha detto.
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Roma-Torino 1-0, Dybala salva Juric e risolleva i...
I giallorossi salgono così a 13 punti in classifica
Basta un gol di Paulo Dybala alla Roma di Ivan Juric per battere il Torino e risollevarsi dopo la batosta contro la Fiorentina. I giallorossi si impongono 1-0 all'Olimpico grazie ad un gol dell'argentino, giocando comunque una buona gara, e guadagnano tre punti importanti salendo a 13 in campionato, mentre i granata di Vanoli restano a 14. Una vittoria, quella della Roma, che rasserena un po' gli animi sanciti anche dagli abbracci in campo tra Juric e Mancini e anche con Dybala, con il tecnico che batte ilo suo recente passato e cerca con tutte le sue forze di restare alla guida dei giallorossi.
La partita
La Roma parte bene e al 5' Dybala si libera con una magia a ridosso dell'area di rigore e apre per Angelino ma il cross è fuori misura. All'11' ancora Dybala che calcia una punizione dalla sinistra cercando il secondo palo, dove stacca Celik che colpisce indirizzando verso la porta e trovando la deviazione in calcio d'angolo. Il Torino si difende e la Roma pressa molto alta. Al 20' errore di Linetty su un retropassaggio per Milinkovic-Savic, arriva Dybala che salta il portiere granata e da posizione defilata calcia in porta, inutile il tentativo di recupero di Masina che arriva al pallone ma di slancio non riesce a toglierlo dallo specchio della porta per l'1-0 giallorosso. La squadra di Juric non arretra e al 24' Angelino tenta l'esterno sinistro da fuori area ma è pronto Milinkovic-Savic. Al 25' Dybala supera due avversari e serve sul secondo palo per Baldanzi che arriva leggermente in ritardo. Il Torino prova a reagire e al 35' costruisce la prima palla veramente pericolosa in area della Roma. Su calcio d'angolo il pallone arriva sulla testa di Adams ma Svilar blocca a terra.
Ad inizio ripresa Roma subito vicina al raddoppio: al 51' i giallorossi muovo palla con Dybala che fa velo e lascia scorrere la sfera per Pisilli che prende la mira e colpisce il palo alla sinistra del portiere ma il gioco era fermo per un fuorigioco di Angelino. Al 55' ancora Roma in avanti con Le Fee che ci prova dal limite ma trova la respinta, anche se un po' goffa, di Milinkovic-Savic. I granata si riaffacciano in avanti al con una conclusione di Njie ma Svilar mette in calcio d'angolo. Juric comincia con i cambi e inserisce prima Pellegrini per Pisilli, poi Shomurodov per Dybala, El Shaarawy per Zalewski e Cristante per Baldanzi. La Roma controlla la gara nel finale senza rischiare più nulla, vincendo 1-0, e potendo pensare alla sfida di domenica alle 18 con l'Hellas Verona per provare a rientrare nelle posizioni che contano.
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Serie A, Como-Lazio 1-5: Castellanos guida la cinquina...
Baroni vola al terzo posto agganciando Atalanta e Fiorentina
Vince ancora la Lazio, che batte il Como 5-1 nella decima giornata di Serie A. Al Sinigaglia decide la doppietta di Castellanos e le reti di Pedro, Patric e Tchaouna. Nel mezzo il bel gol di Mazzitelli e due espulsioni, una per parte, prima di Braunoder poi di Nuno Tavares. Con questa vittoria Baroni vola al terzo posto in classifica, agganciando Atalanta e Fiorentina a quota 19 punti. Rimane fermo a 9 invece il Como di Fabregas.
La partita
Parte bene la Lazio, che prende subito il possesso del pallone, mentre il Como aspetta basso e prova a eludere il pressing biancoceleste sfruttando le ripartenze. Al 28' l'episodio che cambia la partita: Dossena devia il pallone con un braccio dopo il colpo di testa di Vecino e Pairetto, dopo un consulto con Il Var, assegna il calcio di rigore per la Lazio. Sul dischetto si presenta Castellanos, che spiazza Audero e firma l'1-0 biancoceleste. Poco dopo Tavares sfonda sulla sinistra e serve il Taty, che questa volta da posizione defilata non riesce a trovare la porta. Il raddoppio della Lazio arriva al 31': è ancora Tavares a servire l'ottavo assist della sua stagione per il gol di Pedro, bravo a sorprendere il portiere del Como con un bel rasoterra. La reazione lombarda arriva sul finire di tempo, con Provedel che è decisivo sul colpo di testa di Dossena. Poco dopo è ancora Pedro invece a farsi trovare libero al limite dell'area e ad andare vicino alla sua doppietta. Il primo tempo termina quindi 2-0 per la Lazio.
Nella ripresa il copione non cambia. La Lazio attacca senza sosta a caccia del terzo gol, con le progressioni di Tavares che continuano a fare male al Como. La partita però si riapre a sorpresa al 53': Mazzitelli controlla con il petto una palla vacante in area e trova una bellissima rovesciata, che batte Provedel e dimezza così lo svantaggio. Al 62' però, nel miglior momento del Como, arriva un altro episodio chiave: Braunoder commette un fallo ingenuo a centrocampo e, già ammonito, viene espulso dall'arbitro Pairetto. La parità numerica viene comunque ristabilita tre minuti dopo, quando Nuno Tavares, il migliore della Lazio fino a quel momento, stoppa una ripartenza avversario e viene espulso per doppia ammonizione. Al 72' la Lazio trova il tris: Dia fa la sponda da corner per il colpo di testa vincente di Patric, che batte ancora Audero. Il Como avrebbe la chance per riaprire ancora la partita con Cerri, che si divora un gol clamoroso solo davanti a Provedel, e la Lazio punisce. All'81' Castellanos batte Audero in uscita e firma la sua doppietta. In pieno recupero invece, al 95', arriva il quinto gol di Tchaouna in contropiede. Termina quindi 5-1 per la Lazio.
Politica
M5S in rotta con il Pd? Per Conte alleanza ‘passa da...
La linea: no ad un'alleanza organica, valutazioni a ogni tornata elettorale
'Che ne sarà del campo progressista e cosa intende fare il Movimento 5 stelle?', oggi, nella giornata di Halloween, sembra essere una domanda più gettonata di 'dolcetto o scherzetto?'. Ad alimentare i dubbi che Giuseppe Conte possa sottrarsi alla 'lotta' alla maggioranza con il Pd ci pensa infatti Marco Travaglio. Nel suo editoriale sul Fatto, il giornalista dà dei consigli all'ex presidente del Consiglio per evitare nuove 'scoppole' come quella rimediata in Liguria, suggerendo di non unirsi in matrimonio con il Pd in maniera strutturale. Musica (forse) per le orecchie del leader pentastellato che in realtà su questo è chiaro da tempo, con i giornalisti e con chi di dovere.
"Non c'è un'alleanza organica, ma i conti si fanno a ogni tornata elettorale sulla base di un programma condiviso", il senso del ragionamento di Campo Marzio che però non dimentica Italia viva. La non chiusura nei confronti di Matteo Renzi da parte dei dem - che invece sia dai Cinquestelle, sia da Avs è arrivata forte e chiara - potrebbe diventare un altro elemento divisivo. E quindi, ancora: prima ci sediamo davanti a un tavolo, poi capiamo se possiamo andare avanti insieme. D'altronde, si ragiona sempre nel quartiere generale del movimento, uno dei diktat è quello di non tradire se stessi, le proprie battaglie, quindi la propria autonomia, e i propri elettori, sia in vista dell'assemblea costituente - vista come la cura a (quasi) tutti i mali -, sia considerando che, proprio in Liguria, il sacrificio è costato caro a Conte. Il passo indietro fatto dal senatore Luca Pirondini per sposare il progetto di Andrea Orlando ha portato solo molti affezionati pentastellati a disertare le urne, e le percentuali si sono viste, appunto. Le sorti dell'ex campo largo, però, non sono il problema principale del Movimento 5 Stelle, e di Conte.
Al netto di uno scontro con Beppe Grillo che potrebbe non essere ancora finito, la priorità dell'avvocato pugliese è quella di proteggere i suoi "campioni dell'Antimafia", Roberto Scarpinato e Federico Cafiero de Raho, finiti nel mirino del centrodestra e della presidente Chiara Colosimo nella commissione Antimafia. Una proposta di legge presentata proprio dalla deputata di Fratelli d'Italia mira ad allontanare i due ex magistrati da palazzo San Macuto per conflitto d'interessi. Accuse che Conte rispedisce al mittente, tirando in ballo anche il sottosegretario alla Salute, sempre meloniano, Marcello Gemmato.
"Oggi siamo al bullismo istituzionale nei confronti dei campioni dell'antimafia, siamo al bavaglio per Scarpinato, De Raho e anche Antioci", dice l'ex premier in una conferenza stampa, 'Quale antimafia?', convocata proprio per l'occasione. Poi attacca: "Il conflitto d'interessi non riguarda innanzitutto la presidente Colosimo? Abbiamo visto la foto che mostra un rapporto molto amicale tra lei e Ciavardini, che è stato condannato con sentenze per aver ucciso il sostituto procuratore Mario Amato, per l'omicidio dell'appuntato Francesco Evangelista, per l'esecuzione della strage di Bologna". Un primo piatto, servito davanti a Walter Verini, del Pd, Antonio D'Alessio, di Azione, e di Elisabetta Piccolotti, di Avs, che non è riuscita a esserci, però, prima della stoccata anche al sottosegretario. Mancava solo lui, dopo tutto, all'appello.