Controllo qualità farmaci, a Merck Italia gli About Pharma Digital Awards
Con un progetto sull’Intelligenza artificiale
Merck Italia, affiliata italiana di Merck, azienda leader in ambito scientifico e tecnologico, è stata premiata nel corso della cerimonia conclusiva degli About Pharma Digital Awards, svoltasi giovedì scorso presso l’Allianz Cloud di Milano, con il Progetto “L’Intelligenza Artificiale per l’analisi del controllo qualità”, nella categoria 'Trasformazione Digitale e Industria 4.0'. Il progetto - riporta una nota - presentato dal team del sito Merck di Guidonia Montecelio, consiste in un prototipo che utilizza l’Intelligenza artificiale (Ia) per migliorare il controllo di qualità (Qc) dei farmaci.
Il Qc è un processo fondamentale per un’azienda farmaceutica, al fine di garantire la sicurezza e l’efficacia dei farmaci prodotti, che parte dal controllo delle materie prime, fino al prodotto finito, utilizzando varie tipologie di analisi, compresa la cromatografia, utilizzata per separare, identificare e quantificare le diverse componenti un farmaco. La proposta di Merck Italia vede l’utilizzo del'Ia, in particolare quella basata sul 'deep learning', al fine di minimizzare l’attuale variabilità nell’analisi dei dati e garantire maggiore consistenza nei risultati.
Merck Italia è arrivata, inoltre, in finale con altri quattro progetti, nelle categorie Digital in Esg, Ricerca clinica, 'Digital health partnership e Telemedicina. La presenza in categorie così eterogenee - riferisce la nota- testimonia il presidio da parte di Merck Italia di tutte le fasi della catena del valore nel mondo healthcare: dal supporto alla ricerca e alla pratica clinica in collaborazione con i professionisti della salute, alla proposta di soluzioni di digital health per migliorare l’interazione medico-paziente, fino alla sostenibilità a favore delle comunità e dei territori in cui l’azienda opera.
“Questo premio, e i bei piazzamenti in diverse categorie, ci rendono felici e ci riempiono di orgoglio – dichiara Ramón Palou de Comasema, Presidente e Amministratore delegato Healthcare di Merck Italia – perché valorizzano la nostra presenza integrata in tutte le fasi della filiera healthcare. Si tratta di un riconoscimento che premia la nostra volontà di essere sempre pionieri dell’innovazione farmaceutica, e arriva in una settimana speciale per noi, in cui abbiamo celebrato i 50 anni proprio del nostro sito di R&D di Guidonia, un’eccellenza per la nostra organizzazione italiana e per l’intero gruppo Merck”.
Giunti alla loro 11esima edizione, gli About Pharma Digital Awards, vedevano quest’anno 19 categorie all’interno delle quali era possibile presentare i progetti, valutati da una giuria composta da 48 esperti secondo tre criteri: originalità dell’idea e innovatività dell’approccio; capacità di coinvolgimento degli stakeholder e rispetto delle tempistiche e raggiungimento degli obiettivi.
Salute e Benessere
Nuovo presidente Cda Fondazione Gemelli, prende quota...
L'ex ministro dell'Economia del governo Draghi sembrerebbe il profilo giusto
Prende quota il nome dell'ex ministro Daniele Franco come prossimo presidente della Fondazione Policlinico Gemelli di Roma. Entro la fine del mese dovrebbe essere nominato tutto il nuovo Consiglio d'amministrazione della Fondazione Policlinico che si è insediato a metà ottobre 2020. Nulla trapela dal Gemelli ma il nome di Franco - secondo quanto apprende l'Adnkronos Salute - sembrerebbe essere il profilo giusto. Franco è un economista, tra gennaio 2020 e febbraio 2021 ha ricoperto il ruolo di ministro dell'Economia e delle Finanze del Governo Draghi, ma è stato in precedenza Ragioniere generale dello Stato e direttore generale della Banca d'Italia.
Il Cda della Fondazione privata no-profit è nominato dagli enti fondatori del Gemelli, Università Cattolica del Sacro Cuore e l'Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, ed è costituto da 11 componenti. Oggi ne fanno parte: Carlo Fratta Pasini (presidente); Sergio Alfieri; Alessandro Azzi; Renato Balduzzi; Antonio Gasbarrini; monsignor Claudio Giuliodori; Giuseppe Guerrera; Cesare Mirabelli; Alfredo Pontecorvi; Mario Taccolini. Nel Cda c'era anche il rettore dell'Università Cattolica, Franco Anelli, prematuramente scomparso il 23 maggio scorso.
Salute e Benessere
Giovagnoni (Sirm): “Su teleradiologia una normativa...
Al convegno Fism, 'tavolo aperto con Agenas e società scientifiche europee per trovare una soluzione'
"La teleradiologia sta al centro di numerosi dibattiti. Abbiamo aperto diversi tavoli di discussione, uno con Agenas, proprio per cercare di trovare una soluzione ai problemi di vecchia normativa che ci sta un pochino inchiodando e limitando quello che è stato, parallelamente, l'avanzamento tecnologico in questi anni". Lo ha detto Andrea Giovagnoni, presidente Sirm, Società italiana radiologia medica, partecipando al convegno organizzato dalla Federazione delle Società medico-scientifiche italiane (Fism) sul tema della trasformazione digitale e dell'intelligenza artificiale, oggi al ministero della Salute.
"Le norme - spiega Giovagnoni - sono di 10 anni fa. Le cose adesso sono cambiate, le norme non lo sono, ma bisogna non fare il passo più lungo dalla gamba. E' una delle materie di cui discuteremo negli Stati generali a novembre, quando riuniremo i 12.500 radiologi iscritti alla società scientifica, e che raccolgono diverse anime all'interno della professione per trovare una quadra, soprattutto per un tema così importante". A tale proposito, "da qualche anno abbiamo aperto un tavolo di confronto con altre due società scientifiche internazionali, francesi e spagnole, proprio perché abbiamo problemi simili e forse, proprio con la contaminazione di esperienze diverse europee, potremmo trovare sicuramente un inquadramento per quella che - conclude - è la via giusta per prendere".
Salute e Benessere
Carcinoma retto, guarigione completa per 1 su 4 anche senza...
All'Esmo 2024 presentato studio promosso e realizzato dall'ospedale Niguarda di Milano
Un paziente su 4 con carcinoma del retto medio-basso localmente avanzato guarisce completamente anche senza la chirurgia. Ne sono convinti gli autori dello studio No-Cut, i cui risultati sono stati presentati al Congresso Esmo 2024 in corso a Barcellona. I ricercatori dello studio - promosso e realizzato dall'Ospedale Niguarda di Milano - hanno dimostrato che preservare l'integrità del retto, garantendo gli stessi livelli di sicurezza e guarigione dati dall'approccio chirurgico tradizionale, è possibile.
Allo studio, condotto dal 2018 al 2024, hanno partecipato con radioterapisti, oncologi medici, chirurghi, radiologi, endoscopisti, patologi, biologi, farmacisti, coordinatori di studio, amministrativi e ricercatori in 4 istituzioni in Italia: l'Ospedale Niguarda di Milano (ente promotore), l'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, l'Istituto oncologico veneto (Iov) di Padova e l'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. A illustrare i dati nel simposio presidenziale 'Eyes to The Future' l'oncologo Alessio Amatu di Niguarda: "Gli obiettivi traslazionali di genomica e trascrittomica, presentati per la prima volta al congresso Esmo, riguardano il valore predittivo del Dna tumorale circolante (ctDna, liquid biopsy) e dell'Rna tumorale e sono anch'essi significativi e indicativi perché in grado di predire la risposta clinica".
Nei tumori del retto localmente avanzato, una delle strategie di cura attualmente più utilizzate prevede la rimozione chirurgica della malattia. In particolare, i casi di carcinoma del retto medio-basso localmente avanzato fino al 2017 venivano sempre curati in tutti i casi con chemio-radioterapia e chirurgia del retto, e a seguire chemioterapia precauzionale (adiuvante) post-chirurgica per diminuire il rischio di recidiva. Con lo studio No-Cut i ricercatori hanno voluto invece indagare l'efficacia di un percorso di cura che potesse preservare l'integrità del retto garantendo gli stessi livelli di guarigione e sicurezza dati dalla chirurgia. Il protocollo ha previsto la somministrazione preventiva di una terapia più intensa, composta da una prima fase di chemioterapia seguita da una seconda potenziata con radioterapia. Successivamente, se alla rivalutazione clinica strumentale (con esame rettale, risonanza magnetica nucleare, ecoendoscopia rettale e biopsia) veniva evidenziata una remissione clinica completa della malattia, il paziente poteva evitare la chirurgia rettale venendo invece sottoposto a sorveglianza attiva con stretti controlli nel tempo.
Nello studio in questi anni sono state curate e studiate 180 persone e il risultato clinico è stato che una persona su 4 ha raggiunto la remissione clinica completa che si è mantenuta nel tempo. Una caratteristica che ha consentito loro di evitare la chirurgia del retto e la colostomia, migliorando sensibilmente la qualità di vita. All'interno dello studio No-Cut, inoltre, sono stati studiati alcuni biomarcatori multiomici (caratteristiche radiologiche e patologiche, 'radiopatomica'; Dna del tumore e circolante nel sangue, 'genomica e biopsia liquida'; Rna del tumore, 'trascrittomica'), con lo scopo di identificare a priori in quali casi fosse possibile evitare la chirurgia del retto o coloro che, non raggiungendo una remissione clinica completa, avrebbero potuto beneficiare in futuro di nuove terapie.
"L'obiettivo principale dello studio - commenta Salvatore Siena, direttore Oncologia dell'Ospedale Niguarda di Milano e principal investigator di No-Cut - è molto innovativo e rilevante per lo sviluppo della terapia senza chirurgia del carcinoma del retto localmente avanzato: si tratta di verificare se evitare la chirurgia (il Non-Operative Management, Nom) condizioni il tasso di metastasi del tumore. L'obiettivo principale è stato raggiunto ed è positivo, perché seguendo la Nom la sopravvivenza dei pazienti a distanza di 30 mesi era del 97%, e libera da metastasi. Un risultato ampiamente più favorevole di quanto atteso".
Lo studio No-Cut è finanziato dal grant IG-20685 di Fondazione Airc Ets, da Fondazione Oncologia Niguarda Ets e dal Fondo Divisionale della Struttura complessa Oncologia Falck di Niguarda.