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Cagliari, Ranieri lascia il club dopo la salvezza: “Decisione sofferta”

L'addio per la seconda volta con i rossoblù: "Per sempre grati, mister. Quanto fatto resterà indelebile nel cuore di ogni tifoso"

Claudio Ranieri - Fotogramma

Claudio Ranieri lascia il Cagliari. Il tecnico dopo aver raggiunto la salvezza ha deciso con il club di lasciare. "Mister Ranieri si congeda dal Cagliari: nelle sue due esperienze con il Club è riuscito sempre a portare la squadra al raggiungimento dell’obiettivo finale. Già autore in passato di due promozioni (dalla C alla A) e di una salvezza nella massima serie, nell’ultimo anno e mezzo ha compiuto l’ennesimo capolavoro con la vittoria dei playoff e la conquista in questa stagione della permanenza nel massimo campionato. Cagliari è e sarà sempre la tua casa. Per sempre grati, Mister", l'annuncio del club sardo.

Ranieri: "Decisione sofferta ma è giusto"

“Il mio viaggio è iniziato nel 1988, abbiamo fatto tre anni stupendi con due promozioni e una salvezza e poi sono andato via, e adesso dopo questa salvezza arrivata all'ultimo secondo, è la cosa giusta lasciare adesso. Avevo messo i tre anni, ma è giusto lasciare adesso, a malincuore, perché è una decisione dura e sofferta. Lascio dopo promozione e salvezza. Preferisco andare via così, che in un altro anno con le cose che non vano bene, non voglio macchiare questi anni che mi hanno riempito il cuore". Lo ha detto il tecnico del Cagliari Claudio Ranieri in un video di addio sui social del club sardo. "Non volevo venire, lo sapete, poi lessi le parole di Gigi Riva e sono tornato. E' giusto ora il momento di lasciarci, mi auguro di essere ricordato come una persona positiva, che ha chiesto aiuto ai cagliaritani e ai sardi, senza i tifosi del Cagliari non ce l'avremo fatta. Hanno creduto nelle mie parole, siamo riusciti a tenere la barca sempre dritta grazie ai tifosi che ci hanno sempre soffiato dietro e di questo vi sarò eternamente grato per un anno e mezzo meraviglioso. Spero di essere stato un degno rappresentante di Cagliari e della Sardegna intera. Grazie di cuore. Vi abbraccerò calorosamente nell'ultima partita", ha concluso commosso Ranieri.

La promessa nell'estate 1988 e l'innamoramento con la Sardegna

"Risorgeremo, lo ha detto Claudio Ranieri”. Era l’estate 1988 quando un appena trentasettenne allenatore romano arrivava in Sardegna per raccogliere un’eredità pesante: guidare il Cagliari, la squadra di un’Isola, società nobile ma decaduta, scivolata in Serie C e ritrovatasi alle soglie del fallimento. Era stata un’intuizione dell’allora presidente Tonino Orrù e del direttore sportivo del tempo, Carmine Longo, che videro in lui l’uomo giusto per pianificare la risalita. Così giovane, ma allo stesso tempo maturo, parlava con la sicurezza di un veterano: da capitano delle sue squadre era stato già allenatore in campo, sotto la guida di tecnici come Gianni Di Marzio e Carlo Mazzone. La sua determinazione, il carisma, i suoi modi garbati, la disponibilità. Sempre la battuta pronta, una buona parola per tutti: le sue qualità professionali e umane fecero subito breccia nell’ambiente. I Sardi si innamorano subito di lui, lui si innamorò dell’Isola", prosegue la nota del Cagliari.

L'arrivederci nel 1991

"Risorgeremo”, disse il Mister alla squadra, un tam-tam che ben presto si diffuse tra i tifosi. Fu l’inizio di un ciclo di successi: subito due promozioni consecutive, dalla C alla B e poi dalla B alla A. Qualcosa riuscito poche volte nella storia del calcio italiano. La stagione 1990-91, con il Cagliari di nuovo nella massima serie, partì male: la squadra stentava e chiuse l’andata al penultimo posto. Da lì, un’altra impresa: il gruppo nel girone di ritorno macinò gioco e punti, salvandosi addirittura con una giornata di anticipo. Le strade del Mister e del Cagliari si dividono lì, ma con la promessa di ritrovarsi, un giorno. Claudio Ranieri intraprende un percorso da allenatore che lo porta a sedersi sulle panchine dei più importanti club in Europa, ad inanellare successi. Senza, però, mai perdere di vista il “suo” Cagliari. Così quando vince la Premier League 2015-16 con l’outsider Leicester, compiendo un autentico “miracolo” sportivo, il suo pensiero si fa subito a tinte rossoblù: “Il Leicester mi ha dato gran parte della fama mondiale che ho adesso, ma il mio sogno da allenatore resta Cagliari, è lì che è iniziato tutto questo".

Il ritorno

"Ecco quella promessa, quelle strade che per anni hanno camminato in parallelo sono destinate a rincontrarsi. È la stagione 2022/23: il Cagliari è di nuovo in difficoltà, invischiato nelle sabbie mobili della B. Come anni prima fu per Tonino Orrù, oggi l’intuizione è del presidente Tommaso Giulini, con il direttore sportivo Nereo Bonato: è Claudio Ranieri il condottiero per guidare la risalita. Non è, però, così semplice: “Avevo paura di sporcare quel bel ricordo”, confiderà poi il Mister. In suo soccorso Gigi Riva: “Claudio è uno di noi, mi farebbe molto piacere se tornasse”, le parole del Mito a rompere definitivamente gli indugi. Un nuovo inizio, una nuova avventura in rossoblù. “Datemi tempo”, esordisce subito il Mister, ma soprattutto ai tifosi dice: “Soffiateci dietro sempre, da soli non ce la faremo”. È un crescendo: dal gennaio 2023 comincia una cavalcata che porta il Cagliari a conquistare posizioni su posizioni in classifica sino ai 60 punti che valgono il quinto posto e i play-off. I rossoblù battono in casa il Venezia, si aggiudicano il doppio confronto contro il Parma e nella finale di ritorno di Bari conquistano la A", ha spiegato il club.

"Un tassello è stato posto, il Cagliari è di nuovo dove merita di stare. Ma ora la massima serie va difesa. Come 31 anni fa, nella prima stagione di mister Ranieri in Serie A con il Cagliari, la squadra all’inizio stenta, non trova continuità di risultati: ma al timone c’è una guida sicura che sa bene come portare la barca in porto, superando le “libecciate”. Perché intanto i tifosi non smettono mai di “soffiare” e tutti – Società, squadra, staff, ambiente – remano sempre nella stessa direzione. Quando il 22 gennaio 2024 il mondo si ferma e tutta la grande famiglia del Cagliari, attonita, piange la scomparsa del suo Eroe, la promessa è fare di tutto per conquistare la salvezza", continua il Cagliari.

"La squadra a metà febbraio cambia passo, artefice di una serie di risultati e vittorie di prestigio – come quella contro l’Atalanta e i pareggi contro Inter e Juventus – che la allontanano dalle zone più calde della classifica. La salvezza è lì, a portato di mano, ma bisogna prendersela. Il Cagliari vola a Reggio Emilia per giocare contro il Sassuolo, è la gara che vale una stagione, quella decisiva, da non sbagliare. “Poco prima di iniziare la partita ho ripetuto alla squadra quello che già dissi negli spogliatoi di Bari, quando mi chiamò al telefono il nostro Gigi Riva: “Ricorda ai ragazzi che dietro di loro c’è tutta un’Isola”. A Reggio Emilia sono in quattro mila, riempiono una Curva che trasborda di passione rossoblù. Con il cuore al Mapei Stadium ci sono tutti i sardi. Segna Prati, a tempo scaduto raddoppia Lapadula e può partire la festa. Mister Ranieri viene portato in trionfo dalla squadra sotto la Curva e festeggia con i tifosi insieme al presidente Giulini. Il Cagliari è ancora in Serie A, anche quella promessa è stata mantenuta: la salvezza è per Gigi".

"È così la chiusura di un cerchio. La permanenza in A, esattamente come 31 anni prima, è arrivata il 19 maggio, sempre in Emilia, con una giornata di anticipo. La sensazione è quella di vivere un film, uno di quelli da Oscar, che ti conquistano per la loro sceneggiatura perfetta: uno di quelli che ti fa ridere, ma che sa farti anche emozionare e commuovere. Sono lacrime di gioia e riconoscenza nei confronti di chi ha saputo scrivere tra le più belle pagine della storia del Cagliari: perché quanto fatto resterà indelebile nel cuore di ogni tifoso", conclude il Cagliari.

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.

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Settebello e la protesta a Parigi 2024, squalifica di 6...

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La protesta della nazionale maschile di pallanuoto in seguito al grave errore tecnico di arbitri e VAR che ha compromesso il percorso degli azzurri nei quarti di finale contro l'Ungheria

La protesta del Settebello  - (Afp)

L'Aquatics Integrity Unit della World Aquatics ha comminato 6 mesi di squalifica al Settebello, con un ammenda di 50.000 dollari da pagare entro il 15 gennaio 2025 (e altri 50.000 dollari condizionati a future infrazioni commesse entro il 17 ottobre 2026) per la protesta avvenuta alle Olimpiadi di Parigi 2024 in seguito al grave errore tecnico di arbitri e VAR che ha compromesso il percorso della nazionale di pallanuoto eliminata nei quarti di finale contro l'Ungheria. La squalifica inizia il 17 ottobre, oggi. Lo scrive la Federnuoto.

Cosa è successo

Come è noto i ricorsi avanzati dalla Federnuoto nelle 36 ore successive alla partita, seppur respinti, avevano portato all'ammissione da parte degli organi preposti della World Aquatics della mancanza di violenza e intenzionalità nell'azione di Francesco Condemi, che dunque era regolare. Infatti il giocatore non è stato squalificato per le partite successive, ovvero le semifinali e finali per il quinto/settimo posto. Pertanto il 3-3 segnato dall'attaccante del Settebello contro l'Ungheria era valido; l'attaccante non sarebbe dovuto essere espulso, l'Italia non avrebbe dovuto giocare 4 minuti in meno, i magiari non avrebbero dovuto beneficiare del rigore del 4-2.

Ciò premesso, ed acquisiti gli atti, la Federnuoto non farà ricorso. Nel contempo ribadisce la necessità che la giuria abbia a disposizione strumenti tecnici di alto livello professionale, onde evitare la possibilità che si ripetano errori tanto clamorosi quanto lesivi per l'immagine della pallanuoto.

La Federnuoto, consapevole delle potenzialità della squadra nazionale e condividendone le ambizioni, coglie l'occasione per ringraziare dirigenti, tecnici, atleti e staff per il percorso del triennio 2021-2024 durante il quale sono stati conquistati due argenti mondiali (con finali perse ai rigori a Budapest 2022 e Doha 2024), un bronzo europeo (Zagabria 2024) ed è stata vinta per la prima volta la World League.

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
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Sinner batte Djokovic, va in finale al Six Kings Slam

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L'azzurro si impone in 3 set

Jannik Sinner

Jannik Sinner in finale al Six Kings Slam, il ricchissimo torneo in corso a Riad, in Arabia Saudita. L'azzurro, numero 1 del mondo, in semifinale batte il serbo Novak Djokovic, numero 4 del ranking Atp, per 6-2, 6-7, (0-7), 6-4. In finale, Sinner affronterà Carlos Alcaraz, che nella seconda semifinale vince il derby spagnolo con Rafa Nadal per 6-3, 6-3. Il titolo nel Six Kings Slam vale 6 milioni di dollari: solo la partecipazione al torneo garantisce a ogni giocatore un gettone da 1,5 milioni.

Il match

Sinner accede alla finale dopo l'ennesima prova di forza di una stagione strepitosa. Il 23enne altoatesino, al quinto successo in 9 match contro Djokovic, replica lo show fornito contro il serbo nella finale del Masters 1000 di Shanghai vinta domenica.

L'azzurro parte sparato nel primo set con un break immediato che gli permette di gestire la situazione senza problemi: Djokovic cede il servizio un'altra volta e Sinner chiude il parziale per 6-2. Il copione cambia in avvio di secondo set: il serbo strappa la battuta all'avversario e prova a scappare sul 2-0. Sinner ricuce immediatamente lo strappo (2-2) e la frazione scivola via all'insegna dell'equilibrio fino all'epilogo al tie-break. Sinner commette una serie di errori insoliti, Djokovic gioca sul velluto e chiude con un pesantissimo 7-0.

Si va al terzo set e Sinner esce meglio dai blocchi: subito break, che però l'azzurro non riesce a difendere (1-1). Djokovic risponde come nei giorni migliori e sul 3-2 ha a disposizione 2 pesantissime palle break. Il numero 1 del mondo si salva (3-3) e nel game successivo alza il ritmo: Djokovic sbaglia a ripetizione e cede la battuta. Avanti 4-3, Sinner potrebbe prendere il largo ma spreca le chance. Due smash rivedibili regalano a Djokovic la chance per il controbreak, il serbo non si fa pregare e si torna in equilibrio (4-4). L'azzurro ha il merito di accelerare subito, per l'ennesima volta: una pesantissima palla break viene trasformata dal numero 1 del mondo dopo uno scambio durissimo. Sinner può chiudere il match e completa l'opera: ace, sipario, Jannik in finale.

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News da Juventus, Napoli, Atalanta e Torino

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Le ultime dai campi di allenamento in vista dell'8a giornata di campionato

News da Juventus, Napoli, Atalanta e Torino

Juve, le condizioni di Fagioli

Fagioli è alle prese con una botta rimediata in Nazionale durante un allenamento. Il dolore non è ancora stato smaltito e la presenza del centrocampista è a rischio nella gara di sabato contro la Lazio. Un bel problema per Thiago Motta, che dovrà fare a meno anche di McKennie e Koopmeiners in mediana. 

 

Napoli, stop Olivera

Oltre a Stanislav Lobotka, il Napoli dovrebbe affrontare l'Empoli senza neppure Mathias Olivera . Il terzino uruguaiano è uscito malconcio dalla partita in Nazionale contro l'Ecuador, dopo aver avvertito un fastidio alla coscia. In caso di forfait, pronto Spinazzola a farne le veci in campionato domenica nella difesa dei partenopei. 

 

Atalanta, Ruggeri vicino al rientro

Matteo Ruggeri può tornare in campo. La Dea sarà impegnata domenica in campionato a Venezia. Il cursore di fascia sembra poter smaltire per tempo l’infiammazione al ginocchio che lo ha condizionato nelle ultime settimane. La sua presenza in campo dal 1' minuto resta in dubbio, mister Gasperini potrebbe essere orientato a non rischiare nulla. 

 

Torino, in dubbio Walukiewicz

In difesa si ferma  Walukiewicz , rientrato già da qualche giorno a Torino dal ritiro della Nazionale polacca a causa di un forte virus influenzale. L'ex Empoli è ancora alle prese con la convalescenza, nel tentativo di smaltire in tempo la febbre nella trasferta di Cagliari. Pronto allora Vojvoda domenica a completare il terzetto difensivo con Coco e Masina.

 

Fantacalcio.it per Adnkronos

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