Terremoto Campi Flegrei, stop ai ricoveri nell’ospedale di Pozzuoli
Garantite solo le urgenze
In seguito al terremoto nei Campi Flegrei, sono stati "bloccati sia i ricoveri ordinari che quelli programmati" all'ospedale Santa Maria di Pozzuoli nel napoletano. E avviato le dimissioni nei reparti, sempre dei letti ordinari. Dei 208 posti letto ne rimarranno circa una settantina, per le sole emergenze e per i malati oncologici, che saranno comunque garantiti". A descrivere all'Adnkronos Sacome come la struttura sanitaria si sta organizzando rispetto alle scosse che si stanno susseguendo sul territorio è Mario Iervolino, direttore generale dell'Asl Napoli 2 Nord.
"Stiamo dimettendo dai reparti e credo che nei prossimi 5 o 6 giorni riusciremo ad alleggerire del tutto l'ospedale", continua Iervolino, ricordando che sono state fatte "tutte le prove di evacuazione e di massiccio afflusso. Le abbiamo riproposte in diverse occasioni in questi mesi. Abbiamo fatto persino le prove in mare. Ci sentiamo preparati. Abbiamo anche allestito tende nello spazio antistante la postazione del 118".
"Si sta lavorando da mesi - sottolinea Iervolino - in coordinamento con la Asl Napoli 1, che ha quartieri al ridosso dei Campi Flegrei (Bagnoli, Fuorigrotta), e abbiamo prodotto insieme un Piano bradisismo, deliberato poi dalla Regione Campania", conclude il Dg, evidenziando che "gli operatori sanitari sono sicuramente preoccupati, ma non si sono mossi dai loro posti".
"Stamattina alle 8.28 abbiamo avuto una scossa di magnitudo 3.6, i dipendenti del Distretto sono usciti, ma sono rientrati un'ora dopo. C'è sicuramente una capacità di adattamento elevata" conclude.
Palazzo Chig: "Costante monitoraggio"
Nel corso del vertice interministeriale convocato dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni per monitorare in tempo reale la situazione ai Campi Flegrei "è stata effettuata una dettagliata ricognizione sullo stato dell’arte, distinguendo tra la situazione attuale e le necessarie opere di prevenzione e di messa in sicurezza". E' quanto rendono noto fonti di Palazzo Chigi al termine dell'incontro. La situazione attuale "è costantemente monitorata dando attuazione a quanto stabilito dal decreto legge n.140 del 2023", che riguarda misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei. "Quanto alla prevenzione, andrà definita a largo spettro con priorità sulla messa in sicurezza delle scuole e sulla garanzia di continuità dei servizi essenziali", viene sottolineato.
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Sophia Loren compie 90 anni: la festa a Roma dove “è...
L'attrice insignita oggi di un prestigioso e inedito riconoscimento a lei dedicato dal MiC, Cinecttà e Archivio Luce
Per festeggiare i suoi 90 anni Sophia Loren ha scelto Roma. "Amo questa città, dove tutto è iniziato. Sono arrivata a Roma con mia madre che avevo 15 anni e ho cominciato a lavorare come comparsa. E' stata una scelta che ha cambiato il corso della mia vita", confida la diva. Così nella Capitale arrivano oggi, nel giorno del suo compleanno, i suoi figli Edoardo e Carlo Ponti, le nuore, i quattro nipoti, che si ritroveranno con sua sorella Maria Scicolone e le sue nipoti, Alessandra ed Elisabetta Mussolini per una festa familiare.
I 90 anni della Loren verranno festeggiati anche dal ministero della Cultura, Cinecittà e Archivio Luce con un evento speciale strettamente privato al The Space Cinema Moderno di Roma. L'attrice italiana tra le più amate di sempre viene insignita di un prestigioso e inedito riconoscimento a lei dedicato. A consegnarlo saranno il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni e Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà. Nel corso della serata, organizzata in collaborazione con la famiglia, sono previsti interventi di amici dell'artista giunti da tutto il mondo.
L'evento fa parte della serie di iniziative che Cinecittà sta organizzando per celebrare i novant'anni di Sophia Loren, tra cui il Lincoln Center di New York e il già annunciato omaggio al Museo Academy di Los Angeles in programma a novembre.
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Fasce portabebè sulle statue: la protesta creativa dei papà...
E' accaduto nel centro di Londra: dagli ingegneri agli attori, tutti si battono per i diritti dei papà
L'ingegnere Isambard Kingdom Brunel, i celebri volti del teatro e del cinema, Laurence Olivier e Gene Kelly, i calciatori Thierry Henry e Tony Adams: tantissimi uomini importanti, di tutte le professioni, hanno protestato per chiedere che il congedo parentale britannico venga esteso. O per lo meno lo hanno fatto le loro statue.
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In questi giorni a Londra sui monumenti dedicati a questi personaggi sono state fissate delle fasce portabebè con dei bambolotti. Una protesta creativa che permette di guardare gli uomini, anche quelli più noti, sotto un differente punto di vista: quello della paternità: "Vogliamo porre l'attenzione sull'importanza che la paternità gioca nella vita di un uomo e perché il governo britannico ha bisogno di un miglior congedo parentale".
L'iniziativa è del gruppo 'The Dad Shift' che vuole comunicare l'importanza della presenza dei padri nella vita dei figli già nelle prime settimane di vita e chiedere direttamente al primo ministro britannico Keir Starmer di 'portare il congedo parentale nel ventunesimo secolo". "Ad oggi - si legge nella lettera aperta al premier - il Regno Unito ha la peggior offerta di congedo parentale in tutta Europa, con soli due giorni di paga piena. Un padre su tre non prende alcun congedo quando arriva il bambino, mentre uno su due che lo fa dichiara di aver avuto difficoltà economiche a sostenerlo". "Un giusto congedo parentale - si legge ancora - è buono per i padri, per le madri, per i bambini e per la società. I Paesi che hanno sei o più settimane di congedo parentale hanno anche un gender pay gap inferiore del 4%". E così da Paddington station a Leicester square, alcuni dei luoghi più noti di Londra si riempiono di bambolotti e di fasce portabebè.