Razzi di Hamas su Tel Aviv, Israele attacca Rafah: decine di morti nel raid
Premier palestinese: "A Gaza avanti fino alla vittoria". Procuratore israeliano: "Aperta indagine". Usa: "Immagini strazianti". Tensione al valico con l'Egitto: soldato ucciso in uno scontro a fuoco
Un tragico incidente. Il premier di Israele Banjamin Netanyahu definisce così il raid condotto dalle forze di difesa su un campo per sfollati a Tal al-Sultan, a Rafah: l'azione ha causato almeno 45 morti. Secondo il sito israeliano di notizie Ynet, Netanyahu si è espresso intervenendo alla Knesset. Per il premier israeliano le vittime provocate dall'"omicidio mirato" di "terroristi" di Hamas sono state un tragico incidente.
"Nonostante i nostri sforzi per non fare loro del male, c'è stato un tragico incidente - ha detto Netanyahu nelle dichiarazioni rilanciate dal Times of Israel - Stiamo indagando sull'incidente". "Per noi è una tragedia, per Hamas è una strategia", ha aggiunto il premier.
Sarebbero 45 le persone rimaste uccise e 249 quelle rimaste ferite nel raid: 23 delle 45 vittime sarebbero donne, bambini e anziani. Secondo il ministero della Salute Gaza, dal 7 ottobre dello scorso anno nell'enclave palestinese si contano 36.050 palestinesi morti e 81.026 feriti. Le autorità e i medici di Gaza affermano che l'attacco ha colpito un campo per sfollati che era stato indicato da Israele come "zona sicura". Le forze di difesa israeliane hanno affermato invece che il bombardamento ha colpito un compound militare nell'area, uccidendo due alti funzionari di Hamas.
Come riporta la Cnn, i video condivisi sui social media mostrano un grande incendio sul posto, che comprendeva una grande struttura utilizzata come rifugio per decine di famiglie, circondata da centinaia di tende.
"Io continuerò a combattere fino a quando sarà issata la bandiera della vittoria" e "non intendo porre fine alla guerra prima che tutti gli obiettivi siano stati raggiunti" perché "se cedessimo tornerebbe il massacro, se ci arrendessimo consegneremmo una grande vittoria al terrore, all'Iran", ha detto ancora Netanyahu.
Si allontana la possibilità di una tregua
E si allontana intanto la possibilità di una tregua a Gaza dopo il massacro di Rafah: Hamas ha infatti informato i mediatori che non parteciperà ad alcun negoziato con Israele. Lo riferisce la tv all-news saudita Al-Sharq citando fonti del movimento palestinese. I negoziati si sono interrotti tre settimane fa dopo che Israele ha respinto l'ultima bozza approvata da Hamas, accusando l'Egitto di avere "unilateralmente apportato modifiche fondamentali".
Casa Bianca: "Da Rafah immagini strazianti, Israele deve proteggere i civili"
"Le devastanti immagini a seguito del raid delle forze israeliane a Rafah la notte scorsa che ha ucciso decine di palestinesi innocenti sono strazianti", ha dichiarato un portavoce del Consiglio nazionale di Sicurezza della Casa Bianca, affermando che "Israele ha il diritto di attaccare Hamas, e noi sappiamo che nel raid sono stati uccisi due importanti terroristi che sono responsabili di attacchi contro civili israeliani".
"Ma come detto chiaramente, Israele deve prendere tutte le possibili precauzioni per proteggere i civili", continua la dichiarazione, ripresa dalla Cnn. Inoltre il portavoce spiega che gli Stati Uniti sono impegnati attivamente con le forze israeliane sul terreno per "valutare quello che è successo e ci risulta che le forze israeliane stanno conducendo un'inchiesta".
Tensione al valico con l'Egitto
La tensione presso il valico di Rafah è altissima. Uno scontro a fuoco tra l'esercito israeliano e le forze egiziane ha causato la morte di un soldato del Paese arabo. Le Idf hanno confermato che c'è stata una "sparatoria", "'l'incidente è sotto indagine ed è in corso un dialogo con la parte egiziana". Fonti militari israeliane, citate dal portale Ynet, hanno accusato l'esercito egiziano di aver provocato lo scontro a fuoco. Secondo le fonti, i soldati arabi hanno aperto il fuoco contro le truppe israeliane che hanno reagito.
Un portavoce dell'esercito egiziano ha confermato l'uccisione di "un addetto incaricato della sicurezza" presso la zona di confine di Rafah, aggiungendo che le forze armate hanno aperto un'indagine sull'accaduto.
Procuratore israeliano: "Aperta indagine su attacco"
Intanto la procuratrice generale militare di Israele, Yifat Tomer Yerushalmi, ha annunciato che un'indagine è in corso sul raid, che ha definito "molto grave". "I dettagli dell'incidente sono ancora oggetto di un'indagine che siamo impegnati a condurre nella massima misura possibile", ha dichiarato la procuratrice durante una conferenza stampa ospitata dall'Ordine degli avvocati israeliani, secondo quanto riporta il Times of Israel. "Le Idf si rammaricano di qualsiasi danno subito dai non combattenti durante la guerra", ha aggiunto.
Le indagini preliminari condotte dall'esercito israeliano indicano che i civili palestinesi rimasti uccisi a Rafah sarebbero morti in un incendio che si è sviluppato a seguito del raid contro gli esponenti di Hamas, afferma dal canto suo il portavoce del governo israeliano, Avi Hyman. L'esercito israeliano ha reso noto che nel raid sono rimasti uccisi Yassin Rabia e Kahed Najar, esponenti chiave per il coordinamento di gruppi di Hamas in Cisgiordania e Gaza.
L'inviato delle Nazioni Unite per il Medio Oriente, Tor Wennesland, condanna "i raid israeliani" precisando di essere "molto preoccupato per la morte di così tanti donne e bambini in un'area in cui le persone avevano cercato rifugio". L'inviato delle Nazioni Unite chiede quindi alle "autorità israeliane un'inchiesta approfondita e trasparente su questo incidente e che i responsabili di qualsiasi violazione ne rispondano", oltre all'invito a "passi immediati per proteggere meglio i civili".
"Le informazioni che arrivano da Rafah sui nuovi attacchi contro le famiglie che cercano rifugio sono orribili", scrive su X l'Unrwa, l'agenzia dell'Onu che si occupa dei rifugiati palestinesi che parla di "notizie di un alto numero di vittime, tra le quali donne e bambini". "Gaza è un inferno in terra, le immagini della notte scorsa ne sono un'altra prova", continua il post.
La versione di Gaza, cosa dice l'Idf
Le indagini preliminari condotte dall'esercito israeliano indicano che i civili palestinesi rimasti uccisi a Rafah sarebbero morti in un incendio che si è sviluppato a seguito del raid contro gli esponenti di Hamas, afferma il portavoce del governo israeliano, Avi Hyman.
La presidenza dell'Autorità Palestinese ha quindi esortato la comunità internazionale a intervenire immediatamente. Hamas ha descritto l'attacco come un "massacro" e ha affermato di ritenere personalmente responsabili l'amministrazione americana e il presidente Joe Biden.
La Mezzaluna Rossa Palestinese ha riferito che molte delle persone all'interno delle tende sono state "bruciate vive" e aggiunto che gli ospedali della zona “non sono in grado di gestire il gran numero di vittime dovuto alla deliberata distruzione del sistema sanitario di Gaza da parte dell'occupazione israeliana”. Fonti locali hanno inoltre riferito all'agenzia Wafa che almeno otto missili hanno colpito la tendopoli, recentemente allestita vicino ad un magazzino dell'Unrwa
L'esercito israeliano ha spiegato anche che due alti funzionari di Hamas sono stati uccisi nell'attacco a Rafah, che secondo loro era "basato su informazioni precise di intelligence". In particolare, l'esercito israeliano ha detto di aver ucciso Yassin Rabia, comandante della leadership di Hamas in Giudea e Samaria, e Khaled Nagar, alto funzionario dell'ala di Hamas per le stesse regioni. Rabia e Nagar avevano “pianificato attacchi terroristici di Hamas in tutta la Giudea e la Samaria” e hanno aggiunto che entrambi avevano “anche effettuato numerosi attacchi, in cui sono stati uccisi soldati israeliani”. L'Idf ha affermato che gli attacchi, compresi i danni ai civili, sono ora in fase di revisione.
L'attacco di Rafah è avvenuto dopo che le sirene hanno suonato domenica in tutta Tel Aviv e in altre parti del centro di Israele, con l'Idf che ha affermato che otto razzi sono stati lanciati dall'area di Rafah, entrando in Israele. È la prima volta che vengono lanciati razzi sulla città dalla fine di gennaio. Hamas ha rivendicato l'attacco e l'Idf ha affermato che "un certo numero di proiettili" sono stati intercettati.
Erdogan: "A Rafah barbarie, Israele ne risponderà"
"La Turchia farà tutto ciò che è in suo potere affinché questi barbari siano assicurati alla giustizia e rispondano dei loro crimini". Lo ha affermato il leader turco, Recep Tayyip Erdogan, in dichiarazioni rilanciate dall'agenzia turca Anadolu. "L'attacco di domenica a Rafah, dopo l'ordinanza della Corte internazionale di giustizia, ha dimostrato la natura infida e sanguinaria dello stato del terrore", ha aggiunto.
"Netanyahu, in difficoltà, e la sua cerchia di assassini cercano di estendere la presa sul potere massacrando la gente mentre non riescono a sconfiggere la resistenza palestinese", ha accusato Erdogan. "Netanyahu non si salverà dall'essere deplorato come Milosevic, Karadzic e Hitler, che sta imitando", ha incalzato Erdogan che più volte negli ultimi mesi ha attaccato Netanyahu.
Esteri
Finlandia, cavo sottomarino danneggiato da petroliera:...
La polizia indaga per sabotaggio aggravato. Nato: "Pronti al supporto"
La polizia finlandese sta indagando sulla petroliera "Eagle S" proveniente dalla Russia in relazione all'interruzione di servizio, a partire dal mezzogiorno di ieri, del cavo sottomarino "Estlink-2" che porta energia elettrica dalla Finlandia all'Estonia e ha aperto una inchiesta per sabotaggio aggravato.
La petroliera con bandiera delle Isole Cook trasportava benzina senza piombo caricata in un porto russo e farebbe parte della cosiddetta 'Flotta fantasma' delle navi che operano per escludere il regime sanzionatorio, ha spiegato Sami Rakshit, direttore generale delle dogane finlandesi.
Il Presidente della Finlandia Alexander Stubb sollecita l'eliminazione dei "rischi provocati" dalle navi della cosiddetta 'Flotta fantasma russa", che portano il petrolio da vendere fuori dal regime sanzionatorio. "Da ieri seguiamo la situazione", ha spiegato il Premier finlandese, Petteri Orpo. Nel frattempo, in Estonia è stata convocata una riunione straordinaria di governo. Lo scorso novembre erano stati messi fuori uso altri due cavi sottomarini nel Mar Baltico: uno dalla Finlandia alla Germania e l'altro fra la Lituania e la Svezia. Nel settembre 2022 erano stati datti esplodere i gasdotti NordStream. "Siamo in stretto contatto con i nostri colleghi nel Baltico settentrionale", ha affermato il Pemier estone, Kristen Michal.
Rutte: "Nato pronta al supporto"
"Ho parlato con il premier estone Kristen Michal del presunto possibile sabotaggio dei cavi del Mar Baltico. La Nato - scrive su X il segretario generale Mark Rutte - è solidale con gli alleati e condanna qualsiasi attacco alle infrastrutture critiche. Stiamo seguendo le indagini di Estonia e Finlandia e siamo pronti a fornire ulteriore supporto".
Ue chiede una stretta
Mentre l'Unione europea anticipa la proposta di ulteriori misure per contrastare la Flotta fantasma di petroliere che portano petrolio russo in modo illecito dopo che la Finlandia ha indicato una di queste navi come probabilmente responsabile del danno al cavo sottomarino elettrico diretto in Estonia, solo "l'ultimo di una serie di attacchi sospetti contro infrastrutture critiche", come si legge in una dichiarazione congiunta della Commissione e dell'Alta rappresentante.
"In risposta a questi incidenti - si fa riferimento anche a quelli dello scorso novembre - stiamo potenziando gli sforzi per proteggere i cavi sottomarini, incluso con uno scambio di informazioni rafforzato, nuove tecnologie per individuare i responsabili e capacità di riparazione sottomarina e cooperazione internazionale", si precisa, evidenziando che "al momento non ci sono rischi per la sicurezza dei rifornimenti di energia elettrica nella regione".
Esteri
Siria, la moglie di Assad gravemente malata: “Ha la...
Lo riferisce The Telegraph, secondo il quale l'ex first lady di origine britannica è stata isolata per ridurre al minimo il rischio di infezione
Asma al-Assad, moglie del deposto presidente siriano Bashar al-Assad, starebbe combattendo contro la leucemia e avrebbe una probabilità di sopravvivenza del 50%. Lo riferisce The Telegraph, secondo il quale l'ex first lady di origine britannica è stata isolata per ridurre al minimo il rischio di infezione e sta seguendo un trattamento.
Asma aveva già combattuto contro il cancro al seno nel 2019, da cui era guarita dopo un anno di cure. Ma si ritiene che la sua leucemia sia ricomparsa dopo un periodo di remissione. La presidenza siriana aveva annunciato a maggio di quest'anno che all'allora first lady era stata diagnosticata una leucemia mieloide acuta, un cancro aggressivo del midollo osseo e del sangue.
Nata a Londra nel 1975 da genitori siriani, Asma al-Assad ha una doppia cittadinanza britannica e siriana. Ha conseguito lauree in informatica e letteratura francese al King's College di Londra prima di intraprendere una carriera nell'investment banking. Asma ha sposato Bashar al-Assad nel dicembre 2000. La coppia ha tre figli: Hafez, Zein e Karim.
L'8 dicembre, in seguito a un'offensiva ribelle guidata da Hayat Tahrir al-Sham (HTS) contro il regime di Damasco, la famiglia è fuggita dalla Siria e si è rifugiata in Russia. Sembra che Asma abbia cercato di esiliarsi a Londra con i suoi figli da quando è iniziata la rivolta siriana, ma il ministro degli Esteri inglese David Lammy ha dichiarato che l'ex first lady siriana non benvenuta nel Regno Unito.
I resoconti suggeriscono che abbia anche chiesto il divorzio dal presidente siriano detronizzato perché "insoddisfatta" della sua vita a Mosca. Tuttavia, il Cremlino ha respinto le indiscrezioni, affermando che " non corrispondono alla realtà".
Esteri
Ucraina, Lavrov: “Una tregua ora sarebbe...
Il ministro degli Esteri russo: "Abbiamo bisogno di accordi giuridici definitivi"
La Russia gela le speranze di una tregua in Ucraina. "Un cessate il fuoco è una strada che non porta da nessuna parte", ha detto in una intervista a giornalisti russi e stranieri il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, secondo il quale "sono necessari degli accordi affidabili".
"Sulla questione molto è stato detto. Ne ha parlato anche il Presidente russo. Non ci accontenteremo di chiacchiere. Finora abbiamo sentito parlare della necessità di arrivare a un cessate il fuoco, ma nessuno nasconde che l'obiettivo di una tregua è quello di guadagnare tempo per continuare a inondare l'Ucraina di armi e consentire alle forze ucraine di raggrupparsi, di mobilitare personale e osì via”, ha osservato.
“Il cessate il fuoco è un vicolo cieco”, ha sottolineato Lavrov. “Abbiamo bisogno di accordi definitivi e giuridicamente vincolanti che documentino le condizioni per garantire la sicurezza della Russia e, naturalmente, gli interessi legittimi dei nostri vicini, ma in un modo basato sul diritto internazionale, che renderà impossibile la violazione di tali accordi”, ha aggiunto.
La Francia ha contattato la Russia molteplici volte attraverso canali riservati per offrire assistenza per aprire un dialogo sull'Ucraina, ha poi reso noto Lavrov, sottolineando come tali contatti sono avvenuti "senza coinvolgere Kiev". Lavrov ha denunciato il comportamento "ambiguo" della Francia.
Lavrov ha poi parlato di contatti in corso con le nuove autorità al potere in Siria dedicati alla sicurezza dei russi e dell'ambasciata a Damasco senza dire nulla della questione delle basi di Tartus e Kmeimim concesse in uso alle forze russe dal regime di Assad. La Russia è "interessata e disponibile" al dialogo anche su altro, si limita a proporre Lavrov, sottolineando che Mosca condivide quanto detto di recente dal nuovo leader siriano Ahmed Sharaa, secondo cui le relazioni fra Mosca e Damasco sono strategiche. "Non abbiamo ritirato i nostri diplomatici da Damasco, la nostra ambasciata continua a operare come molte altre. Stiamo mantenendo contatti con le nuove autorità siriane attraverso la nostra missione diplomatica. Stiamo discutendo di questioni pratiche relative alla sicurezza dei russi e al funzionamento sicuro dell'ambasciata", ha spiegato, lasciando intendere che ci vorrà tempo perché altre questioni saranno sollevate e anche la pazienza della Russia.
Qatar, Arabia saudita o Emirati località possibili per vertice Trump-Putin
La Russia prova intanto a definire le condizioni per il vertice fra Donald Trump e Vladimir Putin che non è ancora stato fissato e prima ancora dell'insediamento del Presidente americano eletto. Il quotidiano Izvestia cita esperti secondo cui le località più probabili sono in Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Paesi neutrali, impegnati da tempo in uno sforzo di mediazione fra Mosca e Kiev sulla facilitazione degli scambi di prigionieri di guerra (ma anche sul ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, ndr) e che non hanno aderito alla Corte penale internazionale. Izvestia precisa che pur se la Svizzera ha confermato la sua disponibilità a ospitare un vertice Trump-Putin, non potrebbe andare bene perché per Mosca non è più un Paese neutrale. Scarse probabilità anche che la riunione si tenga in un Paese europeo. Ma non si esclude la Turchia.
Vventati attentati contro ufficiali difesa, arrestati russi reclutati da Kiev
L'Fsb in Russia rivendica di aver sventato attentati contro diversi alti ufficiali del ministero della Difesa coinvolti con l'operazione militare speciale contro l'Ucraina. Due russi "reclutati da Kiev" sono stati arrestati. Uno dei due in flagrante mentre cercava di sistemare un ordigno esplosivo sotto l'auto di un alto ufficiale del ministero della Difesa a Mosca. L'ordigno avrebbe dovuto essere fatto esplodere in remoto. La persona arrestata in flagrante ha confessato di essersi trasferito in Ucraina nel novembre del 2020 e di essere stato reclutato da Kiev. Sarebbe poi arrivato in Russia dalla Moldova e dalla Georgia. Anche il secondo ha confessato all'Fsb di essersi trasferito in Ucraina e di essere stato reclutato dalle forze speciali di Kiev. Che gli hanno ordinato di tornare in Russia per tenere sotto controllo alti ufficiali del ministero della Difesa e le loro famiglie. A metà mese è stato ucciso a Mosca il comandante delle forze di protezione radiologica, chimica e biologica, Igor Kirillov.