Presente il presidente del Coni Giovanni Malagò
Tanti riconoscimenti sono stati consegnati oggi al Circolo Canottieri Aniene per i premi Ussi Roma 2024.
Da Daniele De Rossi a Ciro Immobile, fino ai giovani Andrea de Marchi (Tennis), Arianna Belardelli (Ginnastica), Nicolae Craciun (Canoa) la campionessa del Pentathlon Moderno, Elena Micheli, la Nazionale con sindrome di down, e Greta de Riso (Pesistica), Giulia Gabriele (Marcia), Premiato anche Alessandro Spugna (allenatore Roma Women campione di Italia), alla presenza del presidente del Coni Giovanni Malagò, il presidente della federgolf Franco Chimenti, il presidente della Fip Gianni Petrucci, il presidente della Fidal Stefano Mei, il membro onorario Cio Franco Carraro e il presidente del Circolo Aniene Massimo Fabbricini.
Per quanto riguarda i premi giornalistici, questi i vincitori decisi dal Consiglio Ussi Roma: Premio Giovani a Lorenzo Pes, Premio Desk a Emanuele Rizzi (Adnkronos) Premio alla carriera a Fabrizio Bocca, Premio Giorgio Tosatti a Valerio Piccioni, Premio Fotografi a Riccardo Antimiani, Premio Speciale Ussi Roma a Francesca Benvenuti e Premio Golf Passione e Competenza a Francesca Piantanida.
E mentre De Rossi, nel ritirare il premio, si è detto onorato di "essere qui e allenare la sua squadra del cuore", la Roma, il capitano biancoceleste Ciro Immobile, assente per motivi familiari, ritirerà il premio alla prima giornata di campionato. "E' dal 1999 che celebriamo qui il premio, sono 25 anni e siamo alle nozze d'argento. Grazie per il lavoro che fate, è indispensabile", ha detto Malagò, presidente del Coni, ed ex n. 1 dell'Aniene, nei suoi saluti sul palco. Un saluto anche del presidente della Federgolf, Chimenti, tornato sul successo della Ryder Cup: "E' stato un evento straordinario che Roma in particolare ha vissuto, ma il golf è uno sport che trascina ed entusiasma.
Premiato anche il coach della Roma Woman, Alessandro Spugna, dopo le vittorie dello Scudetto e della Coppa Italia. "L'asticella ora va alzata - ha detto Spugna -. Ora vogliamo continuare ad essere protagonisti in campo nazionale e farlo anche in campo internazionale". Presente anche il n.1 della Fip, Gianni Petrucci, che nel premiare la nazionale Fisdir di pallacanestro campione del mondo ha detto: "Questa è una nazionale che vince, speriamo che quella di Pozzecco la possa imitare, ora siamo impegnati nel Preolimpico. Loro stupiscono sempre, sono i più forti del mondo". Poi il saluto dei ragazzi a Daniele De Rossi con la promessa di andare a Trigoria a vedere un allenamento.
Sport
Milan, Fonseca: “Servono leader. Non mi importa dei...
Il tecnico rossonero ha parlato alla vigilia del match contro l'Udinese
Il tecnico del Milan, Paulo Fonseca, è intervenuto in conferenza stampa per presentare Milan-Udinese, in programma domani, sabato 19 ottobre, alle 18: "Milan-Udinese in equilibrio? È una statistica che non ho guardato, devo essere onesto. Sapevo che ci sono grandi difficoltà a vincere qui con l'Udinese, domani non sarà diverso. L'Udinese è una buona squadra che sta facendo un buon inizio di campionato, molto aggressiva, gioca bene ed è molto motivata. Sono sicuro che noi dobbiamo essere al nostro miglior livello per vincere domani. Sarà una partita intensa e molto difficile".
"Il primo giorno della settimana è stato buono, non ho visto nessuno. Ero arrabbiato, dopo questo tipo di partite non mi piace vedere nessuno" ha continuato riferendosi alla sconfitta con la Fiorentina, "non abbiamo avuto tanti giocatori per gli allenamenti, abbiamo approfittato per allenarci con i giovani del Milan Futuro. I nazionali sono arrivati solo ieri. Abbiamo fatto quello che è normale: abbiamo parlato della Fiorentina e abbiamo iniziato a preparare la partita con l'Udinese".
Problemi di leadership
"La mia leadership silenziosa dall'esterno viene fraintesa? La mia leadership non la ostento, non sono un attore. Quello che dico lo dico all'interno dello spogliatoio, faccia a faccia. Se abbiamo un problema non me ne frega un c.... del nome del calciatore, mi confronto direttamente con la squadra o con i giocatori che hanno sbagliato. Se ne ho parlato con Ibra? Siamo tornati insieme in treno, abbiamo parlato dopo la partita com'è normale che sia", ha proseguito Fonseca. "Chi ha sbagliato a Firenze domani verrà punito? Vediamo domani. Per me nessun calciatore è più importante della squadra. Bisogna prendersi le proprie responsabilità quando si sbaglia. E se qualcuno sbaglia in questo spirito di squadra per me è difficile. Vediamo domani come sarà. Mi accusano che non ho in mano lo spogliatoio? Non ho bisogno di dimostrare nulla, non sono un attore. Nel calcio oggi c'è tanta necessità di farsi vedere, io invece sono così, dal primo giorno. Fate questa domanda ai calciatori, se sono stato così dal primo giorno o meno".
"Domani può giocare Okafor? È una possibilità ma non so se giocherà. Pulisic trequartista con Chukwueze largo a destra? Sì. Pulisic non sta giocando aperto in questo momento, è un trequartista a destra. È possibile". Sicuramente però saranno assenti Calabria e Theo Hernandez. "Io sono arrivato qui e il Milan aveva già tre capitani: Calabria, Theo e Leao. Perché sono i giocatori con più partite nel Milan. Posso essere o no d'accordo con questo, ma ho rispettato questa cosa, devo rispettarla. Quello che io penso è che questa squadra ha bisogno di più leadership. Non è importante chi va in campo e usa la fascia, ma è importante avere nello spogliatoio 2-3 giocatori che condividono questa leadership. Penso che abbiamo altri giocatori che possono aiutare questi giocatori: è leader non solo chi indossa la fascia... Abbiamo altri giocatori che possono aiutare in questo", ha spiegato il tecnico rossonero.
Partite decisive
Da qui a fine ottobre tre gare di Serie A e una di Champions. Questo può essere il vero primo momento cruciale della stagione. "Qui tutte le partite sono importanti, per questo non penso troppo a lungo termine perché la più importante è domani. Abbiamo una partita troppo difficile, il poco tempo che abbiamo serve a concentrare il giocatore sulla prossima partita. Qui al Milan tutte le partite sono cruciali, decisive. Magari per i tifosi il derby è stato un momento decisivo, per me sono tutte decisive. Se mi sto divertendo? Mi piacerebbe divertirmi di più. Essere allenatore, non solo qui, non è una cosa molto divertente. Abbiamo momenti. Penso che a questo livello è difficile essere sempre con il sorriso in faccia. Non è facile. Ma so una cosa: porto sempre la mia passione tutti i giorni. Non cambierei il mio lavoro per nessun altro. Essere allenatori a questo livello vuol dire che abbiamo problemi tutti i giorni, ma quando ne risolvi uno allora arriva grande felicità".
Milan-Udinese, le probabili formazioni
Milan (4-2-3-1): Maignan; Emerson Royal, Gabbia, Pavlovic, Terracciano; Fofana, Reijnders; Pulisic, Morata, Leao; Okafor. All. Fonseca.
Udinese (3-5-1-1): Okoye; Kabasele, Bijol, Touré; Ehizibue, Ekkelenkamp, Karlstrom, Lovric, Zemura; Bravo; Lucca. All. Runjaic.
Sport
Inchiesta ultrà, Anghinelli: “Non ho mai guadagnato...
Il tifoso milanista ha parlato anche di Andrea Beretta e dell'omicidio di Vittorio Boiocchi
"Andrea Beretta faceva il parcheggiatore di macchine quando aveva 20 anni, poi si è ritrovato a fare il capo della curva. È fuori di testa. Secondo me si pentirà". Lo ha detto Enzo Anghinelli, ultrà milanista, in passato coinvolto in fatti di droga, nel corso di un colloquio con Klaus Davi che lo aveva già incontrato nel marzo 2020.
"Per me gli conviene pentirsi", dice Anghinelli, "secondo me gli conviene dire tutto quello che sa, anche se sa qualcosa di Vittorio Boiocchi, quello che hanno ucciso". E alla domanda se sia stato proprio Beretta a uccidere Boiocchi, Anghinelli risponde: "Io non lo posso sapere, ma secondo me lui lo dirà, dirà tutta la verità secondo me. Perché andare in galera a 50 anni, lui che la galera non se l'è mai fatta, non è bello. Dovrebbe farlo per suo figlio, per sua moglie. Poi secondo me non si uccide un essere umano, è un atto indegno".
Quanto a lui, riflette, "io non ho mai guadagnato un euro con le curve, altrimenti non andavo a vendere i pacchi in giro per Milano". Oltretutto, "è da un po' che ho chiuso con la malavita e anche con la droga". E "non è che ero un capo, io avevo un gruppo, noi ci facevamo i cavoli nostri, non ho mai fatto un reato allo stadio. Io e i miei compagni ne abbiamo combinate tante fuori dallo stadio e le ho pagate tutte giustamente, perché la droga rovina i ragazzi".
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Sport
America’s Cup, New Zealand torna alla vittoria e...
I detentori del titolo conquistano 2 successi
New Zealand vince entrambe le regate di oggi 18 ottobre contro Ineos Britannia, conduce 6-2 ed è ad un passo dal trionfo nell'America's Cup 2024. I detentori del trofeo ipotecano il successo finale in una giornata chiave. Domani la giornata decisiva con altre due regate per chiudere la 37a Coppa America in anticipo sul calendario. A New Zealand manca solo un successo.
La prima regata di oggi
Il sorpasso dei kiwi arriva nel primo lato e nella prima virata, che costringe Britannia a lasciare acqua ed entrare nei rifiuti di New Zealand, anche chiamata Taihoro in omaggio alla componente Maori delle isole oceaniche.
La prima boa viene girata con 12" di vantaggio sui britannici, nel frattempo la giuria allunga il campo di regata visto il vento in aumento. A metà gara i secondi di vantaggio sono 20 e in progressivo aumento, la distanza supera ampiamente i 700 metri nel quinto lato. L'ultima boa vede un distacco mostruoso di 53", New Zealand taglia il traguardo con un distacco di un minuto e 13".
La seconda regata di oggi
Partenza New Zealand sulla sinistra, una manovra speculare a quella della regata precedente. I detentori del titolo confermano di essere superiori in bolina e arrivano alla prima boa con 15'' di vantaggio. Nel secondo lato la distanza aumenta a oltre 400 metri fino a sfiorare i 500 metri. Secondo giro di boa: 25" di vantaggio del defender e nel terzo lato il distacco supera il mezzo km. Terzo giro di boa: 41" di ritardo per Britannia e neozelandesi avanti di quasi 700 metri.
Distacco che diminuisce di poco nel successivo giro di boa, di conseguenza anche i metri di distanza scendono intorno ai 500. Ancora recupero inglese nel successivo lato, 23" il distacco sul cronometro. Nel sesto lato, New Zealand riprende il largo e vince in scioltezza.
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