Cassa depositi e prestiti continua nel suo percorso Esg in linea con l’evoluzione del mercato
Prosegue la crescita Esg delle principali realtà economiche italiane: Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) ha ricevuto l’attestato Human Resource Management Diversity and Inclusion, un riconoscimento che attesta l’impegno nella creazione di un ambiente lavorativo all’insegna dei principi di diversità e inclusione.
Il riconoscimento internazionale ‘ISO 30415’ è stato conferito da Bureau Veritas Italia, che ha collocato il rating del Gruppo Cdp nella fascia di eccellenza. Alla base c’è non solo l’attenzione ai principi di ‘Diversity, Equity & Inclusion’ nelle scelte di Governance e nel coinvolgimento degli stakeholder esterni, ma anche l’approccio proattivo del top management di Cdp nel trasmettere questi valori a tutta l’organizzazione, da intendere sempre di più in senso orizzontale.
La crescita Esg nelle società quotate
Un recente rapporto Deloitte rivela un aumento significativo del numero di società quotate italiane che attribuiscono responsabilità specifiche in materia di sostenibilità a comitati interni e che includono membri del Consiglio di amministrazione con competenze specifiche in ambito Esg e cambiamento climatico. Un significativo 69% delle società ha ora un comitato dedicato alla sostenibilità, in aumento rispetto al 60% dell’anno precedente. Il 41% ha almeno un membro del consiglio con competenze specifiche su temi Esg, un dato che è più che raddoppiato rispetto all’anno precedente.
Un’altra area di miglioramento riguarda l’analisi strategica del cambiamento climatico e dei suoi impatti sull’azienda e sulla sua catena di valore. Un numero sempre maggiore di aziende riconosce il cambiamento climatico come un tema materiale e rilevante, e sta sviluppando analisi di scenario per prevederne gli impatti futuri e adeguare di conseguenza le proprie strategie.
Migliora la consapevolezza sul cambiamento climatico, con il 94% delle aziende che lo riconoscono come una tematica materiale, che impatta quindi concretamente sulla società e sull’economia. Tuttavia, c’è ancora spazio per migliorare la risposta delle imprese dato che solo una società su quattro ha sviluppato un’analisi di scenario per prevedere gli impatti del cambiamento climatico sul proprio business, comunque in miglioramento rispetto agli anni precedenti.
Che il cambiamento climatico sia un problema anche di redditività è ormai chiaro al mondo datoriale, come dimostra anche l’indagine di SumUp dove tre commercianti su dieci affermano di aver subito un calo di redditività proprio a causa del climate change, con gli eventi estremi in cima alla lista delle cause.
Cosa valuta l'attestato D&I
Il percorso di valutazione, conforme al primo standard internazionale in ambito ‘Diversity & Inclusion’, ha esaminato strategie e processi di gestione delle risorse umane nel loro complesso.
Come spesso confermiamo su queste pagine, la transizione sostenibile è un percorso complesso che deve necessariamente essere graduale. Negli ultimi anni, sotto la guida dell’Amministratore Delegato Dario Scannapieco e del Presidente Giovanni Gorno Tempini, Cdp aveva già ricevuto importanti riconoscimenti per il suo impegno sui fattori Esg.
L’attestazione di Bureau Veritas si aggiunge ad altre certificazioni internazionali, come il posizionamento tra i primi posti nella classifica “ESG Risk Rating” di Morningstar Sustainalytics nei settori “Banche” e “Banche di sviluppo” e la certificazione sulla parità di genere.
In particolare, l’attestazione ‘ISO 30415’ valuta progressi e risultati in sette ambiti operativi:
- responsabilità e accountability;
- framework D&I;
- cultura inclusiva
- gestione delle risorse umane;
- prodotti e servizi;
- approvvigionamento e relazioni con la catena di fornitura;
- relazioni con gli stakeholder esterni.
In questo percorso, l’applicazione dello standard D&I contribuisce a perseguire gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030, come parità di genere, riduzione delle disuguaglianze, lavoro dignitoso e crescita economica.
“Accogliamo con grande soddisfazione questo nuovo riconoscimento, che testimonia il nostro costante impegno nel promuovere un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso delle diversità. Questo apprezzamento ci rende orgogliosi e consapevoli della nostra responsabilità nel generare un impatto positivo sia all’interno dell’azienda che nelle interazioni con i nostri partner”, ha dichiarato soddisfatto Maurizio di Fonzo, Direttore Persone e Organizzazione di Cdp.
“Il risultato ottenuto – spiega – è concreto e misurabile e rappresenta un ulteriore passo in un percorso fortemente voluto dai vertici del Gruppo. Continueremo a investire nella nostra Governance per assicurarci che inclusione e diversità siano al centro delle nostre attività per valorizzare il capitale umano in tutte le nostre scelte strategiche e operative”.
Perché l’attestato Diversity and Inclusion è importante
Il riconoscimento Diversity and Inclusion (D&I) è cruciale in un contesto aziendale moderno per diverse ragioni. Promuovere un ambiente di lavoro inclusivo non solo migliora il morale e la produttività dei dipendenti, ma attira anche talenti diversi e altamente qualificati. La diversità, intesa come varietà di esperienze e prospettive, stimola l’innovazione e la creatività all’interno dell’azienda, rendendola più competitiva.
Tutti valori che vanno incontro alle esigenze lavorative dei più giovani, soprattutto di quelli con più competenze, molto ricercati dal mondo datoriale. Come dimostra, tra le altre, la ricerca PYMNTS, la Generazione Z ha priorità diverse rispetto alle generazioni precedenti. Le principali forze trainanti del loro lavoro includono lo sviluppo personale (35%), l’ambizione e il desiderio di mettersi alla prova (28%), responsabilità familiari (28%), denaro (25%), fare la differenza (25%), avere uno scopo (25%) e la passione (24%). Queste motivazioni riflettono un approccio bilanciato, in cui lo sviluppo personale e l’equilibrio tra vita e lavoro sono altrettanto cruciali quanto il successo finanziario.
Si può quindi dire che il percorso Esg si inserisce in un’ottica win-win-win producendo effetti positivi per l’ambiente (e la società), l’azienda e per i lavoratori.
Inoltre, l’implementazione di pratiche D&I risponde a un crescente bisogno di equità e giustizia sociale. Le aziende che adottano questi principi sono meglio posizionate per rispondere alle aspettative di clienti, investitori e della società nel suo insieme, rafforzando la loro reputazione e sostenibilità a lungo termine.
Sostenibilità
Consumi, il carrello della spesa ‘green’ vale...
Secondo i dati dell'Osservatorio Immagino di Gs1 Italy1, l'83,8% dei prodotti analizzati ha in etichetta un claim sulla sostenibilità
Gli scaffali della grande distribuzione organizzata sono sempre più green: merito dei 116.699 prodotti (l'83,8% di quelli analizzati) che comunicano in etichetta la loro sostenibilità attraverso uno dei numerosi claim relativi a questa tematica rilevati dall’Osservatorio Immagino di Gs1 Italy1, il report semestrale che dal 2017 analizza e racconta i cambiamenti del carrello della spesa partendo dalle informazioni presenti sulle etichette di 139.302 prodotti, responsabili dell’83,1% del giro d’affari 2023 del canale supermercati e ipermercati italiani.
Complessivamente il paniere dei prodotti 'green' genera 43,8 miliardi di euro di vendite, contribuendo per il 92,1% al giro d’affari complessivo del largo consumo confezionato. Le vendite a valore nel 2023 sono cresciute di +9,3% su base annua, mentre i volumi sono calati di -4,5%. Dal 2023 l’Osservatorio Immagino ha adottato una lettura innovativa, ampia e sistematica, dei claim relativi alla sostenibilità presenti sulle etichette dei prodotti confezionati di largo consumo, realizzata in collaborazione con l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per approfondire l’analisi della eco-comunicazione on pack in tutte le sue sfaccettature.
"Nonostante il contesto non facile, il tema della sostenibilità si rivela sempre più importante per l’industria del largo consumo, con produttori e distributori che continuano a investire in quest’area per rispondere alle esigenze dei consumatori e alla legislazione vigente. Le tematiche che abbiamo voluto affrontare fanno riferimento non solo al prodotto in sé ma anche al suo packaging e, più in generale, all’impegno delle aziende per ridurre l’impatto ambientale, rinforzare il loro ruolo sociale e garantire il rispetto e la salvaguardia del benessere animale in tutta la filiera", spiega Marco Cuppini, research and communication director di Gs1 Italy.
Le tre declinazioni della sostenibilità
Tra le tre macro-declinazioni della sostenibilità, la più 'praticata' è quella ambientale (83,6% dei prodotti), espressa soprattutto dalle indicazioni pratiche per la gestione del prodotto e della raccolta differenziata. Gli oltre 116mila prodotti di questo paniere hanno realizzato 43,8 miliardi di euro di vendite. L’analisi per reparto merceologico condotta dall’Osservatorio Immagino ha rilevato la maggior presenza di prodotti che comunicano la sostenibilità ambientale in etichetta nel freddo (100% delle referenze) e nel fresco (99,6%), mentre per quanto riguarda la tipologia di produttori spiccano le private label (91,0%) e i brand top 20 (90,5%).
Ma quali sono le singole caratteristiche ambientali più riportate sulle etichette dei prodotti di largo consumo? La più diffusa è la riciclabilità del packaging, presente sul 54,5% dei prodotti monitorati dall’Osservatorio Immagino e con vendite in aumento di +13,3% a valore e in calo di -1,9% a volume su base annua. Segue l’indicazione della formulazione sostenibile degli ingredienti, rilevata sul 21,5% delle referenze e con un trend di vendita annuo di +8,2% a valore e di -4,6% a volume. A livello di performance annua, rispetto alla media, si sono fatti notare i claim riciclato (+15,7 a valore e -1,3% a volume), le informazioni sulla biodegradabilità (+33,4 a valore e -1,7% a volume) e quelle sulla plastica ridotta (+13,8 a valore e -1,4% a volume).
La seconda dimensione analizzata dall’Osservatorio Immagino è quella della sostenibilità sociale, richiamata sulle confezioni di 11.650 prodotti (8,4% del totale) che hanno sviluppato 6,1 miliardi di euro di fatturato. Le aree merceologiche più impegnate su questo fronte sono freddo e cura persona (rispettivamente 11,5% e 10,0% dei prodotti). Tra i produttori spiccano i follower (21-200) e i top 20 (rispettivamente 11,0% e 10,4%). Infine, l’impegno per il benessere animale accomuna 2.803 prodotti (2,0%) con 1,4 miliardi di euro di sell-out, diffusi soprattutto nel reparto gelati e surgelati (4,9% dei prodotti) e tra le referenze realizzate dai produttori follower (3,1%).
L'analisi dei consumatori
In questa sua quindicesima edizione, l’Osservatorio Immagino ha voluto inserire un ulteriore approfondimento: l’analisi socio-demografica delle famiglie acquirenti per claim di sostenibilità in etichetta. Ne è risultata una mappatura inedita e dettagliata, che ha evidenziato sia la maggior sensibilità delle famiglie giovani con figli piccoli, sia il ruolo discriminante della fascia di reddito nelle scelte dei prodotti sostenibili.
Da quest’analisi dell’Osservatorio Immagino è emerso che ci sono claim (come 'riciclato' e 'riciclabile') che sono diffusi in modo trasversale e omogeneo tra i diversi cluster di famiglie. Altri, invece, sono più segmentati: ad esempio, il claim 'contenuto bio-based', è più presente nel carrello della spesa delle famiglie giovani con figli sotto i sei anni, mentre quelli relativi ai 'disciplinari di filiera' sono presenti con dati superiori alla media nelle famiglie a reddito più alto, in quelle più giovani senza figli e in quelle con età più matura e senza figli conviventi.
Sostenibilità
WellWeek 2024, a Napoli terza tappa con il Forum...
L’ultimo dei grandi appuntamenti della WellWeek, arriva il prossimo 20 settembre presso la sede dell’Unione Industriali sita in Palazzo Partanna
Il Forum Sostenibilità, l’ultimo dei grandi appuntamenti della WellWeek, arriva il prossimo 20 settembre a Napoli, presso la sede dell’Unione Industriali sita in Palazzo Partanna. L’evento giunge quest’anno alla sua ottava edizione, proponendosi ancora una volta come momento di confronto in merito alle strategie di sostenibilità delle aziende e al ruolo delle istituzioni nel favorire lo sviluppo sostenibile del Paese. L’evento si aprirà con un talk show che mira a fare il punto su uno dei temi centrali della WellWeek, 'L'innovazione al servizio della sostenibilità e del benessere'.
Con la conduzione del giornalista Luigi Monfredi, il panel vedrà la testimonianza di realtà quali Spencer&Lewis, Ics Maugeri, Anm, Ferrarelle, Intesa Sanpaolo e Inps. Il resto dell’evento vedrà, in tre sale parallele, tra talk show, workshop e tavoli tematici, toccare diverse tematiche tra cui il contributo delle aziende alla lotta ai cambiamenti climatici, i nuovi modelli di leadership per guidare il cambiamento sostenibile, la protezione della biodiversità, nuove tecniche di produzione eco-compatibile, la rivoluzione della mobilità turistica.
Altro momento atteso il talk show a cura di Anm (Azienda Napoletana Mobilità), Official Partner dell’evento, dal titolo 'Turismo, mobilità e rigenerazione urbana: verso un futuro sostenibile', con la conduzione di Simona Tedesco (direttore Dove) e l’intervento di Maria Corbi, Francesco Favo e Marco Izzolino di Anm e Maria Elena Rossi, direttore Marketing dell’Agenzia Nazionale del Turismo.
Tra le altre aziende che porteranno una testimonianza troviamo: Enac, Atlante, Kraft Heinz, Loacker, Markas, Anas, Italferr, Fondazione Cariplo, Schneider Electric, Epson, Save the Duck, FlixBus, Wind Tre Business, e molte altre. L’evento si svolgerà sotto il Patrocinio del Comune di Ischia e il Patrocinio Associativo di Convention Bureau Napoli e dell’Unione degli Industriali della Provincia di Napoli.
Oltre ad Adnkronos, hanno collaborato in qualità di Main Media Partner Corriere della Sera e Rds, Azienda Napoletana Mobilità Anm in qualità di Official Partner, Spencer&Lewis in qualità di Content Partner, e CoachHub, nCore Hr e Risorse Professional in qualità di Forum Partner. Kuriu in qualità di Social Media Partner. Parlamento Magazine, Fasi.eu, Canale Energia in qualità di Media Partner. Consecution Group, Kekyjob, Vip District, Walà in qualità di Partner Associativi. Università degli Studi di Milano Bicocca, Università Iulm in qualità di Partner Accademici.
I panel della Main Session sarà presto disponibili sul sito
www.comunicazioneitaliana.tv.
È inoltre prevista la pubblicazione di una sintesi dei tavoli a porte chiuse su
www.comunicazioneitaliana.org
www.wellweek.it
Sostenibilità
A Roma Toyota inaugura murale ‘mangiasmog’...
L'opera - sostenuta nell'ambito della WeHybrid Race - è parte del progetto "Aria a Colori" realizzato dall’artista Amalia Tucci
E' stato inaugurato a Roma il murale 'Transmission' nell'ambito della WeHybrid Race Toyota, in collaborazione con Retake ETS, come parte del progetto "Aria a Colori" realizzato dall’artista Amalia Tucci. L'opera sorge nel sottopasso della Metro San Paolo, con l’obiettivo di migliorare concretamente la qualità della vita nelle città italiane attraverso l'arte urbana. Infatti l’opera non solo arricchisce esteticamente uno degli snodi più frequentati della città, precedentemente caratterizzato da uno stato di decoro non all’altezza della rilevanza del luogo, ma contribuisce in modo tangibile a rendere l'aria più pulita grazie a speciali vernici fotocatalitiche "mangia smog", capaci di neutralizzare le sostanze nocive come gli NOx. Queste vernici, completamente naturali e inodori, trasformano ogni 100 mq di murales in un'area con effetti benefici pari a quelli di 100 mq di bosco. Questo intervento migliora la qualità dell’aria in una zona ad alta densità di traffico, offrendo un beneficio diretto ai residenti e a chi frequenta quotidianamente la metro.
Al centro dell'opera, un volto respira aria pulita, mentre i circuiti elettrici, simbolo della connessione tra uomo, natura e tecnologia, si trasformano in fiori. Questo sistema rigenerativo armonioso simboleggia la capacità della cittadinanza di affrontare le sfide della sostenibilità attraverso una continua evoluzione, supportata dalle nuove tecnologie e dall'intelligenza artificiale. L'opera invita a riflettere sull'importanza di trasmettere conoscenze e valori per creare un futuro più consapevole e sostenibile. Il progetto "Aria a Colori", presentato a Roma con la partecipazione di rappresentanti istituzionali e di cittadini, ha già visto il suo debutto in città come Milano, Salerno, Bari e Arezzo, con risultati positivi che porteranno il coinvolgimento anche altre città italiane. Ogni nuova installazione segna un passo significativo nella trasformazione degli spazi urbani, rendendoli più vivibili e sostenibili per le comunità locali.
L’iniziativa nasce dal coinvolgimento dei clienti Toyota nella WeHybrid Race, una competizione amichevole che ha incoraggiato i partecipanti a percorrere chilometri in modalità elettrica, impegnandosi in una mobilità più responsabile e dando loro la possibilità di scegliere la realizzazione di progetti concreti per l’ambiente e la collettività. Come ha sottolineato Alberto Santilli - Amministratore Delegato Toyota Motor Italia "il Murale che inauguriamo oggi è un regalo ai romani da parte degli oltre 110 mila nostri clienti che aderiscono al programma WeHybrid" con quale "chi inquina meno vince. Non solo perché risparmia e ottiene una serie di vantaggi per se, ma anche perché può donare qualcosa alla sua città".